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Il colore del cielo

Chiara Ishida 88




CAPITOLI



4)< Il lago blu che mi ha parlato di te >



……………………………………………………24 marzo 2003……………………………………………



SORA: - Miho-chan, tutto bene?

MIHO: - Soffro…un po’…di…mal di macchina…



Miho aveva un aspetto orribile, in effetti. Al posto degli occhi praticamente aveva le rotelline che girano vorticosamente, e si sentiva piuttosto male. Sora si preoccupava per lei



MIHO: - Passa, passa…

TAI: - …e poi mia madre ha messo in tavola i cavoli!! Cavoli, vi dico! Sì, proprio cavoli, di quelli…bleah! Non vi dico l’odore, poi! Mai sentito l’odore del cavolo bollito?!?

SORA (con una goccia in testa) : - Taichi…

TAI: - Proprio quell’odore ci CAVOLO LESSATO, marcilento, puah, che schifo…!

SORA (inizia ad arrabbiarsi) : - TAICHI…



Taichi continuava imperterrito



TAI: - Decisamente quell’odore che ti fa venire la nausea solo a sentirlo! Proprio, ti sale su tutto quello che hai mangiato in un anno!

MIHO (con una mano sulla bocca e un aspetto orribile) : - …oddio…fai smettere quel cretino…mi sento male…!

SORA: - TAI SMETTILA!!!

TAI: - Perché dovrei?!! Io faccio quel cavolo che mi pare!



Miho, solo a sentire la parola “cavolo”, si alzò e con una mano sulla bocca chiese all’autista di fermarsi. Lui era scettico ma nel sentire la minaccia della ragazza (ovvero della serie “Se-non-mi-fa-scendere-le-vomito-sul-pullman”) fermò il veicolo. La ragazza scese, con le mani sulla bocca e un’aria orribile



PROF.SSA MAYAEDU: - Vi consiglio di NON guardare dai finestrini



Tutti chiusero per tutta risposta le tende senza la minima intenzione di guardare. Taichi non aveva l’aria vagamente colpita, anzi, continuava a chiacchierare sui suoi cavoli del cavolo (Yamato stava per addormentarsi, mentre Takashi e Kyo sembravano vagamente interessati)



SORA: - TU NON CAPISCI UN CAVOLO!!!

TAI: - Guarda che i cavoli li capisco, sai?

SORA: - ALLORA NON CAPISCI PROPRIO NIENTE IN GENERALE!

TAI: - HEY, che c’è, Sora, si può sapere?!!?

SORA: - Te lo dico io, hai continuato a parlare di cose nauseanti per tutto il viaggio, e Miho che già stava male di suo, l’hai portata al voltastomaco!!

TAI (inizia a sentirsi un poco colpevole) : - Beh, scusa…ma mica l’ho fatto apposta…

SORA: - Come no! Ti stavo dicendo, MOLTO GENTILMENTE, di smettere, ma tu mi hai risposto che “puoi fare quel cavolo che ti pare”! Ma basta parlare di cavoli, che viene su la colazione anche a me

TAI: - Sì, ho sbagliato, mi dispiace…però potresti anche smettere di tenermi il muso!!

SORA: - Ma sentilo! Non capisci proprio niente!!!! Tutto quello che capisci è di avere la testa totalmente, inesorabilmente, colossalmente VUOTA!



Yamato, Ayumi, Kyo e Takashi si bloccarono assistendo sgomenti (Già, e Kagura…che faceva?! Era immersa in riflessioni profonde? Era scesa a sorreggere l’amica Miho psicologicamente? Stava per intervenire eroicamente a rimettere pace? No…niente di tutto questo…dormiva - -‘ )



TAI: - GRAZIE MILLE!!!



E dopo quest’urlo, che svegliò una beata Kagura con un sobbalzo, Taichi si voltò a parlare con Takashi, visibilmente irritato. Sora si rivoltò e si sedette, mordendosi il labbro inferiore con stizza. Kagura, il genio della situazione, guardò perplessa prima Sora e poi, voltatasi, Taichi. Li guardò un altro paio di volte.



KAGURA: – Che, avete litigato voi due?



Yamato spuntò come un fungo dal sedile e con aria tra l’annoiata e il ma-questa-è-scema materializzò tre le sue dita un ventaglio (avete presente quelli che tira fuori solitamente Funny di “Rossana”? Ovvero un grande foglio ripiegato che assomiglia a un ventaglio – e credo d’altronde lo sia - ), per tirarlo in testa a Kagura, sulla cui testa comparve un cerotto



KAGURA: – …ahia…!

MATT: - Uno: sì, scema, ma dove caspita sei con la testa?! Due: non è granché delicato parlarne!!!!

KAGURA: - Senti, damerino mio, stavo dormendo e anche profondamente, non sono una veggente, nel mio sogno non c’erano le illustrazioni con i sottotitoli di quel che succedeva mentre dormivo!!!!!!

MATT: - Hai fatto un bel sogno? C’era il dolce Shinichi??

KAGURA: - No, era un incubo e di conseguenza logica c’eri tu!

MATT: - E cosa stavo facendo?

KAGURA: - Ehy, Mister Capisco Tutto Al Volo, era una battuta!

MATT: - Non faceva ridere



Kagura fregò il ventaglio a Yamato e iniziò a colpirlo ripetutamente con i canini particolarmente appuntiti, mentre lui si schermava con le braccia protestando vivamente (anche se lei riusciva a beccarlo in testa lo stesso). Ayumi, Kyo e Takashi ridevano a crepapelle, Taichi era plumbeo e Sora si alzò con uno scatto e senza una parola scese a vedere Miho. Kagura la fissò scordandosi di Yamato, e la seguì. Poco dopo anche Ayumi si alzò per scendere.



MATT: - Bah…ragazze! Quella picchia duro, però!!

KYO: - Mi sembra tanto simpatica!!

MATT: - Si vede che la conosci da poco

TAKASHI: - Yamato, Kagura sta simpatica a tutti e piace a tutti, sei tu l’unico che dice il contrario. Anche se non lo pensi veramente, non è così?

MATT: - QUELLA LÌ…!



Takashi sorrise



MATT: - Sì…certo! Non mi sta antipatica!!!! Ma capitemi…è troppo divertente!

KYO; TAKASHI: - Ah, ah, ah!!!

KYO: - Taichi?! Che c’è? Te la sei presa?

TAI: - Chi, io?! Per QUELLA LÌ?!?



Sora, insieme alle altre compresa Miho, che stava abbastanza meglio, salì poco dopo quest’affermazione, e visto che i loro posti erano abbastanza vicini all’entrata, iniziò a captare il discorso



TAI: - Mi ha dato dello scemo gratuitamente anche se mi dispiaceva sul serio! Se permetti me la sono presa SÌ! A dirla tutta mi ha piuttosto offeso!!!!



Detto questo il ragazzo si rimise a posto vedendo Sora, che qualche secondo prima si era voltata di scatto per non far intendere che aveva sentito. La ragazza si sedette sempre mordendosi il labbro, quasi facendosi dei tagli dalla tensione del suo viso



PROF. ISOUE: - Tutto a posto?

MIHO: - Sì…grazie mille



La ragazza tornò vicino all’autista e fece un inchino, ringraziandolo. E, tra silenzi plumbei di Sora e Taichi, pugni in testa (Yamato a Kagura e Kagura a Yamato), chiacchiere, allegria (ovviamente non di Taichi e Sora) e sospiri, la meta ormai era vicina!



… SCARICANDO BAGAGLI …



AYUMI: - Aaah! Che aria frizzante!!

SORA (mogia) : - Già…

KYO: - È tutto ok, Miho-chan?

MIHO (sorridendo) : - Sì, mi sento molto meglio!

KYO (guardandola preoccupato) : - Sicura?

Takashi Obaji









14 anni

Nato il 30 aprile 1988

Segno zodiacale: Toro _

4 aggettivi per descrivere il suo carattere:

Calmo, disponibile, comprensivo, simpatico

Colore preferito: Verde acqua

Fiore preferito: Campanula



DISEGNO DELL’AUTRICE; BY Chiara Ishida



MIHO: - Sì, sul serio

MATT: - Cos’è tutta questa PREOCCUPAZIONE?!

KYO (sorridendo sarcastico) : - Leggasi AMICIZIA. Conosci questo vocabolo, Yamato?

MATT (sorridendo felice) : “Se non lo so io…!”

MIHO: “Kyo è un ragazzo così carino e gentile…!” – arrossì impercettibilmente (ohi, ohi)



Le ragazze presero le loro (come potete immaginare ENORMI) valigie e si diressero verso la loro stanza da quattro, seguite più dietro dai ragazzi, visto che Taichi rimaneva indietro apposta per non dover parlare con loro e sorbirsi il mutismo di Sora. Ayumi aprì la porta della camera ed entrarono, dopo un cenno di saluto ai ragazzi



AYUMI: - UAO! Che beeella!

MIHO: - Sì, è molto bella! Spaziosa, arieggiata…!



