Nel
periodo che comprende la fine di marzo e l' inizio di Aprile ero molto giù di
corda, per le mie ricerche fallite
dell' ultimo libro di Serpeverde e mi consolavo scrivendo il quadernetto di
magie, che si era ispessito notevolmente.
Fu
proprio il quadernetto che un giorno Aleç notò.
-
Che cosa è quella roba?-
-
Non sono affari tuoi, sparisci-
-
Io sono l' aiuto bibliotecario, - disse sogghignando- tutto quello che succede
qui è affar mio-
-
Qui non sta succedendo niente-
-
Sasha Pendragon ti ordino di darmi quel libretto, come prefetto del tuo
dormitorio! -
Avendo
già specificato precedentemente il mio umore, non ero in vena di questi
discorsi ed essendo la biblioteca semi deserta dissi:- Guarda cosa succede ai
prefetti impiccioni!-
E
buttai una coda di tritone nella pozione che bolliva nel calderone sul tavolo a
qualche metro da me, ma molto vicino ad Aleç.
Come
voi sapete, anzi spero che sappiate, la coda di tritone è famosa per l'
instabilità che genera negli elementi del composto e così, appena cadde nel
calderone, la mia brodaglia scoppiò con un sordo colpo e investì Voldemort in
pieno.
-
Oh scusa papino. Forse non ci andava quella coda-
La
faccia del ragazzo diventò rossa come un pomodoro, e faceva contrasto con la sbobba argentea di cui era
ricoperto, dai capelli ai piedi.
Fortunatamente
per lui, non avevo ancora aggiunto bile di scorpione, che avrebbe acidificato il
miscuglio, così invece di un bagno in roba collosa avrebbe fatto un bel
bagnetto nell' acido, ma quella volta ero stata buona.
La
sera stessa, io e Draco eravamo seduti su un tavolo perso tra la miriade di
scaffali, nel reparto di divinazione (sempre deserto).
Io
ero troppo stanca per finire la mia ricerca sui celti e ficcai tutti i libri in
cartella.
Passando
per l’atrio vidi la Pince e con fare innocente le chiesi: - Mio pa... ehm,
volevo dire Aleç l'aiuta spesso?-
-
Sì e allora?-
-
Gli dica che è troppo vecchio per lei, da parte mia. Saluti-
Uscimmo
sghignazzando e dopo pochi minuti eravamo in dormitorio, ma in tutta quella foga
avevo dimenticato qualcosa su quel dannato tavolo in quel reparto odiato,
qualcosa di molto pericoloso: il mio libretto di incantesimi neri.
A
mezzanotte circa Madama Pince fece un giro tra i corridoi della biblioteca, per
cacciare fuori gli ultimi studenti e per caso vide il libretto sul tavolo.
Lo
prese e gli diede una scorsa, convinta che fosse qualche libro nel reparto
sbagliato, ma ben presto capì di cosa si trattava e, allibita e terrorizzata,
corse fino all' ufficio del preside, entrando senza bussare e sottoponendogli il
libretto.
-
Siete sicura, Madama, che questo non è un libro registrato, della biblioteca?-
-
Assolutamente sicura, vede, ho controllato tutti gli elenchi di quaderni di
questo tipo e non risulta da nessuna parte. Ne sono più che certa-
-
Bene, bene. Speravo che quest' anno nessuno familiarizzasse con queste cose, ma
mi sono illuso. Forse ho capito ... Domattina presto convocheremo un consiglio
per comunicare a tutti la notizia-
-
Come vuole-
Silente
sapeva che in me c' era qualcosa di marcio e mi collegò subito a quel libro, ma
non avendo prove non poté farmi niente.
La
mattina seguente mi svegliai, mentre Tiger e Goyle, stavano prendendo Malfoy a
schiaffi.
-
Ehi, che cavolo volete?!- sbraitò
-
Draco, assemblea generale. Deve essere successo qualcosa di grave stanotte.
Muoviti-
Delle
trombette squillarono senza sosta, finché
tutti non fummo seduti, in pigiama, ai rispettivi tavoli.
Tutti
si domandavano incuriositi il perché di quel consiglio e, tra i molti sbadigli,
si potevano anche sentire le opinioni più disparate, un attacco degli archetti,
una guerra tra elfi, ma la più paurosa era il ritorno di Voi-Sapete-Chi.
Arrivarono
i professori, tutti e si misero ai loro posti, al tavolo delle autorità; in
mezzo a loro, Silente.
-
Bene, bene - cominciò sbadigliando - ieri sera, quando la biblioteca stava per
chiudere, madama Pince ha trovato
questo libretto ... - e sollevò il MIO quadernino, per farlo vedere a tutti.
Mi
si gelò il sangue nelle vene e anche nelle arterie, ma feci di tutto per
rimanere calma. Che stupida ero stata! Draco mi guardò con orrore,
- ... in biblioteca, nel reparto di divinazione. Questo è un libro
scritto da qualcuno di voi, non risulta in nessun archivio, un libro della
peggior magia nera in circolazione.- un brusio di voci seguì queste
affermazioni.
-
Il libretto non si sa di chi sia ( mi sentii sollevata), ma verrà subito
convocata una commissione speciale di ispezione, per perquisire da cima a fondo
il castello e troveremo il responsabile di ciò, che verrà espulso o sospeso,
naturalmente. -
Un
silenzio gelido regnava nel salone e il preside riprese :-Questo libro ha i
peggiori segreti delle arti proibite e dei corrispondenti. Vorrei proprio sapere
chi è stato, se il colpevole uscirà ora, verrà solo espulso o sospeso, ma se
mi obbligherà a convocare la commissione verrà spedito direttamente ad Azkaban,
per un tempo indeterminato. Si troverà di sicuro chi è stato tramite
l'incantesimo translante, quindi, che venga fuori ora, lo "stregone
nero".- disse queste ultime due parole con una sottile vena d' ironia.
(L'
incantesimo traslante permetteva di sapere chi aveva scritto un testo, mediante
la sua calligrafia, anche se modificata)
Pronunciando
l' ultimo discorso mi fissò, come se volesse leggere nella mia anima, ma io
guardai in giro, con la miglior aria stupita che potevo sfoggiare ed evitai la
sua occhiata.
-
Allora?-
Silenzio
-
Be, se la mettete così allora,... Azkaban. E' tutto, potete ritornare ai vostri
dormitori. Oggi le lezioni sono sospese. Farete colazione tra mezz' ora.
Comunque resterò a vostra disposizione tutto il giorno, nel mio ufficio.- E ci
lanciò un' occhiata eloquente.
