FANFIC Bright Hearts CAPITOLI Capitolo 4 - Dove… Dove mi trovo? Qualcuno mi sente? Henry si guardò disperatamente intorno, mentre correva alla cieca per quel posto buio e grigio… Sentiva le pietre scricchiolare sotto i suoi passi… Forti correnti d’ aria calda lo colpivano di tanto in tanto… Era strano, stava sudando, eppure aveva i brividi… Non capiva dove si trovasse, sapeva solo che era arrivato lì seguendo una richiesta d’aiuto… AIUTO… AIUTO… AIUTO… Quella voce disperata continuava a risuonargli nella testa… Da dietro le sue spalle venne un gemito. Si voltò di scatto: stesa sul freddo pavimento di pietra, vi era una figuretta esile, i capelli rossi le ricadevano disordinati sul viso… I suoi occhi si aprirono per un istante, lasciando intravedere da sotto le palpebre semicalate due iridi ambrate. Henry spalancò la bocca e gridò: - Jeri!!! Si rizzò di colpo a sedere sul suo letto, ansimante e cosparso di sudore freddo. Stupidi letti di Sefiro, pensò, massaggiandosi la schiena. Erano duri come il cemento e altrettanto scomodi. Gettò un’ occhiata ai due letti accanto al suo. A quanto pare Ryo e Takato si erano già alzati. Doveva aver dormito proprio tanto… Dopo essersi ricomposto, uscì dal dormitorio e andò dritto filato nell’ ala destra dello stabilimento; era lì, infatti, che i Tamers e i ricercatori di Sefiro svolgevano l’ allenamento ai loro nuovi poteri. I rumori di cose infrante lo condussero fino a una saletta laterale, dove, come previsto, Henry trovò tutti e tre i suoi amici. - Ehi, Henry!- esclamò Takato, allegro- Guarda cosa riesco a fare! Una scarica azzurra parti dalla sua mano mandando in frantumi una vaso e un monitor da computer. - Congratulazioni! Non ho mai visto nulla di più stupido!- commentò Rika, disgustata. - Sei invidiosa!- ribattè Takato, limitandosi a sorriderle. - Sì… Credo di aver capito…- mormorò Reika Ootori, osservando i tabulati del suo computer- E’ una specie di scarica d’ energia! Senti, Takato… - Sì?- chiese lui. - Prova ad abbassare la potenza del tuo raggio, e a toccare quel computer! - Uh? D’ accordo…- Takato si concentrò e obbedì. Il computer si accese. - Uao! Incredibile!- esclamò Megumi, eccitata- Funziona senza che la spina sia attaccata! - Come pensavo…- disse Reika, sorridendo- Il raggio fornisce al computer l’ energia elettrica necessaria a funzionare… - Complimenti, Takato! Hai un futuro come batteria!- commentò Rika, scoppiando a ridere. - Oh, sta zitta!- sbottò Takato. Il computer aumentò ancora di più la luce sul suo monitor e dopo un po’ esplose- Ops… - Ti sei fatto male?- chiese Ryo, correndo da lui. - No, no…! Sto benissimo!- Takato si alzò e si scrollò di dosso i frammenti di vetro e di fili elettrici. - Chissà cosa succederebbe se quel raggio colpisse un essere vivente…- disse uno dei ricercatori, pensieroso. - Vuoi provare tu?- chiese Megumi, sorridendo tranquilla. - Oh, lasciami stare, Rika! Non è divertente!- sbottò Takato, mentre la ragazza lo faceva levitare al di sopra della sua testa. - Questo lo dici tu!- rispose lei- E poi, ora tocca a me esercitarmi, no? - Io non ho usato i miei poteri con te!- replicò lui. - E dai, Rika! Lascialo stare!- intervenne Henry. Un attimo dopo, si sentì attraversare la testa da un pensiero non suo: “Guarda come si lamenta! Vorrei esserci io, al suo posto!” Henry guardò perplesso Ryo, che gli stava accanto e osservava come lui Rika e Takato che litigavano. - Scusa, hai detto qualcosa?