La grande stanza rettangolare era davvero bella, e parecchio grande! La moquette era di un rosa tiepido, e le pareti di legno chiaro. I quattro letti erano agli angoli opposti della stanza, di fianco ad ognuno un paravento di vimini, per cambiarsi comodamente. Su una parete, quella più a sinistra, la televisione, posta su uno scaffale; all’angolo più in fondo (rispetto al corridoio e la loro stanza era sulle DESTRA del corridoio) e a destra, vicino ad un letto, un piccolo angolo ancora, da cui si vedeva la porta del bagno, che era piccolo ma adatto alle esigenze. Molti mobiletti, grandi e piccoli, erano sparsi per la stanza, pronti ad accogliere vestiti, trucchi e tutto quello di cui li potevano imbottire. Al centro, un grande tappeto viola, sfumato verde acqua. Nella parete più a destra, una porta comunicante con la stanza a destra. C’era anche una scrivania abbastanza lunga, con due sedie, appoggiata ad un muro. E le finestre? Ah, sì…due, spaziose, e filtrava una bella luce primaverile. Le ragazze si scambiarono un’occhiata, e poi in meno di un secondo si gettarono sui letti e vi saltarono sopra ridendo come matte!! E i ragazzi, intanto?



TAI: - Okay, Kyo, ci vediamo dopo allora

KYO: - Bye, bye!



Il ragazzo gli fece ciao ciao con la mano e si diresse con Takashi parecchio più in là



TAI: - Non sapevo che Takashi, che è in classe con noi, e Kyo, che è nella settima sezione, fossero così amici!

MATT: - Già! Ma ora che ci rifletto, dove Kyo ci ha detto di abitare è molto vicino a dove abita Takashi! Secondo me sono amici da molto…



Yamato girò la chiave facendo scattare la serratura, e Taichi si affacciò incuriosito. La stanza era praticamente uguale a quella delle ragazze, solo che era più piccola e c’erano quattro mobili: un armadio molto grande, un altro mobiletto e due comodini. C’era anche la scrivania, le grandi finestre ariose, la moquette era grigio cenere…ma effettivamente qualcosa di parecchio diverso c’era



TAI (spalancando gli occhi) : - Ma è un letto matrimoniale!!!



Contemporaneamente Taichi e Yamato scoppiarono a ridere! Doveva esserci stato un malinteso



MATT: - La cambiamo?

TAI: - Ma no…!

MATT: - Già, tanto non abbiamo problemi!

TAI (enfatico) : - Basta che non cerchi di approfittare di me…!

MATT (schifato) : - Giusto quello, guarda!!



Taichi rise come un matto, poi Yamato lo seguì. Dopo tutta quella manfrina della mattinata, sul “Ci sono dei compagni di scuola che vi vedono bene INSIEME…!” La cosa era comica



MATT: - A proposito, chissà come mai ci vedono bene INSIEME. Non mi sembra di atteggiarmi a gay

TAI: - Nemmeno io, sarà perché ci vedono così uniti!

MATT: - Non credo io personalmente di sembrare un effemminato…!

TAI: - Beh, a dire il vero…

MATT (con uno sguardo assassino) : - Cosa?!!

TAI (ridacchiando) : - Un POCHITO effettivamente, con quei capelli potresti sembrare…!

MATT: - PROVA A RIPETERLO che ti atterro con una mossa di kung-fu!



Gli saltò addosso tentando di mandarlo all’altro capo della stanza, e in men che non si dica erano in pieno combattimento, atteggiandosi entrambi a gran karateka, facendo finta di combattere con mosse assurde



TAI: - YATAAA! UAAA!

MATT: - YAAAA! HUÀ!!

MIHO (perplessa) : - Che sta succedendo qui?!



Le ragazze entrarono attraverso la porta comunicante tra le due camere e trovarono i due in piano incontro: Taichi con aria scema, il ginocchio destro a terra e il piede sinistro appoggiato sulla moquette e le braccia piegate in maniera totalmente inventata e Yamato tra il serio e il faceto, con le braccia piegate rivolte verso l’alto e nell’atto di sferrare un calcio di destro in angolazione con la gamba sinistra (quella sul pavimento) di 90 gradi precisi. Le ragazze si bloccarono interdette, con una goccia in testa e gli occhi a mo’ di puntino. Taichi fece un sorrisone con gli occhi chiusi e l’aria adorabile (e anche un po’ scema), mentre Yamato si bloccava arrossendo per esser stato sorpreso in uno posizione così ridicola. Quest’ultimo si mise totalmente dritto in mezzo secondo, scuotendosi i vestiti imbarazzato, cercando di riprendere dignità.



TAI: - MIHOOO, TESSSOOOROOO! Entrate pure

AYUMI: - Sorvolo che è molto meglio

MATT: - Ehm, ehm, sì, brava



Miho, con aria parecchio sconvolta, richiuse la porta con un cigolio. Le ragazze sentirono solo, tra lo sconcerto generale, le risate incontrollabili di Taichi e i borbottii irritati di Yamato della serie “Che figura, che figura!!”



KAGURA: - WHAAA! Guardate, là c’è il giardino! Che bella giornata!!!!



La ragazza lanciò la valigia sul letto di cui si era appropriata e corse fuori dalla stanza. Miho e Ayumi chiacchieravano eccitate e Sora disfaceva la valigia con aria un po’ triste



AYUMI: - Dai, Sora, non fare quella faccia! Guarda che bella stanza!!!! Posso appendere il mio poster??

MIHO: - Sì, anche se sorbirci quella schifezza…

AYUMI (con la bocca spalancata aria sconvolta) : - NON È UNA SCHIFEZZA! È letteralmente ed assolutamente BEL-LIS-SI-MO!

MIHO: - Sì…come no…quel , quel…! COSO!

AYUMI: - PROVA A RIPETERLO!!!



Ayumi da ANNI nutriva una passione sfrenata: era in pratica innamorata follemente di Akito Hayama, quello famoso, di KODOMO NO OMOCHA (“Il giocattolo dei bambini”, il manga della serie animata “Rossana”), e anche se il manga ormai lì in Giappone era uscito da parecchio tempo il suo amore perdurava



MIHO: - A me non piace

AYUMI: - Cavoli tuoi. A me piace tantissimo e me lo appendo

MIHO: - Puoi anche appenderlo, a me verrà di vomitare ogni volta che lo guardo

AYUMI: - Non è BRUTTO!! È stupendo!!!!!!!! (le do ragione, anche se non sono una fan sfegatata come lei di Akito)

MIHO: - QUELLO? Datemi un sacchetto…!

AYUMI: - ESAGERATA E OLTRETUTTO CIECA COME UN TALPA!! Mettiti gli occhiali!

MIHO: - IO?!? Gli occhiali?! Sei pazza, sei tu che devi metterteli…!

POSTER: “ Se solo potessi parlare! Io sono solo un pezzo gigante di carta plasticata, perché se la prendono con me e non con la creatrice di quel tizio che ho disegnato sopra?! Però…due donne che litigano per me…!”



Sora uscì sconsolata, non divertendosi nemmeno per il litigio accanito su Akito. Sinceramente non gliene fregava niente. Uscì in giardino, che era vicinissimo al lago, in mezzo al verde. Più in là si vedeva appunto il famoso lago; non c’erano strade per raggiungerlo, l’albergo dopo il grigio cancello si chiudeva nel verde. Sora diede un’occhiata al giardinetto. Piante molto belle, fiorite, erano il prato. Ciliegi contornavano e richiudevano. Al centro, un laghetto artificiale in miniatura con una cascatella, che scorreva dalle rocce muschiate. Kagura era lì, chinata, a fissarla con un’espressione allegra



SORA: - Mh…ciao…

KAGURA: - Ciao!! Hai visto che bella?



Sora annuì. Si chinò vicino a lei



SORA: “Chissà a che cosa pensa Kagura. Chissà…”



Le due stettero a fissare in silenzio l’acqua dolce; ferma, in movimento, che cadeva, che scorreva. L’acqua era bella. Dopo un po’ Sora si decise a rompere il silenzio prendendo coraggio tutto in una volta



SORA: - Ka…Ka…KAGURA!

KAGURA (sempre fissando l’acqua) : - …sì?

SORA: - Tu…tu…tu, c’è…c’è…c’è qualcuno che ti piace?!



Kagura arrossì, si morse il labbro inferiore e continuò a fissare l’acqua. Non rispose.



SORA: - Kagura-chan? Guarda che…se non ti va di rispondere fa lo stesso

KAGURA: - NO! No, no, ora ti rispondo…è che… “È che non lo so nemmeno io…”

SORA (perplessa) : - Kagu-chan…?



Silenzio



SORA: - Allora…? A te…piace una persona?



A Kagura parve di vedere il volto di Shinichi, il suo ciuffo rosso e i suoi occhi allegri e disinvolti nel piccolo laghetto. Ci pensò su un poco. Poi rispose, chiudendo gli occhi con un sorriso:



KAGURA: - …no.



Il riflesso svanì. No. A Kagura, Shinichi non piaceva. O forse sì. Ma non come amore. Gli piaceva come persona, gli era sempre stato particolarmente a genio e le piaceva proprio rispetto agli altri bambini che conosceva, la sua dichiarazione l’aveva mandata un po’ in confusione, ma…non bastava. E ora era tutto più chiaro.



KAGURA (tenendo gli occhi socchiusi, con espressione dolce ma allegra) : - No.

SORA: - …ah. Beh. Fa lo stesso, credo che tu capisca comunque…se ti piacesse una persona…un ragazzo, dico. Veramente tanto…! Ma…e se…se…se lo offendessi. Se ti capitasse di offenderlo?! Se…se ti capitasse di offenderlo…ecco…cosa faresti?



Kagura per la prima volta distolse lo sguardo dall’acqua e fissò la ragazza dai capelli ambrati, che si torceva le mani dalle unghie ben curate e brillanti di smalto rosa pallido. Era un poco tesa e fissava per terra. Kagura sorrise, e Sora la guardò. Aveva un’espressione veramente dolce! Rispose solo, spontaneamente, …:



KAGURA: - Beh…gli chiederei scusa.



