FANFIC

City lights

Misty




CAPITOLI



18. Craig il fuggitivo

Craig aspira lentamente una lunga boccata dal suo spinello, appoggiando la
schiena contro la parete del vecchio magazzino. Con un sogghigno, alza lo
sguardo verso il cielo scuro del tardo pomeriggio.

«Grazie delle informazioni, Todd.» sibila al giovane accovacciato a terra alla
sua sinistra «Mi sono state utili per lavorarmi Vivian.»

«Vivian è una puttana senza cervello.» afferma lo spacciatore, flettendo i
muscoli delle braccia «Pensava di comprare il mio silenzio con una scopata.»

Craig ghigna. «Però devi ammetterlo, per quello ha talento.»

«Mai detto il contrario.» afferma Todd, stringendosi nelle spalle «Scommetto
che quello l’ha ereditato da sua madre.»

«Già, dimenticavo.» sghignazza Craig «Sua madre faceva la puttana.»

«Perché, Viv cosa fa?» ironizza Todd con una risata cattiva «Marijuana e
scopate praticamente gratis… la mia tipa ideale…»

Craig gli sferra un pugno su un braccio. «Ti ricordo che stai parlando della
mia ex, testa di cazzo.»

«Mettila come ti pare.» taglia corto lo spacciatore, stringendosi nelle spalle
«Io so solo che scopa da Dio e che ha due gambe d’inferno.»

Craig infila una mano nella tasca dei jeans e ne estrae qualche banconota
stropicciata, che porge a Todd con un gesto di indifferenza. «Ecco qua.»
afferma «Quanto ti spetta per aver cantato.»

«È stato un piacere.» afferma Todd con cupidigia, contando le banconote «Sì,
direi che c’è tutto.» afferma infine «Com’era la pupa ieri sera?»

«Discreta.» minimizza Craig «Ma è stato troppo facile. Non era divertente.»

Lo spacciatore sogghigna. «Già, a te piace il gioco duro, non è vero?»

Craig butta lo spinello, ormai ridotto a un mozzicone. «Perché, a te no?»
chiede «Ne hai un altro di quelli?»

Todd estrae pigramente da una delle tasche del giubbotto di pelle un altro
spinello e glielo passa. «Ho i miei mezzi.» afferma, stringendosi nelle spalle.

«Già, immagino.» sbuffa Craig, facendo saettare ripetutamente la fiammella
dell’accendino.

Todd si volta vero di lui con un sogghigno. «Per te non è mai divertente se non
lottano un po’, eh?»

Craig aspira un lungo tiro dallo spinello. «Vuoi mettere?» biascica, senza
toglierselo di bocca «Comunque, si calmano tutte se gli agiti davanti al viso
uno di questi.»

Estrae per un attimo il coltello, facendo scintillare la lama.

Un ghigno compare fugacemente sul volto dello spacciatore. «Dai, dimmi di
Vivian.» lo esorta «C’è stata?»

«Troppo facile.» ripete Craig, sbuffando «Mi è bastato minacciare di sgozzarla
con questo per farla diventare un agnellino.»

Todd scoppia a ridere. «Io dico che non ne avresti avuto bisogno.» afferma
«Quella puttana fa soltanto finta di essere passata dalla parte dei buoni.»

«Lo so.» afferma Craig «Un’interpretazione da oscar… ma è sempre la stessa. La
stessa puttana bionda senza cervello che era due anni fa.»

«L’hai detto.» si limita a sospirare Todd.

Una sirena della polizia si fa sentire in lontananza, distorta.

Craig si stringe nelle spalle. «Mi dispiace solo di non aver avuto modo di
spassarmela un po’ anche con la rossa.» sogghigna «Sai, la ragazza di quello
che ho preso a pugni.»

Todd si volta verso di lui. «Carina?» si informa.

«Non quanto Vivian.» afferma Craig stringendosi nelle spalle «Ma nemmeno da
buttare, se è quello che intendi.»

Una folata di vento porta alle loro orecchie l’ululato della sirena, più vicino
stavolta.

«Che cazzo.» sbuffa Craig, aspirando l’ultimo tiro dallo spinello e poi
lanciandoselo con noncuranza alle spalle «Non si può neanche parlare in pace.»

Una volante blu della polizia svolta l’angolo.

«Sbirri.» sibila Todd «Direi che è meglio sloggiare.»

«Perché dovremmo?» Craig affonda le mani nelle tasche dei jeans, senza
accennare a muoversi «Non ce l’hanno con…»

Prima ancora che abbia il tempo di terminare la frase, l’auto inchioda davanti
a loro e ne scendono due poliziotti. Uno di loro porta la mano alla pistola
nella fondina, pronto a sfoderarla. «Craig Rockingham?»

«Che cazzo volete?» sbuffa lui «Non stavo facendo niente stavolta.»

Velocemente, l’altro agente si sposta alle sue spalle e gli afferra i polsi per
ammanettarlo. «Sei in arresto per abuso sessuale di minore.»

