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FANFIC Dietro un velo di ghiaccio CAPITOLI
-Capitolo 19- Allungò un po’ il passo, tentando di non rimanere indietro… Alzò la testa verso i ragazzi che lo precedevano, risoluti, sicuri, apparentemente tranquilli, e il suo sguardo discese inevitabilmente a terra, preferendo piuttosto seguire le orme che questi lasciavano sulla neve… Il tremore che avvertiva nelle gambe lo rallentava non poco, ma aveva l’impressione che la causa del tremito non fosse il freddo quanto mai pungente che riempiva il cortile quella sera. In ogni modo, portò le mani inguantate fino al colletto della giacca, alzandolo in modo da coprirsi maggiormente il collo e parte del viso. Non avendo il coraggio di fissare i suoi “compagni”, né di chiedergli dove diavolo stessero andando, spostò gli occhi di qua e di là per il paesaggio ghiacciato che si estendeva attorno a loro… Mossa molto poco intelligente, dato che non servì ad altro che a fargli tornare in mente l’ennesimo, enigmatico sogno che aveva tormentato il suo sonno quella notte… Si poteva pensare che ormai avrebbe dovuto esserci abituato, ma quella visione gli era apparsa ancora più distinta di tutti i suoi altri, precedenti incubi… Senza contare che fino ad allora si era limitato a rievocare avvenimenti accaduti nel passato di Rei, mentre il sogno di quella notte.. era diverso. Poteva apparire quasi come.. una premonizione… Una premonizione distinta ma annebbiata… Si rendeva conto che era assurdo.. che era una totale contraddizione, eppure… in fondo.. Niente era più come prima da quando era iniziata quella storia… E, per quanto il luogo sognato ispirasse una totale calma e tranquillità.. un perfetto equilibrio.. Non poteva fare a meno di sentirsi inquietato… C’era qualcosa che non andava… Che non… - Va tutto bene, Andrew? Riconobbe subito la voce dal vago accento europeo, quindi non si premurò di alzare lo sguardo, ma si limitò a fare un leggerissimo cenno con il capo… Leggerissimo e menzognero. - ..Perché siamo arrivati!- proseguì il tedesco. Alzò di scatto il capo.. e rimase di stucco. Di fronte a loro c’era una strana casupola.. Una rimessa, probabilmente, di medie dimensioni… Non era piccola ma neppure esageratamente grande… Guardò confuso gli altri; che cavolo erano venuti a fare in un posto simile..?! Né Rei né Kei lo degnarono di uno sguardo; quest’ultimo sbloccò l’entrata del rifugio, tirando via la stanga arrugginita e deteriorata dal tempo con un colpo secco. Andrew sussultò leggermente a quel gesto e al rumore riecheggiante che ne seguì, pentendosi in pochi secondi di averli seguiti fino a lì… In realtà, quei tre non gli avevano affatto chiesto di unirsi a loro, ma non gliel’avevano neanche impedito (e anche se l’avessero fatto non sarebbe comunque servito a fermarlo)… Ragion per cui non ci aveva pensato un secondo ad andargli dietro, se non altro per capire le loro intenzioni.. E il significato di quel sogno… E così avrebbe continuato a fare, realizzò rassegnato, vedendo che il trio, Rei in testa, si stava avventurando all’ interno della rimessa… Aspettò che Ralph vi fosse scomparso all’ interno per decidersi a seguirli; l’ ingresso era costituito da una scalinata stretta e ripida, lievemente scivolosa per via del ghiaccio e della muffa, che portava ad un piano superiore… Andrew rabbrividì avvertendo le sue scarpe slittare sui gradini scoscesi e ghiacciati… Si appoggiò con le mani alla parete muffosa con gesto impaurito e i suoi occhi ansiosi saettarono automaticamente verso Ralph… Ultimi dissapori a parte, dopotutto il tedesco era e rimaneva la persona su cui aveva fatto più affidamento in passato, e da cui forse avrebbe ancora avuto difficoltà a staccarsi… Eppure, quando Ralph si voltò verso di lui, tendendogli una mano per aiutarlo a superare la scalinata, l’inglese si ritrasse con un gesto impaurito (rischiando tra l’altro di rotolare di sotto): - E così…- mormorò Ralph, senza che la sua espressione cambiasse minimamente- Ho avuto una risposta senza nemmeno bisogno di chiedere… - Che vuoi dire?- chiese Andrew, rapidamente. - Davvero non lo sai..?