FINAL FANTASY
by Luciano Riddle



V A C A N Z E

Arrivò l' agognato giorno, le valigie erano pronte. Avevo raccolto il necessario: vestiti, oggetti e libri per "fare" i compiti assegnatici.

Il padre del mio amico ci venne a prendere appena finita l' ultima lezione, con la polvere volante, e fummo al loro castello giusto per pranzo.

E che pranzo !

Fu piuttosto un banchetto: i quattro elfi domestici- camerieri servivano porzioni su porzioni di ottimi cosciotti di pollo,  altra selvaggina, verdure, dolci e posso proprio dire che ci ingozzammo fino a che non fummo tutti pieni. Dopo questo lauto banchetto Draco mi fece vedere il castello, era una vera e propria reggia.

Esso si compone di circa un centinaio di stanze, divise anche per i vari ranghi della servitù.

Non posso lamentarmi di quello che mi da mio nonno, ma preferisco le varianti ... e nel pomeriggio, mi portò a cavalcare!

Avevo uno stupendo cavallo nero, lui uno baio e stammo fuori fino a sera inoltrata, a scorazzare per il parco. Mi manca molto l'Irlanda, terra natale, e ciò mi rattristò un poco.

Il giorno dopo andammo a negozi, con la signora Malfoy, che mi regalò delle nuove tuniche ricamate con fili di rame e platino. Incontrammo per sbaglio i Weasley, sapete, loro di solito non possono permetterseli certi posti!

Ogni tanto sulla Gazzetta del profeta si poteva leggere di certi barbari omicidi, ma non me ne importò molto, infatti mi diedi alla pazza gioia per tutta la settimana, anche se dovetti studiare. Non dimenticherò mai queste vacanze.

 

 

Pensieri  scollegati, incoerenti, salti da un fatto all' altro.

Sgrammaticato e vengono insultate persone, senza motivo.

Troppo corto!

6 - - -

 

-  Sei meno meno meno??!! Sei meno meno meno??!! Come diavolo osa...- mi calmai, ma darmi sei meno meno per quel tema era veramente un' ingiustizia!

- Oso fare quello che voglio, Sasha! E non permetterti di parlare più così con un' insegnante. E' un tema di 40 cm, io avevo detto almeno un metro di pergamena, dove sono gli altri 60 cm? I contenuti sono estremamente poveri ....-

- Gna gna gna. Il Weasley ha preso sette e ha scritto poco più di me!-

- Ronald Weasley, intanto, non il Weasley, ha preso sette per i contenuti molto buoni e ...-

- Te li do io i contenuti in testa. Un giorno dovrete chiamarmi padrona e allora vi darò io dei contenuti buoni.- borbottai a bassa voce per non farmi sentire.

Devo veramente affermare che la  Mc Grannit è odiosa e a volte le salta il pallino di darci questi temi senza senso, come se fossimo a una scuola babbana.

Prima o poi la vedrà, però ...

Non potevo certo scrivere che eravamo andati a  Notturn Alley a comprare libri neri, che avevamo incontrato i seguaci di Voldemort, che sotto il salotto dei Malfoy vi è una camera segreta, dove io, Draco e Lucius ci rintanavamo quasi tutte le sere a fare pozioni e incantesimi proibiti,…

Infuriata, alla fine della lezione, uscii e mi diressi verso il cortile,  che con questo freddo era sempre deserto, per stare un po' sola; ma una piccola folla radunata alla bacheca mi incuriosì, che cosa stavano leggendo di così interessante?

Mi avvicinai e vidi un manifesto che annunciava una gita per le classi dalla quarta in poi, a Hogsmeade, il paese vicino alla scuola. Puah, cose per bambini, ma - a pensarci bene- un giorno di libertà mi poteva servire, infatti avevo ricominciato la ricerca del terzo libro, inoltre la gita era senza professori. Bene, avrei aderito!

Lo chiesi a Draco e anche lui ne fu entusiasta. Ci iscrivemmo e poi andai in biblioteca. Avevo adocchiato una stanza che faceva proprio a caso mio, in ombra, sempre vuota e mi misi a studiare le mie arti.

Ad un tratto sentii qualcuno scivolare alle mie spalle, la temperatura nella stanza si abbassò notevolmente, e una voce sibilante mi sussurrò: - Smettila  di ingannarti, non ce la farai mai, sei troppo debole.-

- Eh?!-

Mi girai di scatto, ma non vidi nessuno.

La commedia andò avanti per un po' finché non mi stufai e decisi di andarmene.

Il giorno dopo tornai lì e la voce riprese:- Vieni con me, smettila.-

Rimasi pietrificata, impietrita, inorridita. - Chi sei?-

- Il tuo peggior incubo, o il tuo miglior sogno, decidi tu.-

E la presenza se ne andò.

Passarono alcuni giorni e la voce mi seguiva, mi perseguitava, non ne potevo più. Ovunque andassi mi seguiva, qualsiasi cosa facessi era lì con me che mi sussurrava costantemente all’orecchio cose orrende, cose che mi sarebbero accadute se avessi continuato, all’inizio poco, poco sempre più frequentemente, non potevo più dormire, riposare, studiare, fare qualsiasi cosa.