Sora fu colpita da questo, e trattenne a stento un “Ah!” quasi sorpreso. Era la cosa più ovvia ma più bella. Era la frase più normale ma più dolce del mondo. E riassumeva veramente tutto. Allora, sorrise anche lei per la prima volta da un’ora intera



SORA: - Hai ragione



Kagura chiuse gli occhi e sorrise. Sora si alzò e corse verso l’entrata



SORA: - …non vieni?

KAGURA: - Sì…arrivo!

SORA (appena l’ha raggiunta) : - Grazie



… E L’AMORE È DI TEMA ANCHE A TOKYO! …



La scena non è nuova: Takero e Hikari seduti l’uno accanto all’altro; in una fila da tre, da sinistra verso destra: Daisuke, Hikari, Takero. Ora buca. La maggior parte della classe ripassava. I due stavano discutendo sugli ultimi compiti, per poi parlare un po’ di tutto. La scena, appunto non è nuova: solo che becchiamo il punto della discussione in cui Daisuke era in delirio e anche piuttosto grave:



DAVIS (parlando da solo) : – Ma perché, Kari, perché?! La mia amata Hikari che parla con T.K., ride con T.K., è in complicità con T.K., legge con T.K.…

KARI (ignorandolo) : - Beh, Takero, comunque è meglio se ci di sotto, a fine anno abbiamo gli esami…

DAVIS: - …fa i compiti con T.K., discute con T.K.…

T.K.: - Beh, ce la posso fare tranquillamente, non ti devi preoccupare. Era solo un periodo un po’ così

DAVIS (con lo sguardo perso) : - …si preoccupa per T.K., fa da consulente psicologica a T.K., aiuta T.K.…

KARI: - È molto meglio così! La prima media alla “famosa” scuola degli altri, ci pensi?

T.K.: - Già! Speriamo di essere TUTTI in classe insieme (il “tutti” era calcato per far smettere Davis, facendogli capire che includevano anche lui. Tentativo fallito)

DAVIS: - …andrà a scuola con T.K., pranzerà con T.K., sarà in classe con T.K., tornerà a casa mano nella mano con T.K.…

KARI (crolla con la testa sul banco, esaurita) : - Non ne posso più!!

DAVIS: - …si sfoga con T.K., si fa consolare da T.K., si lamenta con T.K. di quel rompiscatole di Daisuke, che ha la sola colpa di essere innamorato di lei…

KARI: - …ah…T.K., scusami per quello che sto per dire ma…

T.K. (perplesso) : - ?

DAVIS: - …si scusa con T.K., ha paura di ferire T.K., ha…

KARI: - T.K., TI ODIO!!!!!! Non voglio vederti mai più!!!!!!

DAVIS (continuando imperterrito il suo monologo) : - …litiga con T.K., ama T.K. a tal punto di soffrire per lui, sicuramente si riappacificherà con T.K., si fidanzerà con T.K., si sposerà con T.K., farà il viaggio di nozze con T.K. alle Hawaaii o dove altro, arrederà la sua casa con T.K., condividerà tutto con T.K.…

T.K. (sarcastico, con una goccia in testa) : - Anche le tasse?

KARI (si colpisce ripetutamente con un quaderno in testa) : - Non ha funzionato nemmeno questo. Scusa ancora Takero. Alla fine, non ci resta che morire insieme…!

DAVIS: - …è disposta anche a morire basta che sia insieme a T.K., avrà dei figli con T.K., li educherà insieme a T.K., andrà al cinema con T.K., porterà a scuola i figli con T.K., farà le nozze d’argento con T.K., e poi le nozze d’oro sempre con T.K.…



Hikari riemerse con il mento sul banco, l’espressione esaurita e una miriade di quei simboletti della depressione (ce li avete presente, vero?) in testa; Takero rideva come un matto, al sentire tutta la bella programmazione della sua vita con Hikari fatta da Daisuke, il quale era sempre con lo sguardo perso nel vuoto e la voce atona



DAVIS: - …vivrà felice con T.K., avrà dei nipotini da crescere con T.K., riceverà la pensione con T.K.…

T.K.: - Perché, riceveremo anche la pensione insieme? Non l’ho mai sentita

DAVIS: - …farà dei maglioni a maglia per T.K….

KARI (sempre stesa sul banco) : - Io odio il cucito

DAVIS: - …cucinerà tanti squisiti bocconcini per T.K., sarà sempre insieme a T.K., e morirà il suo stesso giorno per paura di non perderlo! Ma non è finita…anche dopo la mort…

T.K. (toccando ferro) : - Scusa, Davis, non potremmo parlare di qualcosa di meno, come dire…? TORNA AL PRESENTE DAISUKE!!!

DAVIS (lacrimante) : - Cosa c’è da dire del presente?! La mia amatissima Hikari che parla con T.K., si lamenta con T.K., è comprensiva col suo dolcissimo T.K., scambierà il suo primo bacio con T.K., andrà al liceo con T.K., pre…

KARI (alza gli occhi e le braccia al cielo) : - E VA BENE: T.K. TI AMO!!!

DAVIS (balzando in piedi sul banco) : - EEEEH?! Uh?! Cosa, cos’è successo, dove sono, da dove vengo qual’è il mio scopo nella vita?! Ah!! Sono in classe! E ho appena sentito le parole temute…OH, NO! LA MIA VITA NON HA PIÙ SENSO, MI RITIRERÒ A FARE IL MONACO BUDDHISTA!

KARI: - Alleluja. Rilassati, Davis, era l’unico modo per farti smettere (sì, eh?)



Daisuke si riscosse e tutto contento si sedette normalmente per iniziare a parlare di qualsiasi argomento, dalle frittelle che c’erano per cena agli ultimi spettacoli teatrali, tutto meno quel che riguardasse Hikari e Takero. I due erano shockati, ma almeno aveva smesso



T.K.: - Beh…per fortuna che sei tornato normale, dai. Eri partito in quarta in delirio…

DAVIS: - Sul serio?!

KARI: “Bello. Ha una nuova malattia: Delirio In Trans Sull’Amore Perduto Seguito Da Amnesia Totale”

T.K.: - Avevi iniziato a vaneggiare su me e Ka…



Hikari si gettò su Takero tappandogli la bocca



KARI: - ZITTO ZITTO ZITTO!

DAVIS: - Oh…ora ricordo… - lo sguardo si fece nuovamente vuoto e la voce tornò atona – Kari e T.K.. ma certo, chi lo dimentica? La mia Hikari che parla con T.K., segue T.K., dà ragione a T.K., fa…

KARI: - Noooooo…perché oggi la mitica Fuka Maeda è assente?! Almeno se c’era lei…!

T.K.: - Adesso BASTA…

DAVIS: - …si dispera con T.K., fa tutto con T.K., condivide la vita con T.K., sarà…

T.K.: - Oh, no, il mio amico Daisuke che parla con Fuka, abbraccia Fuka, ha promesso un bacio a Fuka, accompagna Fuka a casa, ha ricevuto il regalo di S. Valentino da Fuka, ha fatto il regalo del White day a Fuka, sarà in classe con Fuka, andrà alle medie con Fuka, andrà al liceo con Fuka, darà il suo primo bacio a Fuka, si sposerà con Fuka, avrà una decina di figli da Fuka, diventerà un rugoso nonnetto con Fuka…!

DAVIS: - COOOSAA?! IO E FUKA, MA SEI SCEMO, NON FAREI MAI UNA COSA SIMILE!!! PROPRIO LEI, SÌ, QUELL’ESALTATA CHE VUOLE A TUTTI I COSTI FIDANZARSI CON ME, QUELLA SCATENATA, QUEL PERICOLO PUBBLICO DI FUKA MAEDA…!!!!!!!!!!

KARI (il test supremo) : - Oggi io e T.K. torniamo a casa insieme. Da soli.

DAVIS: - Uh? Oh. Ah, pazienza. Amen. Ma TU, TAKERO, non provarci eh?? (è guarito!!!)

T.K. (così sollevato che non bada neanche alla risposta) : - Oh, sì, lo farò di sicuro come no…

DAVIS; KARI: - COSA?!!

T.K.: - Eh? Che c’è? Scusate, non…non avevo sentito la domanda e ho sparato a caso la risposta! – chiuse gli occhi, e con il braccio destro dietro la testa ridacchiò – ehehehehe! Scusate…Davis, cos’è che mi avevi chiesto?



SDENG!!!



DAVIS: - Lascia perdere



Daisuke tirò fuori il libro di geografia e si buttò a pesce sul continente africano.



KARI (alza le braccia in segno di vittoria) : - T.K. ce l’hai fatta! Sei FANTASTICO!!!!!!!



Ops. I due si bloccarono. Lentamente si girarono verso Daisuke. Usciva un po’ di fumo dalle orecchie, ma per il resto nessuna reazione. Per fortuna; tirarono un sospiro di sollievo: un’altra volta, erano salvi!!



Ho riletto questa parte che ho fatto su T.K., Kari e Davis. Mi sto chiedendo una cosa: perché ho scritto questa scemenza?! Che senso logico ha?! A che cosa serve?! Sono proprio scema, eh?! ^ ^ Beh, almeno mi sono divertita



… CASA INOUE …



YOLEI: - …mmmghh…



La ragazza emise un gemito da sotto le coperte. Non si sentiva affatto bene. la casa era silenziosa, tutti erano usciti. I suoi erano giù al supermarket e i suoi fratelli, ovviamente, al lavoro. L’avevano lasciata a riposare, tanto nel caso avesse bisogno, casa loro era proprio sopra il supermercato gestito dai genitori di Miyako. Nessun problema, quindi. Miyako si seppellì di nuovo sotto le coperte perché le testa aveva cominciato a girarle. Rimase così per qualche minuto, finché ebbe la vista nitida…o QUASI nitida. Inforcò gli occhiali (ah, ora ci siamo) e provò ad alzarsi



YOLEI: “In ogni modo dovrò pur mangiare qualche cosa. Cosa potrei mangiare…sono le dieci e mezza passate!!”



