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Dietro un velo di ghiaccio

Francesca Akira89




CAPITOLI




-Capitolo 9-


Andrew sgattaiolò via, silenzioso ed inosservato, con una destrezza che stupì
anche lui.
Girovagò per i corridoi con una tale disinvoltura e sicurezza di sé, come di
uno che sa perfettamente dove andare, che incredibilmente nessuno fece caso a
lui.
Del resto, nessuno che non avesse una qualche conoscenza nel campo degli affari
poteva distinguere lui fra quella miriade di ragazzi che camminavano da quelle
parti; e aveva l’impressione che in quel posto – com’ è che l’aveva chiamato
Boris?.. Borg – non se ne fregassero più di tanto di quello che riguardava il
“di fuori”…
Sorpassò un paio di scienziati con lo sguardo fisso su dei tabulati, che lo
ignorarono totalmente.
Non aveva la minima idea di dove stesse andando, né di cosa stava cercando…
Eppure… Era come se ci fosse qualcosa che lo guidasse… Che lo chiamasse…
I suoi passi non erano mossi a caso…
Qualcosa.. lo stava cercando…
O era lui a cercarlo?

Era arrivato in un corridoio totalmente vuoto e silenzioso.
Bene, finalmente poteva stare tranquillo.
Dei passi e delle voci gli fecero saltare il cuore in petto e salire il sangue
alla testa.
Istantaneamente, si nascose dietro l’ angolo, e pochi secondi dopo sentì
chiaramente lo scalpiccio di due ragazzi passargli accanto, insieme alle loro
voci:

- Davvero… La sua voce al telefono mi ha fatto quasi paura… Non l’ avevo mai
sentito così…

Andrew voltò il viso contro la parete, all’ erta.
Conosceva quella voce…

- Ti ho sempre detto di non immischiarti in faccende del genere… E per di più..
Come ti è saltato in mente di andare a spifferare a quel modo delle
informazioni che avrebbero dovuto restare riservate?!

- Ma dai, Yuri! Se lo sanno tutti qui cosa…- sì, era la voce di Boris Hustenov.

- Questo non c’entra!- la voce dell’ altro, “Yuri”, scattò nervosa,
impedendogli di portare a termine la frase- Si presume che non dovremmo
saperlo… E comunque dovrebbero restare qui… Quel ragazzino… Uno straniero per
di più! Lasciatelo dire, amico! Sei pazzo!

- Bè, non potevo certo sapere che avrei scatenato una simile reazione! Io
volevo solo divertirmi un po’…

Le due voci, ancora accalorate, si affievolirono man mano che i due avanzavano
per il corridoio, per poi spegnersi del tutto.

Andrew rimase qualche secondo fermo, immobile, respirando a fondo.
Poi si azzardò a fare capolino dal suo nascondiglio.
Nessuno.
Poteva riprendere la sua ricerca.
Sarebbe stato più facile se almeno avesse saputo cosa stava cercando…

Camminò cautamente per il corridoio deserto per un altro po’; in seguito,
siccome non si vedeva nessuno, affrettò leggermente il passo…
Poi, all’ improvviso, si bloccò…
Così di colpo che per poco non cadde a terra.
Volse il viso alla sua sinistra.
Una porta.
Andrew socchiuse gli occhi; quella sensazione… di nuovo…
Una vertigine…

Ignorando accuratamente il cartello ben in vista: “Riservated”, poggiò la mano
sulla maniglia e la ruotò.
La porta si aprì.
Con disinvoltura, Andrew entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle.
Si guardò intorno.
Nessuno.
In compenso, sulla scrivania faceva bella mostra un computer portatile dalla
superficie nera e opaca…
Non ci stette molto a pensare su.
Si avvicinò e sganciò lo schermo, alzandolo.
Accese il computer.
Non era stato un gesto impulsivo, ma premeditato.
Aveva in testa solo quello fin da quando aveva accettato di venire di nuovo
alla Borg insieme al padre e al signor Jurges, nonché Ralph…
Anzi, era la sola ragione per cui aveva accettato; voleva delle risposte,
esaurienti, e subito.
Ma non sarebbe andato a chiederle a Rei…

