FINAL FANTASY
by Luciano Riddle



I S P E Z I O N I

Nel periodo che comprende la fine di marzo e l' inizio di Aprile ero molto giù di corda, per le mie  ricerche fallite dell' ultimo libro di Serpeverde e mi consolavo scrivendo il quadernetto di magie, che si era ispessito notevolmente.

Fu proprio il quadernetto che un giorno Aleç notò.

- Che cosa è quella roba?-

- Non sono affari tuoi, sparisci-

- Io sono l' aiuto bibliotecario, - disse sogghignando- tutto quello che succede qui è affar mio-

- Qui non sta succedendo niente-

- Sasha Pendragon ti ordino di darmi quel libretto, come prefetto del tuo dormitorio! -

Avendo già specificato precedentemente il mio umore, non ero in vena di questi discorsi ed essendo la biblioteca semi deserta dissi:- Guarda cosa succede ai prefetti impiccioni!-

E buttai una coda di tritone nella pozione che bolliva nel calderone sul tavolo a qualche metro da me, ma molto vicino ad Aleç.

 

Come voi sapete, anzi spero che sappiate, la coda di tritone è famosa per l' instabilità che genera negli elementi del composto e così, appena cadde nel calderone, la mia brodaglia scoppiò con un sordo colpo e investì Voldemort in pieno.

- Oh scusa papino. Forse non ci andava quella coda-

La faccia del ragazzo diventò rossa come un pomodoro,  e faceva contrasto con la sbobba argentea di cui era ricoperto, dai capelli ai piedi.

Fortunatamente per lui, non avevo ancora aggiunto bile di scorpione, che avrebbe acidificato il miscuglio, così invece di un bagno in roba collosa avrebbe fatto un bel bagnetto nell' acido, ma quella volta ero stata buona.

La sera stessa, io e Draco eravamo seduti su un tavolo perso tra la miriade di scaffali, nel reparto di divinazione (sempre deserto).

Io ero troppo stanca per finire la mia ricerca sui celti e ficcai tutti i libri in cartella.

Passando per l’atrio vidi la Pince e con fare innocente le chiesi: - Mio pa... ehm, volevo dire Aleç l'aiuta spesso?-

- Sì e allora?-

- Gli dica che è troppo vecchio per lei, da parte mia. Saluti-

Uscimmo sghignazzando e dopo pochi minuti eravamo in dormitorio, ma in tutta quella foga avevo dimenticato qualcosa su quel dannato tavolo in quel reparto odiato, qualcosa di molto pericoloso: il mio libretto di incantesimi neri.

A mezzanotte circa Madama Pince fece un giro tra i corridoi della biblioteca, per cacciare fuori gli ultimi studenti e per caso vide il libretto sul tavolo.

Lo prese e gli diede una scorsa, convinta che fosse qualche libro nel reparto sbagliato, ma ben presto capì di cosa si trattava e, allibita e terrorizzata, corse fino all' ufficio del preside, entrando senza bussare e sottoponendogli il libretto.

- Siete sicura, Madama, che questo non è un libro registrato, della biblioteca?-

- Assolutamente sicura, vede, ho controllato tutti gli elenchi di quaderni di questo tipo e non risulta da nessuna parte. Ne sono più che certa-

- Bene, bene. Speravo che quest' anno nessuno familiarizzasse con queste cose, ma mi sono illuso. Forse ho capito ... Domattina presto convocheremo un consiglio per comunicare a tutti la notizia-

- Come vuole-

Silente sapeva che in me c' era qualcosa di marcio e mi collegò subito a quel libro, ma non avendo prove non poté farmi niente.

 

La mattina seguente mi svegliai, mentre Tiger e Goyle, stavano prendendo Malfoy a schiaffi.

- Ehi, che cavolo volete?!- sbraitò

- Draco, assemblea generale. Deve essere successo qualcosa di grave stanotte. Muoviti-

Delle trombette squillarono senza sosta,  finché tutti non fummo seduti, in pigiama, ai rispettivi tavoli.

Tutti si domandavano incuriositi il perché di quel consiglio e, tra i molti sbadigli, si potevano anche sentire le opinioni più disparate, un attacco degli archetti, una guerra tra elfi, ma la più paurosa era il ritorno di Voi-Sapete-Chi.

Arrivarono i professori, tutti e si misero ai loro posti, al tavolo delle autorità; in mezzo a loro, Silente.

- Bene, bene - cominciò sbadigliando - ieri sera, quando la biblioteca stava per chiudere,  madama Pince ha trovato questo libretto ... - e sollevò il MIO quadernino, per farlo vedere a tutti.

Mi si gelò il sangue nelle vene e anche nelle arterie, ma feci di tutto per rimanere calma. Che stupida ero stata! Draco mi guardò con orrore,  - ... in biblioteca, nel reparto di divinazione. Questo è un libro scritto da qualcuno di voi, non risulta in nessun archivio, un libro della peggior magia nera in circolazione.- un brusio di voci seguì queste affermazioni.

- Il libretto non si sa di chi sia ( mi sentii sollevata), ma verrà subito convocata una commissione speciale di ispezione, per perquisire da cima a fondo il castello e troveremo il responsabile di ciò, che verrà espulso o sospeso, naturalmente. -

Un silenzio gelido regnava nel salone e il preside riprese :-Questo libro ha i peggiori segreti delle arti proibite e dei corrispondenti. Vorrei proprio sapere chi è stato, se il colpevole uscirà ora, verrà solo espulso o sospeso, ma se mi obbligherà a convocare la commissione verrà spedito direttamente ad Azkaban, per un tempo indeterminato. Si troverà di sicuro chi è stato tramite l'incantesimo translante, quindi, che venga fuori ora, lo "stregone nero".- disse queste ultime due parole con una sottile vena d' ironia.

(L' incantesimo traslante permetteva di sapere chi aveva scritto un testo, mediante la sua calligrafia, anche se modificata)

Pronunciando l' ultimo discorso mi fissò, come se volesse leggere nella mia anima, ma io guardai in giro, con la miglior aria stupita che potevo sfoggiare ed evitai la sua occhiata.

- Allora?-

Silenzio

- Be, se la mettete così allora,... Azkaban. E' tutto, potete ritornare ai vostri dormitori. Oggi le lezioni sono sospese. Farete colazione tra mezz' ora. Comunque resterò a vostra disposizione tutto il giorno, nel mio ufficio.- E ci lanciò un' occhiata eloquente.

