FANFIC

City lights

Misty




CAPITOLI



15. Il racconto di Viv

«Cristo.» mormora Broke dopo qualche istante. Stringe forte Viv. «Ascoltami.
Adesso va tutto bene, Viv. Sei al sicuro. Lui non verrà qui.»

Imponendosi di calmarsi, Viv si libera con gentilezza del suo abbraccio e cerca
inutilmente di asciugare le lacrime passandosi sul viso il dorso della mano. «È
venuto al pub.» mormora, con la voce che trema «Quando sono uscita dalla banda,
lui m-mi aveva p-promesso che da quel m-momento mi avrebbe l-lasciata in pace…»

Broke le accarezza una guancia. «Va tutto bene, Viv.» ripete, con dolcezza.

La bionda scuote la testa. «Pensavo di essere al sicuro.» continua «P-pensavo
che avrebbe mantenuto l-la sua promessa… Craig n-non è mai stato il genere di
p-persona che m-mantiene le promesse ma c-credevo che l’avrebbe fatto… credevo
d-di essere al sicuro… credevo…»

Una lacrima le cade sulla guancia, bagnando le dita di Broke. Il ragazzo le
cinge le spalle con un braccio, guidandola verso il divano; Viv si siede
stringendo le ginocchia al petto. Broke prende posto accanto a lei, avendo cura
di lasciare in mezzo a loro una decina di centimetri.

«Adesso cerca di calmarti, Viv.» le sussurra.

Misty si dirige verso di loro, in silenzio, sedendosi sulla poltrona. Ash
rimane in piedi al suo fianco.

«Devi chiamare la polizia, Viv.» afferma, serio «Lo devi denunciare.»

«No!» la bionda spalanca gli occhi. Il suo volto è una maschera di terrore.
«Quando mi ha lasciata andare… ha detto che mi avrebbe uccisa se avessi anche
soltanto provato a chiamare la polizia.»

Misty scuote la testa. «Ma devi fare qualcosa!» esclama «Non puoi lasciare che
la passi liscia così! Quello che ti ha fatto è… è disgustoso.»

Viv abbassa lo sguardo, senza parlare.

«Lasciatela in pace.» taglia corto Broke «Non vedete che è sconvolta?»

La bionda stringe le braccia attorno al corpo, come per riscaldarsi in una
giornata particolarmente rigida. «Craig è il più grande figlio di puttana che
esista sulla faccia della terra.» sussurra «Questo l’ho sempre saputo. Ma non
pensavo che…»

Alza gli occhi. Nonostante l’eye-liner nero sbavato di lacrime che li circonda,
lo sguardo di Viv torna per un attimo ad essere quello della bambina spaventata
che deve essere stata un tempo.

Broke le prende una mano. «Tranquilla. È tutto a posto.» le sussurra piano, in
un tono di voce calmo e rassicurante «È tutto finito adesso.»

Viv rabbrividisce. «Dio, è orribile.» mormora, con voce sottile e tremante «Mi
sento così… sporca…»

Il ragazzo le circonda di nuove le spalle con un braccio, attirandola a sé. Viv
posa il capo sulla sua spalla, chiudendo gli occhi per un lungo istante.

«Quando volli uscire dalla banda,» mormora dopo qualche istante «Craig disse
che dovevo pagare un prezzo.»

Misty la guarda aggrottando le sopracciglia. «Che cosa vuoi dire?»

«Disse che se avessi fatto quello che lui voleva, poi sarei stata libera. Disse
che non mi avrebbe mai più cercata.» trema «Mi scoparono tutti quanti. Craig fu
l’ultimo. Avevo già fatto l’amore con lui, ma era stato diverso. Quella volta…
non fu fare l’amore, questo è certo. Ma non fu neanche soltanto sesso. Era
qualcosa di peggiore. Mi ha scopata come se fossi stata una pornobambola. Ma
aveva detto che se ci stavo, poi sarei stata libera.»

«Viv…» inizia Broke. Lei scuote la testa.