Alla fine, frugando nel frigorifero, tirò fuori soddisfatta uno yogurt all’ananas



YOLEI: - L’ananas non è la mia passione, ma andrà bene.



La mattina aveva avuto una leggera febbre, ma non c’entrava affatto con quello che aveva adesso: era sana come un pesce, però sentiva mal di testa e le faceva male la pancia, nel basso ventre



YOLEI: - Chissà cosa può essere



L’aveva detto a sua madre, e lei non aveva fatto una piega. Ma, data la febbre della mattina, aveva reputato meglio tenerla a casa. Miyako però adesso si annoiava.



YOLEI: “Almeno quando c’era Hawkmon con me non mi annoiavo. Ma lei ora è a Digiworld. Mi manca…ma ora come ora mi annoio proprio in generale”



Miyako si sentiva sola. Aveva proprio voglia di parlare con qualcuno. Gettò il contenitore vuoto nel cestino della spazzatura e il cucchiaino nel lavandino, fregò una rivista della sorella Momoe e si rimise a letto. Tredici pagine dopo (a parte il fatto che era shockata dalla monotonia dell’argomento: ragazzi, sesso, attori del cinema, sesso, problemi fisiologici, sesso, amicizie sbagliate/sceme/appiccicose, sesso, ragazzi, sesso. Evviva l’originalità) il telefono cellulare sulla sua scrivania squillò. Lei gli gettò un’occhiata perplessa e guardò chi la chiamava, nessun indizio: un telefono pubblico



YOLEI: “Magari è uno dei miei amici. Certo. A quest’ora sono in ricreazione. O magari è Mantarou, o Momoe, oppure Chizuro che ha una pausa. Oppure i ragazzi in gita!”



Miyako pigiò il tasto grigio



YOLEI: - Pronto?



Di sottofondo voci di cortile, schiamazzi e richiami degli insegnanti



KEN: - Pronto? Casa Inoue? Sono Ken Ichijouji, cercavo Miyako…

YOLEI: - Sono io, ragazzo intelligente. Secondo te il mio cellulare se lo portano dietro gli altri?

KEN: - Oh…scusa, Miya…hai ragione…

YOLEI: - Oh, accidenti…scusa, non volevo offenderti

KEN: - Guarda che non mi sono offeso

YOLEI: “Non ci giurerei”

KEN: - Beh…

YOLEI: - Dimmi?

KEN: - Oh, no, niente, solo che oggi non c’eri e ho pensato…come stai? Sei a casa perché sei ammalata?!

YOLEI: - Oh, no, solo un gran mal di pancia e un pochino di mal di testa…ma sto in piedi e torno se non domani dopodomani

KEN: - Oh, bene, meglio così

YOEI: - Ken?

KEN: - Sì?

YOLEI: - Sei stato molto gentile a chiamarmi, mi sentivo parecchio sola…

KEN: - Beh! Non c’è di che! Mi sono un po’ preoccupato e volevo sapere come stavi, tutto qui

YOLEI: - Bene…

KEN: - Allora…ciao?

YOLEI: - Ken!

KEN: - Mh?

YOLEI: - Mi chiedevo…i miei fanno l’orario continuato…i miei fratello-più-sorelle tornano solo a mangiare poi ri-vanno via…tu… non è che faresti un salto a casa mia questo pomeriggio? Mi sento così…ecco…sola. Così, per farmi un po’ di compagnia!

KEN: - Per te va bene?! Non ti disturbo?

YOLEI: - No, anzi, il contrario!

KEN: - Beh, allora volentieri!!!!!!!

YOLEI: - Sì! Grazie!

KEN: - No, grazie a te…beh…sempre se non distu…

YOLEI: - KEEEEEEEEEN!

KEN: - Okay capito l’antifona…se vengo un po’ prima delle quattro per te va bene?

YOLEI: - Perfetto. Grazie. Sei gentile!

KEN: - Ma figurati!! Allora…a più tardi

YOLEI: - Grazie per aver chiamato, Ken. Ci vediamo, ciao

KEN: - Ciao…



Ken si trovò nel bel mezzo di un dubbio amletico:



KEN: “Che faccio ora? Attacco prima io? O lascio che attacchi lei? Se attacco prima io, penserà che ho fretta di tagliare, ma se attacca prima lei forse vuol dire che ha fretta lei di attaccare, o anche se così non fosse avrebbe paura che io pensi che ha fretta di attaccare e…”



Mentre il ragionamento si contorceva e Miyako era ancora al telefono e pensava al benedettissimo motivo che stava spingendo quel complicato ragazzo a non riappendere la cornetta, Daisuke arrivò alle spalle di Ken, gli fregò la cornetta e appese



YOLEI: “Alleluja. Pensavo volesse star lì a spendere tutti i soldi della scheda. Solo che non mi azzardavo a metter giù per prima, sennò pensava che non gradivo parlargli e si sarebbe sotterrato”

DAVIS: - Ciao KEN! Chi stavi chiamando?

KEN: - DEFICIENTE! Ti pare il modo?!

DAVIS: - ?



Ken si prese la testa fra le mani, e tra uno sfondo blu e viola con i simboletti della depressione iniziò a tormentarsi



KEN: - Ecco, ecco, lo sapevo, adesso Miyako penserà che avevo fretta e mi seccava telefonargli, si arrabbierà e forse è meglio che non la vado a trovare che faccio prima…

DAVIS (neanche un po’ colpito) : - Ah, era Yolei? Sta bene, quell’arpia?

KEN (riprendendosi sommariamente) : - Uh? Sì, sta bene a parte un po’ di mal di pancia. Non essere maleducato, Dai

DAVIS: - Ma è un piacere inenarrabile parlare alle spalle degli altri!



Hikari intervenne arrivando in quel momento



KARI (aprendo il sacchetto di patatine) : - È da codardi

DAVIS: - MA CEEERTO! È quello che volevo dire

KEN (con una goccia in testa) : - Comunque Miya-chan sta bene

DAVIS: - MIYA-CHAAAN? Oh, già ai nomignoli confidenziali siamo arrivati!

KEN (arrossendo) : - Piantala

KARI: - Daisuke, anche io la chiamo così, non è una cosa privata

DAVIS: - Ma certo, Kari, hai ragione

KEN (la goccia in testa si ingrandì e si moltiplicò per tre) : - Hika-chan, com’è che con due parole metti in riga Dai?

KARI: - Che vuoi che ti dica? Ah!



La ragazza si ricordò in quel momento. Fissò Daisuke negli occhi, i suoi profondi occhi castani nei suoi. Daisuke era in ebollizione (attenzione evapora!!)



KARI: - Davis…?

DAVIS: - SÌ?!



Hikari con l’aria più normale del mondo, ficcandosi in bocca manciate di patatine, si guardò intorno con aria interrogativa



KARI: - Dov’è T.K.? Non lo vedo



Le rispose Ken e i due intavolarono una normale conversazione mentre Daisuke isolato in una angolo buio versava fiumi di lacrime mormorando frasi perlopiù senza filo logico



KEN: - Non lo so. Però l’ho visto andare verso le classi più…piccole, si può dire?

KARI: - Ah, tipo le seconde elementari, terze…?

KEN: - Sì, ma non ti so dire dov’è andato

KARI: - Mah

KEN: - Perché lo cerchi?

KARI: - Niente. Solo che sono abituata ad avercelo di fianco

KEN: - E la cosa non ti dispiace

KARI (continuando a mangiare) : - No, perché dovrebbe?

KEN: - Quando sei insieme a lui stai bene, eh??

KARI (continua imperterrita a sgranocchiare patatine) : - Certo. Che domande. Altrimenti non ci starei

KEN: - Vi trovate sempre d’accordo

KARI: - Sì

KEN (gli compaiono delle lacrime agli occhi) : - Su di te le insinuazioni non funzionano proprio, eh??

KARI: - Solo Davis e Tai riescono a farmi arrabbiare

KEN: - Perché?

KARI (ride) : - Prima di tutto tu non sei il tipo e loro proprio tirano spudoratamente a bocciare, senza le usare le allusioni velate degli altri: ti accusano e basta



Ken ridacchiò. In quel momento…



T.K.: - ETCHOOM!

CODY: - Salute

T.K.: - Grazie, Io

CODY: - Hai il raffreddore?

T.K.: - No, anzi…chissà. Magari qualcuno sta parlando di me – e rise (non sai quanto sia vero, cocco)



Anche questa parte era SENZA SENSO! Perché l’ho scritta? Mi diverto sempre di più. Torniamo alle cose serie? Sì? No? Mah? Chissà? Adesso vedo



… IL LAGO BLU! …



KAGURA: – COM’È BELLO!!

MATT: - Sì, carino



Per una volta fu Ayumi a rimbeccare Yamato



AYUMI: - E questo me lo chiami solo CARINO?!

PROF.SSA ANABOTO: - Perfettamente ragione, Sugugi, tanto che stasera staremo qui sul lago fino a mezzanotte

TUTTI: - EVVAI!