Furono pochi gli evviva che ne seguirono, a Hogwarts non si facevano ispezioni dal 1057 dC, e questa era una cosa veramente grave.

Mi alzai, ma davanti a me non vedevo niente, solo nero e quando fui al sicuro, in sala comune, in mezzo alla mia fidata compagnia, scoppiai in un pianto disperato, pensando di dover tornare ad Azkaban.

- Va tutto da schifo! Non ce la farò mai. Al diavolo tutti i fantasmi e le prove di quel ...-

Sciaff!

Mi fermai di colpo, mio padre mi aveva dato uno schiaffo.

- E' così che ti comporti? Come una lattante. Sei una stupida, come hai potuto dimenticare quel libro lì?! Ricordati che io aiuto la Pince solo per saperne di più sui fatti dei professori, su quel che hanno in mente; dovevi farmi vedere quel libro!-

Rimasi sbalordita, ma alla fine ragionai con calma

- Avevi ragione. Adesso riprenderò quel libro, così nessuno potrà farci l' incantesimo e quell' ispezione andrà a vuoto!-

- Così si fa. Devi rimediare da sola ai tuoi pasticci-

Annuii e lui se ne andò.

- Mi spiace. - cominciò Draco - se non fosse stato per me ...-

- Ssst - e gli appoggiai un dito sulle labbra - Andrà tutto bene, vedrai, ci penso io-

I miei pochi amici fidati appoggiarono il mio progetto di riconquista del libretto e presto si delineò il piano.

 

Passai molto tempo in meditazione e alla fine della giornata ero rilassata e pronta all' azione.

Il giorno seguente ci sarebbe stata l' ispezione e dovevamo agire presto. Presi di nascosto un libro identico al mio, dalla biblioteca, solo che non era di magia nera, era di incantesimi bianchi redatti da Adalbert von Incant, famoso scrittore.

Feci un incantesimo a Fredrick Gall, e Gedeon Burk, due di Pecoranera, e li costrinsi ad ubbidirmi.

Un piano rischioso, ma l' unico da tentare, altrimenti non mi sarebbe rimasta altra soluzione che costituirmi.

Attirai, uno alla volta, gli  ignari ragazzi, con una scusa, e tiratoli da parte stetti pochi secondi a fargli il maleficio, senza che se accorgessero.

Li portai  in un posto sicuro e gli spiegai tutto il piano; naturalmente, quando sarebbe finito l' effetto della magia, non si sarebbero ricordati nulla.

Uno, con una scusa qualsiasi, doveva andare dal Preside e guardare dove era custodito il mio libretto; uscito, l' avrebbe detto all' altro; che, con una motivazione migliore, sarebbe stato convocato nell' ufficio di Silente e lì avrebbe scambiato il libro, con quello uguale preso di nascosto dalla biblioteca. Gli consegnai il libretto trafugato e andai a vedere gli allenamenti di Serpeverde, tanto per avere un alibi.

Sul campo attiguo giocava anche Grifondoro, così quando arrivai  fui accolta da una sbordata di fischi.

I miei compagni, vogliosi di rissa, andarono subito nel campo avversario, per quello che si profilava un interessante duello di magia; ma l' insegnate di Quidditch, Prisca Bumb corse subito a calmare le acque.

I Grifondoro, devo ammetterlo, erano più bravi dei Serpeverde, ma in compenso, la mia squadra aveva le Nimbus 2001, la seconda scopa più veloce, reperibile sul mercato e Draco volteggiava come un pipistrello , con agilità leggiadra prendeva sempre il boccino. Harry e Malfoy erano piuttosto in gamba, per me, che avevo 7 stentato in educazione sportiva.

La Bumb interruppe i miei pensieri dicendo:- Dovresti allenarti un poco, Sasha, se vuoi rimediare quel 7 -

- Non me ne importa un fico secco della sua materia-

- Vedo. Ti basterebbe metà del talento che hanno Potter e Malfoy, a te.-

- Basterebbe un quarto, ma bisogna sapersi accontentare, no? Non si può avere tutto dalla vita-

La conversazione finì lì, ma io restai seduta sugli spalti, fino a sera inoltrata.

Circa a mezzanotte uscii di soppiatto, perché era proibito aggirarsi a quell' ora per i corridoi e mi incontrai con Burk nel corridoio, e gli chiesi come era andata.

- Tutto Ok. Quel fesso non si è accorto di niente.

Fredrick è entrato dicendo che doveva assolutamente parlare del preside riguardo il torneo di Quidditch, della prossima settimana, è stato dentro circa dieci minuti, poi è uscito e mi ha riferito tutto. Siamo stati fortunati, perché il libro  era sopra la scrivania, in bella vista, e io sono stato pochi secondi a scambiarlo, dopo essere entrato per problemi di "dormitorio". Eccolo qua-

Mi porse il libretto che presi con un sorriso di trionfo e me ne stavo per andare quando la mia spia mi fermò:- Ho sentito che domani nella commissione ci sarà tuo nonno, il Sig. Malfoy e altri due ministri. Resteranno qui due giorni e assisteranno anche alla partita di domenica.-

- Bene, bene. Se nonnino si muove, la faccenda è veramente grave. Con tutti quegli omicidi... -

E me andai, lasciandolo solo.

La mattina dopo si sarebbero svegliati in camera loro, senza ricordare nulla, un piano perfetto, ma mi preoccupava come Silente si era fatto mettere nel sacco, troppo facilmente.

Certo che era veramente babbanofilizzato a lasciare il mio tesoro così incustodito, oppure era una trappola.

Me ne tornai in dormitorio gongolante e demmo un mini party tra i miei accoliti , in sala comune, per la riuscita del  piano,  visto che gli altri dormivano.

Tiger aveva in una mano tre tartine, nell' altra due tramezzini e la bocca piena di caramelle mou.

Lo guardai disgustata e interessata, allo stesso tempo, per come riuscisse a ingurgitare tutti quei pastrocchi, anzi, a farli stare in bocca contemporaneamente.