Furono
pochi gli evviva che ne seguirono, a Hogwarts non si facevano ispezioni dal 1057
dC, e questa era una cosa veramente grave.
Mi
alzai, ma davanti a me non vedevo niente, solo nero e quando fui al sicuro, in
sala comune, in mezzo alla mia fidata compagnia, scoppiai in un pianto
disperato, pensando di dover tornare ad Azkaban.
-
Va tutto da schifo! Non ce la farò mai. Al diavolo tutti i fantasmi e le prove
di quel ...-
Sciaff!
Mi
fermai di colpo, mio padre mi aveva dato uno schiaffo.
-
E' così che ti comporti? Come una lattante. Sei una stupida, come hai potuto
dimenticare quel libro lì?! Ricordati che io aiuto la Pince solo per saperne di
più sui fatti dei professori, su quel che hanno in mente; dovevi farmi vedere
quel libro!-
Rimasi
sbalordita, ma alla fine ragionai con calma
-
Avevi ragione. Adesso riprenderò quel libro, così nessuno potrà farci l'
incantesimo e quell' ispezione andrà a vuoto!-
-
Così si fa. Devi rimediare da sola ai tuoi pasticci-
Annuii
e lui se ne andò.
-
Mi spiace. - cominciò Draco - se non fosse stato per me ...-
-
Ssst - e gli appoggiai un dito sulle labbra - Andrà tutto bene, vedrai, ci
penso io-
I
miei pochi amici fidati appoggiarono il mio progetto di riconquista del libretto
e presto si delineò il piano.
Passai
molto tempo in meditazione e alla fine della giornata ero rilassata e pronta
all' azione.
Il
giorno seguente ci sarebbe stata l' ispezione e dovevamo agire presto. Presi di
nascosto un libro identico al mio, dalla biblioteca, solo che non era di magia
nera, era di incantesimi bianchi redatti da Adalbert von Incant, famoso
scrittore.
Feci
un incantesimo a Fredrick Gall, e Gedeon Burk, due di Pecoranera, e li costrinsi
ad ubbidirmi.
Un
piano rischioso, ma l' unico da tentare, altrimenti non mi sarebbe rimasta altra
soluzione che costituirmi.
Attirai,
uno alla volta, gli ignari ragazzi,
con una scusa, e tiratoli da parte stetti pochi secondi a fargli il maleficio,
senza che se accorgessero.
Li
portai in un posto sicuro e gli
spiegai tutto il piano; naturalmente, quando sarebbe finito l' effetto della
magia, non si sarebbero ricordati nulla.
Uno,
con una scusa qualsiasi, doveva andare dal Preside e guardare dove era custodito
il mio libretto; uscito, l' avrebbe detto all' altro; che, con una motivazione
migliore, sarebbe stato convocato nell' ufficio di Silente e lì avrebbe
scambiato il libro, con quello uguale preso di nascosto dalla biblioteca. Gli
consegnai il libretto trafugato e andai a vedere gli allenamenti di Serpeverde,
tanto per avere un alibi.
Sul
campo attiguo giocava anche Grifondoro, così quando arrivai
fui accolta da una sbordata di fischi.
I
miei compagni, vogliosi di rissa, andarono subito nel campo avversario, per
quello che si profilava un interessante duello di magia; ma l' insegnate di
Quidditch, Prisca Bumb corse subito a calmare le acque.
I
Grifondoro, devo ammetterlo, erano più bravi dei Serpeverde, ma in compenso, la
mia squadra aveva le Nimbus 2001, la seconda scopa più veloce, reperibile sul
mercato e Draco volteggiava come un pipistrello , con agilità leggiadra
prendeva sempre il boccino. Harry e Malfoy erano piuttosto in gamba, per me, che
avevo 7 stentato in educazione sportiva.
La
Bumb interruppe i miei pensieri dicendo:- Dovresti allenarti un poco, Sasha, se
vuoi rimediare quel 7 -
-
Non me ne importa un fico secco della sua materia-
-
Vedo. Ti basterebbe metà del talento che hanno Potter e Malfoy, a te.-
-
Basterebbe un quarto, ma bisogna sapersi accontentare, no? Non si può avere
tutto dalla vita-
La
conversazione finì lì, ma io restai seduta sugli spalti, fino a sera
inoltrata.
Circa
a mezzanotte uscii di soppiatto, perché era proibito aggirarsi a quell' ora per
i corridoi e mi incontrai con Burk nel corridoio, e gli chiesi come era andata.
-
Tutto Ok. Quel fesso non si è accorto di niente.
Fredrick
è entrato dicendo che doveva assolutamente parlare del preside riguardo il
torneo di Quidditch, della prossima settimana, è stato dentro circa dieci
minuti, poi è uscito e mi ha riferito tutto. Siamo stati fortunati, perché il
libro era sopra la scrivania, in
bella vista, e io sono stato pochi secondi a scambiarlo, dopo essere entrato per
problemi di "dormitorio". Eccolo qua-
Mi
porse il libretto che presi con un sorriso di trionfo e me ne stavo per andare
quando la mia spia mi fermò:- Ho sentito che domani nella commissione ci sarà
tuo nonno, il Sig. Malfoy e altri due ministri. Resteranno qui due giorni e
assisteranno anche alla partita di domenica.-
-
Bene, bene. Se nonnino si muove, la faccenda è veramente grave. Con tutti
quegli omicidi... -
E
me andai, lasciandolo solo.
La
mattina dopo si sarebbero svegliati in camera loro, senza ricordare nulla, un
piano perfetto, ma mi preoccupava come Silente si era fatto mettere nel sacco,
troppo facilmente.
Certo
che era veramente babbanofilizzato a lasciare il mio tesoro così incustodito,
oppure era una trappola.
Me
ne tornai in dormitorio gongolante e demmo un mini party tra i miei accoliti ,
in sala comune, per la riuscita del piano,
visto che gli altri dormivano.
Tiger
aveva in una mano tre tartine, nell' altra due tramezzini e la bocca piena di
caramelle mou.
Lo
guardai disgustata e interessata, allo stesso tempo, per come riuscisse a
ingurgitare tutti quei pastrocchi, anzi, a farli stare in bocca
contemporaneamente.
