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City lights

Misty




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21. Risveglio

Quando Ash riprende lentamente coscienza di se stesso, non ha idea di quando
tempo sia trascorso. La prima cosa che sente, oltre alla terribile debolezza
impossessatasi del suo corpo, è un dolore bruciante che gli esplode nel ventre,
all’altezza dello stomaco.

Impiega qualche istante per capire che cosa sia successo. Poi ricorda. Craig
che puntava verso di lui la pistola, poi il boato dello sparo e…

Cautamente, quasi per accertarsi di essere ancora vivo, prova ad articolare le
dita delle mani. Sfiora qualcosa che sembra stoffa, e una mano calda che
stringe la sua.

Silenzio ancora per un paio di istanti.

«Ash?» sussurra poi la voce di Misty, gonfia di pianto e di speranza.

«Probabilmente non la sente.» afferma un’altra voce, neutrale e distaccata, che
Ash non riconosce «È ancora presto perché possa svegliarsi.»

La mano stretta attorno alla sua gli accarezza piano le dita con il pollice,
tremando leggermente.

«Ha… ha mosso le dita, ne sono sicura.» sussurra Misty «Ash?»

«Potrebbe essere solo un riflesso incondizionato.» insiste l’altra voce.

Ash si sforza di sollevare le palpebre, pesanti almeno una tonnellata. Tutto
ciò che riesce a vedere è qualche vaga macchia di colore dai contorni confusi.

«Sta aprendo gli occhi.» afferma un’altra voce. Viv.

Sbatte le palpebre. La sua visuale acquista un minimo di nitidezza.

Misty è china su di lui. Non sta piangendo, ma ha gli occhi colmi di lacrime e
arrossati come se avesse pianto a lungo, o come se si fosse sforzata a lungo di
non piangere. Lo guarda quasi trattenendo il respiro.

«Ash.» sussurra ancora una volta. La sua voce trema.

Il ragazzo prova a pronunciare il suo nome, ma riesce soltanto a muovere le
labbra senza emettere alcun suono.

Ci riprova. «Misty…» riesce a sussurrare, con voce tanto sottile da spingerlo a
chiedersi se lei l’abbia veramente sentito.

Un sorriso splendido illumina il volto della ragazza. I suoi occhi brillano, le
lacrime sono sul punto di caderle sulle guance. «Sono qui Ash.» sussurra con la
voce che trema, stringendogli forte la mano fra le sue «Sono qui.»

Ash si guarda intorno. Misty siede su una sedia di plastica grigia, Broke e Viv
sono in piedi alle sue spalle. Dietro di loro, vicino alla porta, c’è una
brunetta in camice bianco, probabilmente un’infermiera.

D’un tratto realizza: è in ospedale. Il proiettile non l’ha ucciso.

«D-da quanto sono qui?» riesce a chiedere, con un filo di voce.

Misty tende una mano verso di lui e gli accarezza piano i capelli. «Soltanto da
qualche ora.» sussurra, sforzandosi in modo evidente di non piangere.

«Oh.» mormora Ash. Incrocia lo sguardo di Broke, che gli rivolge un sorriso
nonostante abbia gli occhi lucidi. «Broke…» sussurra «Ehi…»

«Ehi.» sorride lui «Come ti senti amico?»

Ash fa una smorfia. «Non lo so.» mormora.

Misty continua ad accarezzargli i capelli. Le lacrime le cadono sulle guance
non appena sbatte le palpebre. China la testa, cercando di fare in modo che Ash
non la veda piangere, ma non può nascondere i singhiozzi che le scuotono le
spalle.

«Misty.» sussurra Ash.

La ragazza alza gli occhi verdi verso di lui.

Ash cerca di rivolgerle un sorriso, ottenendo qualcosa che vi assomiglia solo
vagamente. Vorrebbe tendere una mano ad asciugarle le lacrime, ma sollevare il
braccio sembra un’impresa impossibile. «Non piangere.» sussurra.

Lei scuote la testa. Si passa velocemente il dorso della mano sul volto e stira
le labbra in un sorriso. «No, hai ragione.» mormora, benché si stia
evidentemente sforzando di trattenere i singhiozzi «Non piango.»

«Molto bene.» si intromette l’infermiera bruna «Ora, se volete darmi una mano,
e soprattutto se volete dare una mano a lui, voi tre ragazzi dovete uscire.»
sorride «Il vostro amico ha bisogno di riposare.»

«Oh… okay.» acconsente Misty, con una lieve punta di delusione nella voce «Solo
un attimo.»

Guarda Ash. Esita per qualche istante, mordendosi le labbra.

«Ash ascoltami…» mormora alla fine, arrossendo lievemente «Quello che hai detto
prima di perdere conoscenza…»

«Oh…» Ash distoglie lo sguardo, imbarazzato. L’unico motivo per cui l’ha detto
è che pensava che sarebbe morto. «Misty… quello non…»

Lei scuote la testa, interrompendolo. Senza dire nulla, si china su di lui e lo
bacia con dolcezza sulle labbra, sfiorandole appena con le proprie.

«Ciao Ash.» sussurra piano «Ci vediamo domani okay?»

Lui annuisce, senza riuscire a dire nulla. La sorpresa per ciò che Misty ha
appena fatto è stata abbastanza da lasciarlo senza parole, letteralmente.

Misty lo guarda, con negli occhi tutto ciò che prova per lui, poi in silenzio
esce dalla stanza.


 

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