- Ah Draco-

- Mmmm?-

- Domani viene qua tuo pa-

- Lo so. Mi ha inviato una lettera, arrivata poco prima che ritornassi, che diceva di tenere "pulite" le camere, perché avrebbero frugato  dappertutto.-

- Io sono pulita, tranne alcune piccole piante velenose, ma non so preparare veleni non è vero? Non sono brava in pozioni, io odio le pozioni a differenza di te!-

- Il libro è meglio che tu lo metta in un posto sicuro e lo lasci stare almeno per un poco.-

- Certo. Andrò a metterlo subito nell' anticamera e lo lascerò lì per qualche settimana, assieme a quelli di Serpeverde.-

- Buona idea-

Andai di corsa nella camera e poggiai il libro su una sporgenza ai piedi della statua di Serpeverde. Pronti per il giorno seguente!

Mi svegliai all' alba: tra poco sarebbe cominciata una grande recita, chissà se sarei stata una brava attrice.

 

- La Pendragon è più furba del previsto -

- Cosa? E' stata mia nipote?!-

- Certo- fece Silente buio in viso - Lei e i suoi amici Serpeverde, da sola non avrebbe potuto farcela. Ha scritto il libro, noi l' abbiamo trovato e lei se l' è ripreso. Ieri deve aver fatto un maleficio a due ragazzi, che mi hanno sottratto il libro; io ho fatto finta di non accorgermene. -

- Questa è un' offesa bella e buona al mio onore e a quello della mia famiglia!- stridette l' anziano mago, ma i suoi occhi lasciavano trasparire la consapevolezza che quello che diceva Silente poteva essere vero.

- Ma è la verità-

- E perché ha lasciato scappare i ragazzi con il libro? Ora non potremo fare il traslante!-

- Sono convinto che sotto questa faccenda ci sia qualcuno molto più grosso di Sasha e che sia qui a scuola, in questo modo potremo scoprirlo. Ora sono tutti trionfanti e credono di avere il la bacchetta dalla parte del manico-

- Pazzie!-

Il signor Malfoy fece un sorrisetto soddisfatto, per come si erano messe le cose.

- Suvvia, signori non è il momento di litigare- fece calmo.

Arrivati la mattina presto, erano subito stati informati dal preside riguardo il furto, ma qui era scoppiata la lite. Silente era sicuro di quello che diceva e, molto probabilmente era la verità, anche il Ministro lo sospettava, ma non voleva ammetterlo.

C' era un odio aperto tra il Silente e Lucius Malfoy, attizzato dal fatto che il primo sapeva delle inclinazioni a favore di Voldemort  del secondo, ma senza poter farci niente, per mancanza di prove. E poi, il signor Malfoy era un mago potente in ambito ministeriale.

"Spero solo che Draco non sia in mezzo, ma, conoscendolo sarà difficile". Lucius  sospirò sconsolato e alzò gli occhi grigi al cielo. Quella mattina il suo elfo aveva dovuto chiamarlo prima del solito e aveva lasciato sua moglie senza salutarla e soprattutto era uscito senza fare colazione; ora stava morendo dalla fame, roso da un umore nero;  ma quando la conversazione si fece più accesa non gli rimase altro da fare che placare gli animi.

- Coraggio signori, non è il momento delle liti. Perché ci ha convocato se sa già chi è?-

- Non ci sono le prove -

- Capisco. E, non potrebbe essersi sbagliato lei, professore?- fece con tono mellifluamente velenoso.

- Dati i comportamenti che tiene, anche nei confronti degli insegnanti non penso proprio -

- E allora perché non l' ha interrogata?-

- Sono sicuro che non agisce sola, deve avere qualcuno sopra di lei, forse ...-

- Forse chi?!- ruggì il Ministro.

-  ... forse Voldemort-

- E' assurdo! Come potrebbe conoscerlo?-

- Signore, nemmeno lei sa chi era il padre di Sasha e poi, sono stati notati strani movimenti nella Camera dei Segreti, da persone, che evidentemente sanno il Serpentese.-

- E come fate a saperlo?- Era la sua ultima e debole difesa, contro una verità che, se confermata, lo poteva schiacciare.

- Potter, signore. E' sceso laggiù, senza permesso, devo ammetterlo, ma ha scoperto qualcuno nella camera, che è scappato e che deve saper parlare il Serpentese-

" Dannato Potter, farà una brutta fine prima o poi" pensò Lucius.

- E poi Ministro, se non erro, la scorsa estate sua nipote è stata trattenuta due giorni ad Azkaban, perché sorpresa in un covo di Death-Eathers (mangiamorte- n.d.Margherita).-

Il vecchio ministro si fece improvvisamente più curvo e sembrò molto più vecchio di quel che era.

Aveva voluto molto bene a Nihilim, nonostante non fosse la sua vera figlia, anche quando aveva saputo la verità su di lei; ma non le aveva mai perdonato tutto quello che gli aveva fatto soffrire quando era stata espulsa ed era scappata, forse a casa di quel mascalzone che l' aveva sedotta. Forse quel mascalzone era proprio...

No, non ci voleva nemmeno pensare. Sarebbe stata l' ultima vergogna da sua figlia, dalla sua Nini. All' improvviso gli venne da piangere, non era giusto! Perché a lui, che aveva avuto una vita felice, sposando Grezia, anche se aveva già una figlia, ma poi, la verità, la fuga, la bambina, e ora ... era troppo!

- Signore? Non si preoccupi, tra oggi e domani la commissione appurerà il vero. Ora possiamo andare a fare colazione, siamo in ritardo- biascicò Nathanel Gruis, interrompendo i pensieri del vecchio.

Tutti lo seguirono per il corridoio e giù per le scale, fino alla sala grande, dove si scostò per lasciare entrare per primo il Ministro.

Un coro di applausi li accolse, ma al tavolo di Serpeverde erano pochi i festanti e molti avevano facce tirate, in un sorriso forzato.

Io fissavo mio nonno e quando mi guardò lo salutai con un cenno del capo, ma non rispose.

- Ragazzi - esordì il preside sorridendo - è un onore avere qui delle persone così importanti, avremo sperato in condizioni migliori, ma i fatti sono questi. Oggi si svolgerà l' ispezione della casa Serpeverde e Pecoranera, della biblioteca e delle varie classi, mentre domani delle altre due casate. Domani pomeriggio l' attività si interromperà per via della partita di Quidditch tra Tassorosso e Serpeverde e la sera sapremo di chi era il libro. Le lezioni oggi  sono sospese-

Questa ultima frase fu sommersa dagli applausi.

- Non è giusto, perché noi per primi?- sbottò Draco.

