FINAL FANTASY
by Luciano Riddle



I N T R O D U Z I O N E

A me quella vita faceva schifo: professori di qua, regole di là, ma perché, perché non potevo continuare a frequentare la mia scuola, con i miei amici, i miei professori, vivere con mio padre?

Ah sì, perché mio padre era un Signore Oscuro e correva voce che Eton, la scuola da cui provenivo, insegnasse magia nera.

Era vero, ma quelle in giro erano solo voci, niente prove concrete.

Mio nonno (il Ministro della Magia) però, sapeva la verità e appena mi affidarono a lui, mi tirò via da quel posto, per sbattermi in una pidocchiosa scuola perbenista.

Ma cominciamo dall' inizio: mia madre morì quando avevo solo quattro anni, in uno stupido incidente: gli si era spezzata, dicono per "errore" la bacchetta magica e un babbano in macchina l' aveva investita.

Lei non potendo fare magie non l' aveva scampata: questa è la versione ufficiale dei fatti, ma io non ci credo.

 

In verità mia madre e mio padre non erano sposati, infatti lui era l' indiretto discendente del grande Salazar Serpeverde, uno dei fondatori della scuola di magia più famosa al mondo: Hogwarts, e voleva un erede, che sarebbe stato il diretto pro pro pro nipote o qualcosa del genere del grande mago e avrebbe potuto aprire la Camera dei Segreti, una camera nella quale per millenni si era concentrato il potere di tutti i più grandi maghi oscuri, e che avrebbe potuto dare, al vero erede, il potere di assoggettare tutte le razze: la lurida stirpe dei Babbani (non maghi), quelli degli ancora più luridi mezzosangue, maghi nati da un babbano e un mago e quella dei fautori di magia purosangue.

Naturalmente la popolazione maga credeva che quella leggendaria Camera servisse unicamente da custodia del basilisco, il re dei Serpenti, obbediente solo all' erede di Serpeverde. Questa creatura, se liberata, avrebbe dovuto epurare la scuola dai mezzosangue e dagli indegni.

Mio padre  ha sedotto la più ricca e brava maga in circolazione e sono nata io, ma mio pà, che si chiamava Voldemort non aveva tenuto conto dei rischi che poteva correre. Appena nata, infatti, non so come, Colui Che Non Si Deve Nominare ( così veniva chiamato) cominciò a perdere un po' per volta tutti i suoi poteri ed io iniziai a conquistarne di nuovi, strani e malefici, i suoi.

Con la mia nascita, Voldemort  seppe della venuta al mondo di un certo Harry Potter, da suoi nemici di vecchia data e andò a casa loro per vendicarsi;  anche a ciò non ci credo molto.

Uccise i suoi genitori, ma, ormai, allo stremo delle forze non riuscì a eliminare il piccolo, visto che sua madre, prima di morire, aveva lanciato un potente incantesimo di difesa per proteggerlo, così quella notte finì il suo dominio incontrastato sui maghi, dopo i lunghi 10 anni, in cui era stato al potere.

Mi è stato detto che mia madre, quando seppe questa storia lo abbandonò, e andò dai suoi genitori, ovvero i miei nonni a chiedere rifugio.

Loro non erano contenti ne di lei ne di me, infatti non sapevano che ero la figlia del grande Voldemort, anzi nessuno seppe niente di me e di mia madre, fino al giorno dell' incidente.

Anche i giornali dei Babbani lo riportarono, mio nonno infatti era un riccastro  sia tra i relitti della società,  che tra i maghi.

Mio padre , scoprendo dove ero, mi rapì e, con grande sollievo,  mio nonno non ebbe più notizie di me, fino a che compii 14 anni.

Nessuno sapeva della mia esistenza, infatti a dieci anni non mi arrivò nemmeno la lettera da Hogwarts, la celebre scuola, che dovrebbe giungere a chi possiede poteri magici, ma ormai facevo parte del mondo di Eton.

Cominciai a frequentare il collegio a sei anni, non a 10 come ad Hogwarts; imparai  oscure magie, segreti delle arti nere, ma anche, discretamente, le cosiddette arti bianche.

Eton era una bellissima scuola, ma molto piccola; era stata istituita da un seguace di mio padre, ma c' erano solo un centinaio di ragazzi in tutto, perché ora, con il mitico Potter si pensava che Voldemort fosse finito e con lui tutte le arti malefiche.

A quattordici anni avevo imparato a compiere alcune magie senza l' uso della bacchetta magica e parlavo anche Serpentese, la lingua dei rettili( dono rarissimo e non proprio per bene).

Un giorno, però, commisi un terribile errore: ero in vacanza e stavo tentando di aiutare mio padre con un particolare incantesimo, quando seppi che dei "cacciatori di death eaters" (cacciatori di seguaci di Voldemort, chiamati anche auror) avevano scoperto il nostro nascondiglio, (vivevamo con altri accoliti), ma fortunatamente erano stati catturati.

Non sapevamo cosa fare, esistono incantesimi di memoria ma, maledetta me, quel giorno avevo imparato un nuovo maleficio, il cruciatus e volli provarlo su di loro.

Fu divertentissimo vederli contorcersi, come se fossero stati preda di serpi e alla fine, per alleviare i loro dolori li uccisi con un bel Adavra Kedavra.

Cosa volete! Erano solo due insignificanti cacciatori e io non volevo vederli soffrire!

La Gazzetta del Profeta (il giornale dei maghi) lo riportò e successe un putiferio!

Quello era l' incantesimo con cui Voldemort uccideva i suoi nemici, orribile e doloroso e nel mondo della magia si pensò subito ad un suo ritorno.

Vennero ad investigare le guardie di Azkaban, la prigione dei maghi, e alla fine scoprirono la verità, mio padre si era dissolto, come sempre quando avevo bisogno di lui e così arrestarono me e gli altri seguaci.

Mi portarono in prigione ma, essendo minorenne, restai solo due giorni, poi fui affidata a mio nonno; che andò su tutte le furie, sapendo che avevo preso da mia madre e, come diceva lui,  da quello scellerato di non si sa chi di mio padre.

Sui giornali, ovviamente non venne scritta la verità, visto che ciò avrebbe messo in cattiva luce la fama del mio caro parente.

Io per lui ero solo un errore della natura.

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