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Dietro un velo di ghiaccio

Francesca Akira89




CAPITOLI



-Capitolo 12-


Una settimana.
Ancora una settimana lì, poi se ne sarebbero andati.
Da quella casa, da quella città, da quel paese…
Come se non fosse mai successo nulla…
Ma era successo, eccome.
Lui era cambiato… E cominciava a credere che quegli strani sogni che
diventavano sempre più frequenti non fossero solo effetto di una cattiva
digestione…
Quando ne aveva parlato a Rei, lui si era limitato a fissarlo per qualche
secondo come se fosse ammattito, o roba del genere, poi aveva scrollato le
spalle dicendogli di non preoccuparsi…
In compenso ultimamente se ne veniva fuori con le domande più assurde (così
assurde che non ve le riporto nemmeno… :p nda) e con un comportamento ancora
più strano.
Aveva pensato di mettere a parte Ralph dei suoi pensieri, ma ultimamente anche
lui era un po’ strano… O almeno così gli sembrava…
Forse più semplicemente era lui a sentirsi strano, e per questo motivo vedeva
stranezze negli altri. (mamma mia… Mi gira la testa… @__@ nda)
Facendo mente locale gli venne quasi da ridere; sembrava uno di quei quesiti
che si trovano sulle riviste di psicologia e d’enigmistica…
(Vi sembrano due cose diverse? Provate a leggerle e vedrete che non c’è molta
differenza… nda)
Stava ancora ridacchiando fra sé come un cretino, quando vide un fugace
sfavillio…
Si voltò di scatto…

Rumore di passi…
Qualcuno lo stava spiando, ma il bagliore del sole che penetrava dalla finestra
lo aveva tradito…
Difficile dire chi fosse…
Allora non era solo una sua sensazione, quella di essere osservato…

Restò a guardare ancora per qualche secondo l’ angolo da cui il suo inseguitore
lo aveva spiato, poi si voltò furiosamente e si diresse quasi di corsa nella
sua stanza.
In quegli ultimi giorni si sentiva controllato, ed era una cosa che non
sopportava…
Stava per girare l’ angolo e infilarsi nella sua camera, quando andò a sbattere
contro qualcuno, che lo fece finire a gambe all’ aria!

Stava già per mandarlo a quel paese, quando riconobbe l’ odore di un dopobarba
che conosceva…

- Ralph…!- sbottò, furioso, tirandosi su.

Il tedesco gli lanciò un’ occhiataccia.

- E’ questo il modo di girare l’ angolo?!- sbottarono insieme.

Ci fu una pausa.
Poi Ralph si rialzò da terra e lo aiutò a fare altrettanto:

- Comunque sei tu ad essermi venuto addosso… Si può sapere che hai, in questi
giorni?- borbottò, burbero.

- Niente… Tu piuttosto che hai?- ribatté lui, sullo stesso tono.

Ralph scrollò le spalle.



Rimasero in silenzio di tomba per quasi due minuti, poi Andrew sbuffò:

- Bene…- disse, freddamente- Se non c’ è altro, io andrei!- riprese la sua
strada, fermandosi di fronte la porta poco distante della sua camera e
appoggiando una mano sulla maniglia.

L’ amico fece un gesto come per trattenerlo, ma si fermò a mezz’ aria.

Alla fine fu lui stesso a fermarsi:

- Ascolta…- mormorò, voltandosi- Hai.. hai visto Rei per caso..?

Sul volto di Ralph comparve un’ espressione indefinibile, come se si fosse
trasformato tutt’ ad un tratto in una statua di ghiaccio:

- L’ ho incrociato…- disse, soltanto. Sembrava stesse per aggiungere qualcos’
altro, ma si fermò.

Andrew abbassò gli occhi: “E’ tutto il giorno che mi evita… Cosa gli sarà
preso?”

- Ci vediamo a pranzo?- la voce del tedesco lo risvegliò dai suoi pensieri.

Annuì, e l’ amico se ne andò.
Con un sospiro, si decise finalmente ad aprire la porta ed entrò nella sua
stanza, sentendosi più a disagio della prima volta che vi era entrato.

*****

Quando entrò in sala da pranzo, trovò questa situazione: Rei e Kei erano seduti
entrambi ai due lati di Hito Hiwatari, com’ era giusto che fosse, ma stavolta
accanto a Rei c’ era seduto Ralph, il che non era solo insolito, ma anche
seccante, perché mandava in fumo i suoi progetti.
Era sua intenzione sedersi vicino al cinese per discutere con lui del suo
ultimo sogno, e anche per sapere come mai lo avesse evitato per tutto il
giorno, ma a quel punto fu costretto a mettersi vicino a Kei.