- Perché hanno più paura di noi, semplice- feci, con un sorriso di superiorità.

A metà della colazione io e la mia compagnia ci alzammo, mentre molti ci guardavano storti e uscimmo; passando davanti alla tavolata delle autorità guardai il papà del mio amico con un ghigno malevolo, che ricambiò con un’innocente strizzatina d' occhi.

 Entrammo nel dormitorio e andai a vedere in camera mia se era tutto ordinato, poi ritornai in sala  comune e cominciai a leggere un libro stupido.

I nostri compagni entrarono dieci minuti dopo, seguiti dalla commissione.

Mio nonno era in testa, seguito da Sirius Nigel, uno stregone particolarmente in vista, nel settore della difesa dalla magia nera, poi veniva Silente, il signor Malfoy e Gruis. Passarono tutte le camere e, prima di arrivare alla mia, il Ministro mi sibilò all' orecchio:- Spera che non ci trovi niente o ti spedisco a vita ad Azkaban, anche se sei mia nipote-

- Non ti preoccupare nonnino caro, io non navigo in brutte acque-

Cominciarono a girare per la stanza con sguardo innocente, poi Nigel fece qualche sortilegio rivelatore, per scoprire se nella stanza vi erano state compiute magie nere di recente. Spostarono tutto, libri, scaffali, fecero incantesimi a non finire, anche sui tomi, per essere certi che non ci fosse niente di illegale.

Io e le mie due camerate eravamo appoggiate allo stipite della porta e sbadigliavamo frequentemente, mentre fuori c' era una piccola folla di curiosi.

- Allora trovato qualcosa?-

- No, per ora-

- Si può sapere, Lorsignori, come mai siamo stati i primi ad essere perquisiti?-

- Per motivi di sicurezza-

- Ah sì? Be, dovete sapere che noi non traffichiamo con arti occulte, anche se stiamo in questo dormitorio, come voi speriate che accada, per addossarci, come al solito, tutta la colpa.

Lo sappiamo che la casata non ha una buona fama, ma ci stiamo adoperando affinché tutto ciò cambi, in modo radicale, e non circolino più mezzevoci nei nostri confronti e storielle infondate-

Uno scrosciante applauso seguì le mie parole

" Li hai in pugno"

" Ah, ciao Draco. Stiamo diventando abili a comunicare in questa maniera, e comunque è vero, quando avrò finito non ci saranno mezzevoci e leggende"

" Già, sarà tutto confermato e dolorosamente vero, per loro"

" Esattamente"

Sghignazzando ce ne tornammo in sala comune.

- Un momento ...-, una voce alle mie spalle mi fece girare. - ...queste piante, sono velenose-

- Ah sì? Non lo sapevo e, comunque io non sono in grado nemmeno di preparare uno sgonfiotto, lo chieda al prof. Piton e glielo confermerà; come potrei preparare veleni?-

- Provvederemo-

- Ma prego- mi stavo spazientendo.

Usciti, finalmente dalla mia camera e dall' intero dormitorio, dopo averlo messo a soqquadro, tirammo un sospiro di sollievo. Era sempre pericoloso avere una commissione che girava a ruota libera.

Dormicchiammo  per il resto del giorno, finché non fui stranamente convocata dalla delegazione, non si prospettava nulla di buono, ma mi feci coraggio.

Bussai delicatamente alla porta dello studio di Silente.

- Avanti, avanti- rispose il preside. Dentro, non c'era nessun altro.

- Buongiorno, e la commissione? Mi attendeva.- dissi timidamente

- Oh, no; ti ho chiamato io. Bene bene, il nostro 12!-

- Prego?- lo guardai stupita.

- Non hai preso 12 in trasformazione, come Tom Riddle?-

- Sì signore, credevo di aver già chiarito questo discorso.-

Lo fissai con aria inebetita.

- Certo, ma tu saprai certo chi è Voldemort, vedi, ha fatto questa stessa scuola 50 anni fa e anche lui poteva fare incantesimi con le mani e da allora nessuno l' ha più imitato.-

- Cosa vuol insinuare? Che io sono legata in qualche modo a lui?-

-  Io non ho insinuato niente, l' hai detto tu!- replicò con un sorrisetto sardonico .

Mi stava mettendo nel sacco, ma non capivo come, intanto le parole del Dragon Slave mi stavano salendo alle labbra.

- ... ti ho solo convocato per chiederti come mai tu puoi usare il Magus Manae, mentre il Ministro no, mi suona strano. In fondo, siete della stessa famiglia.-

- Non lo so signore, io non conosco ne vorrò mai conoscere Voldemort; e, in quanto al fatto delle mani non lo so, signore. Forse hanno saltato una generazione -

- E perché ti hanno trovato in un rifugio di fedeli a Voldemort?-

- Questo discorso era già stato chiarito al momento del mio arresto: mi ero persa da molti giorni e per sbaglio sono finita lì.-

- Capisco, bene, puoi andare , ora, Pendragon. Ah, a proposito delle piante velenose, puoi tenerle. Il prof. Piton ha confermato la tua incapacità nel fare pozioni.-

Uscii sbattendo la porta, perché se fossi rimasta lì un secondo di più avrei di sicuro scatenato il Dragon Slave, più potente che conoscessi, a costo di farmi molto molto  male.

Silente credeva di sapere tutto, e non aveva le prove, lo sentivo,... era come miele per me. Saputello inetto.

Entrai in dormitorio sbattendo tutte le porte e mi chiusi in camera mia ripassando semplici formule e formando disegni alle pareti, tanto per tenere occupata parte della mia mente, mentre l' altra parte pensava.

Andava bene, Silente sapeva molte cose, ma non troppo, ignorava le cose essenziali, pensando che fossi legata a qualcuno, ma non mi aveva riconosciuto.

Dovevo agire in fretta, trovando il terzo libro e aprendo la Camera prima della fine dell' anno scolastico, ma avrei dovuto allo stesso tempo essere molto cauta, nei miei movimenti. Se io non gli avessi fornito alcuna prova, lui non ne avrebbe avute nemmeno lo straccio per incolparmi.

Nessun altro problema in vista.

Godendomi questi pensieri andai a girare in biblioteca, nel mio reparto preferito: quello proibito.

