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WHERE ARE YOU?

UmiRyuzaki




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CAPITOLO 5. Senza chiedere il motivo.



- Sono tornata!- urlò Yuri entrando in casa. Posò il secchio per terra e salutò Rufy e Usop, seduti attorno alla tavola, e il padre, che invece era sdraiato sulla poltrona.

- Buongiorno, Yuri, hai per caso visto Zoro?- chiese Usop.

- Sì, era dietro di me, credevo fosse entrato…-

- Infatti è entrato…- disse Rufy. – Peccato che si sia messo a dormire sul divano…!-

Era proprio così: per Zoro ogni momento era buono per riposare, e se ne aveva l’occasione, lo faceva senza alcuna esitazione. Adesso si era sdraiato sul divano senza troppi complimenti e già russava placidamente.

“Ma guarda te che tipo…” pensò Yuri un po’ interdetta.

- Senti, siete rimasti insieme fino adesso?- domandò Shanks. – E che cosa sono quelle bende, signorina?!-

Yuri nascose la mano destra dietro la schiena, ricordandosi dell’incidente avvenuto con l’energumeno. – Non sono niente, papà… uhm… ecco, mi sono ferita con un chiodo sporgente… sai, lì nei pressi del pozzo c’era un chiodo, sì, e non l’ ho visto… devo dire qualcosa al sindaco, qualcuno potrebbe farsi male… ma non è grave… comunque Zoro mi ha aiutato solo a portare i secchi, perché facevo un po’ fatica, poiché ci siamo incontrati strada facendo…-

- Un chiodo sporgente, eh…?-

- Sì, esatto… -

- Va bene, farò finta di averci creduto. –

Yuri emise un sospiro di liberazione, anche se silenziosamente. – Piuttosto, papà, ti ho ripetuto mille e uno volte che non devi sdraiarti sulla poltrona con gli stivali! Non ti hanno insegnato che non si entra in casa con le scarpe?!-

- Scusa, Yuri, è un’abitudine…-

- Guarda che dopo tocca a me ripulire…! Un po’ di rispetto!-

- Andiamo, Yuri, non essere pignola! Stai facendo la parte della moglie rognosa, e sinceramente ne vorrei fare a meno… se non mi sono mai sposato il motivo è proprio che non voglio una moglie rompi- scatole… -

- Eh, no, non attacca più il trucchetto della moglie! Togliti quelli stivali e mettili al loro posto! –

- Sì, mamma…!-

- Papà, insomma…!-

-Scherzavo… scherzavo… non mi ruggire addosso. -

- Parlando di cose serie, la mia Evelyn è tornata?-

- La colomba addestrata dici? Sì, è volata al suo posto stamattina, poco dopo che io e Rufy eravamo tornati dal nostro giro.

- Ah, allora era tua quella colombella?- domandò Rufy.

- Già, l’ ho addestrata da poco a portare i messaggi scritti alla gente. È una grande comodità! –

- A proposito, piccola, ti ho portato il fischietto di richiamo per lei che mi avevi richiesto… aspetta, dove diavolo l’ ho ficcato?-

Si fugò per un po’ nelle varie tasche, e alla fine esclamò: -Ah, eccolo! Tieni. – e porse alla figlia un fischietto di metallo sottile e lucente.

- Ti ringrazio molto, papà, alla fine ti sei ricordato!- se lo mise in una tasca a sua volta. - Allora vado ad aiutare Sanji in cucina!- disse poi, e si diresse verso il cuoco, che l’accolse con un certo entusiasmo.

- Ma guarda te che ragazzaccia pignola e maniaca delle pulizie…- commentò Shank divertito.

- Un bel quadretto familiare, non c’è che dire!- commentò Usop a bassa voce con Rufy.