Penso di non avervi detto chi sono gli accompagnatori dei ragazzi, lo faccio subito:



Professor M. Isoue; insegna matematica alla seconda sezione

Professor Y. Iobuteru; insegna storia alla seconda e settima sezione

Professor A. Shigamato; insegna educazione fisica alla seconda, quarta e settima sezione

Professoressa M. Mayaedu; insegna inglese alla seconda sezione

Professoressa M. Tamanachi; insegna giapponese alla quarta e settima sezione

Professoressa H. Anaboto; insegna scienze alla quarta sezione



Ecco. Come sono precisa, eh?? Ho messo solo l’iniziale del nome, però, perché mi seccava inventare pure i nomi!! Questo è tutto



AYUMI: - Una festa, prof.??

PROF.SSA ANABOTO (sorridendo) : - Più o meno

AYUMI (sorridendo, ai suoi amici) : - Che bello, ragazzi! Ragazze, ci dobbiamo fare belle

KAGURA: - E per chi? Per questi qui?



Indicò con aria annoiata i quattro ragazzi, che se la presero



KYO; TAI; MATT; TAKASHI: - Hey!

MATT: - Non siamo mica da buttar via!

MIHO (ridacchiando) : - Tutt’altro!



La ragazza lanciò una timida occhiata a Kyo, poi si voltò dall’altra parte. Kyo assunse un’espressione indescrivibile



KYO: “Ohi, ohi, ohi! No, no, fa che abbia visto male…fa che non sia quello che penso…mi dispiacerebbe troppo.”

MIHO: “…Kyo…Kyo mi piace proprio!”

AYUMI: - Che hai Miho-chan? Hai cambiato colore

MIHO: - No, no, no, no, no, no, no che dici????????



Taichi rimase traumatizzato dal cambio di personalità. E mentre Kyo era sempre più sospettoso e Miho trascinava le altre in camera per prepararsi, a casa di Miyako…



… ORE 15:48 …



KEN: – È permesso…?

YOLEI: - Vieni pure! Anche se sono in pigiama non ti fai problemi vero??



La ragazza lo disse con l’aria più normale del mondo, e Ken entrò in camera sua. No, non si fece problemi, diventò solo rosso fino alla punta dei capelli; anche se Miyako indossava un pigiama a maniche lunghe e pantaloni anch’essi lunghi, grigio, con un motivo sui bordi di minuscoli cuoricini rossi e rosa. Al centro della maglia, un grande cuore rosa con scritto in rosso “GIRL NOW” (beeello, vojo ANCH’IO). Era anche senza occhiali. Non è che era un abbigliamento così INTIMO, ma Ken arrossì lo stesso (vallo a capire ‘sto figliolo…!)



KEN (sempre più rosso) : - No, no, anzi, guarda…

YOLEI (tutta allegra) : - Beh?! Che c’è di nuovo a scuola?!



Silenzio



YOLEI: - …preso un brutto voto?



Silenzio. Ken la fissava e basta, anche se non negli occhi



YOLEI (sempre più perplessa) : - Davis ti ha fatto dannare?? A me puoi dirlo sai?!



Sempre silenzio



YOLEI (con tutto il fiato in riserva nei polmoni) : - KKEEEEEEEEEENN!!!!!!!

KEN (salto di cinque metri) : - COSA COME DOVE QUANDO CHI???

YOLEI: - Ci sei???????

KEN: - Scusa, è che sei così carina Miyako mia…



Stavolta fu il turno di Miyako di arrossire; ma lei fece di più! Si colorò decisamente di bordeaux, prima di tutto per il complimento, e poi per quel “mia”…e che poi cosa poteva voler dire…?



KEN: - OH SCUSA CHE HO DETTO! Scusami…posso usare la parete di casa tua…?

YOLEI: - S-sì…ma…per fare cosa?!?



Ken iniziò a sbattere la testa contro il muro



KEN: - Stupido, stupido, stupido, stupido…



Miyako balzò dalle coperte e lo prese per la collottola, cercando di fermarlo



YOLEI: - HEY ma che ti salta in testa?! I vicini avranno chiamato come minimo i pompieri, se non le forze armate!!

KEN: - Scusa

YOLEI: - E poi…non ti fa male…oh…Ken! La pianteresti per una buona volta di auto punirti per ogni cosa che fai?!

KEN: - Ho sbagliato e adesso mi punisco tutto qui!

YOLEI: “Masochista”



E iniziò una scenetta comica della serie lui che tentava di sbattere la testa contro il muro e Miyako che lo tratteneva cercando di fermarlo. Poi Miyako crollò sul letto ridendo



KEN: - ?

YOLEI. – Ah, ah, ah, ah, ah!! Oh, Ken, com’eri divertente…! Tu…cioè…che muovevi forsennatamente braccia e gambe cercando di liberarti dicendo “Stupido, stupido, stupido…devo punirmi…” e cercando di sbattere la testa contro la parete…oh…! – e si rimise a ridere come una matta



Ken smise e la fissò



KEN: - Mi trovi divertente?

YOLEI: - Sì…!

KEN: - Forse vorrai dire ridicolo



E tentò per l’ennesima volta di sbattere la testa contro la parete, ma stavolta Miyako si mise in mezzo. Fu così che Ken si trovò dritto a mezza via con la testa quasi alla parete, solo che appiccicata alla parete, proprio davanti a lui, c’era Miyako ed il suo viso. Ken si bloccò all’istante. Erano troppo vicini



YOLEI: - Non farlo. Non farti male. Un po’ per far ridere va bene ma…non ne hai motivo. Sul serio

KEN: - Miya…grazie molte…

YOLEI: “Non so perché ma ho un’irresistibile voglia che la sua bocca finisca il suo percorso fino alla parete, dove sarei poi io”

KEN: “Non so che fare non so che fare non so che fare so solo che non mi voglio più muovere da qui. Solo che se sto fermo penserà che lo voglio e…chissà che penserà di me e…ma…accidenti! Io lo VOGLIO! Che lo pensi pure, che lo voglio. È la verità.”



Dopo questo pensiero rivoluzionario per la mente di Ken, i due ragazzi non fecero altro che fissarsi negli occhi, in silenzio. Miyako sollevò due dita, e tolse una ciocca di capelli dal viso del ragazzo. Una strana sensazione si impadronì di lui. Il suo tocco era qualche cosa di speciale. Fu in quel momento, che avvenne qualcosa di determinante…



DAVIS: - È PERMEEESSO?! SCUSATE TANTO YOLEI SEI IN CASA KEN È GIÀ ARRIVATO?? COME VA LA VITA RAGA?!



Ed ecco Daisuke Motomiya che entra in scena! (e rovina la stessa) (Groarrr, Davis, è la seconda volta che interrompi un momento clou! V. SECONDO CAPITOLO) oltre la sua voce, i ragazzi ne sentirono altre nell’ingresso



CODY: - Yolei-chan ci sei? Non è che stavi dormendo?

T.K.: - Scusa il disturbo…

KARI: - Tutto bene Miya-chan?!



I due ragazzi si scollarono all’istante, e pochi secondi dopo c’era Iori sulla porta



CODY: - Ah, Ken è già qui, salve Ken!

DAVIS: - Vuol dire che Yolei e Ken prima che arrivassimo erano SOOOLI?! Ken, non è che hai fatto porca…



Takero lo zittì con un colpetto in zucca stile mossa di karate, anche se ci avrebbe pensato comunque Miyako e in maniera meno delicata. Cinque minuti dopo i ragazzi parlavano, ridevano e scherzavano, finché Miyako si scusò per andare in bagno. I ragazzi continuarono normalmente la conversazione, fino a che un urlo disumano arrivò dal bagno. Tutti si fiondarono lì davanti



DAVIS: - Che c’è?! Che c’è?! Un’orda di scarafaggi?!?

YOLEI: - Peggio…o meglio…oh…non lo so…!

DAVIS: - Adesso entriamo così…

YOLEI: - NO!!!

CODY: - Sei vestita, no?

YOLEI: - NO!

DAVIS: - Hai perlomeno le mutande, no?

YOLEI: - NO!



Daisuke al sentire ciò scappò



DAVIS: - Allora che entri pure Ken, io me ne sto qui



L’istinto omicida di Ken di solito assopito stava per risvegliarsi bruscamente, ma prima che il pugnale che teneva di solito nella tasca interna della giacca facesse in tempo a scivolare fra le sue dita, Hikari decise di entrare in qualità di femmina



KARI (voce da dietro la porta) : - Yolei non urlare sono io…! Ecco! Tra donne non ci facciamo proble…ah…



Secondo urlo che fece tremare i vetri della casa



T.K.: - Tutto ok?! (secondo te?)

KARI (voce da dietro la porta) : - S-sì…è solo che il sangue mi spaventa…!

DAVIS: - Che, che?! È stato compiuto un omicidio?!?



Hikari e Miyako uscirono dal bagno. Miyako aveva un’aria strana e un po’ imbarazzata



KARI: - No, genio!! Yolei è diventata una DONNA!!!

CODY; T.K.; KEN: - Ah



Che altro dire, poveretti?! Non sanno come comportarsi e non sono cose loro!!


Daisuke fece un timido “TAP TAP” sulla schiena di Hikari. Quella si voltò



KARI: - ? Che c’è?

DAVIS: …cosa vuol dire?



DENG!!! Caduta di cinque persone alla volta



YOLEI: - Ho avuto il mio primo ciclo razza di ignorante asino che non sei altro COMPRATI UN’ENCICLOPEDIAAA!!!!!!!!!!