- Ralph rise amaramente- Beh, non importa… Avrai tutto il tempo di capirlo.. in seguito… Non ebbe il coraggio di chiedere altro. Rei, Kei e Ralph, con lui che gli zampettava faticosamente dietro, s’inoltrarono nell’ oscurità, sbucando in una stanza unica e rettangolare, dagli angoli tagliati, non molto grande ma abbastanza alta. Un ponte metallico un po’ malandato si ergeva in un lato della rimessa, arrivando quasi a sfiorare il soffitto (simile a quelli dei passaggi pedonali, per intenderci.. nda). I quattro ragazzi avanzarono con cautela all’interno di quel rettangolo buio, scansando i frammenti di legno annerito e gli arnesi metallici disseminati qui e là sul pavimento, che la vaga luce serale esterna faceva rilucere sinistramente. Rei si voltò verso di lui: - Tu va’ lassù…- ordinò, con tono incolore, indicando con il volto il ponte che aveva precedentemente notato- Non muoverti per nessuna ragione… Lo disse in maniera così perentoria che non osò disubbidire, né ribattere. Con gambe un po’ tremanti, si avviò su per i gradini traballanti del ponte, sentendoli scricchiolare sotto i suoi passi. Appena fu arrivato in cima si appoggiò con le braccia alla balaustrata, sistemandosi nel mezzo. Spostò lo sguardo in basso, vedendo così Ralph, Kei e Rei spostarsi al centro della stanza… Da lì si aveva una perfetta visuale dell’ intera rimessa… Avvertì un capogiro.. Non aveva mai sofferto di vertigini, eppure tutte quelle ultime emozioni avevano completamente stremato il suo abituale equilibrio… Da quando quella storia era iniziata si era accorto di aver cominciato a temere perfino i tuoni e l’ oscurità… E, visto il luogo in cui si trovavano, la cosa non giocava affatto a suo favore… Non aveva idea di cosa ci facessero lì, ma aveva comunque paura… Seguendo le direttive di Rei, Ralph e Kei si erano posizionati a determinati vertici della stanza, senza distanziarsi però troppo l’uno dall’altro. Li osservò prendere posizione con un’ ansia sempre maggiore nel cuore. Una o due volte fu sul punto di parlare, ma finì per restare zitto. Poi Kei raddrizzò le spalle, volgendosi appena di lato; Ralph spostò un piede mettendolo in pari all’ altro. Il triangolo era completo! Rei iniziò a muovere le labbra, sussurrando parole che non riuscì a cogliere, mentre le sue mani si muovevano all’ interno del loro spazio in lenti gesti automatici. Gli altri due lo seguirono subito, ripetendo perfettamente i suoi gesti quasi come per puro istinto, come qualcosa di appreso e poi dimenticato, seppellito nel profondo della mente… Andrew strinse le mani intorno alla ringhiera di ferro arrugginito, deglutendo. Non sapeva cosa sarebbe successo, ma sentiva che non sarebbe stato salutare scoprirlo… Aveva un pessimo presentimento… Eppure non fece nulla per fermare quella sorta di danza, che si alzava sempre più in toni bassi e alti, sfumando in movimenti misurati e cadenze ritmiche… Sentì le voci dei tre ragazzi contrapporsi.. chiamando… implorando… Il pavimento sotto di loro si accese… La luce e l’ ombra s’inseguirono, s’ intrecciarono su di esso, guizzando fino a formare un simbolo, i cui vertici accoglievano i tre Aìdan… Con un singulto stupito e spaventato, Andrew lo riconobbe… Un pentagono. Un simbolo “magico”, almeno secondo la “superstizione tipica degli esseri umani”, come la chiamava il cinese… Un tintinnio riportò la sua attenzione a Rei. Il cinese aveva sganciato la catenina del suo ciondolo… Le sue mani congiunte si protesero all’interno del disegno, esponendo il pendaglio al suo bagliore… Scintille di luce scivolarono all’ interno del simbolo magico… La stella a cinque punte si incendiò di un fulgore incandescente… Il riflesso di una tigre di luce apparve per un istante nel riverbero delle fiamme, per poi svanire inghiottita dal suo stesso chiarore… Si appoggiò con le braccia alla balaustra, sentendo le ginocchia cedere, con gli occhi sgranati e una mano sulla bocca. Cosa.. significava tutto quello…?! A che cosa doveva servire…?! Alzò nuovamente lo sguardo angosciato su quella scena, e si rese conto che senza che se ne accorgesse la nenia alzata dai tre si era improvvisamente interrotta… Con occhi sempre più impauriti, vide Rei abbandonare il suo posto, dirigendosi con passi fermi e misurati fino all’ interno del simbolo… La luce infiammata divampò in quel preciso istante, illuminando il suo viso… Andrew si sentì mozzare il fiato. Gli