- Quale quadretto? Non c’è nessun quadro appeso alle pareti!-

- STAVO PARLANDO DI UN’ ALTRA COSA, SCEMO!!! Lo so che non ci sono quadri non sono ancora cieco, cosa credi?!-

- E allora se non ci sono cosa dici “che bel quadretto” a fare?!-

- Ci rinuncio… voglio dare le mie dimissioni…-

- QUEEK!-

Nami e Bibi entrarono nella stanza dove tutti erano riuniti e si sedettero.

- Salve, ragazze, che avete fatto stamattina?- disse Rufy.

- Abbiamo solo preso appunti sui comportamenti del Log- Pose. E poi abbiamo disegnato qualche mappa. È probabile che per giungere Alabasta dovremmo dirigerci verso ovest. La cosa ideale sarebbe possedere un Eternal – Pose… – rispose Nami.

- Quindi siete decisi ad arrivare fino a One Piece… e seguire fino in fondo la rotta maggiore. – borbottò Shank.

- Sì, è così. Del resto era anche questo che prevedeva la nostra promessa, no…?- fece Rufy sorridendo.

- Uhm… certo, certo. Vi auguro buona fortuna. Mi sembrate davvero una bella squadra. -

- Grazie… solo che io non faccio nessuno sport, voi sì?-

- Non intendeva quel tipo di squadre, un po’ di elasticità mentale!!- sbraitò Usop esasperato.

- Scusate, il pranzo è pronto. – annunciò Yuri dalla soglia della cucina.

Poco dopo, i due cuochi portarono le cibarie, e tutti, compreso Zoro, si sedettero attorno al tavolo.

- Allora, Sanji, che hai preparato di buono oggi?- domandò Rufy con l’acquolina in bocca.

- Abbiamo preparato un arrosto con contorno di verdure accompagnato da un Beaujolais di ottima annata…-

- Da un Beau…che cosa? Lo avevamo in cambusa, per caso?!- fece Zoro che di vini non capiva un accidente.

- Come al solito caschi dal pero! Brutto zotico ignorante tanghero, si tratta di uno dei vini migliori del mondo e tu storpi il suo nome?! E comunque sì, era mio e l’ ho tenuto da parte per un’occasione speciale!-

- Zotico a chi?! E poi, guarda che bastava del semplice Sakè! -

- Ma sta’ zitto! Tu di queste cose non capisci un fico, e quindi fai a tutti il sacrosanto piacere di tacere!-

- Su, ragazzi, evitate di litigare, almeno per ora…!- intervenne Bibi separando i due.

Yuri versò un po’ di vino nei bicchieri di chi voleva assaggiare questa “novità” di Sanji, tranne che nel suo e in quello di Rufy (già era fuori di testa di suo, se poi si fosse ubriacato, sarebbe stato molto pericoloso, anzi, una minaccia) e poi si sedette.

Tutti cominciarono a banchettare, ma tra Sanji e Zoro sembrava non essersi ancora risolto il dissapore. – Senti, perché non lo assaggi, così mi sai dire che differenza c’è tra questa deliziosa e pregiatissima bevanda e tra un po’ di comunissimo Sakè. –

- Come vuoi…-

Zoro bevve una sorsata abbondante del liquido rosso rubino che scintillava nel suo bicchiere. Esitò un momento, poi disse: - Mi spiace ammetterlo, ma hai ragione: è ottimo questo vino… questo… ah, sì, Pangolino. –

Qualcuno cominciò ad emettere tremiti nel tentativo di mantenere un contegno, poi un soffocato risolino. Poi il semplice risolino si trasformò in una risata (tutto questo prima che Sanji correggesse l’errore di Zoro). Una risata dolce, argentina, sembrava come il trillare di tanti campanelli.

Quella a ridere era stata Yuri; tutti rimasero di sasso. Persino il suo stesso padre non riusciva a credere che sua figlia, proprio lei, era appena scoppiata a ridere.

La ragazza cercò di darsi un contegno, anche se con scarsi risultati, e disse, senza smettere di ridere: - S… scusatemi, ma… ahahah… Pangolino… Pangolino è troppo… anche per me…!-

- Yuri… giuro che non ci credo…! – commentò Shank allibito (tanto per dare l’idea, l’avrebbe presa più filosoficamente se avesse visto un UFO precipitare davanti ai suoi occhi).