«Quando finì, rimasi a terra finché lui e gli altri non se ne andarono. Poi
vomitai. Mi ricordo di essere rimasta lì per ore prima di trovare la forza di
alzarmi.» la sua voce trema, le lacrime le cadono di nuovo sul viso «Ma lui
aveva promesso, capite? Era come se… mi fosse stata data un’altra opportunità.
Per ricominciare.»

Si passa di nuovo una mano sul volto, ma inutilmente. Le lacrime continuano a
sgorgare dai suoi occhi.

«Potevo diventare un’altra persona.» continua «Cambiare vita. Cambiare nome.»

«Vivian.» sussurra Ash, come se stesse riflettendo «Craig ti chiama Vivian.»

La bionda annuisce. «Sì. Mi chiama con il mio vero nome, come mi facevo
chiamare quando stavo con lui. È così che mi ha chiamata stasera. Vivian. Come
se non fosse cambiato nulla.»

Chiude gli occhi per un istante. Quando li riapre, il suo sguardo è così
smarrito e spaventato da farla sembrare davvero una bambina.

«E la cosa peggiore…» sussurra «…la cosa peggiore non è stato quello che mi ha
fatto. La cosa peggiore è stata che quando mi ha chiamato Vivian, lui… aveva
ragione. Aveva davvero ragione. Pensavo di essere cambiata, ma la verità è che
non lo sono affatto. Vivian e Viv non sono due persone diverse.»

«Viv.» mormora Broke «No…»

Lei spalanca gli occhi. «Lui lo sapeva. È stato lui ad organizzare tutto.
Sapeva che io vi avrei detto per istinto di rivolgervi a lui… e sapeva che poi
sarei stata in debito nei suoi confronti.»

Ash deglutisce. «Mi dispiace, Viv.» mormora «Se non avessi insistito tanto
perché tu mi mandassi da Craig…»

«No.» lo interrompe lei «Non ce l’ho con te. E per quanto strano possa
sembrare… non ce l’ho neanche con Craig. Non del tutto almeno.»

Misty la guarda. «È con te stessa che sei arrabbiata, vero?»

Viv annuisce. «Pensavo di essere cambiata e invece non lo sono. Craig lo
sapeva. Lui ha…» esita, ma poi riprende a parlare «…ha pagato il mio
spacciatore perché gli dicesse se compravo ancora droga da lui. Sapeva che non
avevo smesso di fumare marijuana, che non ero davvero passata dalla parte dei
buoni.»

Broke trasale alla parola “marijuana”, ma non respinge Viv.

«Sono… sempre la stessa in fondo.» continua Viv, mentre i suoi occhi si
riempiono nuovamente di lacrime «Sono soltanto una puttana. La puttana bionda e
senza cervello di Craig…» sospira «Il giocattolo del sesso di quel pervertito
anche dopo più di due anni.»

«Viv!» Broke le posa una mano sul volto, costringendola anche se con dolcezza a
voltarsi verso di lui «Viv, per favore, non fare questo a te stessa. Cristo,
non è che sei andata da Craig ad implorarlo di violentarti!»

Lei abbassa lo sguardo. «Forse no ma… è come se l’avessi fatto. Craig sapeva
tutto, capisci? Lui… mi conosce meglio di chiunque altro. Sapeva che non posso
veramente cambiare. Posso farmi chiamare Viv ma… sono sempre la stessa troia
che ero quando stavo con lui.»

«Quel figlio di puttana.» impreca Broke «Viv, ascoltami. Hai detto che Craig è
una testa di cazzo, ricordi? Lo è davvero. Qualsiasi cosa ti abbia detto, tu
non devi credergli. Neanche per un istante.»

«Ma ha ragione.» mormora Viv, sconsolata.

Broke si alza in piedi con foga, stringendo i pugni. «Aspetta soltanto che gli
metta le mani addosso.» ringhia.

«Secondo me dovresti denunciarlo.» insiste Ash «Pensaci, Viv.»