Detto questo tentò di strozzarlo con la carta igienica. Ma lasciamo questa scena piena di gioia e letizia per spostarci di luogo e di tempo:



… IN AULA D’INFORMATICA, QUASI UN’ORA PRIMA …



SEI ON LINE



Koushiro batté i tasti a velocità supersonica, tirò tanti di quegli accidenti al computer perché ci metteva troppo e finalmente lo schermo visualizzò il sito di “Nick fan page; only site in the world for…” eccetera, eccetera.



IZZY (cliccando sull’icona “CHAT”) : “Chissenefrega di Nick o chi per lui”



Giorno dopo giorno era sempre più ansioso di scrivere, chattare con Akira, comunicare in tempo reale con lei, vedere le sue parole scorrere…aaaahh. Innamorato cotto!!!!!!!!!!!!!!!!!



DIGITARE PASSWORD:



**********



IZZY: “Non c’è ancora…uffa…quando arrivi ti prego fai alla svelta Akira mia…!”



Strizzò gli occhi



IZZY: “Eccola!!!”



Qualche secondo dopo



Byte89: Ciao mia piccola Aki. Cm stai??

AkiraTKKW: Io sto a meraviglia Byte, da quando chatto con te, da quando ti ho conosciuto…non basterebbe un libro per raccogliere tutti i TI AMO che mi hai skritto, ti voglio così bene…!

Byte89: Anke adesso ti amo Aki, ti amo tantissimo…! Vabbè nn rikomincio ti annoierai ^^

AkiraTKKW: 6 scemo??? Dimmelo quante volte vuoi t prego!!!!!!!! Anke io ti amo Byte, ti amo da morire…e…ho una notizia a dir poco stratosfericamente FAVOLOSA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Byte89: Dai punti esclamativi ne deduco ke è una cosa fantastica a dir poco

AkiraTKKW: Prima d tutto: tu abiti a Tokyo vero??

Byte89: Fin qui ci arrivo nn sono ankora scemo.

AkiraTKKW: Bene, t avrò detto ke prima ci abitavo ank’io. 2°: dalle 3 o 4 volte ke mi hai scritto dalla tua squola ho capito che frequenti la scuola media di Odaiba isn’t it?!

Byte89: Right, anke se SCUOLA si scrive senza Q

AkiraTKKW: PIGNOLO cmq l’ho fatto apposta x abbreviare…tu confermami tutto ok?

Byte89: Confermo, tutto giusto. E allora?!?! Dai, sono kurioso…!

AkiraTKKW: E allora la notizia FANTASTICA è ke TORNO IN GIAPPONE!!!!!!



Koushiro si pietrificò seduta stante, davanti allo schermo. Era una notizia incredibile. Non sapeva capacitarsi di quello che c’era scritto sullo schermo



Byte89: …………scusa………se nn ho risposto subito ma è uno shock. È MERAVIGLIOSO!!! Tu abitavi a Tokyo quindi torni a Tokyo????????????

AkiraTKKW: SIIIIII! E xdi+ nella tua SCUOLA Byte!! NELLA TUA SCUOLA!!!!! LA SECONDA MEDIA NELLA SCUOLA DEL QUARTIERE DI ODAIBA!!!!!!!



Cuore che batte a mille. Eccitazione e tensione, tutto questo nel corpo di Koushiro che sta per esplodere dalla contentezza. L’unica creatura che ha amato più di Mimi che torna nella sua città, nella sua SCUOLA, potrà finalmente abbracciarla, accarezzarla, sentire la sua voce e dirle con la sua voce vellutata tutto quello che le vorrebbe dire di persona, di quanto, ma veramente QUANTO la ama…e non ha nemmeno un timore di non piacerle così com’è, perché lui a lei si è mostrato per QUELLO che è, ed è questo di lui che le piace



Byte89: Akira…mio dio…ti dirò tutto di persona quando verrai, quando, quando…a proposito, quando vieni?!!

AkiraTKKW: Penso ke ci vorrà qualke settimana massimo 3 ma tu mi aspetterai vero?????

Byte89: QUALCHE SETTIMANA?! TRE SETTIMANE??????????? MA IO TI ASPETTEREI PER UN ANNO INTERO NON C’è NEMMENO DA DIRLO!!!!!!

AkiraTKKW: Oh Byte grazie non so cosa dire, 6 fantastiko ti amo troppo, nn vedo l’ora di abbracciarti e ke tu mi stringa…forte…x nn lasciarmi mai…oh ma ke sto dicendo scusa!!!!!!!!!!

Byte: Sn le stesse cose ke penso anke io

AkiraTKKW: Grazie…grazie, grazie di tutto nn vedo l’ora…allora è l’ora della verità, Byte. Allora ADESSO è l’ora

Byte89: L’ora della verità? Ke verità?

AkiraTKKW: Penso ke ormai ci fidiamo tanto l’uno dell’altra è giunto il momento di dirci i nostri veri nomi. 1, xkè in ogni caso ci incontreremo e 2 xkè ormai siamo in uno stato di INNAMORAMENTO TOTALE e fiducia reciproca sparata al massimo



Koushiro accennò un risolino, ma era troppo emozionato



Byte89: Lo penso anke io. Il tuo cognome qual è?

AkiraTKKW: Il mio cognome è Tachikawa, che ho abbreviato in Takikawa e poi ho preso le consonanti, T, K, K e W



IZZY: “Ci sono molti Tachikawa in Giappone”



Byte89: L’ho già sentito da qualche parte, Tachikawa…ce ne sono abbastanza in Giappone

AkiraTKKW: Beh?! Nn vuoi sapere il mio nome?!

Byte: Beh ma nn è Akira?

AkiraTKKW: No, Akira è il mio nome preferito x questo l’ho usato. Mi chiamo Mimi



Koushiro si bloccò davanti allo schermo. Un rivolo di sudore gli colò lungo il profilo morbido del suo viso. Allora, allora…Mimi Tachikawa.



Byte89: …………………Mimi…sono Koushiro…

AkiraTKKW: Bene. Koushiro. Bel nome. Il cognome?

Byte89: Mimi, nn hai capito. Sono Koushiro Izumi

AkiraTKKW: ……………………mh…curioso…io…conoscevo uno ke si kiamava così, era un mio amico…

Byte89: Mimi nn hai capito proprio. Sono io il tuo amico. Sono io Koushiro Izumi. Sono io, sono Izzy. Sono io Byte. Mimi…digiprescelta della sincerità…sono io, sono la conoscenza. Sono Izzy…



Il silenzio fu ovvio ed inevitabile. AkiraTKKW non rispondeva



AkiraTKKW: Fammi capire bene…IZZY?!! IZZY IZUMI?! Cioè Koushiro quello del computer, quello…quello…IZZY?



Koushiro si rese conto in quel momento delle lacrime salate che gli scorrevano lungo il viso, cadendo sui vestiti, deviando sulla sua bocca facendogli sentire il loro sapore amaro.



Byte89: Nn è cambiato niente. Immagino che ora non te ne importi un ##### di me. (in realtà scrisse davvero quella parola ma io la censuro anche sulla chat!! ^ ^ )

AkiraTKKW: Nn è vero ma…6…tu 6 davvero Izzy…

Byte89: Nn abbiamo + niente da dirci Mimi!!!!!!!!!!! Maledetta questa chat!! Maledetto Internet!!!! MALEDIZIONE!!!!!! MALEDIZIONE A TUTTO!!!!!!!



Scritto in fretta e furia questo, come uno sfogo, chiuse Windows pigiando con violenza il tasto, senza le opzioni necessarie, voleva solo andare via di lì, sfasciare quel dannato computer, sfasciare tutto!!!!!! Le lacrime continuavano a scorrere e lui inciampò più volte nel tornare a casa.

Dieci minuti dopo si buttò sul suo letto e nella casa deserta, pianse come un bambino per il mondo che voleva vederlo soffrire. Per una volta, UNA VOLTA che aveva incontrato la ragazza che amava più di ogni altra cosa scopriva che era ancora lei, Mimi Tachikawa, che aveva ancora in testa l’immagine del ragazzino fissato e paranoico adorante il computer e niente altro di quattro anni prima!! Mimi Tachikawa che non aveva mai pensato a lui, occupata solo a correre dietro a Yamato, Mimi Tachikawa che probabilmente scoperto chi era avrebbe dimenticato tutti i “TI AMO” che gli aveva scritto, Mimi Tachikawa che era…che era la sua Akira. La sua Akira che lui amava con tutto l’amore di cui era capace il suo povero cuore gonfio di lacrime



… SULLE RIVE DEL LAGO BLU …



TAI: - Brave ragazze, siete STUPENDE



Ovviamente comprendeva anche Sora, anche se come di copione non si rivolgeva a lei, visto che ancora non si parlavano



KAGURA: - Graaazie!

AYUMI: - Il bello è che ce lo dice dopo DUE ore che siamo qui

MIHO: - Che ore sono?

TAKASHI (dopo un’occhiata all’orologio) : - …urca! Mancano venti minuti a mezzanotte



Il professor Isoue sbucò da dietro di loro stile fantasma, spaventandoli tutti e otto



PROF. ISOUE: - Sapete della leggenda che si narra in questo lago a mezzanotte??????????????



I nostri si rivolsero verso il professore in piano attacco di tachicardia



AYUMI: - Pro…pro…professore ci ha spaventato…

PROF. ISOUE (con l’aria più innocente del mondo) : - Ah sì?

TAI (con il cuore ai 210 km/h) : - Che…che leggenda è?



