FANFIC Like a fairy tale CAPITOLI
10. La principessa e il suo principe Dopo essere finalmente riuscita a smettere di piangere, Misty si alza dal tavolo della cucina e si dirige verso la stanza degli ospiti, dove Anne ha portato Ashley. Si ferma sulla soglia ad osservarle. Anne, seduta sul letto con le gambe snelle incrociate, tiene sulle ginocchia un libro di fiabe, e ne legge le parole con voce quasi musicale. La bambina la ascolta incantata, con la piccola schiena affondata fra i cuscini. Misty si schiarisce la voce. «Anne…» La bionda alza gli occhi azzurri. «Oh, Misty. Non ti avevo sentita entrare. Vieni pure.» «Anne io…» Misty esita, abbassando lo sguardo «Se non ti dispiace, vorrei stare io un po’ con Ashley adesso.» «Ma certo.» Anne sorride «Me ne vado.» «Grazie.» sussurra Misty. Anne si ferma passandole accanto. «Come sta Ash?» le chiede, sussurrando per non farsi sentire dalla bambina. Misty scuote la testa con rassegnazione. «È in coma.» mormora «I medici non… non sanno quando si risveglierà.» «Mi dispiace.» sussurra Anne. Esita per qualche istante, accennando un movimento quasi impercettibile verso di lei come se volesse abbracciarla. Poi sembra cambiare idea, e si volta per dirigersi verso la cucina. Misty raggiunge Ashley, e si siede di fianco a lei sulla trapunta color latte. «Ehi, tesoro…» sussurra, tendendo una mano verso di lei per accarezzarle una guancia. La piccola sorride. «Mamma!» esclama, protendendosi verso di lei per abbracciarla goffamente, stringendo le piccole braccia attorno al suo collo. Sforzandosi di ricacciare indietro le lacrime nuovamente salitele agli occhi, Misty tiene stretta la bimba per qualche istante prima di liberarla. Ashley raccoglie il libro che Anne ha lasciato sul letto e glielo porge. «Finisci tu la storia dai?» Misty annuisce. Guarda l’immagine sulla pagina, c’è il principe azzurro che sveglia la principessa Aurora con un bacio… «E il principe baciò la bella principessa sulle labbra.» legge «Spezzando così l’incantesimo lanciato dalle fate, e risvegliandola dal suo sonno durato cento anni. Con il risveglio della principessa Aurora, l’intero regno riprese a vivere. Aurora e il principe si sposarono, e vissero…» Deglutisce. La sua voce trema mentre legge le ultime parole della favola. «E vissero felici e contenti per sempre…» Chiude il libro e lo posa nuovamente sulla trapunta, con lo sguardo perso. Perché la vita vera non può essere come una fiaba? Tutto ciò che desidera è un lieto fine. Ashley la guarda con gli occhioni spalancati, turbata. Tende una mano a sfiorarle appena una guancia. «Sei triste di nuovo mamma?» Misty scuote piano la testa. «No piccola… no.» prende in braccio Ashley e la fa sedere sulle proprie ginocchia, cullandola «La mamma è soltanto un po’ preoccupata. Ma va tutto bene… andrà tutto bene.» «Mamma?» sussurra Ashley, con una vocetta sottile. «Che cosa c’è, tesoro?» chiede Misty. «Cosa è successo a papà?» domanda inaspettatamente la piccola. Misty resta in silenzio per qualche istante, senza sapere che cosa dire. «Papà è… è andato fuori dalla strada con la macchina e si è fatto un po’ male, e adesso è dal dottore… ma starà di nuovo bene piccola, te lo prometto.» La bimba sembra dubbiosa. «A me non piace andare dal dottore.» «Non credo che piaccia neanche a papà.» mormora Misty, cercando di sorridere «Ma il dottore lo farà stare di nuovo bene. Papà sarà a casa presto.» «Non possiamo andare a trovarlo?» esclama Ashley, spalancando gli occhi, convinta di avere appena avuto un’idea geniale «Così è felice e sta meglio prima!» «Mi dispiace, tesoro, non puoi venire.» Misty scuote la testa «Papà è dal dottore dei grandi. I bambini piccoli come te non possono entrare.» Ashley fa il broncio. «Io non sono piccola!» «Invece sì che lo sei.» Misty le accarezza il capo, scompigliandole i capelli «Sei piccola e sei la mia bambina. E io dico che non puoi venire.» L’espressione della bimba rimane immutata. Tentando di distoglierla da quel pensiero, Misty raccoglie un disegno dal comò di legno chiaro, scostando le matite colorate sparse sulla superficie del foglio. Lo tiene tra le mani, osservandolo per qualche istante. È impreciso, come tutti i disegni di Ashley; ma si riconoscono