- Brava volpina, finalmente un bello smile!- commentò Rufy tutto contento.

Zoro all’inizio era rimasto leggermente costernato, poi sorrise compiaciuto anche lui e mise un braccio intorno alle spalle di Yuri.

- Ci avrei scommesso che sarebbe successo…! Allora, quanto me la paghi la scommessa? Se non sbaglio la posta in gioco era alta, eh?-

- Ehi, io non scommetto mai per principio! E poi non mi sembrava che avessimo fatto un patto del genere!-

- Scema, stavo solo scherzando…-

Shank si schiarì la gola, leggermente irritato per un certo braccio che pareva non essere al suo posto abituale. Zoro capì l’antifona e lasciò andare Yuri.

- Ragazzi, propongo di festeggiare!- urlarono all’unisono Usop e Sanji.

- Evvai! Quindi posso cominciare a mangiare…vero?- chiese Rufy che si era contenuto di arraffare quello che era stato servito.

- Sì, però sbrighiamoci a mangiare, altrimenti questo capolavoro di arrosto si raffredderà! E per tua informazione, Zoro…. Quel vino si chiama Beaujolais!- sbottò Sanji.

- Per me può chiamarsi come diavolo vuole! So solo che è buono…-

- QUEEEK!!-

Il banchetto proseguì in allegria, e questa volta anche Yuri fu partecipe alla conversazione. Si rivelò una persona molto piacevole e addirittura divertente, aveva solo bisogno di aprirsi e di fidarsi appieno della gente che frequentava. Aveva un sacco di interessi, sapeva un po’ tutto di tutto. Sembrava che adesso non avesse più problemi a rapportarsi con la ciurma, adesso sorrideva quasi sempre, e con estrema naturalezza.

Quando il Beaujolais fu finito del tutto, Shanks era un po’ alticcio. Si voltò verso Yuri. - Senti, tesoro, vai a prendere in cantina una bottiglia di Sakè. Oplà, sbrigati…!-

- Papà, adesso smettila, hai già bevuto fin troppo… -

- Ah, ah, ah, che sciocchezza, io sto benissimo… mi gira solo un po’ la testa, ma un buon sorso di Sakè lo farà passare. Và, và…!-

- Non se ne parla nemmeno! Detesto quando ti ubriachi, ti metti a blaterare cose strane, e non faresti una grande figura… ora ti accompagno a letto…-

- Ah, ah, ah, ma che dici, simili sconcezze alla tua veneranda età…-

- Ma quali sconcezze?!-

- Contraddici tuo padre?! Vai in cantina, subito!-

- Umpf!- sbuffò risentita. Si voltò verso Zoro. – Potresti venire con me, per favore?-

- Sì, certamente…-

Raggiunsero la cantina aprendo una botola situata sotto al tappeto preferito di Karl, e poi scendendo da una scala a muro immediatamente sotto alla botola.

Era un posto umido, con scarsa luminosità. Yuri lo rischiarò un po’ con a luce di una candela. Si intravedevano bottiglie di vetro vuote, di più e svariate forme, casse di legno, ragnatele, cose polverose poste su scaffali. C’era un odore chiuso e acre. Yuri fece una faccia disgustata, tappandosi il naso.

- Odio questo posto. – commentò in tono amaro.

- Perché mai?- domandò Zoro un po’ sorpreso.

- Se entro qua dentro è perché mio padre è ubriaco. Se mio padre è ubriaco parla a vanvera, e se la sbornia è forte si mette a ricordare. Le poche cose che so di mia madre le so grazie a tutte le volte in cui ha esageratamente alzato il gomito. Non è molto bello. Qui dentro ci sono tutte le cose di mia madre. È doppiamente deprimente…-

Seguì un momento di silenzio. Yuri si chinò, e iniziò a rovistare in mezzo ad una cassa di legno scura, provocando il tintinnio di numerose bottiglie.