- gli chiese. - Io? Proprio niente, Henry! Stavo solo pensando! – “Vorrei sapere quando si deciderà Henry a mostrare i suoi poteri… Finora ognuno di noi ne ha scoperto almeno uno, ma lui no!” “E’ pazzesco!” pensò Henry “Questa è la voce di Ryo, ma lui non sta parlando! E’ come se sentissi i suoi pensieri!” fu colpito da un’ illuminazione “Che sia questo il mio potere?” Diresse lo sguardo verso Rika, e in un secondo si sentì soffocare da un sentimento di imbarazzo: “Ma che cos’ avrà Ryo da guardarmi così?!” Distolse lo sguardo da lei e gettò un’ occhiata a Takato: “Ma perché devo sempre fare queste figuracce? Giuro che se questa matta non mi mette subito a terra…!” Ormai completamente assorbito, si voltò e si concentrò prima su Reika e poi su Megumi: “Questi ragazzi non si rendono conto del potere che hanno tra le mani, o non sarebbero così tranquilli! E’ una cosa sconvolgente, inspiegabile! Del resto a Digiworld non ci sono schemi, tutto è possibile! Ma non si dovrebbe lasciare a dei ragazzini una responsabilità simile!” “Dove accidenti avrò messo gli occhiali? Li perdo sempre!…” Henry ebbe il sussulto di una risata mal repressa, e Ryo, Rika e Takato lo guardarono in modo strano: - Ma… Che cos’ hai? Henry esitò un secondo, poi sorrise: - Credo di aver appena scoperto qual’ è il mio potere! - Ah, sì?- chiese Ryo “Era ora!” - E quale sarebbe?- chiese Rika “Io non ho visto niente, come ha fatto a scoprirlo senza fare nulla?” “ Uhm… Conoscendo Henry, sarà qualcosa di molto particolare…” pensò Takato. - Sì, hai ragione!- approvò Henry, sorridendo a Takato, che aggrottò la fronte, confuso. Guardò tranquillo i tre amici, e disse:- Tenetevi forte! La gemma di Bayhiumon consente di leggere nel pensiero! - Cosa?! Rika lasciò cadere a terra Takato. - AHI!!!- fece lui. - Scusa..- balbettò Rika, arrossendo. Anche Ryo arrossì, mentre guardava Henry: - Ma scusa… In che senso? Vuol dire che tu hai sentito tutti i nostri pensieri? Henry annuì e Ryo diventò color fuoco. - Interessante…- commentò Reika Ootori, che a quanto sembra aveva ascoltato le chiacchiere dei Tamers- Chissà quanto questo potere riesce ad arrivare lontano… - Riesci a sentire cosa sta pensando tuo padre, in questo momento?- chiese Takato. - Aspetta…- mormorò Henry. In realtà non aveva ancora capito come si facesse a controllare quel potere. Cercò di concentrarsi sull’ immagine di suo padre, e un attimo dopo sentì dei sussurri soffocati e disconnessi nella sua testa, come se venissero da una radio non ben sintonizzata. Chiuse gli occhi e prese le tempie tra le mani. La gemma brillò. Un attimo dopo, la voce di suo padre risuonò nella sua mente: “Sono preoccupato per il mio Henry. Perché saranno arrivati questi cuori iridescenti? Cos’ altro vuole il mondo digitale da noi? Non credo che mia moglie reggerebbe, se Henry dovesse partire di nuovo! Ma che cosa combinano i miei compagni? Shibumi, Dolfin e gli altri dovrebbero essere già arrivati da un pezzo…” Il contatto si interruppe, e la voce scomparve. Henry riaprì gli occhi con un sussulto, e vide tutti gli altri – ricercatori e Tamers – che lo fissavano. - Eri praticamente in trance!- gli disse Rika- Sembravi così… Così lontano! - Ho sentito i pensieri di mio padre…- disse Henry, respirando profondamente. Si sentiva di colpo immensamente stanco- Erano fiebili, però… Come se parlasse a bassa voce… - Erano pensieri!- osservò Ryo- Come poteva farli a bassa voce? - Forse è perché era lontano!- disse Takato. - Evidentemente questo potere ha dei limiti di distanza!- affermò Reika, prendendo un appunto- O forse è solo questione di allenamento… Ah, Henry… - Sì?- chiese lui, spossato. - Devi farmi la promessa di non usare mai più il tuo potere su di noi!- disse la signora Ootori. Il tono della voce era pacato, ma lui notò un certo rossore, sulle sue guance. - Va bene…- promise Henry. - E neanche su di noi!- precisò Ryo, accalorato. - D’ accordo!