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City lights

Misty




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9. La piccola drogata

Se possibile, Mean City di notte è ancora più inquietante di quanto non lo
fosse di giorno. Ash è ancora sollevato di aver lasciato Misty al Pokèmon
Center con Viv, ma non può fare a meno di preoccuparsi per sé e per Broke.

Un rumore metallico proviene da qualche punto alle sue spalle, facendolo
trasalire. Si volta di scatto, in tempo per vedere un grosso gatto dal pelo
grigiastro che si infila dietro un bidone dell’immondizia.

Solo un gatto. Ash lascia andare l’aria che senza rendersene conto aveva
trattenuto nei polmoni.

«Nervoso?» mormora Broke fra i denti.

Ash lo guarda. «Tu no?»

«Scherzi?» Broke fa una smorfia «Ancora un po’ e il solo vedere la mia stessa
ombra mi spaventerà a morte.»

Ash sbuffa. «Già. Vale lo stesso per me.»

Broke non risponde. Avanzano in silenzio almeno per una ventina di metri.

«Che è successo tra te e Misty?» chiede improvvisamente Broke, in modo del
tutto inaspettato.

Ash trasale. «Che vuoi dire?»

Broke si stringe nelle spalle. «Vi ho sentiti litigare. Che è successo?»

«Voleva venire con noi.» sospira Ash «Non si rende conto di quanto è
pericoloso.»

Broke abbassa lo sguardo. «Forse avresti dovuto lasciarla venire, Ash.» mormora
dopo qualche istante.

Ash lo guarda come se lo ritenesse un caso da manicomio. «Cosa? Perché?»

«Era preoccupata per te, Ash.» Broke sospira «Credo che se fosse venuta con noi
si sarebbe sentita molto più tranquilla… voglio dire, almeno vedrebbe con i
suoi occhi che sei ancora vivo.»

Ash stringe i pugni. «Non se ne parla neanche.» ringhia «Al Pokèmon Center può
preoccuparsi quanto vuole, ma almeno sarà al sicuro.»

Broke non risponde.

«Broke!» Ash lo guarda di nuovo come se fosse pazzo «Non penserai che abbia
ragione lei? Andiamo, c’eri anche tu quando Viv ha detto che questo Craig è
pericoloso! Come fai a pensare che avremmo dovuto portare Misty con noi?»

«Non lo so.» Broke sospira «Forse hai ragione tu.»

Ash annuisce, abbassando lo sguardo verso l’asfalto che la luce dei lampioni
colora di un’irreale sfumatura argentata.

«Però,» riprende Broke «non credo che sia stato giusto lasciarla fuori solo
perché è una ragazza. Voglio dire, non ti sei fatto nessun problema per portare
me.»

Ash fa una smorfia. «Non ho fatto restare Misty al Pokèmon Center solo perché è
una ragazza.» afferma «È solo perché…» si blocca, senza riuscire a continuare.

Broke annuisce. «Sì, ho capito. Non vuoi metterla in pericolo. Questo lo
capisco.»

«Non me lo perdonerei mai se dovesse accaderle qualcosa per colpa mia.» mormora
Ash, con lo sguardo fisso a terra.

Broke gli lancia un’occhiata strana, ma non replica.

«Credi che Craig sarà disposto ad aiutarmi?» chiede Ash dopo qualche istante.

«Suppongo di sì.» Broke si stringe nelle spalle «Per come ce l’ha descritto
Viv, quel tipo mi sembra uno disposto a fare qualsiasi cosa se gli sventoli
sotto il naso un paio di banconote.»

Ash lo guarda con curiosità. «Ti posso fare una domanda, Broke?»

«Spara.» mormora lui.

«Ti piace Viv?» chiede Ash, distogliendo nervosamente lo sguardo.

Broke resta in silenzio per qualche istante. «È carina.» afferma infine
«Perché?»

«Oh, lascia stare.» mormora Ash «È solo che Misty è convinta che ti piaccia… ma
sai che a volte lei si fa strane idee.»

Broke lo guarda di nuovo in modo strano. «Tipo?»

«Tipo niente.» taglia corto Ash «Dai, arriviamo in fretta a quello stupido
magazzino, sto morendo di freddo.»

Proseguono per un po’ in silenzio.

«Ash…» mormora Broke dopo un paio di minuti «Posso chiederti una cosa?»

Ash annuisce. «Dimmi.»

Broke si volta verso di lui, con una strana espressione. «Prima prometti che
non ti arrabbierai.»

«Eh?» Ash aggrotta le sopracciglia «Ma che razza di cosa vuoi chiedermi?»

Broke distoglie lo sguardo. «Okay.» sospira «Ash… a te piace Misty?»

Ash spalanca gli occhi. Una discreta sfumatura di rosso colora le sue guance.
«Che cosa…» balbetta «Broke, come… chi ti ha detto una cosa simile? Misty?»

Lui si stringe nelle spalle. «Allora è vero?» chiede, guardandolo.

«No!» si affretta a rispondere Ash «Cioè… voglio dire… Misty è carina… e le
voglio bene… ma…»

Non ha idea di come proseguire. Perché, anche se farebbe qualsiasi cosa per
negarlo a se stesso, in realtà prova qualcosa per Misty. Qualcosa che va oltre
l’amicizia, decisamente molto oltre.

«Ma?» chiede Broke con curiosità.

Ash si morde le labbra. «Ma niente.» taglia corto «Misty è soltanto un’amica.
Non ho voglia di parlarne okay?»

«Okay.» Broke alza le sopracciglia «Non ti scaldare. Chiedevo solo.»

Ash gli lancia uno sguardo infuocato. Per quel che lo riguarda, la
conversazione può considerarsi chiusa.

Riprendono a camminare in silenzio. I loro passi sono l’unico rumore che
risuona nelle vie deserte di Mean City.

Una bambina passa loro accanto, veloce. Si siede sul bordo del marciapiede. È
sporca in viso, veste stracci; guardandola bene, Ash decide che non può avere
più di undici o dodici anni.

Mentre le passano accanto, la bambina estrae dalla tasca della sfilacciata
giacca di jeans un pacchetto di fiammiferi.

La piccola fiammiferaia?

No… la piccola drogata.

Si accende uno spinello, e ne aspira il fumo giallastro con bramosia oscena,
quasi sessuale. Ash ha improvvisamente voglia di vomitare tutto ciò che ha
mangiato nelle ultime ventiquattro ore.

«Ti dirò.» sussurra a Broke quando si trovano ormai ad almeno venti metri di
distanza dalla baby tossicomane «Non sai quanto sono contento che non abbiamo
portato con noi Misty.»

Broke stavolta si limita ad annuire.

Continuano a camminare, finché Ash non si ferma di colpo, a qualche metro di
distanza da un edificio.

«Un vecchio magazzino con un sacco di stronzate spruzzate sui muri con la
vernice rossa.» recita, ripetendo le parole di Viv quasi come se stesse
parlando a se stesso anziché con Broke. «Beh, direi che ci siamo, amico.»


 

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