Zoro si chinò vicino a lei.

- Mi dispiace. So che per te sarà stato molto difficile. Ma è inutile continuare a rivangare il passato. Serve solo a risvegliare rimorsi e sofferenze. Devi cercare di non pensarci troppo, e di andare avanti. –

- Non sai quanto lo vorrei… ma il passato, in qualche modo riesce a riaffiorare tra i miei ricordi, che io lo voglia o no . Non credo si possa guarire da simili ferite… ma che cos’ è questo affare? –

Yuri estrasse dalla cassa un porta-foto dorato, ma con il vetro in frantumi. Non riusciva a capire bene chi vi fosse ritratto, Zoro le porse la candela.

Raffigurava un giovane dai capelli rossi, con vicino una donna che teneva in braccio una bambina.

Zoro guardò Yuri, che stranamente non aveva reazione. – Sei… sei tu con tua madre e tuo padre?-

Lei annuì lentamente.

Zoro guardò ancora la donna nella foto. Era bellissima: lunghi capelli dorati le cadevano morbidi lungo le spalle, gli occhi ridenti, verdi come quelli di Yuri, le illuminavano il volto radioso.

- Qui è pieno di cose che un tempo appartenevano a mia madre. – disse lei sospirando. – Quella foto era una delle poche, forse l’unica, che ci ritraeva insieme. Ma ora non ha più senso tenerla in mostra, no? Mio padre mi manda qui anche perché non ha il coraggio materiale di rivedere tutti questi ricordi. Lui dice che avere ricordi è come respirare della polvere, che piano piano ti soffoca. E io… io credo che abbia ragione, anche se quando lo dice non è lucido, ma ha la mente appannata dall’alcool. Ed è orribile pensarlo. –

Zoro le mise una mano sulla spalla. – Soffocare nella polvere non è il modo giusto per affrontare la vita, ma dovrai pure respirarne un po’, perché fa parte comunque della tua storia. Non ha senso dimenticare tutto. –

Yuri lo guardò. – Grazie. – disse semplicemente. Poi estrasse da una cassa un’altra bottiglia. Lesse l’etichetta.

- Beh, adesso ce ne possiamo andare, ho trovato il sonnifero per mio padre…-

- Ah, ecco, mi sembrava strano che avessi ceduto…!-

Yuri sorrise. – Io non cedo mai! E poi ne va della sua salute… dormirà per qualche ora, poi si sveglierà solo con un po’ di mal di testa. È molto leggero. Coraggio, vai avanti tu, io ti seguo…!-

Zoro non si mosse, la guardò negli occhi.

- Sono felice di averti conosciuto, Yuri. Sei un personaggio affascinante, sei come un mistero intrigante. Sai… tu mi ricordi tanto un gatto selvatico. All’inizio sei acida e sfuggente, ma poi, una volta conquistata la tua fiducia, ti sai affezionare e anche tu riesci ad emettere le fusa. Non mi pentirò mai di averti addomesticata…-

Yuri lo guardò, sorpresa, con gli occhi sgranati. Nessuno le aveva mai detto una cosa simile. Sentì i passi dell’ amico allontanarsi verso l’alto, e poco dopo lo seguì, ancora un po’ confusa.

*

La sera arrivò molto presto, e venne il momento per i nostri eroi di coricarsi, o almeno, di prepararsi per la notte.