-
Ah Draco-
-
Mmmm?-
-
Domani viene qua tuo pa-
-
Lo so. Mi ha inviato una lettera, arrivata poco prima che ritornassi, che diceva
di tenere "pulite" le camere, perché avrebbero frugato
dappertutto.-
-
Io sono pulita, tranne alcune piccole piante velenose, ma non so preparare
veleni non è vero? Non sono brava in pozioni, io odio le pozioni a differenza
di te!-
-
Il libro è meglio che tu lo metta in un posto sicuro e lo lasci stare almeno
per un poco.-
-
Certo. Andrò a metterlo subito nell' anticamera e lo lascerò lì per qualche
settimana, assieme a quelli di Serpeverde.-
-
Buona idea-
Andai
di corsa nella camera e poggiai il libro su una sporgenza ai piedi della statua
di Serpeverde. Pronti per il giorno seguente!
Mi
svegliai all' alba: tra poco sarebbe cominciata una grande recita, chissà se
sarei stata una brava attrice.
-
La Pendragon è più furba del previsto -
-
Cosa? E' stata mia nipote?!-
-
Certo- fece Silente buio in viso - Lei e i suoi amici Serpeverde, da sola non
avrebbe potuto farcela. Ha scritto il libro, noi l' abbiamo trovato e lei se l'
è ripreso. Ieri deve aver fatto un maleficio a due ragazzi, che mi hanno
sottratto il libro; io ho fatto finta di non accorgermene. -
-
Questa è un' offesa bella e buona al mio onore e a quello della mia famiglia!-
stridette l' anziano mago, ma i suoi occhi lasciavano trasparire la
consapevolezza che quello che diceva Silente poteva essere vero.
-
Ma è la verità-
-
E perché ha lasciato scappare i ragazzi con il libro? Ora non potremo fare il
traslante!-
-
Sono convinto che sotto questa faccenda ci sia qualcuno molto più grosso di
Sasha e che sia qui a scuola, in questo modo potremo scoprirlo. Ora sono tutti
trionfanti e credono di avere il la bacchetta dalla parte del manico-
-
Pazzie!-
Il
signor Malfoy fece un sorrisetto soddisfatto, per come si erano messe le cose.
-
Suvvia, signori non è il momento di litigare- fece calmo.
Arrivati
la mattina presto, erano subito stati informati dal preside riguardo il furto,
ma qui era scoppiata la lite. Silente era sicuro di quello che diceva e, molto
probabilmente era la verità, anche il Ministro lo sospettava, ma non voleva
ammetterlo.
C'
era un odio aperto tra il Silente e Lucius Malfoy, attizzato dal fatto che il
primo sapeva delle inclinazioni a favore di Voldemort del secondo, ma senza poter farci niente, per mancanza di
prove. E poi, il signor Malfoy era un mago potente in ambito ministeriale.
"Spero
solo che Draco non sia in mezzo, ma, conoscendolo sarà difficile". Lucius
sospirò sconsolato e alzò gli occhi grigi al cielo. Quella mattina il
suo elfo aveva dovuto chiamarlo prima del solito e aveva lasciato sua moglie
senza salutarla e soprattutto era uscito senza fare colazione; ora stava morendo
dalla fame, roso da un umore nero; ma
quando la conversazione si fece più accesa non gli rimase altro da fare che
placare gli animi.
-
Coraggio signori, non è il momento delle liti. Perché ci ha convocato se sa già
chi è?-
-
Non ci sono le prove -
-
Capisco. E, non potrebbe essersi sbagliato lei, professore?- fece con tono
mellifluamente velenoso.
-
Dati i comportamenti che tiene, anche nei confronti degli insegnanti non penso
proprio -
-
E allora perché non l' ha interrogata?-
-
Sono sicuro che non agisce sola, deve avere qualcuno sopra di lei, forse ...-
-
Forse chi?!- ruggì il Ministro.
-
... forse Voldemort-
-
E' assurdo! Come potrebbe conoscerlo?-
-
Signore, nemmeno lei sa chi era il padre di Sasha e poi, sono stati notati
strani movimenti nella Camera dei Segreti, da persone, che evidentemente sanno
il Serpentese.-
-
E come fate a saperlo?- Era la sua ultima e debole difesa, contro una verità
che, se confermata, lo poteva schiacciare.
-
Potter, signore. E' sceso laggiù, senza permesso, devo ammetterlo, ma ha
scoperto qualcuno nella camera, che è scappato e che deve saper parlare il
Serpentese-
"
Dannato Potter, farà una brutta fine prima o poi" pensò Lucius.
-
E poi Ministro, se non erro, la scorsa estate sua nipote è stata trattenuta due
giorni ad Azkaban, perché sorpresa in un covo di Death-Eathers (mangiamorte-
n.d.Margherita).-
Il
vecchio ministro si fece improvvisamente più curvo e sembrò molto più vecchio
di quel che era.
Aveva
voluto molto bene a Nihilim, nonostante non fosse la sua vera figlia, anche
quando aveva saputo la verità su di lei; ma non le aveva mai perdonato tutto
quello che gli aveva fatto soffrire quando era stata espulsa ed era scappata,
forse a casa di quel mascalzone che l' aveva sedotta. Forse quel mascalzone era
proprio...
No,
non ci voleva nemmeno pensare. Sarebbe stata l' ultima vergogna da sua figlia,
dalla sua Nini. All' improvviso gli venne da piangere, non era giusto! Perché a
lui, che aveva avuto una vita felice, sposando Grezia, anche se aveva già una
figlia, ma poi, la verità, la fuga, la bambina, e ora ... era troppo!
-
Signore? Non si preoccupi, tra oggi e domani la commissione appurerà il vero.
Ora possiamo andare a fare colazione, siamo in ritardo- biascicò Nathanel
Gruis, interrompendo i pensieri del vecchio.
Tutti
lo seguirono per il corridoio e giù per le scale, fino alla sala grande, dove
si scostò per lasciare entrare per primo il Ministro.
Un
coro di applausi li accolse, ma al tavolo di Serpeverde erano pochi i festanti e
molti avevano facce tirate, in un sorriso forzato.
Io
fissavo mio nonno e quando mi guardò lo salutai con un cenno del capo, ma non
rispose.
-
Ragazzi - esordì il preside sorridendo - è un onore avere qui delle persone
così importanti, avremo sperato in condizioni migliori, ma i fatti sono questi.
Oggi si svolgerà l' ispezione della casa Serpeverde e Pecoranera, della
biblioteca e delle varie classi, mentre domani delle altre due casate. Domani
pomeriggio l' attività si interromperà per via della partita di Quidditch tra
Tassorosso e Serpeverde e la sera sapremo di chi era il libro. Le lezioni oggi
sono sospese-
Questa
ultima frase fu sommersa dagli applausi.
-
Non è giusto, perché noi per primi?- sbottò Draco.
-
Perché hanno più paura di noi, semplice- feci, con un sorriso di superiorità.
