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Dietro un velo di ghiaccio

Francesca Akira89




CAPITOLI



-Capitolo 20-


Si tirò su a sedere di scatto, con un piccolo urlo.
Di nuovo quell’ incubo…
Avvertendo ancora il respiro affannoso, tentò di concentrarsi su ciò che lo
circondava, cercando conforto negli elementi di tutti i giorni…
Sotto le dita, il lieve tappeto erboso perfettamente tagliato, tipico dei
giardinetti dell’ Inghilterra. Il mare all’ orizzonte pieno di navi mercantili
in attracco, e il suono riecheggiante sirene di queste che provenivano dal
porto poco lontano.
..Sì, era a casa.

- Andrew?- si voltò. Una donna dai capelli biondi lo fissava con lieve
apprensione- Tutto bene?

Lui annuì:

- Sì, Catherine… E’ tutto a posto.. Tutto.. come al solito…- disse, soffocando
a stento la sua amarezza.

- Di nuovo quell’ incubo?- chiese Catherine, in tono comprensivo.

La bambina che teneva tra le braccia sgusciò via dalla sua stretta per andare a
rifugiarsi in grembo a lui:

- Papà.. Perché fai sempre brutti sogni..?- cinguettò, fissandolo incuriosita.

Andrew abbassò lo sguardo su di lei, incontrando due occhi azzurri come i suoi.
Sorrise stancamente, facendo passare le dita fra i suoi capelli rossicci:

- Beh.. Sai, Evelyne…- disse- Alcune persone vedono cose che…

Un sonoro colpo di tosse l’ interruppe, facendolo voltare verso sua moglie
Catherine e incontrando così il suo sguardo torvo.
Fece un mezzo sorriso come di scusa:

- Eh.. Sì, hai ragione…- le porse nuovamente la piccola (che però non era molto
dell’ idea). Un tempo non si sarebbe mai fatto zittire a quel modo, ma quello
che era successo quando ancora era un ragazzo l’ aveva cambiato profondamente…

- Dai, Ivy, non fare i capricci!- Catherine diede uno scappellotto alla
bambina, che lottava per tornare dal padre.

- Ma io voglio sapere!!- piagnucolò lei- C’ entra qualcosa con quello che mi ha
raccontato lo zio Friedrich(*)?- aggiunse, rivolta al padre.

- Su, tesoro… Lo sai che a tuo padre non piace parlare di quella storia…
Guarda! C’ è un gabbiano che è venuto a posarsi qui vicino! Andiamo a vederlo,
ok?- si caricò la piccola sulle spalle, indirizzando un sorriso ad Andrew.

Lui sorrise di rimando. Non poteva proprio lamentarsi di Catherine, anche se il
loro non era certo stato un matrimonio d’amore.
Era una ragazza intelligente, e aveva capito che aveva bisogno dei suoi spazi,
ed entrambi facevano in modo da rendere la loro convivenza il più gradevole
possibile, almeno per amore della figlia.
Adorava Evelyne.. Sarebbe morto se gliel’ avesse portata via…
Aveva conosciuto Catherine ad un ricevimento, qualche anno dopo la tragedia che
aveva cambiato la sua vita. Era la figlia di un ricco industriale della seta, e
la sua distinzione sociale era piaciuta molto a suo padre, che non aveva
aspettato molto a combinare il matrimonio.
Quanto a lui.. Beh, che ci poteva fare..? Aveva sempre saputo che un giorno
sarebbe successo.. E poi, che aveva detto Rei? E’ impossibile sfuggire al
proprio destino.
Già.. Rei…
Andrew sospirò stancamente rimettendosi disteso sul tappeto erboso; erano
passati ormai diciotto anni, da quando era stato ritrovato – ferito e coperto
di detriti – nel boschetto che costeggiava il giardino di villa Hiwatari, tra i
resti anneriti di quella che sembrava una vecchia rimessa.
I fatti erano stati ricostruiti alla bell’ e meglio dagli inquirenti e dai
giornali: secondo i più, l’ esplosione della rimessa, nella quale erano spariti
i figli di tre dei maggiori azionisti mondiali, era stata causata da qualcosa
di simile ad una fuga di gas, anche se alcuni studiosi avevano affermato che la
casupola, per quanto incredibile potesse sembrare, sembrava piuttosto essere
stata colpita in pieno da un fulmine… Da qui la causa dell’ esplosione…
La notizia aveva fatto il giro del mondo; non per niente l’ Hiwatari Enterprise
e la Jurges&McGregor Corporation erano tre delle maggiori aziende asiatiche ed
europee, conosciute in tutto il mondo, e il fatto che i tre eredi diretti di
tali aziende fossero scomparsi aveva fatto molto scalpore.
“Scomparsi” spesso è un modo ipotrica che la gente utilizza per definire le
persone morte, ma nel caso di quei tre ragazzi la cosa era diversa… Erano
DAVVERO scomparsi, svaniti nel nulla, nel senso della parola… Ed infatti era
proprio questa la cosa più strana: i corpi di Rei e Kei Hiwatari e di Ralph
Jurges non erano mai stati ritrovati, sebbene si ritenesse impossibile
affermare che potessero essere sopravvissuti al colpo.