- Usop! Sai dirmi dove sia il mio pigiama?-

- Ma come vuoi che faccia a saperlo, Nami?! Perché la gente pensa sempre che io c’entri qualcosa quando sparisce la roba?!?!-

- Che esagerato. Non fare la vittima!-

- Beh, una volta io mi ero avventurato in una terra nuova, e c’era di quella gente che… se incontrava qualcuno per strada lo accusava di chissà quali colpe, anche inventate, e allora lui rispondeva che non c’entrava niente, e poi alla fine si mettevano a litigare, o peggio a menarsi. È stato allora che ho capito che dovevo inventare una nuova tattica segreta e così… ma… NAMI! Finisci almeno di ascoltare il mio racconto prima di lasciarmi a parlare da solo in mezzo al corridoio come un deficiente!! E ridammi il portafoglio, dannata!! –

- Fate silenzio, per favore, non siete a casa vostra…-

- Bibi ha ragione, non comportatevi da villani come al solito, ascoltate le perle di saggezza delle mie adoratissime fanciulle…-

- Sanji… hai uno sguardo che mi fa paura… sembri un pervertito…-

- Forse perché lo è?!-



- QUEEEEEEEEEK!!!!!!-

Confusione generale.

Nonostante il caos, a Yuri non sfuggì il fatto che Zoro aveva scelto di stare in camera da solo, mentre i suoi compagni si sistemavano in una camera da tre (e chiaramente Bibi e Nami dormivano nella stessa stanza).

“ Visto che è da solo, forse è un momento adatto per ringraziarlo adeguatamente… e poi mi piacerebbe sapere un po’ di più su di lui, del resto lui sa molto di me…!” pensò nella solitudine della sua camera. “Ho deciso. Busserò gentilmente, chiederò il permesso e se ha due minuti di tempo, se non è troppo stanco… Va beh che lui ama particolarmente riposare… che stia già dormendo? Sarà meglio che almeno provi, domani sera se ne andrà…” e così uscì, dirigendosi con passo lento e leggero verso la stanza del suo amico. Fece un lungo respiro e bussò tre colpi alla porta. Da dentro una voce rispose: -Avanti!- , e così lei girò la maniglia ed entrò.

- Ciao, ti posso rubare un min…- Yuri si bloccò e si sentì arrossire vertiginosamente: Zoro non aveva addosso la maglietta, anche se lui non sembrava farci troppo caso.

- Sì?- chiese Zoro con estrema naturalezza ed una punta di perplessità.

- Scusa, scusa…! Non volevo… passo domani… -balbettò Yuri imbarazzata come non mai. Stava per allontanarsi, ma Zoro la trattenne per il braccio. La ragazza ai sentiva il viso in fiamme: avrebbe voluto essere dappertutto, tranne che in quella situazione.

- Che succede, ho fatto qualcosa di male? Guarda che non c’è bisogno di rinviare, dimmi pure adesso di cosa hai bisogno. – poi sembrò accorgersi del perché del suo comportamento. – Ah, capisco, è per questo. Non eri l’imperturbabile che non si imbarazzava facilmente?! Guarda che non sono una donna, non c’è problema… per me. Non ci facevo caso perché Bibi e Nami non ci hanno mai dato troppo peso… ti imbarazza così tanto?-

- N… no… cioè… non proprio…- si sentiva più stupida ogni volta che pronunciava una parola.

- Cerca di non farci caso… allora, dimmi, che c’è?-

Yuri prese nuovamente un respiro profondo e cercò di ignorare quel piccolo dettaglio insieme alla lunghissima cicatrice che rovinava il petto del giovane.

- A dir la verità sono qui per… un motivo un po’ futile, forse, ma ci tenevo… ecco, volevo ringraziarti per oggi… era da tempo che non mio divertivo così… tu e gli altri siete straordinari, così uniti, così vivaci… e poi tu sei stato molto gentile con me, nonostante quello che era successo sulla nave…-

- Ma non c’è bisogno di ringraziarmi, è ordinaria amministrazione, non so se mi spiego…-

- Forse per te, ma per me è stato un gesto molto significativo…-

- Capirai. Che vuoi che sia. -

- I- inoltre mi sarebbe piaciuto parlare ancora un po’… magari di te… perché io di te so relativamente poco, tu invece di me sai già di più… sempre se ti va, naturalmente, non sei obbligato era solo una proposta possoimmaginarechetisembreròpesantenoèmegliochemenevadaciaobuonanotte…- aveva pronunciato le ultime frasi del suo discorso in fretta e con un tono decisamente basso.