 

Nel suo studio intanto, Silente pensava e traeva conclusioni, tormentando la lunga barba bianca: " Ma certo, è ovvio. Nihilim è stata sempre incline alla malvagità, ce l' aveva nel sangue, dovevo sorvegliarla di più e tutti questi pasticci non sarebbero mai cominciati.  Dopo l' espulsione è andata al castello di Voldemort, chiedendo protezione, per lei e per la sua bambina che stava per nascere, ma perché uno stregone come Voldemort l'accolse? Solo per interesse è ovvio, e solo se la bambina fosse stata importante per lui, per i suoi scopi.

Ma certo .... perché non ci ho pensato prima, la somiglianza tra lei e Voldemort è impressionante, stessi occhi, stessi lineamenti, stessa gracilità, stessa salute cagionevole ... sua figlia! No, non è possibile, lui non può amare, non ha mai nemmeno provato.

E' pressoché impossibile, ma deve essere accaduto così, lui aveva bisogno di un discendente, ma perché?

E dove è lui ora, qui?  Sasha agisce sotto le sue indicazioni, o no? Oppure è semplicemente una ragazzina boriosa come Malfoy? Oppure mi sto sbagliando su tutto?

E rimase con questi dubbi a tormentarsi la lunga barba bianca.

 

Il resto della giornata passò tranquillamente, Draco ad allenamento, io seduta sotto un salice a contemplarlo.

Come diavolo faceva a stare così fermo sul manico, senza cadere, e fare tutte quelle capriole a testa in giù senza uccidersi? Per me restava un mistero.

Non mi accorsi dell' ombra che mi si avvicinava, fino a quando non mi urtò leggermente

- Il Preside ha convocato i rappresentanti delle case. Non hanno trovato niente, e non possono fare alcuna magia, perché, che strano, hanno rubato il libro. Bel lavoro-

Rimasi a bocca spalancata, mai lui mi aveva detto "bel lavoro", sorridendomi per di più. Che cosa gli stava succedendo?

- Domani faranno gli altri due dormitori, ma già sanno di non trovarci niente, tranne il padre di Malfoy che è accanito contro i Grifondoro -

Ridacchiai - Draco assomiglia proprio a suo padre-

- Mmm-

I Serpeverde avevano finito l' allenamento e si stavano dirigendo verso di noi.

- Cercatore, sei proprio in forma- commentò il capitano, Adrian Pucey - Domani la partita è contro i Tassorosso-

- Gli schiacceremo-

- Sotto con i falli, ragazzi. Mi raccomando, giocate come oggi e li uccidiamo, per davvero.-

E fra gli schiamazzi generali entrammo il sala grande, diretti al nostro dormitorio.

Mio padre era sparito.

Mentre Draco si faceva la doccia gli raccontai cosa mi aveva chiesto e detto Silente.

- Non preoccuparti, quel bacucco non pensa che sei tu la mente di tutto.-

 

Restammo insieme tutta la sera, e per cena mangiammo solo un piccolo spuntino, come gli aveva raccomandato il capitano e andò a dormire "presto", il giorno seguente ci sarebbe stata la grande partita ed ero sicura che ci teneva a fare bella figura davanti a suo padre.

Me ne tornai in camera pensando al mio, di padre, prima o poi, avrei dovuto parlargli di mia madre, sapere tutta la verità, ma ero troppo stanca per andare da lui quella sera. Più avanti.

Mi sdraiai sul letto e mi addormentai dopo pochi secondi.

 Mi svegliai perché qualcuno mi stava alitando sul collo:- Chi ? Cosa? Dove?- feci in preda ai postumi del sonno.

- Sembravi morta- fece la Millicent.

- Lassssiami dormire e porta la tua brutta faccia brufolosa lontano da qui-

- Gentile come al solito, comunque guarda che tra poco inizia la partita di Quidditch-

- Cosa ? Che ore sono-

- E' mezzogiorno passato da un pezzo-

- Ho dormito tutto questo tempo, perché non mi hai svegliato?-

- Perché avresti sbraitato: porta la tua brutta faccia brufolosa lontano da qui-

Non l' ascoltai e mi vestii in un baleno, dovevo vedere Draco prima della partita.

Corsi al campo, ma quando arrivai, tutti, compreso le autorità, erano già sugli spalti e non mi rimase che sedermi in un posto dove la visuale era ridotta a zero, ma, per fortuna il capitano della squadra,  mi scorse e mi chiamò facendomi sedere in panchina. Che emozione, avrei potuto osservare la partita da un posto particolare!

Feci gli auguri a Draco e quando la squadra uscii, i rappresentanti della casa applaudirono, ma erano sommersi dai fischi degli altri tre dormitori.

Gli spalti cominciarono a sollevarsi, per garantire una migliore vista dei giocatori e mi trovai con le gambe a penzoloni, a quindici metri dal suolo, cosa non molto gradevole per me.

L' arbitro fischiò e quattordici scope si alzarono in aria, subito il boccino sfrecciò sotto il naso di Brucer (cacciatore Tassorosso), che fece di tutto per inseguirlo, tallonato da Draco, ma la pallina alata scomparve come per magia.

Dopo una mezz'ora  il punteggio era di 70 a 40 per Serpeverde, quei quaranta punti erano tutti rigori concessi a Tassorosso, su falli dei nostri giocatori. Markus Death diede una mazzata "involontariamente" in testa al portiere rivale, disarcionandolo e Mhiatan Gorrgery  caricò George Moria, il battitore, procurandogli un bel bernoccolo in testa. Tutti e due i giocatori furono espulsi, tra grida e acclamazioni.

Elminster Joak venne disarcionato da un bolide, che gli spezzò un braccio e fu costretto ad abbandonare il campo.

Al loro posto entrarono le riserve, ma era come se non esistessero e mi meravigliai sinceramente che qualcuno fosse più imbranato di me in quel gioco.

Tutto stava nelle mani dei due cacciatori, Draco e Brucer, e mentre cercavano di agguantare il famigerato boccino il capitano fischiò una pausa. Il risultato si era ribaltato 110-90 per gli avversari.

Quando tutti tornarono alla panchina Pucey cominciò a urlare:- Siete degli imbranati! Come osate giocare così? Dannazione ci stiamo facendo una bella figura ad essere battuti da quei mollacciosi! Malfoy che diavolo fai? Se non metterai le mani su quel boccino entro  cinque minuti dopo la ripresa puoi considerarti riserva! E' chiaro?-

Draco si sedette un minuto di fianco a me e gli sussurrai : " In basso, angolo a destra , 4 minuti".