- Henry sorrise, e l’ amico arrossì. - Bè, ragazzi… Questi poteri sono a dir poco strabilianti!- esclamò Rika- Se ci sono stati mandati, un motivo ci dev’ essere, e bello grave! Forse è arrivato davvero un nuovo nemico a Digiwordl, e questo è un modo indiretto dei supremi per farcelo sapere! - Se è così, dobbiamo scoprirlo!- disse Ryo, deciso. - Sì, ma come?- fece Takato- E se anche la scomparsa di Jeri fosse connessa a questa storia?- aggiunse, guardando gli altri quasi con spavento. “Jeri?” venne da pensare a Henry “E se…” – Ehi, ragazzi, ascoltate!- esclamò il cinese- Io stanotte ho fatto uno strano sogno… C’ era una voce che mi chiedeva aiuto… E ora che ci penso…- aggrottò la fronte- Sembrava davvero la voce di Jeri! - Cosa?- disse Ryo- Ma come… - Ecco, adesso io stavo pensando, bè… Il mio potere è quello di essere telepatico, no? Bene, e se durante il sonno mi fossi messo involontariamente in contatto con la mente di Jeri? Potrebbe essere stata davvero lei a chiedere aiuto! - E’ possibile…- mormorò Rika scioccata, quasi tra sé. - Cosa?- Takato corse da lui- E ti ricordi dove ti trovavi? - Bè… Era un posto buio… Pietroso… Anzi a pensarci…- socchiuse gli occhi- Poteva anche essere Digiwordl!… - Allora è vero! C’ è un nuovo nemico! E ha rapito Jeri!- esclamò Takato, in preda al panico. - Sta calmo! E’ solo un’ ipotesi!- osservò Ryo, appoggiandogli una mano sulla spalla. - Vero…- disse Rika, poco convinta- In fondo… Può anche essere che il sogno di Henry, fosse solo un… sogno! - L’ hai detto tu che ci dev’ essere un motivo se i cuori dei supremi sono arrivati a noi!- sbottò Takato, in crisi nervosa- E mi sembra lecito pensare che ci sia una connessione, visto che Jeri è scomparsa lo stesso giorno in cui sono apparse queste stupide gemme! Ryo tentò un’ altra ipotesi: - Forse Henry si è sbagliato…- azzardò- Forse il posto dove Henry ha visto Jeri non era Digiwordl! In fondo questo particolare gli è venuto in mente solo dopo! - L’ ho visto, Ryo! Era Digiwordl!- rispose Henry, secco- Solo che lì per lì non ci ho fatto caso! Sai quando si nota una cosa, ma senza farci troppo caso? - L’ unico modo per toglierci il dubbio, è partire per il Mondo Digitale!- affermò Takato, convinto. - E come? I tre tamers si voltarono verso la signora Ootori. Fino a quel momento era rimasta in silenzio ad ascoltarli, ma ora non era più riuscita a trattenersi: - Lo sapete anche voi che il varco si è chiuso! Non c’ è più alcun modo di entrare a Digiwordl!- disse. - E’ vero, purtroppo…- mormorò Henry, mordendosi il labbro. - No, invece!- esclamò Takato. Tutti si voltarono verso di lui. - C’ è un varco ancora aperto! Quello sotto il rifugio di Ghilmon!- spiegò- Sono tornato lì più volte, a controllare! Non si è mai chiuso! - Cosa? E perché non ce lo hai mai detto?- sbottò Rika- Tutte quelle volte che siamo andati lì a giocare… Perché non ce ne hai mai parlato? - Pensavo fosse meglio per tutti che non si sapesse…- mormorò Takato- Ma adesso… - Questo vuol dire che abbiamo ancora una carta da giocare!- esclamò Ryo- Vorrà dire che andremo a Digiwordl a controllare che tutto sia a posto, e se lo è, chiederemo spiegazioni ai supremi riguardo queste gemme! Tu sei d’ accordo?- aggiunse, rivolto a Rika. Lei annuì. - Lo siamo tutti, a questo punto!- affermò Henry- Bisognerà parlarne con mio padre e il signor Yamachi, però… Mi scusi, signorina, può chiamarli? - Ma…- balbettò Reika Ootori, spiazzata- Non so se… Aspettate, adesso vedo…- premette alcuni tasti su una specie di interfono là vicino e cominciò a chiedere qui e là del marito, mentre i quattro Tamers la guardavano decisi. |
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