FANFIC Like a fairy tale CAPITOLI
3. Come una fiaba «Una ragazza?» chiede Misty con una lieve nota di disappunto nella voce. È china in avanti per caricare la lavastoviglie, i capelli sciolti le spiovono sulla faccia. Ash annuisce, cercando di tenere Ashley sulle ginocchia e contemporaneamente di bere il suo caffè. «Sì. Si chiama Lindsay. A quanto pare, farà la segretaria alla casa editrice.» «È carina?» si informa Misty, senza voltarsi. Lui si stringe nelle spalle. «Credo di sì.» Misty finisce di caricare la lavastoviglie e si volta verso di lui, portando le mani sui fianchi. «Più di me?» chiede, fingendosi offesa. L’espressione del suo viso non lascia dubbi su da chi Ashley abbia ereditato il modo di sporgere il labbro inferiore in quell’irresistibile broncio. Depositando a terra la bimba con delicatezza, Ash le va incontro e la bacia dolcemente sulle labbra, prendendole il volto fra le mani. «Nemmeno se fosse Miss Universo potrebbe esserlo.» sussurra. Ashley fa una risatina, portando la piccola mano davanti alla bocca. Lievemente imbarazzata, Misty allontana una ciocca di capelli dal volto, ravviandoli all’indietro. «Stavo scherzando, stupido.» afferma. Ashley batte le mani. «Stupido!» trilla. Ash lancia a Misty un’occhiata eloquente, alzando le sopracciglia con un sorriso. «Non sei una brava mamma.» scherza «Ti sembra un buon esempio per Ashley?» Lei gli mostra la lingua. «Senti chi parla… Mister Papà.» Ash le sorride e le accarezza una guancia, perdendosi negli occhi verdi come il mare della donna che ama. «Non sarai veramente gelosa della ragazza che ho incontrato oggi?» sussurra, con le labbra a pochi centimetri dalle sue «Sono sposato con la donna più bella del mondo, cos’altro potrei desiderare?» Senza attendere una sua risposta, la bacia di nuovo, spingendola all’indietro contro lo sportello del frigorifero. Misty lo lascia fare per diversi secondi, prima di ricordarsi di Ashley. Si volta. La bambina li sta osservando con gli occhioni scuri spalancati. Allontana da sé Ash a malincuore. «Nemmeno questo mi sembra un buon esempio…» Lui le rivolge un sorriso di scusa. Con un sospiro lieve, Misty raggiunge Ashley e la prende fra le braccia. «Giochiamo un po’ tesoro, ti va? Dove hai messo quella bella bambola che ti ha regalato zia Violet?» La bimba sembra riflettere per un attimo, poi indica la porta della propria stanza, appena visibile da dove si trovano adesso. «Là, è sul mio letto, mamma.» «Allora andiamo a prenderla.» afferma Misty, con un sorriso. Con Ashley in braccio, raggiunge la stanza della piccola e afferra la bambola di pezza dai lunghi capelli di lana scarlatta, posata sulle coperte del lettino. Ashley stringe a sé la bambola. Misty la fa scendere, per riposarsi le braccia; e la prende per mano guidandola di nuovo verso la spaziosa stanza divisa fra cucina e salotto. Si siede con lei sul divano di stoffa azzurra. La bimba posa la testolina contro il suo braccio, facendo saltellare su e giù la sua bambola. Misty le accarezza i capelli, giocando con le ciocche che sfuggono ai codini. Ashley alza improvvisamente il visetto verso di lei, guardandola con gli occhi così simili a quelli del padre. «E la storia, mamma? Quella di ieri sera. Come finiva?» Misty sorride. «Giusto, la storia.» sussurra, sistemandosi più comodamente contro lo schienale del divano «Finiva che… la principessa dai capelli rossi sposò il suo principe, ed ebbero una bella bambina, e da allora la principessa non fu più triste, perché aveva un marito splendido e una bambina bellissima…» Gli occhi della giovane donna si inumidiscono appena, mentre pronuncia le ultime parole della fiaba. Alza la testa, ed incrocia lo sguardo di Ash, che le sorride. Ashley lancia un gridolino di soddisfazione, agitando in aria la sua bambola per sottolineare la sua approvazione al finale della storia. «E vissero felici e contenti.» completa Ash, andando a sedersi al fianco di Misty e circondandole le spalle con un braccio. Misty lo guarda. «Per sempre?» «Per sempre, sì.» conferma Ash, baciandola con dolcezza fra i capelli. «Sì! Per sempre!» esclama Ashley, eccitata. Poi l’espressione sul suo visetto si fa improvvisamente seria, mentre alza gli occhi verso i genitori. «Sei tu la principessa, mamma?» chiede. Stupita dall’acume della piccola, Misty si ritrova ad annuire. Sorride. «Sì, piccola. La principessa sono io.» La bimba sembra turbata. «Ed eri tanto triste?» Misty non sa cosa rispondere. «Ero triste, sì.» afferma alla fine, abbassando lo sguardo. Poi torna a guardare Ashley, e sorride di nuovo «Ma adesso non lo sono più, tesoro.» «No?» chiede Ashley, dubbiosa. «No, piccola.» afferma Misty, tendendo di nuovo una mano ad accarezzarle i capelli color tramonto «Adesso non lo sono più. Adesso sono felice.» Finalmente convinta, la bambina riprende a concentrare la propria attenzione sulla bambola. Ash trae a sé Misty, facendole posare il capo sulla propria spalla. «Vale anche per me.» le sussurra, piano. Ashley tiene la sua bambola in grembo, avvolge i fili di lana rossa attorno alle dita, persa nel suo piccolo mondo. Improvvisamente bisognosa di una rassicurazione, Misty si volta verso Ash. «È davvero per sempre stavolta, vero?» chiede in tono supplice «Questo è… è davvero un lieto fine?» Ash la bacia. «Sì, tesoro.» sussurra «Certo che lo è.» |
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