A
metà della colazione io e la mia compagnia ci alzammo, mentre molti ci
guardavano storti e uscimmo; passando davanti alla tavolata delle autorità
guardai il papà del mio amico con un ghigno malevolo, che ricambiò con
un’innocente strizzatina d' occhi.
Entrammo
nel dormitorio e andai a vedere in camera mia se era tutto ordinato, poi
ritornai in sala comune e cominciai
a leggere un libro stupido.
I
nostri compagni entrarono dieci minuti dopo, seguiti dalla commissione.
Mio
nonno era in testa, seguito da Sirius Nigel, uno stregone particolarmente in
vista, nel settore della difesa dalla magia nera, poi veniva Silente, il signor
Malfoy e Gruis. Passarono tutte le camere e, prima di arrivare alla mia, il
Ministro mi sibilò all' orecchio:- Spera che non ci trovi niente o ti spedisco
a vita ad Azkaban, anche se sei mia nipote-
-
Non ti preoccupare nonnino caro, io non navigo in brutte acque-
Cominciarono
a girare per la stanza con sguardo innocente, poi Nigel fece qualche sortilegio
rivelatore, per scoprire se nella stanza vi erano state compiute magie nere di
recente. Spostarono tutto, libri, scaffali, fecero incantesimi a non finire,
anche sui tomi, per essere certi che non ci fosse niente di illegale.
Io
e le mie due camerate eravamo appoggiate allo stipite della porta e
sbadigliavamo frequentemente, mentre fuori c' era una piccola folla di curiosi.
-
Allora trovato qualcosa?-
-
No, per ora-
-
Si può sapere, Lorsignori, come mai siamo stati i primi ad essere perquisiti?-
-
Per motivi di sicurezza-
-
Ah sì? Be, dovete sapere che noi non traffichiamo con arti occulte, anche se
stiamo in questo dormitorio, come voi speriate che accada, per addossarci, come
al solito, tutta la colpa.
Lo
sappiamo che la casata non ha una buona fama, ma ci stiamo adoperando affinché
tutto ciò cambi, in modo radicale, e non circolino più mezzevoci nei nostri
confronti e storielle infondate-
Uno
scrosciante applauso seguì le mie parole
"
Li hai in pugno"
"
Ah, ciao Draco. Stiamo diventando abili a comunicare in questa maniera, e
comunque è vero, quando avrò finito non ci saranno mezzevoci e leggende"
"
Già, sarà tutto confermato e dolorosamente vero, per loro"
"
Esattamente"
Sghignazzando
ce ne tornammo in sala comune.
-
Un momento ...-, una voce alle mie spalle mi fece girare. - ...queste piante,
sono velenose-
-
Ah sì? Non lo sapevo e, comunque io non sono in grado nemmeno di preparare uno
sgonfiotto, lo chieda al prof. Piton e glielo confermerà; come potrei preparare
veleni?-
-
Provvederemo-
-
Ma prego- mi stavo spazientendo.
Usciti,
finalmente dalla mia camera e dall' intero dormitorio, dopo averlo messo a
soqquadro, tirammo un sospiro di sollievo. Era sempre pericoloso avere una
commissione che girava a ruota libera.
Dormicchiammo
per il resto del giorno, finché non fui stranamente convocata dalla
delegazione, non si prospettava nulla di buono, ma mi feci coraggio.
Bussai
delicatamente alla porta dello studio di Silente.
-
Avanti, avanti- rispose il preside. Dentro, non c'era nessun altro.
-
Buongiorno, e la commissione? Mi attendeva.- dissi timidamente
-
Oh, no; ti ho chiamato io. Bene bene, il nostro 12!-
-
Prego?- lo guardai stupita.
-
Non hai preso 12 in trasformazione, come Tom Riddle?-
-
Sì signore, credevo di aver già chiarito questo discorso.-
Lo
fissai con aria inebetita.
-
Certo, ma tu saprai certo chi è Voldemort, vedi, ha fatto questa stessa scuola
50 anni fa e anche lui poteva fare incantesimi con le mani e da allora nessuno
l' ha più imitato.-
-
Cosa vuol insinuare? Che io sono legata in qualche modo a lui?-
-
Io non ho insinuato niente, l' hai detto tu!- replicò con un sorrisetto
sardonico .
Mi
stava mettendo nel sacco, ma non capivo come, intanto le parole del Dragon Slave
mi stavano salendo alle labbra.
-
... ti ho solo convocato per chiederti come mai tu puoi usare il Magus Manae,
mentre il Ministro no, mi suona strano. In fondo, siete della stessa famiglia.-
-
Non lo so signore, io non conosco ne vorrò mai conoscere Voldemort; e, in
quanto al fatto delle mani non lo so, signore. Forse hanno saltato una
generazione -
-
E perché ti hanno trovato in un rifugio di fedeli a Voldemort?-
-
Questo discorso era già stato chiarito al momento del mio arresto: mi ero persa
da molti giorni e per sbaglio sono finita lì.-
-
Capisco, bene, puoi andare , ora, Pendragon. Ah, a proposito delle piante
velenose, puoi tenerle. Il prof. Piton ha confermato la tua incapacità nel fare
pozioni.-
Uscii
sbattendo la porta, perché se fossi rimasta lì un secondo di più avrei di
sicuro scatenato il Dragon Slave, più potente che conoscessi, a costo di farmi
molto molto male.
Silente
credeva di sapere tutto, e non aveva le prove, lo sentivo,... era come miele per
me. Saputello inetto.
Entrai
in dormitorio sbattendo tutte le porte e mi chiusi in camera mia ripassando
semplici formule e formando disegni alle pareti, tanto per tenere occupata parte
della mia mente, mentre l' altra parte pensava.
Andava
bene, Silente sapeva molte cose, ma non troppo, ignorava le cose essenziali,
pensando che fossi legata a qualcuno, ma non mi aveva riconosciuto.
Dovevo
agire in fretta, trovando il terzo libro e aprendo la Camera prima della fine
dell' anno scolastico, ma avrei dovuto allo stesso tempo essere molto cauta, nei
miei movimenti. Se io non gli avessi fornito alcuna prova, lui non ne avrebbe
avute nemmeno lo straccio per incolparmi.
Nessun
altro problema in vista.
Godendomi
questi pensieri andai a girare in biblioteca, nel mio reparto preferito: quello
proibito.