occhi, l’intero volto del cinese ardevano di un qualcosa che non sapeva definire, ma che lo faceva sentire esattamente come tre giorni prima, quando aveva scoperto tutta la verità su di loro… Inaspettatamente, mentre lo fissava con quel nuovo terrore, si sentì trafiggere il cuore da una lama e una frase riecheggiò nelle sue orecchie: ‘- Avevo bisogno del suo aiuto per liberarmi.. Liberarmi da tutto ciò! Non è questo il mio posto.. non dovrei essere qui…-’ Senza capirne appieno la ragione, avvertì i suoi occhi riempirsi di lacrime, e si morse il labbro… Il suo sguardo si spostò sugli altri due ragazzi, immobili ai vertici del pentagono… Avevano entrambi gli occhi chiusi, ma sui loro volti era impressa la stessa espressione di Rei… Decisione… Sicurezza… La stessa esasperata concentrazione… ‘- Libertà… Tutti noi abbiamo bisogno di essere liberati… Non sono l’ unico… Siamo legati.. indissolubilmente…-’ Una nuova frase sfocata risuonò nelle sua mente… E poi.. Un’ immagine… Un singulto gli sfuggì dalle labbra, mentre avvertiva le lacrime trattenute scivolargli liberamente sulle guance. “Il Palazzo di Cristallo!” pensò, all'improvviso, fissando le tre figure all’ interno del pentagono con occhi tremanti d’angoscia, come per una consapevolezza nascente “E’ lì che vuoi andare, Rei..? Che.. VOLETE andare…?” Il giovane Aìdan dagli occhi dorati s’inginocchiò all’ interno del simbolo, tenendo alto sopra la testa il pendaglio luminoso. Le sue labbra si dischiusero, e lentamente – così parve – una parola si formò su di esse risuonando limpida nell’ aria come un campanello d’argento: - Rai… “No..!” Nonostante non conoscesse il significato di quella parola, Andrew sentì il suo cuore dare un vero e proprio balzo nel petto. Serrò ancora più forte le dita attorno alla ringhiera, convulsamente, avvertendo così il ferro arrugginito conficcarsi nella sua carne. (O.ò””” ndlettori)(lascia stare i particolari truculenti e va’ avanti… -.- ndpersonaggi) Il rombo terrificante del tuono lacerò l’aria in quello stesso istante. “No-no-no-no-no-NO!!!” Non poteva… Non osava capire ciò che stava succedendo. Rei si piegò in avanti, congiungendo le braccia al petto e lasciando che il ciondolo galleggiasse da solo nell’ aria. Quasi supplichevole, la sua voce s’ innalzò nuovamente sull’ aura iridescente, roca e leggera al tempo stesso: - …Den…! Un vortice crepitante di luci roteò davanti ai suoi occhi cancellando qualunque altra cosa. (*) (**) Nota dell’ Autrice: (*) La scena dell’ incantesimo è in parte ispirata al libro “Le luci di Atlantide” di Marion Zimmer Bradley… Anche se mi è venuta fuori una cosa più apocalittica del previsto… ^^” Ad essere sinceri l’ ispirazione per questa fic mi è venuta sia leggendo la fic “A only a Dark Shadow” di Mazer sia leggendo appunto il libro della Bradley… ^_^ Anche se alla fine magari non sembrerà che c’entrino poi molti l’uno con l’altra o con la mia fic stessa… ^__^””” (**) Dunque… Il termine “rai” vuol dire “tuono” in giapponese, mentre “den” è fulmine nella stessa lingua… L’ invocazione effettuata da Rei può però anche assumere un significato diverso, se si tiene presente che i due termini uno di seguito all’ altro, cioè “Raiden”, formano il nome del dio giapponese del tuono e del fulmine; ecco la sua leggenda: “Raiden è il dio giapponese del tuono (“rai”) e del fulmine (“den”). Impedì che i Mongoli invadessero il Giappone: stando seduto su una nuvola scagliò una pioggia di fulmini sulla flotta degli invasori. Solo tre uomini sopravvissero. Raiden è raffigurato come un demone rosso, con artigli affilati, che porta un grosso tamburo. Adora mangiare ombelichi umani. L’unica protezione contro di lui è nascondersi sotto una zanzariera.” ..Tenetelo a mente perché non si sa mai, eh? -.^ XDDD Queste informazioni sono state prese dalla pagine del forum: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=59308&idd=566 Vi consiglio di visitarlo perché ci sono molte cose interessanti… ^__^ Beh, il capitolo non è granché, lo so, ma ho paura ke non sia proprio periodo… é.è Il prossimo cap sarà l’epilogo… é_è Sig… Chissà quando verrà.. e kissà se riuscirò a non rovinarlo, almeno quello… *Depressione-depressione!!!* =.= Ciao… |
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