Premette alcuni tasti.
…Access Denied, ovviamente. Ma lui sapeva come cavarsela…
Se non altro tutte quella pallosissime lezioni sui computer di Ralph sarebbero
servite a qualcosa…
Va bene che lui si era divertito fin da subito a personalizzarle come più gli
aggradava, e aveva fatto la sua pratica sul pc di suo padre, svagandosi a
mettergli in disordine i documenti riservati e le e-mail… Per vendicarsi almeno
in parte della sua indifferenza… del modo in cui lo trattava… Di quello che lo
avrebbe costretto a fare una volta diventato sufficientemente adulto…
(leggetevi la conversazione fra Rei e Andy, cap 5 nda)
…Ma non doveva pensare a questo adesso!

Bip..

Ecco… Ce l’ aveva fatta… (quello che fai è leggermente illegale, Andrew, sai?…
-.-“ nda)
Pigiò i tasti come se sapesse perfettamente dove andare…
Ma lui LO SAPEVA…

Sì…
Un nome… Digitato sulla tastiera…
Rei…
Cancellò “Hiwatari”… Non aveva senso…
Invio.

Attese.
Gli si presentarono tre file…
Li provò tutti, finché, alla fine, trovò quello che cercava…
Riconoscibile, nonostante la foto dovesse essere di molti anni prima, e non
proprio scattata in un bel periodo. Portava i capelli lunghi fino alla vita, e
l’ aria era pallida e smagrita…
Ma era LUI, non c’era dubbio…

E accanto alla foto…

***REI KON

Anni 10 circa

Originario del Sud della Cina
Ritrovato in un piccolo villaggio dello Shen-khu…


Gli occhi di Andrew scorsero rapidi le righe, febbrili, cogliendo solo i passi
fondamentali…


…popolazione colpita dalla peste… spedizione anno…


I suoi occhi cerulei si bloccarono su quelle righe che seguivano.


…Inspiegabilmente, il ragazzo non presentava alcun sintomo del morbo che sta
tutt’ ora decimando il villaggio e buona parte degli altri piccoli villaggi
della Shen-khu, né di altre forme virali, sebbene le condizioni generali del
villaggio fossero già totalmente inadeguate e malsane…

Effettuate analisi B-3, Gy5/16, E,8/C-1…


Andrew scese con gli occhi fino agli ultimi righi…


Non rilevata nonostante questo alcuna anomalia o particolarità specifica…
Attualmente il ragazzo risiede…***


Il sonoro “bip” del segnale orario lo fece sobbalzare. (anch’io ce l’ ho! ^^
nda)
Andrew spense in fretta il computer, limitandosi a pigiare sul tasto apposito,
e richiuse il monitor con uno scatto.
Gettò un’ occhiata nervosa all’ orologio; doveva sbrigarsi a tornare, o
sarebbero venuti a cercarlo, se già non lo stavano facendo…
Con il passo più normale che gli riuscì, uscì dalla stanza, facendo ben
attenzione a chiudersi la porta dietro…


NOTE DELL’ AUTRICE

Chiedo scusa per la brevità di questo capitolo…
Comunque, mi sembra si stiano iniziando a chiarire un po’ le cose, no? E badate
che ho detto SEMBRA; suggerisco a tutti di non saltare a conclusioni
affrettate… è.é
A parte il fatto che questa storia sta diventando sempre più improbabile,
(l’intero capitolo mi è venuto in un delirio creativo ieri sera sul tardi… Mia
madre mi voleva ammazzare…^^”)… Penso proprio che a questo punto potrei mutare
il titolo della fic in “Andrew il ficcanaso” … -.-“
Un grazie a tutti quelli che commentano!
Ciao! :p
Ps. Lo Shen-kun non esiste davvero, che io sappia.. Mi sono documentata un po’
in proposito, ma i nomi dei luoghi che ho trovato erano troppo ridicoli e avevo
paura di fare una gaffe, così alla fine ne ho messo uno inventato…
Ho scelto il sud della Cina perché è là che si trovano le tigri bianche, ovvero
le tigri del Bengala… Va bè che il villaggio di cui parlo qui non è quello… Ok,
sto zitta! -.-


 

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