Nel
suo studio intanto, Silente pensava e traeva conclusioni, tormentando la lunga
barba bianca: " Ma certo, è ovvio. Nihilim è stata sempre incline alla
malvagità, ce l' aveva nel sangue, dovevo sorvegliarla di più e tutti questi
pasticci non sarebbero mai cominciati. Dopo
l' espulsione è andata al castello di Voldemort, chiedendo protezione, per lei
e per la sua bambina che stava per nascere, ma perché uno stregone come
Voldemort l'accolse? Solo per interesse è ovvio, e solo se la bambina fosse
stata importante per lui, per i suoi scopi.
Ma
certo .... perché non ci ho pensato prima, la somiglianza tra lei e Voldemort
è impressionante, stessi occhi, stessi lineamenti, stessa gracilità, stessa
salute cagionevole ... sua figlia! No, non è possibile, lui non può amare, non
ha mai nemmeno provato.
E'
pressoché impossibile, ma deve essere accaduto così, lui aveva bisogno di un
discendente, ma perché?
E
dove è lui ora, qui? Sasha agisce
sotto le sue indicazioni, o no? Oppure è semplicemente una ragazzina boriosa
come Malfoy? Oppure mi sto sbagliando su tutto?
E
rimase con questi dubbi a tormentarsi la lunga barba bianca.
Il
resto della giornata passò tranquillamente, Draco ad allenamento, io seduta
sotto un salice a contemplarlo.
Come
diavolo faceva a stare così fermo sul manico, senza cadere, e fare tutte quelle
capriole a testa in giù senza uccidersi? Per me restava un mistero.
Non
mi accorsi dell' ombra che mi si avvicinava, fino a quando non mi urtò
leggermente
-
Il Preside ha convocato i rappresentanti delle case. Non hanno trovato niente, e
non possono fare alcuna magia, perché, che strano, hanno rubato il libro. Bel
lavoro-
Rimasi
a bocca spalancata, mai lui mi aveva detto "bel lavoro", sorridendomi
per di più. Che cosa gli stava succedendo?
-
Domani faranno gli altri due dormitori, ma già sanno di non trovarci niente,
tranne il padre di Malfoy che è accanito contro i Grifondoro -
Ridacchiai
- Draco assomiglia proprio a suo padre-
-
Mmm-
I
Serpeverde avevano finito l' allenamento e si stavano dirigendo verso di noi.
-
Cercatore, sei proprio in forma- commentò il capitano, Adrian Pucey - Domani la
partita è contro i Tassorosso-
-
Gli schiacceremo-
-
Sotto con i falli, ragazzi. Mi raccomando, giocate come oggi e li uccidiamo, per
davvero.-
E
fra gli schiamazzi generali entrammo il sala grande, diretti al nostro
dormitorio.
Mio
padre era sparito.
Mentre
Draco si faceva la doccia gli raccontai cosa mi aveva chiesto e detto Silente.
-
Non preoccuparti, quel bacucco non pensa che sei tu la mente di tutto.-
Restammo
insieme tutta la sera, e per cena mangiammo solo un piccolo spuntino, come gli
aveva raccomandato il capitano e andò a dormire "presto", il giorno
seguente ci sarebbe stata la grande partita ed ero sicura che ci teneva a fare
bella figura davanti a suo padre.
Me
ne tornai in camera pensando al mio, di padre, prima o poi, avrei dovuto
parlargli di mia madre, sapere tutta la verità, ma ero troppo stanca per andare
da lui quella sera. Più avanti.
Mi
sdraiai sul letto e mi addormentai dopo pochi secondi.
Mi
svegliai perché qualcuno mi stava alitando sul collo:- Chi ? Cosa? Dove?- feci
in preda ai postumi del sonno.
-
Sembravi morta- fece la Millicent.
-
Lassssiami dormire e porta la tua brutta faccia brufolosa lontano da qui-
-
Gentile come al solito, comunque guarda che tra poco inizia la partita di
Quidditch-
-
Cosa ? Che ore sono-
-
E' mezzogiorno passato da un pezzo-
-
Ho dormito tutto questo tempo, perché non mi hai svegliato?-
-
Perché avresti sbraitato: porta la tua brutta faccia brufolosa lontano da qui-
Non
l' ascoltai e mi vestii in un baleno, dovevo vedere Draco prima della partita.
Corsi
al campo, ma quando arrivai, tutti, compreso le autorità, erano già sugli
spalti e non mi rimase che sedermi in un posto dove la visuale era ridotta a
zero, ma, per fortuna il capitano della squadra, mi scorse e mi chiamò facendomi sedere in panchina. Che
emozione, avrei potuto osservare la partita da un posto particolare!
Feci
gli auguri a Draco e quando la squadra uscii, i rappresentanti della casa
applaudirono, ma erano sommersi dai fischi degli altri tre dormitori.
Gli
spalti cominciarono a sollevarsi, per garantire una migliore vista dei giocatori
e mi trovai con le gambe a penzoloni, a quindici metri dal suolo, cosa non molto
gradevole per me.
L'
arbitro fischiò e quattordici scope si alzarono in aria, subito il boccino
sfrecciò sotto il naso di Brucer (cacciatore Tassorosso), che fece di tutto per
inseguirlo, tallonato da Draco, ma la pallina alata scomparve come per magia.
Dopo
una mezz'ora il punteggio era di 70
a 40 per Serpeverde, quei quaranta punti erano tutti rigori concessi a
Tassorosso, su falli dei nostri giocatori. Markus Death diede una mazzata
"involontariamente" in testa al portiere rivale, disarcionandolo e
Mhiatan Gorrgery caricò George
Moria, il battitore, procurandogli un bel bernoccolo in testa. Tutti e due i
giocatori furono espulsi, tra grida e acclamazioni.
Elminster
Joak venne disarcionato da un bolide, che gli spezzò un braccio e fu costretto
ad abbandonare il campo.
Al
loro posto entrarono le riserve, ma era come se non esistessero e mi meravigliai
sinceramente che qualcuno fosse più imbranato di me in quel gioco.
Tutto
stava nelle mani dei due cacciatori, Draco e Brucer, e mentre cercavano di
agguantare il famigerato boccino il capitano fischiò una pausa. Il risultato si
era ribaltato 110-90 per gli avversari.
Quando
tutti tornarono alla panchina Pucey cominciò a urlare:- Siete degli imbranati!
Come osate giocare così? Dannazione ci stiamo facendo una bella figura ad
essere battuti da quei mollacciosi! Malfoy che diavolo fai? Se non metterai le
mani su quel boccino entro cinque
minuti dopo la ripresa puoi considerarti riserva! E' chiaro?-
Draco
si sedette un minuto di fianco a me e gli sussurrai : " In basso, angolo a
destra , 4 minuti".
