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FANFIC Dietro un velo di ghiaccio CAPITOLI
-Capitolo 17- - Caddi giù per il pendio, rotolando fino a valle... Non so bene quanto tempo passò prima che un pastore mi trovasse svenuto e ferito e mi raccogliesse, portandomi in uno dei villaggi che circondano lo Shen-Kun… Fu una vera fortuna, perché che io sappia il sentiero dove ero caduto non era molto frequentato… Gli abitanti del villaggio a cui apparteneva il pastore non dovevano essere della stessa idea, comunque; non erano molto contenti di avermi lì da loro…- fece un mezzo sorriso- ..Manco a dirlo, mi avevano riconosciuto subito.. Ovvio, avevo il marchio…- accennò alle sue iridi dorate, e Andrew spalancò gli occhi- Ci volle del bello e del buono perché si convincessero a permettermi di restare lì.. Dicevano che portavo guai… E come dargli torto, del resto? Sono morti tutti, poveracci…!- si posò due dita sugli occhi chiusi, e poi continuò:- Era la prima primavera che passavo lì, quando il villaggio fu colpito da un’ epidemia di colera.. “la Morte Rossa”, come la chiamavano… Si ammalarono tutti, uno dopo l’ altro… Tutti tranne me…- sospirò e il suo sguardo di fece vagamente amareggiato; come sempre quando parlava di se stesso, notò Andrew- Il mio potere allora era ancora acerbo.. Non ero in grado di fare neanche la metà delle cose che posso fare adesso… Però fin dalla nascita noi Aìdan siamo dotati di due capacità tipiche della nostra razza: una spiccata sensibilità che sfocia nella telepatia (a intermittenza… nda)(vuoi levarti di torno tu?! >o<*** ndRei), come ti ho già detto, e quelle radiazioni devono aver influito sul nostro organismo in modo che in caso di malattia il numero degli anticorpi aumenti enormemente, facendo sì che il virus si estingua da solo… (il contrario dell’ aids, in pratica… nda) (comincio a credere di essere stata un po’ troppo sfacciata ad inventarmi tutta questa roba… ^^” 2°nda) (ah, bè.. E’ una fic…! V.V 3°nda) Andrew sgranò gli occhi, stupito ed ammirato. Non aveva ancora capito cosa c’ entrasse tutto quello con gli Hiwatari, ma ascoltava lo stesso, rapito. Si sentiva come trascinato in un sogno, o meglio, come se fosse entrato all’ improvviso in una realtà totalmente diversa dalla sua… E a ben pensarci, era proprio così. - Fu un periodo orribile…- continuò Rei- La malattia decimò buona parte della popolazione, e il colera è in effetti tutt’ ora dilagante in quei villaggi, anche se gli aiuti internazionali hanno un po’ risanato la situazione… Fu proprio così che incontrai per la prima volta Hito Hiwatari… Il londinese si drizzò, fissandolo curioso e perplesso allo stesso tempo. Rei gli lanciò una breve occhiata e poi riportò lo sguardo di fronte a sé, riprendendo a parlare: - La Hiwatari Corporation, in quanto azienda di primo piano nella fascia orientale, rientra nella lista delle organizzazioni che offrono il loro aiuto ai paesi disagiati, insieme alle grandi aziende europee e statunitensi… Inoltre, pare che avesse anche alcuni giro d’ affari con le piccole aziende industriali dello Shen-kun.. Non ho mai capito bene di che si trattasse, all’ epoca non parlavo nemmeno giapponese… Comunque, si doveva trattare di affari abbastanza importanti da far sì che il presidente della Hito Enterprise in persona si disturbasse a venire lì, insieme ad altri rappresentanti delle nazioni unite, dell’ ONU e roba del genere…- diede un sospiro stanco, riprendendo fiato dal troppo parlare. Senza pensarci troppo, Andrew scese dal letto ed andò nel bagno adiacente alla camera, tornandone con un bicchiere colmo d’ acqua. Rei lo prese e ne bevve un sorso, ringraziandolo con un cenno e riprendendo a parlare:- ..Quando Hiwatari arrivò, le persone con cui vivevo da quando ero arrivato in quel villaggio si erano ammalate ed erano morte da poco… Fui radunato lì insieme ad altri bambini e donne nelle mie stesse condizioni.. Fummo visitati da alcuni medici e poi divisi, anche se non ho mai capito bene cosa avessero intenzione di farne di noi... E forse nemmeno gli uomini del villaggio, evidentemente.. Uno di loro, forse uno dei soliti fanatici che detestano gli stranieri, o forse qualcuno che aveva altri motivi per fare ciò che voleva fare, aveva una pistola e.. tentò di uccidere Hito Hiwatari…- s’ interruppe, abbassando gli occhi, mentre Andrew aveva un piuttosto violento sobbalzo di sorpresa:- Non so per quale ragione… Non so bene nemmeno io cosa accadde… Ma allora, per la prima volta, SENTII… VIDI… Io VIDI cosa stava per succedere…! Non ci pensai nemmeno.. Gridai che quell’ uomo aveva una pistola… Non so se Hiwatari e gli altri suoi colleghi capirono ciò che avevo detto o furono semplicemente messi in guardia dal mio urlo, ma le guardie del corpo che scortavano il gruppo estrassero i fucili e spararono prima che quell’ uomo avesse il tempo di premere il grilletto…- si zittì, socchiudendo gli occhi, come se stesse rivedendo di nuovo il corpo del terrorista cinese che cadeva a terra, senza vita. Andrew si sporse e gli sfiorò una spalla, tentando di dare a quel gesto un che di comprensivo. Non sapeva se ci fosse riuscito, ma il moro riprese a parlare, in tono non molto diverso da prima: - Poi accadde tutto abbastanza in