Il professore si incollò al viso di Taichi con aria seria e terrificante



PROF. ISOUE: - Da poco tempo strane apparizioni a questo lago…alla persona che fissa le sue acque blu per più di un minuto dallo scoccare della mezzanotte si mostra sotto forma di figura di acqua la persona che ama e che amerà ancora per tanto tempo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

TAI: - Ah sì??



La scenetta era quello del professore, sempre con aria minacciosa incollato a Taichi, che sprizzava goccioline di sudore e gli altri, che guardavano con varie gocce in testa



PROF. ISOUE: - Ricordate, più di sessanta secondi e…!

SORA: - Sì, sì, prof.



Sora spinse il professore lontano, mentre egli continuava a cianciare. Poi tornò dagli altri. Sora e Taichi comunque ancora non accennavano a parlarsi. Kagura fissò prima l’una e poi l’altro. Poi ancora e ancora



KAGURA: “Se è Taichi la persona a cui vuoi più bene…almeno…credo proprio che lo sia, Sora. Che cosa aspetti a chiedergli scusa?”



I due non si fissavano, avevano solo un’aria tra l’imbronciato e l’imbarazzato. Kagura sospirò. E la sua mente iniziò a fabbricare uno dei suoi piani contorti…



KAGURA: - Facciamo una passeggiata ragazzi?

KYO: - Ok

MIHO: - Va bene!



E così si incamminarono per la riva del lago, allontanandosi dalla festa. Kagura adocchiò un BELLISSIMO punto



KAGURA: “Qui va bene!! Com’è romantico…!”



Senza farsi vedere si tolse il fermaglio che aveva tra i capelli e lo lanciò con discrezione. Dunque passarono il posto e sempre chiacchierando avanzarono di un bel po’. A quel punto, inscenò la commedia



KAGURA: - Oh, nooo!

TAKASHI: - Che succede?

KAGURA: - La mia bellissima spilla l’ho persa!!

TAI: - La ricomprerai (com’è di buonumore il ragazzo stasera…!)

KAGURA: - Non è possibile ci tenevo tanto è l’unico regalo che mi abbia mai fatto quel cafone! Che probabilmente ne fa uno ogni morte di Papa – e indicò Yamato

MATT: - Hey! Cafone un cavolo. Anzi, sono stato molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto gentile rendere il regalo del White Day a una come te…!



Kagura si limitò a fargli la linguaccia



SORA: - Ti ricordi dove l’hai persa?

KAGURA (con aria sconsolata) : - No…aspetta…forse sì!!! Kyo, Takashi, Ayumi e Miho andate pure avanti…voi tre invece mi accompagnate vero?????? vi prego…!

SORA: – Certo

TAI: - Va bene “Tanto a Sora non sono obbligato a rivolgerle la parola lo stesso”

MATT: - Non ci penso nea…

KAGURA (dimenando le braccia, arrabbiata) : - MATT-KUN SII CORTESE PER UNA VOLTA!



Poi si avvicinò al suo orecchio e mormorò



KAGURA: - Mi serve un complice, cretino



Yamato non fece domande. Qualsiasi cosa che avesse a che fare con un piano, sarebbe stato qualche cosa di esilarante, o quantomeno dove ficcare il naso. Specialmente perché aveva capito che Kagura era l’artefice, a Sora e Taichi non aveva parlato, e se lui sarebbe stato un complice, conclusione…TA-TAN! Affari privati amorosi di Yagami & Takenouchi! Si può dire di no??



MATT: - Okaaay! Visto che insisti…

KAGURA: - Vi raggiungiamo dopo!

AYUMI: - Vi aspettiamo qui!!



Dieci minuti dopo, nel posto di prima…



KAGURA: - Ecco! Qui ricordo di avere scrollato la testa e che mi era caduto qualche cosa dai capelli, ma sul momento non ci avevo fatto caso… (che attrice!!!!)



TAI (sbuffando e chinandosi) : - Eeeh! Vediamo, sa! Io cerco qui, capo!



Appena anche Sora si fu chinata, ed entrambi non potevano vedere, Kagura in un decimo di secondo con una faccia indescrivibile si fiondò nel posto preciso che ricordava benissimo, prese la spilla, se la ficcò in tasca, prese Yamato per un braccio e lo trascinò via (lui aveva una faccia totalmente succube) che insomma in pratica, non aveva fatto niente. Il tutto nel massimo silenzio; Yamato aveva una faccia sconcertata a livello massimo



MATT: - …non so cosa dire

KAGURA: - E allora non dire niente. Che stiano un po’ da soli, lei mi ha detto che vuole tanto scusarsi ma si vedeva lontano un miglio che non sapeva come fare!!

MATT: - Sei tremenda. Ma almeno non ci fermiamo ad assistere di nascosto?

KAGURA: - A spiarli vuoi dire? Naaa! Tanto Sora la obbligo con tanto di tenaglie a raccontarmi tutto!

MATT (puntando i piedi cercando di fermarsi) : - Ma non fai prima a guardare direttamente?!!?

KAGURA (trattenendolo) : - Tra noi ragazze c’è un muto contratto che io non voglio assolutamente recidere! Per me possono parlare, scusarsi, dichiararsi, sdilinquirsi in romanticismi, baciarsi, limonarsi, spogliarsi, farsi, chissenefrega, muoviti!

MATT: - Accidenti. Stai calma, okay, okay, arrivo. Come lo sai che Sora si voleva scusare?



I due passeggiavano, a mezza via tra dove erano Taichi e Sora e Ayumi e gli altri.



KAGURA: “Sono sola con Yamato”



E la cosa non gli procurò fremiti d’eccitazione, ma neppure s’inorridì. Le pareva solamente normale.



KAGURA: - Me l’ha detto lei. Eravamo in cortile da sole, mi ha chiesto se mi piaceva qualcuno e io le ho detto di no, lei mi ha detto che l’avrei capita comunque e mi ha chiesto come avrei fatto se mi piacesse tanto un ragazzo ma mi fosse capitato di ferirlo

MATT: - E tu che le hai risposto?

KAGURA (alzando le spalle) : - Che gli avrei chiesto scusa

MATT: - Però! Breve e precisa, eh? Aspetta…le hai detto…hai detto che non ti piace nessuno…?

KAGURA – No

MATT (malizioso) : - SHIIINIIICHIII!

KAGURA: - No

MATT: - Ehi non sei arrossita!

KAGURA (sincera) : - Sai, ci ho pensato molto in questi giorni e soprattutto tutt’oggi, Shinichi non mi piace. Ti dirò che sono stata molto incerta sul fatto di amarlo o meno ma mi sono resa conto…di no!

MATT (dopo un po’ di silenzio) : - …capisco.

KAGURA (innervosendosi) : - Aah, non so neanche perché te lo sto dicendo!!!!

MATT: - Non te l’ho chiesto io percui…!

KAGURA (che stava agitando le braccia) : - AH!!!!

MATT (sobbalzando) : - Che hai fatto?!!

KAGURA: - Ahi…no, niente



Kagura si tenne il dito che le faceva un male cane. Yamato gli gettò un’occhiata, a furia di agitare forsennatamente le braccia una spina di un arbusto le si era conficcata nell’indice destro



MATT: - Ahia…! Fa male?!!

KAGURA: - Gnik…! Abbastanza! Provo a…AHIA!!!! …ahi…

MATT: - FERMA scema! Ecco, te la sei conficcata ancora più a fondo! Adesso si può levare solo con una pinzetta…! O con…già…posso fare anche così – le prese il dito – Non muoverti



Si portò il dito della ragazza alla bocca, la quale non se l’aspettava perciò rimase impassibile, anche quando il ragazzo si infilò l’indice di Kagura in bocca. Con i denti tolse la maledetta spina e (molto educatamente - -‘ ) la sputò



MATT: - Ecco. Spero solo che non esca il sangue…oh, accidenti!



Infatti un sottile rivolo di sangue uscì dalla punta dell’indice della ragazza, che era più o meno shockata. NON terrorizzata o shockata nel senso quasi in coma, proprio nel senso impassibile, incredula. (ecco la risposta del perché che vi sarete sicuramente chiesti non reagisse con uno schiaffone men mirato). Yamato mise nuovamente in bocca il dito di Kagura. Poi la guardò negli occhi (era sempre shockata e lo guardava semplicemente con gli occhi spalancati e la bocca a mo’ di puntino) e si accorse di non poter continuare perché a momenti si sarebbe risvegliata dal trauma e l’avrebbe ammazzato



MATT (sfilando il dito dalla sua bocca, le lasciò la mano) : - Ecco. Non te la sei presa vero?



Vide Kagura che stava prendendo fiato per urlare l’urlabile percui pensò bene di precederla



MATT: - DUNQUE, NON SONO UN PERVERTITO, NON CI STO PROVANDO CON TE E NON SONO NEMMENO UN PEDOFILO, ECCO QUESTO È TUTTO! Sono stato solo mosso da PIETÀ UMANA!



Kagura si sgonfiò e sospirò



KAGURA: - Grazie. Scusa se stavo per urlare.

MATT: - Ho pensato bene di precederti

KAGURA: - Bravo. Andiamo.



Yamato era quasi incredulo del fatto che non avesse (quasi) fatto una piega e la seguì. Fino a quando lei si voltò con aria spiritata



KAGURA: - Ciò non ti autorizza a farlo quando ti pare e piace

MATT (sbuffando) : - Non lo farei mai!!!!!!! Rilassati!!!!!!!

AYUMI: - Siete lì?

KAGURA: - Sì…

KYO (interrogativo) : - Sora e Tai?