L’ unica cosa buona del pranzo fu il fatto che si trovava praticamente in
faccia a Rei e Ralph, anche se non abbastanza vicino da sentire i loro
discorsi…
Continuavano a chiacchierare tra una portata e l’ altra, ed Andrew si sentì un
po’ tradito: Rei con lui non aveva certo parlato così tanto in generale, ma
anche Ralph di solito apriva bocca durante i pasti solo per mangiare.

Con Kei ovviamente non scambiò una parola; anche se avesse voluto instaurare
una conversazione con lui, era certo che il giapponese non avrebbe collaborato…
Preferì quindi occuparsi del cibo che gli veniva messo davanti, anche se dal
canto suo aveva lo stomaco chiuso…
Non aspettava altro che la fine del pranzo…

Quando finalmente questa arrivò, agguantò velocemente Rei per il braccio un
attimo prima che se la filasse fuori dalla stanza; in quella notò lo sguardo di
Ralph posarsi su di lui, ma non gli diede molta importanza:

- Che cos’ hai?!

- Di che parli?

- Perché mi hai evitato per tutto il giorno?

- Non ti ho evitato… Avevo cose importanti da fare, tutto qui…

Andrew lo guardò. Sembrava sincero. Decise di credergli e disse:

- Stanotte ho fatto un altro di quei sogni… Stavolta ancora più nitido e lungo…

Rei non fece una piega:

- Che tipo di sogno era?

Il londinese lo guardò, imbarazzato…
Va bene che si fidava di lui, e che ultimamente gli si era anche affezionato,
ma non se la sentiva proprio di raccontargli tutti i particolari…
Si trattava pur sempre dei suoi sogni, ed era un argomento molto intimo, almeno
per lui…
Se poi si trattava di strane “visioni” come quelle… In cui, aveva capito, gli
sembrava più volte di aver visto anche lui…
Si dice che i sogni siano lo specchio dell’ anima, dove è possibile vedere i
desideri e le paure… Quindi i suoi che potevano significare…?
Arrossì suo malgrado.

- Ok, ho capito… Non importa…- disse Rei, con suo sollievo ed insieme dispetto.
Non si aspettava gettasse la spugna così facilmente. (ma insomma, che vuoi da
me? -.-* ndRei) (non lo so neppure io… çoç ndAndrew)

Ci fu una pausa, poi Rei gli fece una delle sue solite domande assolutamente
fuori luogo:

- Tu e Ralph vi conoscete da molto, vero?- chiese.

Lui lo fissò, perplesso:

- Sì.. Dalla nascita, praticamente… Ma..

- E avete passato molto tempo, insieme?

- Le nostre famiglie hanno fatto una specie di gemellaggio, quindi molte volte
ci siano ritrovati a seguire gli stessi affari e a viaggiare insieme… Ma..
perché…

Rei annuì, pensieroso:

- Ho capito.. Grazie…

Ritirò il braccio dalla sua stretta (cosa molto facile, dato che questa si era
allentata notevolmente nel corso della conversazione) e uscì dalla stanza,
lasciandolo lì a bocca aperta come un cretino.

Non ci stava capendo più niente…
Cercò Ralph con lo sguardo, ma notò che anche lui aveva lasciato la stanza.
Per parlare con Rei?, gli venne da chiedersi.
In effetti, negli ultimi giorni quei due avevano passato parecchio tempo a
confabulare…
Avvertì una fitta di gelosia colpirgli il cuore per poi dilagarsi in tutto il
suo corpo…

Si sentì DECISAMENTE tradito, in quel momento.
A che gioco stavano giocando, quei due?!..



NOTA DELL’ AUTRICE


Sì, lo so cosa starete pensando tutti, e cioè: “Mamma mia, che p***e…!”
Ve ne do il permesso perché è quello che penso anch’ io…
Devo informarvi di alcune cose, molto importanti:
Innanzitutto, chiedo venia per il ritardo…
Il motivo di tale ritardo e dell’ assoluta insufficienza di questo capitolo è
il seguente: ultimamente, avendo ripreso la mia fic “La Regina dei Digimon”
(*love.. ^^*), mi sono resa conto di aver perso ogni interesse per quest’ altra
fic… Forse è solo una situazione temporanea, ma del resto non posso farvi
aspettare dei mesi per avere un capitolo…
Ragion per cui, visto che sono assolutamente incapace di lasciare in sospeso
una fic, è mia intenzione concludere “Dietro un velo di ghiaccio” il più
velocemente possibile, quindi siete ufficialmente avvisati che questa
fanfiction sta per giungere al suo termine! ^^
Contenti?
Un bacio, e non uccidetemi, vi prego… ^^””


 

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