Craig digrigna i denti, liberandosi della presa del poliziotto. «Un cazzo.»
afferma, stringendo le dita attorno all’impugnatura del coltello.

Il primo poliziotto sfodera la pistola. «Metti giù quel coltello.» intima,
puntandola verso di lui.

Craig sogghigna. «Ti piacerebbe.»

«Metti giù il coltello.» ripete lentamente il poliziotto «O sparo.»

«Non ti scaldare, amico.» Craig si china per posarlo a terra, sogghignando «Va
bene così?» chiede, rialzandosi.

«Alza le mani.» ordina il poliziotto «Dove le posso vedere.»

Sbuffando, Craig esegue.

L’agente guarda il collega. «Ammanettalo.»

Il secondo poliziotto muove un passo verso di lui, stringendo in mano le
manette. Non appena è abbastanza vicino, Craig gli sferra un pugno,
atterrandolo. Prima che l’altro abbia il tempo di reagire, Craig gli è addosso
e riesce a togliergli la pistola dalle mani.

La punta verso i due poliziotti, sghignazzando. «Vi hanno arruolati ieri,
pivelli?» chiede con una risata maligna «Non crederete di fregarmi così per
caso?»

Il poliziotto numero due si rialza, impugnando la sua pistola. Craig nota con
piacere il sangue scuro che gli scende dal naso, dove lo ha colpito.

Sogghigna. «Fossi in te la metterei giù.» afferma, aumentando leggermente la
pressione sul grilletto dell’arma sottratta al poliziotto numero uno.

Numero Due non si muove. Lo guarda con occhi di fuoco e continua a tenere la
pistola puntata verso di lui. Ma le sue mani tremano, e l’arma trema con esse.

«Come vuoi.» sospira Craig. Prende la mira e spara un colpo. La pistola salta
via dalle mani di Numero Due.

Craig arretra, continuando a tenere sotto tiro i due agenti. «Ora, se volete
che nessuno qui si faccia male, non fate una mossa o vi spedisco all’inferno
tutti e due.»

I due restano immobili, interdetti. Sghignazzando, Craig arretra ancora per
qualche metro, poi si volta e se la dà a gambe, con la pistola stretta in
pugno.

Continua a correre per diversi isolati, prima di fermarsi nel minuscolo vicolo
fra due vecchi capannoni. Riprendendo fiato, si acquatta dietro ad alcuni
bidoni della spazzatura, tenendo d’occhio la strada.

Non l’hanno seguito. Bene.

«Schifosa puttana.» sibila, ansimando «Puttana e figlia di puttana.»

Quella troia di Vivian. Avrebbe dovuto farla fuori la sera precedente, nel
vicolo sul retro del Richie’s Place. Avrebbe dovuto farle fare la stessa fine
di sua madre, accoltellata in un vicolo dopo una scopata.

Si lascia cadere seduto con la schiena contro la lurida parete dell’edificio.
Colpisce con un pugno il bidone di metallo, facendolo risuonare.

«Troia fottuta.» sibila.

Dopo qualche minuto, però, rivede davanti a sé il volto di Vivian mentre la
scopava. Non può essere stata lei a chiamare la polizia, aveva troppa paura. Ma
allora chi…?

«Ma certo.» sbotta, dandosi una manata sulla fronte «È ovvio. Dannatamente
ovvio.»

Non è stata Vivian a fare la denuncia. È stato il moccioso dello zaino, il
ragazzo della rossa. Non può essere stato altrimenti.

«Figlio di puttana.» mormora «Pensavo che la lezione ti fosse bastata…»

A quanto pare, quella specie di ritardato testa di cazzo non ha ancora capito
come vanno le cose a Mean City. Pesciolini e squali. E i pesciolini devono
nuotare lontano dagli squali e non impicciarsi dei fatti degli altri se hanno
cara la pelle.

Si rialza in piedi lentamente, controllando che la strada sia sgombra. È già
sfuggito altre volte dalla polizia, ma si era sempre trattato di piccole
denuncie per furto… nessuna è mai stata davvero pesante.

«Oh, beh.» mormora fra i denti «Che mi sbattano pure dentro… ma prima giuro
davanti a Dio che te la faccio pagare, figlio di puttana. Potessi crepare in
questo momento se non lo faccio.»

Scivolando lungo la parete dell’edificio per farsi notare il meno possibile, si
incammina in direzione del Pokèmon Center.

«Te la faccio vedere io, testa di cazzo.» sibila, digrignando i denti «Nessuno
può prendersi gioco di Craig Rockingham e passarla liscia.»

Accarezza la pistola sottratta al poliziotto.

«Nessuno.»


 

Questo è l'Angolo dei Fan di OddishLand. Le fanfic e le altre opere prodotte sono proprietà dei rispettivi autori; non possono essere pubblicate senza il loro consenso in nessun altro sito. Ogni commento ai lavori è molto gradito :)