Zoro aveva capito a malapena che cosa volesse dire, e continuava ad osservarla con aria leggermente interrogativa, chiedendosi se fosse veramente astemia come diceva di essere.

Che idea del cavolo era stata andare da lui! Avrebbe dovuto prevederlo che sarebbe andata a finire così, che stupida…

- Guarda che a me va bene… non ho neanche molto sonno…- disse poi il ragazzo.

- Lascia perdere, sono la solita idiota, imbecille, scema, cretina, deficiente… ah, ma hai detto che ti va bene…?!-

- Ehm… sì… ma sei davvero astemia o il vino di Sanji era troppo alcolico?!-

I due si sedettero sul letto, il quale era abbastanza spazioso e cominciarono a parlare. Yuri venne così a conoscenza della storia di Zoro e la trovò molto interessante. Poi decise di azzardare una domanda, senza sapere bene il motivo.

- Al momento avrai incontrato una ragazza che ti piace, no?-

- Beh… diciamo di sì… - a queste parole, Yuri avvertì una fastidiosa sensazione, c’era quasi rimasta male, lei sperava ardentemente il contrario. Cercò di ignorarsi e di non far trapelare i suoi sentimenti. Era brava a fingere. Infatti Zoro non se ne accorse, e continuò: - Ma purtroppo è morta. Si chiamava Kuina. Era per me una persona importantissima, è da lei che deriva la mia ambizione, per la promessa che le ho fatto, sai… se non fosse stato per quella, forse a quest’ora non sarei più qui. Pensa, a Rogue Town ho incontrato una ragazza che le assomigliava come una goccia d’acqua, ed era per giunta una spadaccina! Però, anche se fa gli stessi discorsi di Kuina non è che mi piaccia poi moltissimo, è così teatrale, fa un sacco di scena e perde troppo del suo tempo in parole dotte e inutili. -

- Kuina, eh…? È triste che sia scomparsa così giovane, poverina… tra voi sarebbe potuto nascere qualche cosa, in fondo è stato il tuo primo amore… - sospirò Yuri.

- No, non ne sarei troppo sicuro, era un tipo molto altezzoso, non si sarebbe mai accorta dei miei sentimenti. Tra l’altro mi prendeva sempre in giro, mi faceva imbestialire... – disse Zoro sorridendo.

Yuri sbadigliò e appoggiò la sua testa sulla spalla del ragazzo.

- Mi è venuto un colpo di sonno…- borbottò.

- Se sei stanca puoi restare qui per un po’… mi piace la tua compagnia, sai?-

- Oh, grazie…-

- Perché anche io sono stato molto solo prima di imbarcarmi con Rufy. Io ti capisco molto bene. Credo che io e te siamo simili, abbiamo vissuto esperienze che… Yuri? Yuri, dannazione, ti sei addormentata di già?!?! Oh, beh… a volte lo faccio anche io…-

Yuri si era addormentata senza accorgersene, e lo stesso successe anche a Zoro. Ad un tratto, i due si svegliarono di scatto udendo un rumore di vetri infranti.

Qualcuno aveva distrutto il vetro della finestra dove si trovavano. Yuri scese dal letto con cautela per non ferirsi con le schegge sparse dappertutto e disse, con voce molto seccata:

- Se trovo il responsabile di questo scherzo… gliela faccio pagare… e poi tocca a me pulire, come al solito…! Possibile che nessuno se ne rende conto?!?! Grrrrrrrrrrrrrrrrr…-

Poi si bloccò. Si voltò verso l’amico che la stava osservando e gli disse: - Zoro, vai a chiamare gli altri! Ho idea che non si tratti di uno scherzo…-

- D’accordo, ma…?-

- Vai! Ti darò più tardi le dovute spiegazioni… quando tutti saranno qui, in questa stanza. -

Zoro obbedì, anche se con un po’ di titubanza. Poco dopo, tutti erano all’interno della camera.

