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City lights

Misty




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20. Attesa

Per l’ennesima volta, Misty volge lo sguardo in direzione dell’orologio sulla
parete della piccola sala d’attesa dell’ospedale. Non sono passati nemmeno due
minuti dall’ultima volta che l’ha fatto… l’orologio dev’essere rotto, non c’è
altra spiegazione. Non può andare così piano.

Con un sospiro di frustrazione, appoggia la fronte contro i palmi delle mani.
«Ma perché ci mettono tanto?» geme.

Broke scrolla le spalle. «Forse è un buon segno…» azzarda, ma la sua voce trema
tradendo la sua insicurezza.

La ragazza alza verso di lui gli occhi colmi di lacrime sul punto di
traboccare. «Credi?»

«Voglio dire…» Broke distoglie lo sguardo «Sarebbe stato peggio se fossero
usciti subito. Probabilmente avrebbe voluto dire… che non c’era più niente da
fare.»

Misty non risponde. Una lacrima le cade sulla guancia.

«Ehi.» Broke le posa una mano sulla spalla «Ash ce la farà, ne sono sicuro.»

Misty scuote la testa. «Non puoi saperlo.» mormora con un filo di voce.

«Ne sono sicuro.» ripete Broke, sforzandosi di rivolgerle un sorriso «Ash è
forte. È uno che lotta. Si riprenderà sicuramente, vedrai.»

La ragazza non dice nulla. Abbassa la testa, e si copre il volto con le mani
quando altre lacrime le cadono dagli occhi.

Viv stringe le ginocchia al petto. «È tutta colpa mia.» mormora, con lo sguardo
perso nel vuoto.

Broke scuote lentamente la testa, posando una mano su quella della bionda. «Non
dire sciocchezze, Viv.» sussurra «Non è stata colpa tua.»

«Invece sì.» insite lei «Se non fosse stato per me, non vi sareste mai messi
nei guai con quel figlio di puttana di Craig.»

Non riuscendo a trovare nulla da replicare, Broke rimane in silenzio.

Misty si volta verso di lui. «Dove l’avevi presa quella pistola, Broke?»
mormora, con la voce che trema.

Broke scrolla le spalle. «Me l’aveva data Viv.» afferma «Per difendermi da
Craig, se si fosse fatto vivo mentre stavo da lei.»

«Oh.» sussurra Misty. Per l’ennesima volta, alza lo sguardo in direzione
dell’orologio, poi china di nuovo la testa. Broke la vede muovere appena le
labbra. Probabilmente sta pregando.

Le cinge le spalle con un braccio, tenendola stretta in un abbraccio
protettivo. «Andrà tutto bene.» le sussurra «Se conosco Ash, so che presto sarà
di nuovo in piedi come se non fosse mai successo nulla.»

La ragazza posa la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi. Cerca di
convincere se stessa che Broke ha ragione, ma non può fare a meno di ricordare
quello che Ash le ha detto prima di perdere conoscenza.

Non l’avrebbe mai detto, se non fosse stato certo di morire.

«Che diavolo.» sbuffa Viv con rabbia, alzandosi in piedi «Se non esce qualcuno
entro trenta secondi, giuro che vado là a costo di farmi buttare fuori. Perché
non ci dicono nulla?»

Broke alza lo sguardo verso di lei. «Calmati, Viv.» si limita a mormorare.

La bionda lancia un’occhiata di fuoco in direzione della porta. Poi si lascia
ricadere pesantemente sulla sedia di plastica grigia, con un sospiro di
frustrazione. «Non lo sopporto.» mormora, mentre un velo di lacrime le
scintilla negli occhi «Detesto aspettare. Detesto stare qui e non sapere nulla.
Detesto tutta questa merda!»

Misty non dice nulla. Continua a tenere gli occhi chiusi.

Broke la sente tremare.

«Perché ci vuole così tanto?» insiste Viv «Devono soltanto estrarre un
proiettile, porca miseria!»

Un singhiozzo scuote le spalle di Misty. Le lacrime le sfuggono dalle palpebre
chiuse.

Broke sferra una lieve gomitata a Viv, per farla tacere. Smettila, le dice con
il solo movimento delle labbra.

Misty apre gli occhi, alzando il volto rigato di lacrime. «Ho paura, Broke.»
sussurra, con voce appena udibile.

«Non devi.» cerca di tranquillizzarla lui, parlando però anche a se stesso «Ash
se la caverà. Lo so.»

La ragazza si morde le labbra, senza parlare.

La porta di fronte a loro si apre improvvisamente, e un medico in camice bianco
si dirige verso di loro. Misty scatta in piedi, imitata una frazione di secondo
più tardi da Broke e Viv.

«Allora?» chiede, sforzandosi di controllare il tremito nella voce «Come sta?»

Il medico sorride. «Ce la farà.» afferma «L’operazione ha avuto successo.
Abbiamo estratto il proiettile. Ha perso molto sangue, ma si riprenderà.»

Misty trae un lungo respiro. «E come sta adesso?»

«È ancora sotto anestesia.» dichiara il medico «Si sveglierà fra un paio
d’ore.»

Broke posa una mano sulla spalla di Misty. «Possiamo vederlo?» chiede al
medico.

L’uomo in camice bianco annuisce.

«Seguitemi.»


 

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