" Lo vedo"

L' arbitro fischiò la ripresa e  di nuovo le scope salirono verso il cielo, Pucey sbraitava a Malfoy, di muoversi, ma lui stette 4 minuti sospeso a cinquanta metri dal suolo, evitando i colpi dei bolidi avversari.

" Ora"

Si lanciò in picchiata, una mossa stupenda, che fece stare tutti a bocca aperta, molti metri dietro, Brucer.

Quando era a due metri da terra virò il più possibile, per non schiantarsi al suolo.

Era una manovra da pazzi, in quel poco spazio non sarebbe riuscito a fermarsi, .... toccò terra con la punta del manico ... si raddrizzò .... non riuscì a bloccarsi ... puntò verso l' alto per recuperare in altezza .... non si fermava .... aveva perso il controllo della scopa ... veniva .... veniva dalla nostra parte!

Io e il capitano Pucey non potevamo scappare e quando Draco si schiantò addosso a noi precipitammo tutti e tre, urlando, al suolo.

Ci saremo di sicuro ammazzati, se Silente non avesse gonfiato un enorme cuscino, per ammortizzare la caduta.

Pucey si ruppe una costola, ma non se ne accorse che dopo qualche ora ( 15 metri non sono uno scherzo!), mentre per fortuna io e Draco ne uscimmo illesi.

Sputando piume il boccinista e il capitano riuscirono a guadagnare il bordo del cuscino e accasciarsi al suolo.

Nello stadio regnava un silenzio da morte, tutti avevano gli occhi puntati su noi.

L' arbitro si avvicinò per vedere come era la situazione e Draco socchiuse leggermente la mano, in modo da mostrare .... il boccino!

Un boato di ovazioni giunse dallo stadio, i compagni di squadra corsero verso Malfoy per portarlo in trionfo. Tutti i Serpeverde si precipitarono dagli spalti (che intanto erano calati), addosso al ragazzo.

Lo trasportarono in trionfo, sopra le teste,  fino al castello e mi lasciarono sola, nessuno mi chiese se mi ero fatta male, pazienza. Ero ancora distesa sul cuscino e respiravo l' aria fresca del pomeriggio quando si avvicinò Silente e disse dolcemente:- Non arrabbiarti se ti lasciano sola, è così. Ti sei fatta male?-

Quel "è così" mi faceva capire tutto ciò che intendeva implicitamente.

- Sto benissimo e poi sono abituata a non interessare nessuno-

- Non ho detto questo. Dai, alzati che devo far sparire il cuscino. Bel volo comunque, e bella partita. -

Lo fissai in silenzio, mi girai e me ne andai verso il castello. Prendendo corridoi secondari e passaggi segreti arrivai in camera mia senza che nessuno mi avesse visto, presi qualche libro interessante, scesi nella Camera a riprendere il mio libretto.

Guardai per un po' la statua di Serpeverde, mi girai e .. boom! Finii a terra, scivolando su uno scalino coperto di muschio.          

  -Dannato scalino muschiato!-

Tornai in superficie con il posteriore ammaccato e, con le braccia colme di tomi e bocce d' inchiostro, mi avviai verso il parco. Così eh? Ai miei compagni non interessavo? Bene, nemmeno loro, a me. Quell'  "è così" mi bruciava da morire.

Mi inoltrai nel bosco proibito e salii su una antica quercia, abbastanza ampia da offrire riparo a più persone. All' intreccio dei rami con il tronco vi era una piattaforma adatta ai miei scopi. Ordinai i libri e le boccette, mi sistemai e cominciai a studiare, pronta a rimanere lì per molto, molto tempo. Il cibo non mi serviva, lo avrei trovato nella foresta.

Vedremo chi si accorgerà per prima che sono sparita! Avrei fatto vedere a Silente che si sbagliava!

La sera portò il freddo, che mi congelava le ossa, ma non cedevo, non volevo. Sarei stata lì anche tutta la settimana, finché qualcuno non sarebbe venuto a cercarmi!

Ma cominciavo a cedere alle parole di Silente.

E' così.

 

Dormii malissimo, appoggiata ad un ramo, e la mia schiena andò presto in frantumi. L' umidità notturna mi inzuppava le vesti, così feci comparire una coperta per scaldarmi.

La notte passò lentamente e, non riuscendo ad assopirmi, mi misi a studiare. L' alba mi sorprese a scrivere magia nera, ero sfinita e presto mi addormentai controvoglia.

Stetti sull' albero tutta la mattina e a mezzogiorno, quando , sicura che tutti fossero a pranzo, scesi e colsi bacche e radici nel bosco che mi sarebbero bastate per due giorni.

Feci una piccola passeggiata e me ne tornai presto sulla quercia. Un altro giorno passò ed io ero sempre più triste; ciò mi fece venire in mente la mia infanzia: mio padre non mi guardava mai, al massimo mi parlava per sgridarmi o per proibirmi di andare a giocare con gli altri bambini della scuola.

Mia madre la vedevo poco, facevamo qualche passeggiata insieme, ma lei pensava alla sua vita "perduta" con me, me lo ripeté più volte, quando eravamo dai nonni. Anche se avevo tre anni, ricordo tutto.  Poi non la vidi più.

I seguaci di mio padre mi trattavano con formale gelo e non avevo un amico; l' unica persona che giocava un po' con me era un seguace di mio padre, prima che cominciassero le riunioni a Dexter, e a pensarci bene assomigliava molto a Lucius Malfoy. A Eton tutti i ragazzi mi consideravano fuori portata e Voldemort non fece che alimentare queste voci. Ero piccola e lo ascoltavo e per questo mi trovai ad aver paura della gente, babbani e maghi; paura che ben presto mutò in rancore.

Anche adesso mi irritano gli altri e per questo faccio finta di essere spavalda, anche se vorrei condurre i miei studi sola. A molti fa paura la solitudine, a me piace, ci sono abituata e stare sull' albero lo conferma.

E conferma anche altri miei pensieri.

Pazienza, un buon stregone non deve fidarsi di nessuno e non contare su nessuno, esattamente.

Passò un altro giorno e notai che cominciavo a trovarmi comoda sui rami.

Stavo sonnecchiando quando sentii un fruscio, guardai in basso e trovai nientemeno che .... Voldemort!