- Che è successo qua dentro?! Chi è stato a fare un macello simile?- domandò Bibi, anche se ancora assonnata.

- Già… vorrei alcune spiegazioni, signorina… tanto per cominciare, come mai eri in camera con il signor Rolonoa…?- disse Shank (ormai perfettamente ripreso dalla sbronza) con uno sguardo inquisitorio e sospettoso.

- Ehm… beh, io sono stata la prima a sentire il fracasso, e così sono accorsa subito per vedere cosa era successo… non è vero, Zoro?- inventò Yuri di sana pianta rivolgendosi a Zoro con uno sguardo supplichevole.

- Oh… uh… sì, certo, è andata così!-

Shank squadrò i due ragazzi (che pregavano di essere stati creduti, se no sarebbe scoppiato chissà cosa) da capo a piedi con fare sospettoso, poi apparve rassicurato, e non fece più domande.

- Qualcuno ha rotto questa finestra di proposito stasera: ho trovato qualcosa che lo prova: questo. -

Mostrò un fiore di acciaio dal gambo appuntito; aveva attaccato attorno alle foglie un pezzo di papiro arrotolato. Shank lo prese in mano con cautela. – Uhm… è un giglio. Molto interessante. Leggiamo che cosa ci scrivono questi “ammiratori”.-

Shank srotolò il papiro, e lo lesse ad alta voce, nella speranza che il mistero venisse chiarito.

- “ I sacerdoti del tempio del giglio vogliono ormai giustizia. Tre giovani donne vivono presso di voi: accompagnatele dove il cielo e il mare diventano una sola cosa, domani, quando il sole è sorto già da dodici ore, e lì lasciatele senza opporre resistenza, senza chiedervi il motivo. Due di loro torneranno, l’altra prescelta alto onore avrà.” Non ci ho capito tantissimo, a dirla tutta… -

- E poi le poesie non dovevano avere la rima?!- chiese Rufy che non aveva capito neanche cosa fosse successo.

- Non è un filastrocca, scemo!!!-

- Comunque l’unica cosa chiara è che… beh, in mezzo a questa storia siamo coinvolte noi tre…- constatò Nami.

- È inammissibile che qualcuno sia così sfrontato da pensare che io lasci torcere un capello alle mie amate!- urlò Sanji al colmo dell’ira. –Giuro che se lo becco gli do una lezione di quelle…-

- Tanto vale provare e sentire cosa vogliono!- propose Bibi.

- Il problema è capire dove vogliono incontrarci… non si sono proprio sprecati nelle indicazioni… e poi magari sono pericolosi… non che abbia paura, questo mai, ma proporrei di ignorare la richiesta di questi tizi. - disse Usop (quasi senza accorgersi che le sue gambe stavano tremando).

- Non è difficile da capire dove vogliano riceverci. – disse Yuri.

Tutti si voltarono verso di lei, sorpresi.

- Che vuoi dire con questo?- domandò Shank.

- Papà, se passassi un po’ più tempo in questo villaggio lo conosceresti di più, e avresti certamente capito già tutto! – sbottò la ragazza – Infatti, dopo aver attraversato un breve tratto di bosco, ci si ritrova davanti ad una piattaforma, dalla quale si vede la scogliera e gran parte dell’orizzonte. A causa di un’ illusione ottica, è chiaro che sembra che mare e cielo diventino medesima cosa!-

- E tu sai come arrivarci?- chiese Rufy.

- L’ ho appena detto… e poi mi ci reco abbastanza spesso per ammirare il panorama!-

- Potremmo recarci lì tanto per sapere chi sono e soprattutto cosa vogliono esattamente… questa lettera è troppo ambigua! Basterà presentarsi a mezzo giorno, e forse capiremo con chi abbiamo a che fare. – commentò Zoro.

- Perfetto, allora si va! Che bello, sono sicuro che sarà l’inizio di una grande avventura!- esclamò Rufy al colmo dell’eccitazione.

- QUEEEEK!-


 

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