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Like a fairy tale

Misty




CAPITOLI



11. Un'inaspettata rivelazione

Misty esce dall’ufficio di Robert Harris dopo essersi congedata da lui il più
in fretta possibile. Soltanto il pensiero di voler tornare al più presto da Ash
è riuscito a trattenerla dal mollare a quel porco un ceffone tale da lasciargli
l’impronta delle sue cinque dita impressa sul viso per le quattro ore
successive. Quel figlio di puttana non ha smesso di guardarle il seno e sbavare
neppure mentre lei gli comunicava che Ash è in ospedale in coma.

Ha addirittura cercato di toccarle il sedere mentre la accompagnava alla porta.
E quando lei si è scostata inorridita, si è giustificato dicendo che era stato
un caso… sì, come no. Ed era un caso anche la sua erezione.

«Schifoso porco.» borbotta Misty fra i denti, dirigendosi a passo spedito verso
le scale.

Tutto quello che desidera è uscire da quel posto orrendo camuffato, ed essere
al più presto in ospedale da Ash.

Svolta un angolo. E urta malamente contro lo spigolo di uno scaffale, facendo
cadere una pila di cartelle. Una ragazza bionda si affretta a raccoglierle.

«Mi scusi.» mormora Misty, chinandosi per aiutarla.

La ragazza scuote la testa. «Non si preoccupi.» afferma con un sorriso. Poi
aggrotta le sopracciglia, la osserva in silenzio per qualche istante.

«Lei è la moglie di Ash Ketchum, vero?» chiede, inaspettatamente.

Misty spalanca gli occhi. «Ci conosciamo?»

«No. Ma ho sentito parlare di lei… conosco suo marito. Sono Lindsay Jones.»
afferma, tendendole la mano.

Lindsay. Misty fissa con astio quella mano tesa per qualche secondo, prima di
stringerla con la propria. «Misty Waterflower.» si presenta gelidamente.

«Lo so.» Lindsay sorride, apparentemente del tutto ignara dell’avversione che
la sua interlocutrice prova nei suoi confronti «Ash mi ha parlato di lei. A
proposito, come mai oggi non era al lavoro?»

La domanda alla quale Misty sperava di non dover rispondere.

Deglutisce. «Ash è… è in ospedale.» riesce a mormorare, senza aggiungere altro
perché sa che se ci provasse non potrebbe impedire alle lacrime di salirle agli
occhi.

L’espressione sul volto della bionda trasfigura immediatamente. «Cosa? Che cosa
gli è successo?»

«Un incidente d’auto.» sussurra Misty, mordendosi le labbra.

«Mi dispiace.» Lindsay scuote la testa «Come sta?»

Misty rimane in silenzio per qualche istante. «È… è in coma.» riesce a
sussurrare seccamente alla fine, abbassando la testa «Adesso mi scusi, ma devo
andare.»

«Sì, certo, non voglio trattenerla.» afferma Lindsay a bassa voce. Sembra
abbastanza scioccata. «Solo… lasci che le dica soltanto una cosa.»

«Che cosa c’è?» chiede Misty con rabbia, voltandosi.

La bionda esita per un istante. «Le ho detto che suo marito mi ha parlato di
lei… ecco, vorrei soltanto che sapesse che mi ha detto che la ama tantissimo.»

La rabbia di Misty svanisce immediatamente, tramutandosi in sorpresa. «Cosa? E
quando… quando gliel’ha detto?»

«Quando mi ha portata al bar per festeggiare la mia assunzione…» afferma
Lindsay.

Misty rimane in silenzio, senza riuscire a capacitarsi di ciò che la bionda ha
appena affermato. Ash ha…?

«Non ha fatto altro che parlarmi di lei per tutta la serata.» continua Lindsay,
fraintendendo il suo silenzio «E della vostra bambina. Ma soprattutto di lei…
mi ha detto che la ama più della sua stessa vita, e che non potrebbe mai
sopportare che lei lo lasciasse. Mi scusi, forse sono indiscreta, ma… io volevo
solo che lo sapesse, dato che Ash…»

Non finisce la frase.

Misty indietreggia involontariamente di un passo, sconvolta. Come ha potuto
essere così idiota da poter credere che Ash non avesse pensato a lei? E come
diavolo ha potuto essere così dannatamente cretina da pensare che Ash potesse
tradirla?

Scuote la testa, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Come ha potuto?

Lindsay la guarda preoccupata. «Si sente bene?»

Misty annuisce lentamente, nonostante abbia sentito appena la domanda postale
dalla bionda. Abbassa la testa. «Mi scusi io… io devo andare.»

«Sì, certamente.» afferma Lindsay «Mi scusi se l’ho trattenuta. Senta… mi
dispiace per quello che è successo ad Ash, spero che si riprenda presto.»

«Devo andare.» ripete Misty, voltandosi. Stavolta le parole di Lindsay non
l’hanno raggiunta neppure lontanamente.

Ash non se la stava spassando a tal punto da dimenticarsi di lei. Non la stava
tradendo con quella Lindsay.

Non avrebbe sopportato che lei lo lasciasse. E lei l’ha fatto.

Corre via, lasciando dietro di sé una Lindsay del tutto allibita. Le lacrime le
sgorgano dagli occhi non appena sbatte le palpebre, e le cadono inarrestabili
sulle guance mentre scende correndo le scale.


 

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