FANFIC

City lights

Misty




CAPITOLI



7. Nuovi litigi

Ash lancia un’occhiata nervosa all’orologio. Sono quasi le nove. Tra breve
andrà a chiamare Broke, e con lui troverà il magazzino di Craig.

Si lascia sfuggire un sospiro. Nonostante abbia cercato di mostrarsi sicuro,
più che altro per tranquillizzare Misty, in realtà sta morendo di paura. Non è
uno stupido, ha capito che razza di gente vive a Mean City. E sarebbe da idioti
sperare che Craig e la sua banda facciano eccezione.

Lascia cadere sul letto il libro, La lista dei desideri, del quale in tutto il
pomeriggio non è riuscito a leggere che poche pagine. Ogni volta che cercava di
concentrarsi sulle vicende immaginarie di Meg Finn per perdervisi dentro e non
pensare, la vita reale si riaffacciava a tradimento fra i suoi pensieri.

Sospira di nuovo, rivolgendo un altro sguardo all’orologio. Sono le otto e
quarantadue.

Qualcuno bussa alla porta. Tre colpi leggeri, quasi timidi.

«Avanti.» bofonchia Ash.

La porta si apre e Misty entra nella stanza, come la sera precedente, con la
differenza che non si preoccupa di chiedere il permesso stavolta. L’altra, più
inquietante differenza, è l’insolita determinazione che le brilla negli occhi.

Chiude la porta e si dirige a passo spedito verso il letto sul quale Ash è
seduto. «Io vengo con voi.» afferma, incrociando le braccia.

Ash si alza in piedi. «No, Misty. Ne avevamo già parlato.»

«E adesso ne parliamo di nuovo.» taglia corto lei, per niente disposta a
lasciar cadere l’argomento «Non vi lascio andare da soli in quel posto, Ash!»

«Misty…» Ash la guarda fissa negli occhi «Tu resterai qui. Su questo non si
discute.»

Lei scuote la testa. «Perché?» chiede, quasi urlando «Perché non posso venire?
Pensi che non sia in grado di difendermi? Per caso devo ricordarti di tutte
volte che sono stata io a toglierti dai guai, Ash?»

Ash si morde le labbra. «Stavolta è diverso, Misty.»

La ragazza lo guarda senza parlare, aspettando altre spiegazioni, più
convincenti.

«Misty!» Ash la afferra di nuovo per le spalle, scuotendola «Sei stata tu a
dirmi che razza di gente sono Craig e i suoi! Non ricordi quello che hanno
fatto a Viv? Per caso vuoi che quelle teste di cazzo si scopino anche te?!»

Misty spalanca gli occhi. Poi, dopo un breve attimo di stupore assoluto, si
libera della presa di Ash e senza esitare lo colpisce con uno schiaffo ben
assestato sulla guancia.

«Sei uno stupido!» esclama, mentre Ash si porta una mano al volto e la guarda
scioccato «Per chi mi hai preso, per una puttana di strada? Credi forse che mi
farei anche soltanto sfiorare con un dito da quella gente?»

Ash non replica. Continua a tenere una mano premuta contro una guancia, dove
già stanno comparendo i segni rossi lasciati dalle dita della ragazza.

«Io so difendermi, Ash.» continua Misty «Credi che non sappia prendere a pugni
qualcuno solo perché sono una ragazza? Vuoi forse che ti dia una
dimostrazione?»

«Misty…» la interrompe Ash «Non mi importa se sai fare a pugni o no. Tu non
verrai con noi, ormai ho deciso. Quindi falla finita di insistere!»

«Ma non capisci?!» una lacrima traccia una scia lucente sulla sua guancia «Come
credi che potrei starmene qui al sicuro pensando che tu stai rischiando la
vita? Ti rendi almeno conto di quello che rischi? Porca miseria, questa… questa
potrebbe essere l’ultima volta che ti v-vedo…»

Cerca disperatamente di trattenere le lacrime, senza risultato.

«Ehi.» lo sguardo di Ash si addolcisce «Andrà tutto bene. Credi di essere
l’unica qui che si sa difendere? E comunque non sarò solo, ci sarà Broke con
me.»

«Già.» borbotta cinicamente Misty, sforzandosi di non battere le palpebre «E
magari loro saranno in venticinque e vi aggrediranno tutti insieme… e allora
vedremo che differenza farà che ci sia anche Broke…»

Ash alza un sopracciglio. «In questo caso non credo che farebbe molta
differenza nemmeno se venissi anche tu.»

«Ma almeno saprei che cosa sta succedendo!» esclama la ragazza, con voce acuta
come il miagolio di un gattino «Ti prego Ash. Voglio venire con voi. Non ce la
farei a… a morire di paura per tutti e due!»

«Tu… non… verrai.» ripete Ash, scandendo bene le parole. «Resterai qui con Viv.
Su questo non si discute.»

«Perché?» ripete ostinatamente Misty, asciugandosi le lacrime.

«Perché ho deciso così, Misty!» urla Ash, senza riuscire a controllare il tono
della propria voce.

Lei indietreggia di un passo, spaventata.

Ash respira profondamente, cercando di mantenere la calma. «Misty, non ti
permetterò di venire con noi. È troppo pericoloso.»

Misty lo guarda negli occhi con lo sguardo fiero di un’amazzone. «Già. Sicuro.
È troppo pericoloso per me, perché sono una ragazza, vero? Per voi non è troppo
pericoloso?»

«Non ho mai detto che non lo fosse.» sospira Ash «Ma saprò cavarmela. Davvero.
Non hai niente di cui preoccuparti. Misty…»

Cerca di posarle una mano sulla spalla, ma la ragazza si ritrae. Rimane in
silenzio per qualche istante, con lo sguardo fisso sul pavimento grigiastro
della stanza.

«E va bene.» mormora infine. Un velo di lacrime le scintilla negli occhi.
«D’accordo. Sei sempre stato così dannatamente testardo, Ash. Avanti, vai pure.
Io resto qui, non mi muoverò di un millimetro. E non sai quanto vorrei dirti
che se ti fai ammazzare, non mi importerà niente…»

Ash resta in silenzio, abbassando lo sguardo.

«…Ma non posso farlo.» continua Misty «E lo sai perché? Perché anche se sei un
idiota stupido e testardo, e non ti importa niente di me e di quello che dico,
io, scema come sono, ti voglio bene.»

Si morde le labbra. Poi, senza lasciare ad Ash il tempo di ribattere, si volta
e corre via, sbattendosi la porta alle spalle, mentre le lacrime le scorrono
inarrestabili sulle guance.

«Misty…» mormora Ash, tendendo debolmente la mano verso di lei. Ma ad ascoltare
il suo sussurro adesso c’è soltanto una porta chiusa.


 

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