“E’ roba da horror…” aveva sentito una volta commentare in uno di quei noiosi
salotti nel quale era costretto ad andare accompagnato dai genitori “Sembra che
li abbiano rapiti gli alieni…”

Il suo sguardo era bastato ad azzittire i due inopportuni conversatori, ma
sapeva che il problema non era confinato nei salottini da tè… Commenti e
battutine di quel genere erano stati all’ ordine del giorno per quasi un anno
dopo la loro scomparsa, anche se i più avevano avuto il buon senso di non
parlarne davanti a lui…
Personalmente, non gli importava molto delle chiacchiere di quel genere…
Probabilmente erano più vicine alla verità di quanto non si aspettassero…
Ma gli dispiaceva sinceramente per Friedrich, il padre di Ralph… Anche se aveva
mantenuto intatto il suo autocontrollo aristocratico, si capiva che aveva
sofferto molto.. Non era stato un padre molto presente, questo è vero, ma se
pure non avesse davvero tenuto a suo figlio, come non aveva mai dubitato,
perdere il proprio unico erede sarebbe stato un brutto colpo per chiunque…
Forse per quello si era legato tanto a lui, prendendo a considerarlo quasi un
secondo figlio… Evy lo chiamava addirittura zio…
Dal canto suo, per la prima volta aveva potuto contare su un appoggio che non
fosse quello di un amico o di un insegnante, e la cosa gli era stata molto
d’aiuto, soprattutto in vista del suo matrimonio con Catherine…
In quei giorni, si era chiesto se Ralph avesse previsto quel risvolto della sua
scomparsa… Conosceva bene l’amico; era un tipo a cui piaceva programmare ogni
cosa…
Si era anche chiesto più volte cosa mai potesse averlo spinto a compiere quel
passo… Ad abbandonare il padre.. l’ azienda.. Lui…
Sapeva che la morte improvvisa della madre aveva creato una profonda ferita in
lui, sebbene riuscisse a nasconderlo molto bene… Ma poteva davvero essere
quella l’unica ragione che l’aveva spinto a “scappare”..?
Forse aveva semplicemente capito che quel mondo, così com’era, non l’avrebbe
mai accettato per ciò che era…
Ormai aveva capito i significati nascosti delle sue mezze frasi…
O forse i discorsi di Rei sul destino avevano fatto breccia anche nel suo
cuore.. oppure, boh! Solo lui avrebbe potuto dirglielo! In fondo lui aveva una
risposta sempre per tutto!
Ma adesso non era più lì.
Si chiedeva spesso se lui e i due asiatici avessero davvero raggiunto “il
Palazzo di Cristallo”, come aveva pensato un secondo prima che il loro
incantesimo giungesse al termine…
…E a volte gli sembrava tutto così semplicemente assurdo che gli veniva da
domandarsi se in realtà non si fosse trattato semplicemente di una sua
fantasia… Un sogno più realistico e spaventoso degli altri…
Ma se ne vergognava subito. Si sentiva come se stesse tradendo Rei, Ralph.. e
anche Kei.
Eh, già.. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno il suo pensiero sarebbe stato
diviso tra tutti e tre i ragazzi..?
Qualunque cosa ne pensasse Catherine.. Non poteva e non voleva dimenticare… Né
tantomeno toglierserli dalla testa…
Non ci sarebbe mai riuscito, semplicemente…
La verità era che loro non lo abbandonavano mai… Erano sempre davanti ai suoi
occhi.. Ogni volta che alzava lo sguardo al cielo…

E vedeva il pulviscolo dorato del sole…

Rei.

Appena più tardi quell’ astro scendeva lento nel cielo fino ad assumere una
tonalità rosso sangue, che incendiava tutto l’azzurro dandogli una sfumatura
ametista…

Kei.

Infine, il sole scompariva andando a nanna dietro la striscia dell’ orizzonte,
lasciando nel cielo solo il nero spruzzato di riflessi violetti e blu…

Ralph.


I loro occhi. I colori del cielo.
Per la prima volta si chiese se fosse un caso che le iridi dei tre Aìdan
rappresentassero le fasi del giorno. In fondo, gli Aìdan erano legati al cielo;
gliel’ aveva detto Rei.

Ed era forse un caso che i suoi occhi, che avevano assistito all’ inizio e alla
fine, che si erano specchiati in quei tre colori, unici testimoni di un segreto
incredibile, avessero proprio la sfumatura del cielo all’ alba, che riflette
tutti gli stadi del sole?
Chissà…
Non gliene importava molto, ad essere sinceri.

Rimirò per qualche altro istante le nuvole color panna spruzzate dei riflessi
d’oro del sole, per poi chiudere gli occhi, celando al mondo le sue iridi
celesti:

“Rei...” pensò “Se mi senti.. Dì a Ralph che mi manca tanto.. E che lo amo…"


**OWARI**


Nota dell’autrice:

(*) Il nome l’ho preso dalla trilogia di Mazer, fidandomi di lei… Non so se
quello è davvero il nome del padre di Ralph…
(**) Owari dovrebbe voler dire “fine”.. spero… >.<”

Finale da schifo, lo so. Avrebbe potuto venirmi qualcosa di meglio, ma.. nisba!
Volevo concludere e basta! V.V (in realtà ne ho tirati fuori due e non
sapendomi decidere ho fatto la conta… Spero di aver scelto bene…) (tra i due…
-.- ndAndrew) (XP !!! Anche se con questo finale, lo “yaoi solo inteso” è
andato a farsi benedire… =.= nda)
A proposito.. Che ne dite, è troppo sdolcinato?

Bene… DVDG è finita…
La risposta ad eventuali dubbi e domande… Non c’è! Perché la fic è finita e
tanto non è previsto alcun sequel! ^_^
Scappo prima che i miei adorati lettori mi uccidano… ^^
Ciao ciao..
Saluto e ringrazio:

Mazer
LightAngel
Rika88
Sora89
Riyu87
Mystika
Meereky02
Kaylin
Kiary
Reki_Hiwatari
Julia
Noriko-chan
Rey-mika

Spero di non aver dimenticato nessuno! ^^”
=Ciauz= ^^



 

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