Durante le lezioni mi distraeva e per quanto non lo badassi finiva sempre per avere la meglio.

Spesso gli chiesi cosa voleva, ma non ottenni risposta, solo un attimo di pausa, poi il tutto ricominciava.

In preda a una crisi isterica andai a chiedere spiegazione a Voldemort. Come al solito lui stava chiaccherando innocentemente con la bibliotecaria.

- Aleç, Aleç, ho bisogno di te- dissi con voce malferma.

Mio padre inarcò un sopracciglio, non gli avevo mai detto così, ma vedendo che mi guardavo attorno con aria guardinga e trasalivo ad ogni rumore, decise di lasciare per un momento la sua compagnia.

- Allora? Che cosa c'è? Sembri isterica-

- Voci, aiuto , ancora in testa, voci, qualcuno mi sta dicendo che se non desisterò morirò, sempre, ovunque.- riuscii a balbettare.

La cantilena ricominciò nella mia testa, non ne potevo più.

- A-aiuto - e scoppiai a singhiozzare.

Lui sbottò in una risata stridula e sibilò :- Ah, ho capito. Il buon vecchio Serpeverde!-

- Eh?-

- Uff, tra le prove che lui ha scelto per te c'è anche questa ... come si può dire ... ehm ... dovrai sopportare la voce fino a che ti scontrerai con lui nella Camera, per il potere, penso.-

- Ma tu sei pazzo. Io non mi scontrerò mai con uno spettro millenario, per lo più fondatore della scuola. Non potrò mai vincere. Perché non me lo avevi detto prima?-

- Bo. Tanto se tu, la prescelta, se morirai io non andrò lo stesso nella camera, se vincerai meglio per tutti e due! Comunque, ora non puoi più tirarti indietro, con la prima prova è cominciata la Final Fantasy!-

- La che?-

- La corsa per la vita e il potere, che sei obbligata a correre-

- Oh no. Io smetto quando voglio, tutta la notte, questa voce, orrenda, sembra la tua quando eri vivo -

- Oh, ma io sono vivo. Comunque, devi solo resistere -

- Come faccio a studiare? -

- Devi trovare il giusto concentramento per farcela- e con una risata melliflua se ne andò.

La vocina malefica mi tormentava, di notte, di giorno, il libro mi ossessionava, ripetevo all' infinito la mezza formula per aprire la Camera. Oppure sognavo di aver trovato l' ultima parte del libro, l'aprivo e c'era un' unica scritta: "Dannato scalino muschiato!"

I secondi divennero ore, le ore giorni, i giorni mesi, ma alla fine riuscii a sopravvivere per una settimana, fino al giorno della gita.

Draco aveva paura per me, io stessa ne avevo, ero cambiata. Avrei potuto in qualsiasi momento andare alla Torre Grande e buttarmi giù, solo per avere pace e silenzio.

I miei occhi erano cerchiati e sbarrati, dalla disperazione, non mangiavo più non dormivo più, studiavo, studiavo, piangevo e studiavo.

Lui e i suoi amici dovettero trascinarmi per la strada di Hogsmeade, mentre ripassavo arcane formule contro gli spettri, da un libro centenario, ma ad un certo punto riuscii a scappare e mi infilai nel bosco, mentre un gruppetto mi seguiva per recuperarmi.

Corsi più che potevo, scorticandomi le braccia e strappandomi un poco la tunica e alla fine giunsi ad una cascata. La sua bellezza mi toglieva il fiato, l' acqua cristallina cadeva da più di 15 metri, senza emettere alcun rumore, tutto era immerso in un silenzio innaturale.

Mi sedetti ai bordi della pozza, per la prima volta la voce non era con me, mi addormentai, scivolai lentamente nell’acqua limpidissima e venni sospinta nel circolo dei ricordi.

Il gorgogliare dei flutti mi faceva venire in mente il parco che avevo a casa, quando vivevo con papà e volevo quello che cercavo ora, il potere, un potere pari maggiore di mia madre e mio padre.

Guardavo l’Oscuro Signore quando faceva delle riunioni con i suoi fedeli, ma di magie non ne vedevo manco una, nonostante gli altri mi dicessero che era il mago più potente al mondo, inoltre lui doveva abitare corpi sempre diversi per sopravvivere e io non capivo …

Nessuno mi badava e spesso potevo infilarmi in qualche meandro del parco a fantasticare, ma la sera quando tornavo a casa, lui mi schiaffeggiava per essere stata a lungo lontano, io pensavo lo facesse perché mi voleva bene, ma aveva solo paura di perdermi perché i suoi progetti sarebbero andati a monte.

Una notte stavo male e cercai la mamma, solo dopo mi ricordai che era morta e piansi; decisi di andare da Voldemort,

Scivolai in camera sua e mi avvicinai al letto, ma Nagini mi si parò davanti, consigliandomi di andarmene, per non destare le ire del signore, ma io non l’ascoltai.