fretta… Hito Hiwatari chiese qualcosa ai medici che mi avevano visitato, forse il mio profilo clinico… Poche ore dopo mi trovavo sull’ aereo personale della Hiwatari Corporation, e appena sbarcato mi portarono alla Borg… Sospirò per l’ ennesima volta, appoggiando la testa sulle braccia e chiudendo gli occhi, esausto: - Non credo avessero capito che avevo avuto una premonizione… Tutti gli esami che mi furono fatti alla Borg erano piuttosto tesi a capire come diavolo avessi fatto a mantenermi sano come un pesce nell’ ambiente in cui ero stato trovato… Mi rivoltarono come un calzino, ma non trovarono nulla… Come ti ho già detto, all’ epoca i miei poteri erano ancora latenti, e i miei geni erano ancora troppo giovani per presentare anomalie rilevabili a macchinari… Il potere di Aìdan e Shiìlad è rappresentato da una forza latente che si manifesta con la maturità fisica… Forse non sarebbe possibile neanche adesso ritrovare in me particolari capacità, servendosi semplicemente di macchine… D’ altro canto è molto difficile che un Aìdan o uno Shiìlad si ritrovi a contatto con un altro essere dai poteri medesimi o simili ai suoi, senza accorgersene… La “magia” può essere rilevata solo con la “magia”…- aggiunse, con un piccolo sorriso allusivo. Andrew non sorrise, ma si abbassò con la testa alla sua stessa altezza per poterlo guardare negli occhi: - E poi..?- chiese. - Quando mi ebbero fatto tutte le analisi possibili ed essere giunti alla conclusione che in me, apparentemente, non c’ era proprio nulla di particolare, non avendo più una famiglia e non sembrando neppure idoneo o utile alla Borg, Hiwatari decise di adottarmi… Dopotutto mi doveva un favore, e dopo la morte prematura della nuora e il suicido del suo primo e unico genito, era rimasto con l’ eredità di un solo nipote…- sospirò nuovamente e si distese sul letto, appoggiando la testa al cuscino:- Ecco, adesso sai tutto… Andrew!.. Lui non disse nulla. Sì, sapeva tutto, e lo trovava disgustoso! Alla fine, il motivo per cui era l’ avevano salvato, portato lì a Mosca, era puro opportunismo, la speranza di guadagnarci qualcosa… E finalmente capiva il senso dei battibecchi fra Kei e suo nonno… E anche il desiderio di Rei di scappare, anche se, ad essere sinceri, anche senza tutti quegli incentivi la situazione era già abbastanza insostenibile di per sé… Sapeva perfettamente cosa significava sentirsi usati.. E non valere niente per la propria famiglia… Ma quale famiglia…? Non solo non era la sua vera famiglia, ma non era neppure una famiglia vera e propria… Non c’ era una madre, né un padre… Anche se forse un padre come quello che aveva lui (lui Andrew… nda) era meglio perderlo che trovarlo… Si rese conto solo allora di quanto fosse difficile comprendere realmente cosa passasse per la testa delle persone che ti stanno intorno, anche di quelle che conosci bene… Chiunque poteva nutrire pensieri di fuga come quelli di Rei, rifletté… Lui, Kei.. Lo stesso Ralph, forse..! Sentì un brivido salirgli su per la schiena, a quella prospettiva. Rimasero in silenzio per chissà quanto, quando finalmente Andrew si rese conto che Rei era rimasto zitto per un po’ troppo tempo… Si voltò verso di lui; era disteso esattamente come quando aveva distolto lo sguardo, ma i suoi occhi infelici fissavano assorti un angolo della stanza.. O meglio, l’ angolo della stanza dove erano affissi un gran numero di disegni, (riguardanti montagne, persone, villaggi) compreso quello di Talim… Aveva le labbra strette e il viso rigido e cupo sotto un’ ombra di colpevolezza… Intuendo chissà come cosa gli stesse passando per la testa, si distese accanto a lui e lo prese per un braccio: - Non è stata colpa TUA!- sbottò, a bassa voce- Non devi assolutamente pensare una cosa simile! Lui lo fissò, con sguardo spento: - Non sarei dovuto scappare…- sussurrò, fievolmente- Se fossi rimasto, forse… - …Saresti morto anche tu! Eri solo un bambino, non potevi fare nulla! Il cinese non rispose, spostando lo sguardo vuoto e infelice al soffitto bianco. Ci fu qualche attimo di silenzio… - Vuoi che resti qui con te, per stanotte..?- chiese poi Andrew. Rei fece un piccolo movimento con le spalle, come a dire: “Se vuoi..!”... Il londinese si sistemò meglio sul materasso, tirando fuori le coperte e coprendo sia se stesso che Rei. Si accoccolò ben bene al calduccio e chiuse gli occhi, con un ultimo respiro, addormentandosi all’ istante con Rei tra le braccia. Il cinese si rigirò contro il cuscino… Due piccole lacrime bagnarono la federa formando due macchioline scure, mentre la sua voce flebile continuava a ripetere, spezzata dai singhiozzi silenziosi:- Avevi ragione!.. Avevi ragione tu, papà…! NOTA DELL’ AUTRICE: Chiedo scusa per eventuali errori… Non ho riletto! Mancano tre capitoletti alla fine, quindi preparatevi! ^^ Chiedo scusa cm al solito per il ritardo, ma voi mi capite… Beh, commentate in tanti, mi raccomando! E se dopo tutto questo ci sono cose che ancora vi sono poco chiare ditemelo e vedrò di inserire una risposta nei prossimi capitoli… (tranne per alcune cosa che ho deciso premeditatamente di lasciare in sospeso per sempre… ^___^) Ciao ciao… No commy, no cappy! (alla maniera di Chy! -.^) |
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