MATT: - Probabilmente stanno facen…

KAGURA (tappandogli la bocca sorridendo amabilmente) : - …facendo la pace!

MIHO: - Sì?! Alleluja!

MATT (distogliendosi dal suo pensiero di fare il bastardo) : - Almeno è quello che spero.

TAI: - Qui non c’è proprio, sai Kagu…ra…? Hey, dove sei?!



Insieme a lui c’era solamente Sora



SORA: - Che succede?



Taichi ovviamente non le rispose e si guardò intorno. Poi borbottò, se non altro per sfogarsi



TAI: - Ma guarda un po’, succede che quei due cretini ci hanno lasciato qui o per imboscarsi, cosa che gli rinfaccerò comunque, o per cosa molto più probabile lasciare soli noi due



Sora si sentì a disagio da sola con un Taichi Yagami che le rivolgeva le spalle e particolarmente intrattabile, ma nel pensiero ringraziò Kagura che aveva con tutte le probabilità trascinato via Yamato di peso (più o meno, in effetti…!)



SORA: - Tai…

TAI (sbuffando) : - Che vuoi!

SORA: - Taichi ti prego ASCOLTAMI! E ti supplico GUARDAMI! Non ce la faccio a parlare con una schiena!



Fu forse il tono affranto di lei che lo fece voltare. Le lucciole (quelle vere, non i cerchiolini nei miei sfondi che ordino come sapete per corrispondenza da mettere nelle scene romantiche. Erano lucciole lucciole, quegli insettini simpatici) si illuminavano lì intorno a loro, e il lago era bellissimo



TAI: - …sì?

SORA (torcendosi le mani) : - Taichi io…vorrei dirti tante cose anche se…insomma…le parole che ti direi sarebbero…comunque poche percui…



Taichi la ascoltava attentamente, anche se ostentava una noia che non provava. Sora si alzò, visto che prima era ancora accucciata a terra. La ragazza continuava a torcersi le mani



SORA: - …io…insomma, non è che sia una cosa importante…CIOÈ ACCIDENTI volevo dire che lo è ma…magari a te non importa beh….a me dispiace sul serio, voglio dire…

TAI: - Ah, ti dispiace? Ti dispiace? Bene. Mi hai dato dello scemo; ti dispiace? Sono contento. Dispiace anche a me, sai?

SORA (con le lacrime agli occhi, ma lui non le vede perché ha la testa chinata verso il basso) : - Io…insomma…!!



Le tornò in mente Kagura, sorridente e dolce



KAGURA (nei suoi pensieri) : - Beh…

SORA (con la testa china) : - Beh…

KAGURA (nei suoi pensieri) : - …gli chiederei scusa

SORA: - …io…!



Poi alzò lo sguardo verso Taichi, che aveva un’espressione dura. Le lacrime esplosero senza un suono e l’espressione di Taichi cambiò completamente. Sembrava colpito e sgomento. Le lacrime le rigarono il viso, gli occhi si fecero rossi e lei iniziò a singhiozzare lievemente. Sora quasi urlò, tra i singhiozzi, sporgendosi per l’impeto verso di lui:



SORA: - IO TI CHIEDO SCUSA!!!

TAI: - Sora! Sora…ma io…io ti…oh, Sora, dai…!



Fece un passo verso di lei con un’espressione colpita e quasi imbarazzata, mentre la ragazza nascondeva il volto sul braccio destro, con il quale si sfregava gli occhi cercando di asciugarsi il volto, tirando su col naso e singhiozzando



TAI: - Io…sì…non c’era…certo che ti scuso…non volevi…mi dispiace…non c’è bisogno di piangere…



E quasi imbarazzato le mise le mani sulle spalle e lei sussultò. Alzò gli occhioni sgranati verso di lui, mentre naso e bocca erano nascoste dalle mani



TAI: - Non devi…non c’è bisogno di piangere…ti scuso…sei dispiaciuta…certo che ti scuso. L’ho presa troppo male io. È colpa mia

SORA (scuotendo la testa sconsolata) : - No, che è colpa mia!

TAI: - Ti ho detto che è colpa mia!

SORA: - Sono stata io a insultarti, è stata colpa mia!

TAI: - Scema, sono io che ho reagito facendo l’orso, è colpa mia!

SORA: - Sei assurdo, sono stata io non ricordi, è colpa mia!!!

TAI: - Senti, ti ho detto che la colpa è mia ed ho ragione!!

SORA: - Ma se…!

TAI (interrompendola) : - Ooooh…!



E Taichi si mise a ridere, abbracciandola di colpo. Le sue risa echeggiarono e si spensero, mentre Sora si stringeva a lui con gli occhi spalancati, e poi li socchiuse appoggiando la testa sulla sua spalla, sfregando il viso su di essa, con una sensazione di tenerezza infinita che la prendeva piano piano. Taichi era consapevole di aver sbagliato come lei, e lo era anche di stringerla e di provare qualcosa di bello, qualcosa che era solamente bello. Solo questo, solo così.



… MANCA UN MINUTO A MEZZANOTTE; SORA E TAICHI SONO GIÀ DAGLI ALTRI …



KYO (affacciato sul lago) : - Voglio proprio vedere

AYUMI: - Non crederai alla leggenda scema inventata dal prof. vero?!

MIHO: - Non l’ha inventata lui, l’avevo già sentita da qualche parte

KYO: - Un motivo in più. Voglio vedere

TAI (dopo aver dato un’occhiata all’orologio) : - Mezzanotte da…aspetta…da…ADESSO!

KYO: - Fai partire il cronometro!!!!!

TAI: - Fatto

MATT: - Tutto ciò è terribilmente SCEMO

KYO (ormai è esaltato all’idea) : - Troppo bello

TAKASHI: - Kyo PER PIACERE, tutte le classi sono già andate e la prof. ci ha concesso specialmente di restare ma ha gentilmente minacciato di UCCIDERCI se non torniamo fra mezz’ora…!

KYO: - Beh?! Per sessanta secondi puoi aspettare no?!!

AYUMI (con una goccia in testa) : - Kyo si è esaltato

TAI: - Trenta secondi…

KYO (che non ha staccato gli occhi un millesimo di secondo dall’acqua) : - Sì…

TAI (dopo un po’) : - …venti secondi…

KAGURA (sbadigliando) : - Ho SONNO. Sto per addormentarmi qui e cado nell’acqua

MATT: - Che spettacolo sarebbe!



Kagura era molto assonnata e non aveva nemmeno forza di replicare



TAI: - Dieci…nove…otto…sette…

MIHO: - Kyo, contieniti. Andiamo per piacere…!

TAI: …quattro…tre…due…uno…ze…



Taichi non fece in tempo a pronunciare lo “zero” che davanti agli occhi esterrefatti dei ragazzi l’acqua si sollevò davanti a loro: un’onda nel lago calmo si sollevò davanti ai loro occhi e prese forma…come una figura che emerge dall’acqua, e si distinguevano solo le fattezze, le proporzioni del corpo…



SORA (mormorando) : - …ragazzi…non so di preciso cosa ma è come…strano…



Sì, qualche cosa di strano che sul momento sfuggiva c’era, ma i ragazzi non vi badarono. Loro vedevano solo questa figura indistinta di acqua, ma Kyo era l’unico che vedeva anche colori e fattezze precise, e stava fissando con la bocca spalancata e l’aria completamente incredula quello che era il viso della “silhouette” che si stagliava chinato verso di lui. Fece l’atto di muovere le labbra in un nome, ma i nostri amici non lo videro. Poi, l’acqua tornò acqua del lago blu, e cadde sulla superficie lacustre con pochi spruzzi umidi. Erano tutti basiti, ma Kyo era decisamente sotto shock. Che la strana figura fosse apparsa davvero con il viso della persona amata??? Sì…quella era la persona che Kyo amava. Ma nessuno dei ragazzi aveva visto le sue fattezze, solamente la sua figura…ed effettivamente, c’era un particolare strano che a tutti però sfuggiva.



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Fine del Quarto Capitolo




CHIARA ISHIDA PARLA A VANVERA



Beh?! E che ve ne pare raga??? A me continua a piacere ‘sta fic…! Mi piace proprio!!! Ho già tutte le idee per il quinto capitolo, almeno quelle iniziali. Beh? E allora?! Questa figura misteriosa?! Kyo?! Qual è il PARTICOLARE che sfugge a tutti? Cosa sarà questa cosa strana che però i nostri non riescono a focalizzare in mente? Avete presente quando VEDERE qualche cosa che NON quadra ma…ma non riuscite proprio a farvela apparire chiara in testa? E Kyo?!

Ma intanto anticipo una cosa…vi starete senz’altro TUTTI chiedendo: “Ma Chiara Ishida è strana, scema, entrambe o cos’altro? Perché diavolo ha intitolato questa storia “Il colore del cielo”? Che c’entra?! A che cosa si collega?!!?” bene…molto semplicemente i titoli dei capitoli che metto di solito sono coerenti, mentre il TITOLONE, quello principale, non so MAI cosa METTERCI! Fermi, prima di cadere a terra: non è che l’ho sparato a caso: l’ho preso da una discussione che avrà Taichi con Sora (molto in più là, suppongo) in cui si affronterà appunto un argomento in cui lui tira in ballo come paragone appunto il colore del cielo. Questa frase che dirà la riprenderò poi alla fine…la mia intelligenza mi stupisce (cooome no!! ^ ^ ) Che ve ne pare? Al prossimo capitolo. Con affetto, dalla vostra Chiara Ishida

 

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