"
Lo vedo"
L'
arbitro fischiò la ripresa e di
nuovo le scope salirono verso il cielo, Pucey sbraitava a Malfoy, di muoversi,
ma lui stette 4 minuti sospeso a cinquanta metri dal suolo, evitando i colpi dei
bolidi avversari.
"
Ora"
Si
lanciò in picchiata, una mossa stupenda, che fece stare tutti a bocca aperta,
molti metri dietro, Brucer.
Quando
era a due metri da terra virò il più possibile, per non schiantarsi al suolo.
Era
una manovra da pazzi, in quel poco spazio non sarebbe riuscito a fermarsi, ....
toccò terra con la punta del manico ... si raddrizzò .... non riuscì a
bloccarsi ... puntò verso l' alto per recuperare in altezza .... non si fermava
.... aveva perso il controllo della scopa ... veniva .... veniva dalla nostra
parte!
Io
e il capitano Pucey non potevamo scappare e quando Draco si schiantò addosso a
noi precipitammo tutti e tre, urlando, al suolo.
Ci
saremo di sicuro ammazzati, se Silente non avesse gonfiato un enorme cuscino,
per ammortizzare la caduta.
Pucey
si ruppe una costola, ma non se ne accorse che dopo qualche ora ( 15 metri non
sono uno scherzo!), mentre per fortuna io e Draco ne uscimmo illesi.
Sputando
piume il boccinista e il capitano riuscirono a guadagnare il bordo del cuscino e
accasciarsi al suolo.
Nello
stadio regnava un silenzio da morte, tutti avevano gli occhi puntati su noi.
L'
arbitro si avvicinò per vedere come era la situazione e Draco socchiuse
leggermente la mano, in modo da mostrare .... il boccino!
Un
boato di ovazioni giunse dallo stadio, i compagni di squadra corsero verso
Malfoy per portarlo in trionfo. Tutti i Serpeverde si precipitarono dagli spalti
(che intanto erano calati), addosso al ragazzo.
Lo
trasportarono in trionfo, sopra le teste, fino
al castello e mi lasciarono sola, nessuno mi chiese se mi ero fatta male,
pazienza. Ero ancora distesa sul cuscino e respiravo l' aria fresca del
pomeriggio quando si avvicinò Silente e disse dolcemente:- Non arrabbiarti se
ti lasciano sola, è così. Ti sei fatta male?-
Quel
"è così" mi faceva capire tutto ciò che intendeva implicitamente.
-
Sto benissimo e poi sono abituata a non interessare nessuno-
-
Non ho detto questo. Dai, alzati che devo far sparire il cuscino. Bel volo
comunque, e bella partita. -
Lo
fissai in silenzio, mi girai e me ne andai verso il castello. Prendendo corridoi
secondari e passaggi segreti arrivai in camera mia senza che nessuno mi avesse
visto, presi qualche libro interessante, scesi nella Camera a riprendere il mio
libretto.
Guardai
per un po' la statua di Serpeverde, mi girai e .. boom! Finii a terra,
scivolando su uno scalino coperto di muschio.
-Dannato scalino muschiato!-
Tornai
in superficie con il posteriore ammaccato e, con le braccia colme di tomi e
bocce d' inchiostro, mi avviai verso il parco. Così eh? Ai miei compagni non
interessavo? Bene, nemmeno loro, a me. Quell'
"è così" mi bruciava da morire.
Mi
inoltrai nel bosco proibito e salii su una antica quercia, abbastanza ampia da
offrire riparo a più persone. All' intreccio dei rami con il tronco vi era una
piattaforma adatta ai miei scopi. Ordinai i libri e le boccette, mi sistemai e
cominciai a studiare, pronta a rimanere lì per molto, molto tempo. Il cibo non
mi serviva, lo avrei trovato nella foresta.
Vedremo
chi si accorgerà per prima che sono sparita! Avrei fatto vedere a Silente che
si sbagliava!
La
sera portò il freddo, che mi congelava le ossa, ma non cedevo, non volevo.
Sarei stata lì anche tutta la settimana, finché qualcuno non sarebbe venuto a
cercarmi!
Ma
cominciavo a cedere alle parole di Silente.
E'
così.
Dormii
malissimo, appoggiata ad un ramo, e la mia schiena andò presto in frantumi. L'
umidità notturna mi inzuppava le vesti, così feci comparire una coperta per
scaldarmi.
La
notte passò lentamente e, non riuscendo ad assopirmi, mi misi a studiare. L'
alba mi sorprese a scrivere magia nera, ero sfinita e presto mi addormentai
controvoglia.
Stetti
sull' albero tutta la mattina e a mezzogiorno, quando , sicura che tutti fossero
a pranzo, scesi e colsi bacche e radici nel bosco che mi sarebbero bastate per
due giorni.
Feci
una piccola passeggiata e me ne tornai presto sulla quercia. Un altro giorno
passò ed io ero sempre più triste; ciò mi fece venire in mente la mia
infanzia: mio padre non mi guardava mai, al massimo mi parlava per sgridarmi o
per proibirmi di andare a giocare con gli altri bambini della scuola.
Mia
madre la vedevo poco, facevamo qualche passeggiata insieme, ma lei pensava alla
sua vita "perduta" con me, me lo ripeté più volte, quando eravamo
dai nonni. Anche se avevo tre anni, ricordo tutto.
Poi non la vidi più.
I
seguaci di mio padre mi trattavano con formale gelo e non avevo un amico; l'
unica persona che giocava un po' con me era un seguace di mio padre, prima che
cominciassero le riunioni a Dexter, e a pensarci bene assomigliava molto a
Lucius Malfoy. A Eton tutti i ragazzi mi consideravano fuori portata e Voldemort
non fece che alimentare queste voci. Ero piccola e lo ascoltavo e per questo mi
trovai ad aver paura della gente, babbani e maghi; paura che ben presto mutò in
rancore.
Anche
adesso mi irritano gli altri e per questo faccio finta di essere spavalda, anche
se vorrei condurre i miei studi sola. A molti fa paura la solitudine, a me
piace, ci sono abituata e stare sull' albero lo conferma.
E
conferma anche altri miei pensieri.
Pazienza,
un buon stregone non deve fidarsi di nessuno e non contare su nessuno,
esattamente.
Passò
un altro giorno e notai che cominciavo a trovarmi comoda sui rami.
Stavo
sonnecchiando quando sentii un fruscio, guardai in basso e trovai nientemeno che
.... Voldemort!