- Sasha, avanti rispondi. Sasha? Ma guarda te cosa mi tocca fare! Non ho allevato un erede per dargli la caccia!-

- Tu non hai fatto un bel niente! Cosa vuoi?-

- Ah eccoti qua. Niente, Draco è disperato perché non trova più il suo giocattolo. Muoviti a tornare al castello.-

- Te lo scordi. Io là non ci torno più-

Mio padre si arrampicò a fatica sull' albero e si sedette davanti a me.

- Sono venuto a cercarti, anche perché i prof. sono preoccupati. Silente ci ha riferito il suo incontro con te dopo la partita, guarda che non voleva insinuare niente nei tuoi confronti, non offenderti.-

- Dimmi una cosa .... Nihilim-

Quando pronunciai quel nome mio padre ebbe un forte sussulto.

Sbuffò con fare irritato, ma disse: - Hai ragione. Devi sapere, è ora-

Mi misi comoda e lo esortai:- Avanti dimmi tutto -

- Te lo dirò senza mezzi termini, Nihilim è tua madre-

- Cosa?! Ma è un nome di un demone -

- Esattamente .... vedi tua madre .... era un .... ehm....mezzo demone-

Lo fissai infuriata:- Non sono argomenti sui quali puoi scherzare è chiaro? Non mi prendere in giro!-

- Ssss. E va bene ti racconterò tutta la storia, così ci potrai credere. Ascoltami attentamente e poi vedrai che avrò ragione. Conoscevo bene tua madre.-

Ero sbigottita, nauseata!

- Allora, cominciamo dall' inizio. E' stata lei a riferirmi tutto, ti avverto, sono parole sue.

Tua nonna, Grezia, viveva in Scozia, era un tipo molto selvaggio, vedi, aveva una vita senza responsabilità e passava le giornate cavalcando e invocando creature magiche. Un giorno un demone Nihilim la notò. Tua nonna non sapeva la vera natura della creatura, visto che vestiva spoglie umane e se ne innamorò. Ebbero una bambina e, appena nata, lui si rivelò a Grezia, pretendendo di portare la bambina nel suo mondo per crescerla secondo i suoi insegnamenti. Lei si oppose fermamente e tra i due scoppiò una lite che finì in un duello, nel quale tua nonna vinse, scacciando la creatura. Essendo la sua bambina metà demone la chiamò Nihilim e, nonostante sapesse che in lei v'era malvagità, sperò che non si rivelasse.

Qualche anno dopo Grezia sposò un importante mago, tuo "nonno".

In Nihilim v'era una parte del carattere del padre, che ben presto prese il sopravvento sulla parte umana e nella bambina cominciarono a svegliarsi comportamenti che solo uno della sua razza avrebbe potuto avere. -

- Che tipo di comportamenti?-

- Be era crudele, cattiva, schiva e silenziosa. Sua madre se ne accorse troppo tardi, infatti l' anno stesso sarebbe stato il primo a Hogwarts per la bambina, essendo una maga. Intanto io conquistavo sempre più potere e cominciavo ad avere spie e seguaci anche alla scuola.

Malfoy era uno di questi, molto zelante. Non mi pentii mai di averlo tirato dalla mia parte.

A scuola Nihilim ebbe molti problemi, con i professori e gli altri bambini, era diversa e lei se n'era accorta.

Anche i suoi poteri erano diversi.

Frequentò la scuola, era dello stesso anno di James Potter e alcuni suoi amici e attirò presto i loro sospetti-

- Ficcanaso come il figlio-

- Già. Venne promossa tutti gli anni, con ottimi voti, era la prima di tutto l' istituto e attirò le simpatie di Malfoy, credendola importante per la sua diciamo ehm... "politica di espansione" della mia causa. Mi parlò di questa ragazza e la volli conoscere, stessa cosa per lei.

Ci incontrammo più volte nella foresta proibita, veniva quasi ogni pomeriggio e progettavamo piani e idee contro gli oppositori.

Queste strane fughe attirarono l' attenzione del gruppetto di Potter, ma all' inizio non ci facemmo molto caso, nessuno osa mai tuttora, anche solo pronunciare il mio nome.

Verso fine maggio venne cacciata dalla scuola, per colpa tua.-

- Non è stata tutta colpa mia, allora!-

- Hai avuto un ruolo fondamentale. Le mancavano solo gli esami per concludere brillantemente la scuola e non ha potuto svolgerli. Scappò quando le spaccarono la bacchetta, come consuetudine, e si rifugiò al mio castello. Io avevo già cominciato a perdere poteri e la stessa cosa successe a Nihilim.

Da una profezia riuscì a comprendere che Potter e suo figlio potevano essere d'intralcio alla tua opera e me ne volli sbarazzare, ma successe quel che sai.

Tua madre scappò dal suo patrigno, ma poi venne ... accadde l' incidente.

Il resto della storia lo sai-

- Perché entrambi perdeste i poteri?-

- Non so se fosse stato destino, ma anche lei apparteneva alla lontana alla famiglia Serpeverde; sai, lui aveva avuto tre figli, uno morì; di uno sono io il discendente, dell' altro è lei e tu sei l' unione della  famiglia e l' unica che può aprire la vera camera e dare pace agli spiriti.-

Finì così, io rimasi qualche minuto a cercare di mettere in ordine le idee:- Allora anch' io sono ...-

- Una parte di te è un demone. Se riuscissi a controllare tutta la magia latente che ricevesti da me e Nihilim,  potresti raggiungere il tuo intento di aprire la camera. Una parte di essa si è rivelata nel duello ...-

- Come fai a sapere del duello?!-

- Quando tua madre morì entrò a far parte degli spiriti della camera. Io non voglio morire per questo, anche il mio spirito darebbe dannato in eterno, almeno finché tu non aprirai la camera e alcune cose ho il diritto di saperle.-

- Finché avrò aperto la camera e sconfitto la cosa che mi ha parlato l' altra volta-

- Già -

- Ma tu come hai fatto a saperlo?-

- Lo so e basta ....-

" Se le dicessi chi deve sconfiggere si perderebbe subito d' animo, non posso rivelarle altro" .