ugualmente due figure vicine, una maschile e una femminile. Ashley indica il foglio, eccitata, di nuovo sorridente. «Sono il principe e la principessa della tua storia!» Un sorriso triste si dipinge sul volto di Misty, mentre osserva i tratti confusi che riempiono il foglio. «Non ti piace, mamma?» chiede la bimba, ansiosa. Misty scuote la testa. «No, tesoro, non è per quello…» I capelli della principessa sono uno scarabocchio arancione che le arriva quasi fino ai piedi, i suoi occhi sono verdi. Il principe ha i capelli neri, gli occhi scuri. Ashley ha disegnato la sua mamma e il suo papà. Prima che Misty possa trattenersi, una lacrima le scivola su una guancia. Cade sul foglio, vicino alla figura del principe. «Mamma?» Passandosi velocemente una mano sul viso, Misty si volta verso il visetto preoccupato della bambina. Stira le labbra in un sorriso, nonostante abbia gli occhi pieni di lacrime. «Va tutto bene, piccola, stai tranquilla.» sussurra, abbracciando la sua bambina con il viso affondato fra i corti capelli rossi «Presto papà tornerà a casa, e saremo di nuovo tutti insieme. Intanto tu fai la brava con la zia Violet e la zia Anne, va bene?» Ashley annuisce. «Allora non sei più arrabbiata con papà?» chiede. «No, adesso no.» mormora Misty, continuando a tenerla stretta. «Perché?» chiede la bimba, con infantile ingenuità. «Perché gli voglio bene.» sussurra Misty «Perché gli voglio tantissimo bene. E voglio tanto bene anche a te, bambina mia.» Ashley sorride. «Anche io ti voglio bene, mamma! E voglio bene anche a papà, glielo dici quando lo vai a trovare?» «Certo, glielo dico.» Misty si alza in piedi, sempre tenendo Ashley fra le braccia «Dai, adesso andiamo dalle zie. Vuoi giocare con loro, vero? Mamma deve tornare da papà.» «Sì, voglio giocare!» esclama Ashley, mentre Misty si dirige con lei verso la cucina «La zia Anne mi racconta tante storie!» Violet e Anne siedono al tavolo. Stanno parlando, a bassa voce, ma tacciono di colpo non appena vedono arrivare Misty e Ashley. Probabilmente stavano parlando delle condizioni di Ash. Violet si alza e va loro incontro. Ashley tende le braccia verso di lei, per essere presa in braccio. Violet sorride, mentre Misty deposita con attenzione la bimba fra le sue braccia. Poi torna seria, e guarda Misty. «Torni in ospedale?» Misty annuisce. «Sì. Io… lo so che sembra stupido, ma voglio essere lì. Se Ash dovesse svegliarsi…» «Lo so, ti capisco.» afferma Violet. «Devo anche andare alla casa editrice.» prosegue Misty, cambiando discorso soltanto per non scoppiare a piangere di nuovo, davanti ad Ashley «Devo… informarli delle condizioni di Ash.» Violet annuisce. Poi si rivolge ad Ashley, che si agita impaziente fra le sue braccia, affibbiandole una buona dose di calci «Che cosa c’è, piccolo mostro?» chiede scherzosamente. «Giochiamo!» esclama Ashley. Violet lancia un’occhiata a Misty, alzando le sopracciglia. «D’accordo.» dice poi alla bambina «A che cosa vuoi giocare?» La piccola ci pensa per qualche istante, il visetto atteggiato in un’espressione di mostruosa concentrazione. Poi si illumina. «Giochiamo ai pirati!» Violet ride. «Dici così per questa?» chiede, accarezzando la bandana che le raccoglie i capelli e che in effetti la rende vagamente simile al personaggio di un racconto di pirati «D’accordo, giochiamo. Io però devo fare Capitan Uncino!» «Sì!» esclama Ashley. Guarda Misty. «E tu mamma? Giochi ai pirati giochi?» Misty scuote la testa. «Mamma deve andare da papà.» afferma «Forse giochiamo stasera quando torno, okay?» «Va bene!» dice Ashley, mostrando i dentini da latte in un sorriso quasi esagerato. Violet guarda Misty con dolcezza, poi si piega verso di lei e la abbraccia velocemente, tenendo Ashley con un solo braccio. «Se ci sono novità chiamami immediatamente, d’accordo?» sussurra. «Sì, certo.» Misty guarda Ashley «Adesso la mamma deve andare, piccola. Fai la brava bambina con le zie, eh?» Ashley annuisce vigorosamente. «Glielo dici a papà che gli voglio bene allora?» chiede. «Ma certo piccola.» promette Misty. Si piega verso di lei e la bacia con dolcezza fra i capelli «Gli dirò che gli vuoi bene quanto gliene voglio io.» |
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