Lo chiamai e lui si svegliò di colpo, prese la bacchetta, aveva uno sguardo terrorizzato che non avevo mai visto prima e quando mi vide fece uno schiantesimo per scaraventarmi lontano (l’avevo già visto fare),  la magia non venne.

Ingenuamente gli dissi:- Padre, potete fare un incantesimo e farmi passare il mal di pancia, mi hanno detto che siete il mago più potente del mondo. Sto tanto male.- Lui strabuzzò gli occhi e mi prese per il colletto, guardandomi come se lo avessi appena accoltellato.

Io avevo cinque anni e mezzo e non afferravo ancora perché si comportava così, cosa avevo gli avevo involontariamente fatto, cosa pensava di me, ero solo una bambina fiduciosa e in cerca d’affetto.

A quel punto, mi cacciò dal castello, mi buttò fuori dal portone e mi disse di andarmene, che non voleva saperne più niente di me. Sempre piangendo e con un enorme mal di pancia presi il mio pony e me andai via, al paese poco distante.

Cavalcai per un’ora e alla fine giunsi alla taverna dei maghi dove ero stata una volta solo, insieme a Voldemort, molti mi riconobbero e salutarono formalmente togliendosi il cappello.

Intanto mi ero ripresa e chiesi se sapessero dove era il più vicino orfanotrofio, pensavo di andare lì, infatti sapevo che mio padre, non avendo i genitori era stato allevato in quel posto ed era l’unico dove potessi stare, ora.

Molti si incuriosirono e mi stavano spiegando dove andare, era molto distante in un paese chiamato Cork, quando entrarono tre death eaters e chiesero di me.

Quando mi videro cercarono di convincermi a ritornare a casa, che il signore era preoccupato, ma io gli dissi che non era vero, papino non mi voleva più e mi aveva scacciato. Loro non sapevano più cosa fare, quando entrò un quarto seguace e mi prese in braccio, mi ricordo bene cosa mi disse, con una voce gentile e soffice:- Ehi, piccolina, non starai fuori di notte tutta sola. Il papà era arrabbiato per altro, ti vuole chiedere scusa, torniamo a casa.-

Mi consolò e mi offrì una cioccolata calda con la panna, mi portò a casa, quasi giunti si tolse il cappuccio, era giovane e assomigliava molto a Malfoy, sto seriamente pensando che fosse lui perché mi disse:- Sai, io ho un bambino della tua età, se vuoi qualche volta potete giocare insieme.-

-  A me piacerebbe molto, ma non penso che mio padre ne sarebbe contento.-

Infatti, quando tornai al castello mi prese per un braccio e mi ricacciò in camera.

Lo sentii sibilare al signore che mi aveva riportato che dovevo stare sotto stretta sorveglianza e quando lui propose di farmi giocare con altri bambini, con suo figlio magari, Voldemort si mise a ridere.

Bastò a dire tutto.

Ricordavo ogni cosa come se fosse ieri, intanto la vocina diceva:- Ti darò potere, sarai la regina, desisti, ti darò lo stesso il potere, non avrai più questi orrendi ricordi-

- Quanto potere?- Questa volta decisi di darle ascolto

- Te ne darò molto-

- Mai come se ti sconfiggessi, in fondo non sei che uno stupido spettro che  cerca di convincermi ad abbandonare tutto per una briciola di quello che potrei avere in altri modi,... solo perché hai... paura! 

Tu hai paura di me, perché sai che sono la prescelta! Tu...- Solo ora capivo, tutto mi era chiaro, lui voleva farmi desistere solo perché aveva paura, Serpeverde tremava!

- Allora, come la metti adesso che ho capito tutto , eh?-

Ma non ottenni risposta, la voce era scomparsa!

" Meno due, Serpeverde ti resta solo una prova prima del duello finale e non ce la farai"

Due occhi neri mi guardavano dalla cascata, ammiccarono e una voce femminile sussurrò: " Brava. Sei veramente brava, ma  l' ambizione, se troppa, porta spesso alla morte. " E con una risatina argentea sparì.

Ridendo decisi di tornarmene al castello, cambiarmi e andare ad Hogsmeade a divertirmi un po'.

Sulla via del ritorno incontrai Draco e la spedizione di ricerca (Tiger, Goyle e Knox), da lui organizzata, che vedendomi mi corsero incontro.

Spiegai al mio stregoncello che era tutto passato e insieme tornammo ad Hogwarts a cambiarci, visto che nella ricerca erano caduti in una pozza di sabbie mobili e c' erano affondati fino al collo.

Dopo mezz' ora eravamo al pub del paese a bere burrobirra bollente, bevanda squisita e a comprare scherzi e dolci a Mielandia.

Comprammo una decina di emmels: palline incantate capaci di trasformarsi in qualunque cosa ordinassi loro. Avevamo in mente uno scherzo malefico da compiere la sera stessa, scherzo da punizione, da espulsione!

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