- Ma tu l' amavi o avevi semplicemente bisogno di un' erede ?-

- Coosa? No, è stato tutto progettato prima, con Malfoy. Tua madre era giovane e non conosceva ancora il mondo, era facilmente aggirabile. Io la odiavo, come tutti, del resto. Un' ultima cosa: è stata lei a farti quei bei graffi sulla schiena.-

- Quello che mi ha aggredito era un Nihilim, deve essere stata lei. Ma perché? -

- Per farti capire quello che prova nei tuoi confronti-

Rimasi in silenzio per parecchio tempo, tentando di ordinare queste altre nuove notizie. Volevo parlare di mia madre, sì, ma non immaginavo nemmeno dove sarei finita. Così sapevo tutto, ora. Era meglio se non gli avessi chiesto niente. Non avevo un vero nonno, mia madre era ..., io ero ...

La mia mente tentava ancora dei mettere ordine, e non badavo a mio padre che stava lentamente spingendomi  verso il bordo dell' albero per scendere, ma vedendo che ero persa mi caricò sulle spalle e mi portò al castello. Davanti c'era solo nero, ma sentivo voci concitate. Alla fine una pesante oscurità si chiuse attorno a me.

Feci dei sogni orribili, mia madre che mi chiamava, io andavo da lei e appena mi abbracciava, sentivo i suoi artigli sulla schiena.

Io strillavo lei rideva e mi diceva:- è tutta colpa tua, colpa tua di tutto. Sono morta per colpa tua!-

Mi svegliai in camera mia, piangendo, era da poco passata la mezzanotte, ma quello che vidi mi stupì assai: Malfoy seduto su una poltrona accanto a me, con la testa a ciondoloni, addormentato.

La stanza era gelida e appoggiai una coperta di velluto addosso al ragazzo, in modo che non prendesse freddo e uscii.

Dovevo prendere qualche boccata d' aria fresca e schiarirmi le idee. Scivolai fuori dal dormitorio, molto attentamente perché, se mi avesse scoperto qualcuno, sarei finita nei guai.

Andai nel boschetto, alla quercia e, come sospettavo, trovai lì tutti i miei preziosi libri. Li portai nella mia stanza, ma il pericoloso quadernetto lo depositai nella camera.

Prima di andarmene osservai da vicino la statua di Serpeverde, chissà se c'era anche lui nella camera, .... mi girai e ... boom!

Mi ritrovai a gambe all' aria, e mi accorsi di aver fatto un bel volo, scivolando sempre dallo stesso scalino muschiato. - Dannato scalino muschiato!- sbottai e me ne tornai dolorante ai piani superiori.

Volevo assolutamente consultare tutti i libri su demoni in biblioteca, per scoprire i miei nuovi poteri, ma dovevo aspettare la mattina e scivolai in camera per farmi una doccia.

Mi rilassai e ritornai a letto, tirai Draco sotto le coperte, così sarei stata sicura che non avrebbe preso freddo e pensai. Mio padre mi dava la colpa delle disavventure di mia madre, ma avevo imparato a non ascoltare nemmeno, tutte le critiche che mi faceva. Ora capivo come era potuto accadere l' incidente e perché lei aveva la bacchetta spezzata, ma, se era un demone perché non aveva usato l' altra magia? Non ero ancora convinta su questo punto, ma l' avrei chiarito più avanti, ora volevo solo riposare. Alcune volte è meglio non conoscere tutta la verità.  Sorrisi amaramente e mi addormentai, fu un lungo sonno ristoratore.

 

Mi svegliai decisamente troppo tardi per andare alle lezioni, Draco era già uscito. Dopo essermi preparata, andai di corsa in biblioteca, ma prima mi concessi un veloce spuntino.

Non mangiavo cibi decenti da tre giorni e il porridge ebbe un effetto benefico sul mio umore.  Mi portai due fette di pan tostato in biblioteca, anche se era proibito portare lì cibi e bevande e rimasi a leggere libri sui demoni tutta la mattina, scoprendo cose veramente  interessanti sui loro poteri, per esempio, potevano trasportarsi da un luogo all' altro in una frazione di secondo, leggevano nel pensiero e comandavano l' altrui; alcuni esemplari potevano vivere fino a due millenni e ognuno si distingueva per una dote particolare.

Mi venne in mente la mia bravura nel cantare e imitare le voci, forse parte della mia eredità.

A "pranzo" mangiai il pan tostato e ad un tratto Draco mi chiamò "Sasha, per favore rispondimi."

" Siiii?"

" Ah per fortuna. Dove sei? Ti ho cercato per tre giorni di seguito, non rispondevi quando ti chiamavo. Dove ti eri cacciata?"

" A fare un giro."

 " Potevi avvisarmi". La sua voce mentale tradiva apprensione.

" Oh, sì. Come no! Nessuno mi ha badato alla partita, tutti venivano da te e dagli altri. Nemmeno tu mi hai  chiesto se stavo bene!"

" Scusami, è vero. Solo che credevo mi stessi dietro e in sala comune mi sono girato ed eri sparita."

" E così io dovrei starti dietro tutto il tempo?" sibilai infuriata.

" No, non volevo dire questo! Perdonami, con tutta la paura che mi hai fatto prendere, non ti basta?"

(Silenzio)

" Ieri Aleç ti ha portato in dormitorio in braccio, eri svenuta. Mi hai fatto venire un infarto! "

" Sono a creature magiche"

" Arrivo subito"

Cinque minuti dopo era lì con me.

- Mi perdoni?-

- Forse-

- Tra poco arriveranno qua gli altri due, Tiger e Goyle. Devo aiutarli in pozioni. Hai bisogno di un aiuto extra per recuperare questi tre giorni? Il giorno dopo la partita mio padre ti voleva parlare, ma tu eri sparita e gli ho chiesto se potevi venire da noi per le vacanze di pasqua. Lui ha accettato, che ne pensi?-

- A me andrebbe bene, bisogna vedere mio nonno-

- Lo convincerà mio papà-

Le vacanze di aprile si avvicinavano sempre più e giornate noiose si succedevano, spezzate da qualche bel lavoretto di eliminazione babbana e dalle ripetute scuse di Silente sull' accaduto.

Scrissi più lettere a mio nonno per convincerlo e, alla fine, tra mille lamentele, cedette.

Che bello! Sarei stata a casa Malfoy una settimana e mezzo, ma avrei dovuto raccontare  tutta la verità a Draco, un giorno o l'altro.

Non sapevo se dovevo essere arrabbiata con Lucius, per quello che aveva progettato con mio padre, ma mi resi conto che se non fosse stato lui, di sicuro qualcun altro avrebbe progettato quell' assurda faccenda e così decisi di lasciar stare.

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