-
Sasha, avanti rispondi. Sasha? Ma guarda te cosa mi tocca fare! Non ho allevato
un erede per dargli la caccia!-
-
Tu non hai fatto un bel niente! Cosa vuoi?-
-
Ah eccoti qua. Niente, Draco è disperato perché non trova più il suo
giocattolo. Muoviti a tornare al castello.-
-
Te lo scordi. Io là non ci torno più-
Mio
padre si arrampicò a fatica sull' albero e si sedette davanti a me.
-
Sono venuto a cercarti, anche perché i prof. sono preoccupati. Silente ci ha
riferito il suo incontro con te dopo la partita, guarda che non voleva insinuare
niente nei tuoi confronti, non offenderti.-
-
Dimmi una cosa .... Nihilim-
Quando
pronunciai quel nome mio padre ebbe un forte sussulto.
Sbuffò
con fare irritato, ma disse: - Hai ragione. Devi sapere, è ora-
Mi
misi comoda e lo esortai:- Avanti dimmi tutto -
-
Te lo dirò senza mezzi termini, Nihilim è tua madre-
-
Cosa?! Ma è un nome di un demone -
-
Esattamente .... vedi tua madre .... era un .... ehm....mezzo demone-
Lo
fissai infuriata:- Non sono argomenti sui quali puoi scherzare è chiaro? Non mi
prendere in giro!-
-
Ssss. E va bene ti racconterò tutta la storia, così ci potrai credere.
Ascoltami attentamente e poi vedrai che avrò ragione. Conoscevo bene tua
madre.-
Ero
sbigottita, nauseata!
-
Allora, cominciamo dall' inizio. E' stata lei a riferirmi tutto, ti avverto,
sono parole sue.
Tua
nonna, Grezia, viveva in Scozia, era un tipo molto selvaggio, vedi, aveva una
vita senza responsabilità e passava le giornate cavalcando e invocando creature
magiche. Un giorno un demone Nihilim la notò. Tua nonna non sapeva la vera
natura della creatura, visto che vestiva spoglie umane e se ne innamorò. Ebbero
una bambina e, appena nata, lui si rivelò a Grezia, pretendendo di portare la
bambina nel suo mondo per crescerla secondo i suoi insegnamenti. Lei si oppose
fermamente e tra i due scoppiò una lite che finì in un duello, nel quale tua
nonna vinse, scacciando la creatura. Essendo la sua bambina metà demone la
chiamò Nihilim e, nonostante sapesse che in lei v'era malvagità, sperò che
non si rivelasse.
Qualche
anno dopo Grezia sposò un importante mago, tuo "nonno".
In
Nihilim v'era una parte del carattere del padre, che ben presto prese il
sopravvento sulla parte umana e nella bambina cominciarono a svegliarsi
comportamenti che solo uno della sua razza avrebbe potuto avere. -
-
Che tipo di comportamenti?-
-
Be era crudele, cattiva, schiva e silenziosa. Sua madre se ne accorse troppo
tardi, infatti l' anno stesso sarebbe stato il primo a Hogwarts per la bambina,
essendo una maga. Intanto io conquistavo sempre più potere e cominciavo ad
avere spie e seguaci anche alla scuola.
Malfoy
era uno di questi, molto zelante. Non mi pentii mai di averlo tirato dalla mia
parte.
A
scuola Nihilim ebbe molti problemi, con i professori e gli altri bambini, era
diversa e lei se n'era accorta.
Anche
i suoi poteri erano diversi.
Frequentò
la scuola, era dello stesso anno di James Potter e alcuni suoi amici e attirò
presto i loro sospetti-
-
Ficcanaso come il figlio-
-
Già. Venne promossa tutti gli anni, con ottimi voti, era la prima di tutto l'
istituto e attirò le simpatie di Malfoy, credendola importante per la sua
diciamo ehm... "politica di espansione" della mia causa. Mi parlò di
questa ragazza e la volli conoscere, stessa cosa per lei.
Ci
incontrammo più volte nella foresta proibita, veniva quasi ogni pomeriggio e
progettavamo piani e idee contro gli oppositori.
Queste
strane fughe attirarono l' attenzione del gruppetto di Potter, ma all' inizio
non ci facemmo molto caso, nessuno osa mai tuttora, anche solo pronunciare il
mio nome.
Verso
fine maggio venne cacciata dalla scuola, per colpa tua.-
-
Non è stata tutta colpa mia, allora!-
-
Hai avuto un ruolo fondamentale. Le mancavano solo gli esami per concludere
brillantemente la scuola e non ha potuto svolgerli. Scappò quando le spaccarono
la bacchetta, come consuetudine, e si rifugiò al mio castello. Io avevo già
cominciato a perdere poteri e la stessa cosa successe a Nihilim.
Da
una profezia riuscì a comprendere che Potter e suo figlio potevano essere
d'intralcio alla tua opera e me ne volli sbarazzare, ma successe quel che sai.
Tua
madre scappò dal suo patrigno, ma poi venne ... accadde l' incidente.
Il
resto della storia lo sai-
-
Perché entrambi perdeste i poteri?-
-
Non so se fosse stato destino, ma anche lei apparteneva alla lontana alla
famiglia Serpeverde; sai, lui aveva avuto tre figli, uno morì; di uno sono io
il discendente, dell' altro è lei e tu sei l' unione della
famiglia e l' unica che può aprire la vera camera e dare pace agli
spiriti.-
Finì
così, io rimasi qualche minuto a cercare di mettere in ordine le idee:- Allora
anch' io sono ...-
-
Una parte di te è un demone. Se riuscissi a controllare tutta la magia latente
che ricevesti da me e Nihilim, potresti
raggiungere il tuo intento di aprire la camera. Una parte di essa si è rivelata
nel duello ...-
-
Come fai a sapere del duello?!-
-
Quando tua madre morì entrò a far parte degli spiriti della camera. Io non
voglio morire per questo, anche il mio spirito darebbe dannato in eterno, almeno
finché tu non aprirai la camera e alcune cose ho il diritto di saperle.-
-
Finché avrò aperto la camera e sconfitto la cosa che mi ha parlato l' altra
volta-
-
Già -
-
Ma tu come hai fatto a saperlo?-
-
Lo so e basta ....-
"
Se le dicessi chi deve sconfiggere si perderebbe subito d' animo, non posso
rivelarle altro" .