«Ma sei diventato sordo per caso?» esclama Broke con rabbia «Ha detto che se
chiama la polizia la ucciderà!»

Ash lo guarda. «Ha detto che avrebbe ucciso anche me.» afferma «Ma non mi pare
che l’abbia fatto.»

«Perché ti è andata bene.» taglia corto Broke.

Misty si volta verso Ash, aggrottando le sopracciglia. «Craig aveva intenzione
di ucciderti?» chiede, con voce più acuta del normale «Che cosa?!»

«Lascia perdere.» Ash scuote la testa «Non diceva sul serio. Stava solo
bluffando.»

«Viv non chiamerà la polizia.» insiste Broke «Sei pazzo? Non può rischiare di
farsi ammazzare.»

Viv si morde le labbra. «No, Broke.»

Broke si volta verso di lei, guardandola come se la ritenesse impazzita di
colpo. «No?»

«No.» ripete lei «Ash ha ragione. Devo denunciare Craig.»

«Viv, no.» Broke torna a sedersi al suo fianco «Ragiona. Adesso sei sconvolta.
Ascolta, domani mattina sarai più lucida. Deciderai domani che cosa fare.»

Lei sospira. «Sì, forse hai ragione. Ma non voglio andare nel mio appartamento,
Craig sa bene come scassinare quella porta… potrebbe tornare e potrebbe…» la
sua voce si affievolisce fino a morirle in gola.

Broke la guarda. «Vuoi che venga con te?» chiede con dolcezza.

«Davvero lo faresti?» Viv spalanca gli occhi «Oh, grazie Broke. Non sai quanto
mi sentirei più sicura se tu venissi.»

Broke annuisce. «Farò la guardia io, stai tranquilla.» scherza, cercando di
farla sorridere «Se vedo qualcosa di strano… prometto che mi metterò ad
abbaiare…»

Viv riesce a regalargli un piccolo sorriso. «Sei un angelo, Broke.»

Lui le accarezza una guancia. «Tu puoi farti una doccia ed andare a dormire.
Sono sicuro che domani starai meglio.»

La ragazza fa cenno di sì con il capo. «Hai ragione.» mormora, alzandosi.
Lancia una rapida occhiata ad Ash e Misty. «Andate a dormire anche voi adesso,
ragazzi. È tardissimo, mi dispiace.»

Misty fa un cenno vago con la mano. «Lascia stare.» afferma «Tanto non credo
che sarei riuscita a dormire. È stata una giornata troppo strana.»

«Strana è dire poco.» borbotta Ash, più a se stesso che a chiunque altro.

Broke circonda protettivamente la vita della bionda con un braccio. «Andiamo.»
le sussurra.

Si dirigono verso l’appartamento di lei. Ash attende che non siano più a
portata d’orecchio, poi si volta verso Misty.

«Secondo me dovrebbe chiamare la polizia in ogni caso.» afferma «Che diavolo,
non può fargliela passare liscia così!»

Misty sospira. «Sì, lo penso anch’io.»

«Non credo che riusciremo a convincere Broke, comunque.» mormora Ash «Dai,
andiamo a dormire. Sono a pezzi.»

La ragazza annuisce, alzandosi dalla poltrona. «Già, pure io.» mormora. Resta
in silenzio per qualche istante, poi guarda Ash e un lampo di malizia illumina
per un attimo il suo sguardo. «Ehi, di’ un po’, sei ancora convinto che fra
quei due non ci sia nulla?»

Ash tira un lungo respiro. «E va bene, Miss Intuito.» concede «Avevi ragione
tu. Sei soddisfatta?»

Misty fa una smorfia. «Non proprio. Povera Viv. Può fumare tutta l’erba che
vuole, ma sicuramente non si meritava di essere violentata.» guarda Ash «Ehi,
ma che diavolo era quella storia? Non mi avevi detto che Craig voleva
ucciderti!»

«Non diceva sul serio, ti ho detto.» Ash sbadiglia «Misty, per favore… adesso
andiamo a dormire.»


 

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