-
Ma tu l' amavi o avevi semplicemente bisogno di un' erede ?-
-
Coosa? No, è stato tutto progettato prima, con Malfoy. Tua madre era giovane e
non conosceva ancora il mondo, era facilmente aggirabile. Io la odiavo, come
tutti, del resto. Un' ultima cosa: è stata lei a farti quei bei graffi sulla
schiena.-
-
Quello che mi ha aggredito era un Nihilim, deve essere stata lei. Ma perché? -
-
Per farti capire quello che prova nei tuoi confronti-
Rimasi
in silenzio per parecchio tempo, tentando di ordinare queste altre nuove
notizie. Volevo parlare di mia madre, sì, ma non immaginavo nemmeno dove sarei
finita. Così sapevo tutto, ora. Era meglio se non gli avessi chiesto niente.
Non avevo un vero nonno, mia madre era ..., io ero ...
La
mia mente tentava ancora dei mettere ordine, e non badavo a mio padre che stava
lentamente spingendomi verso il
bordo dell' albero per scendere, ma vedendo che ero persa mi caricò sulle
spalle e mi portò al castello. Davanti c'era solo nero, ma sentivo voci
concitate. Alla fine una pesante oscurità si chiuse attorno a me.
Feci
dei sogni orribili, mia madre che mi chiamava, io andavo da lei e appena mi
abbracciava, sentivo i suoi artigli sulla schiena.
Io
strillavo lei rideva e mi diceva:- è tutta colpa tua, colpa tua di tutto. Sono
morta per colpa tua!-
Mi
svegliai in camera mia, piangendo, era da poco passata la mezzanotte, ma quello
che vidi mi stupì assai: Malfoy seduto su una poltrona accanto a me, con la
testa a ciondoloni, addormentato.
La
stanza era gelida e appoggiai una coperta di velluto addosso al ragazzo, in modo
che non prendesse freddo e uscii.
Dovevo
prendere qualche boccata d' aria fresca e schiarirmi le idee. Scivolai fuori dal
dormitorio, molto attentamente perché, se mi avesse scoperto qualcuno, sarei
finita nei guai.
Andai
nel boschetto, alla quercia e, come sospettavo, trovai lì tutti i miei preziosi
libri. Li portai nella mia stanza, ma il pericoloso quadernetto lo depositai
nella camera.
Prima
di andarmene osservai da vicino la statua di Serpeverde, chissà se c'era anche
lui nella camera, .... mi girai e ... boom!
Mi
ritrovai a gambe all' aria, e mi accorsi di aver fatto un bel volo, scivolando
sempre dallo stesso scalino muschiato. - Dannato scalino muschiato!- sbottai e
me ne tornai dolorante ai piani superiori.
Volevo
assolutamente consultare tutti i libri su demoni in biblioteca, per scoprire i
miei nuovi poteri, ma dovevo aspettare la mattina e scivolai in camera per farmi
una doccia.
Mi
rilassai e ritornai a letto, tirai Draco sotto le coperte, così sarei stata
sicura che non avrebbe preso freddo e pensai. Mio padre mi dava la colpa delle
disavventure di mia madre, ma avevo imparato a non ascoltare nemmeno, tutte le
critiche che mi faceva. Ora capivo come era potuto accadere l' incidente e perché
lei aveva la bacchetta spezzata, ma, se era un demone perché non aveva usato l'
altra magia? Non ero ancora convinta su questo punto, ma l' avrei chiarito più
avanti, ora volevo solo riposare. Alcune volte è meglio non conoscere tutta la
verità. Sorrisi amaramente e mi
addormentai, fu un lungo sonno ristoratore.
Mi
svegliai decisamente troppo tardi per andare alle lezioni, Draco era già
uscito. Dopo essermi preparata, andai di corsa in biblioteca, ma prima mi
concessi un veloce spuntino.
Non
mangiavo cibi decenti da tre giorni e il porridge ebbe un effetto benefico sul
mio umore. Mi portai due fette di
pan tostato in biblioteca, anche se era proibito portare lì cibi e bevande e
rimasi a leggere libri sui demoni tutta la mattina, scoprendo cose veramente
interessanti sui loro poteri, per esempio, potevano trasportarsi da un
luogo all' altro in una frazione di secondo, leggevano nel pensiero e
comandavano l' altrui; alcuni esemplari potevano vivere fino a due millenni e
ognuno si distingueva per una dote particolare.
Mi
venne in mente la mia bravura nel cantare e imitare le voci, forse parte della
mia eredità.
A
"pranzo" mangiai il pan tostato e ad un tratto Draco mi chiamò
"Sasha, per favore rispondimi."
"
Siiii?"
"
Ah per fortuna. Dove sei? Ti ho cercato per tre giorni di seguito, non
rispondevi quando ti chiamavo. Dove ti eri cacciata?"
"
A fare un giro."
"
Potevi avvisarmi". La sua voce mentale tradiva apprensione.
"
Oh, sì. Come no! Nessuno mi ha badato alla partita, tutti venivano da te e
dagli altri. Nemmeno tu mi hai chiesto
se stavo bene!"
"
Scusami, è vero. Solo che credevo mi stessi dietro e in sala comune mi sono
girato ed eri sparita."
"
E così io dovrei starti dietro tutto il tempo?" sibilai infuriata.
"
No, non volevo dire questo! Perdonami, con tutta la paura che mi hai fatto
prendere, non ti basta?"
(Silenzio)
"
Ieri Aleç ti ha portato in dormitorio in braccio, eri svenuta. Mi hai fatto
venire un infarto! "
"
Sono a creature magiche"
"
Arrivo subito"
Cinque
minuti dopo era lì con me.
-
Mi perdoni?-
-
Forse-
-
Tra poco arriveranno qua gli altri due, Tiger e Goyle. Devo aiutarli in pozioni.
Hai bisogno di un aiuto extra per recuperare questi tre giorni? Il giorno dopo
la partita mio padre ti voleva parlare, ma tu eri sparita e gli ho chiesto se
potevi venire da noi per le vacanze di pasqua. Lui ha accettato, che ne pensi?-
-
A me andrebbe bene, bisogna vedere mio nonno-
-
Lo convincerà mio papà-
Le
vacanze di aprile si avvicinavano sempre più e giornate noiose si succedevano,
spezzate da qualche bel lavoretto di eliminazione babbana e dalle ripetute scuse
di Silente sull' accaduto.
Scrissi
più lettere a mio nonno per convincerlo e, alla fine, tra mille lamentele,
cedette.
Che
bello! Sarei stata a casa Malfoy una settimana e mezzo, ma avrei dovuto
raccontare tutta la verità a
Draco, un giorno o l'altro.
Non
sapevo se dovevo essere arrabbiata con Lucius, per quello che aveva progettato
con mio padre, ma mi resi conto che se non fosse stato lui, di sicuro qualcun
altro avrebbe progettato quell' assurda faccenda e così decisi di lasciar
stare.
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