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DIGILOVE STORY
by Francesca


CAPITOLO-24
KATHY: Adesso ho capito perché tutti quei baci e abbracci vari.

MIMI: Ma non capisco, deve già partire!!!!!!

TAI: Sarà per quella storia della fabbrica.

IZZY: Si capisce che gli hanno dato una scadenza. Se non arriva entro un tot di giorni vendono la fabbrica, o robe simili!!!!!!

MATT: Credo che sia l’unica soluzione possibile, altrimenti non avrebbe avuto motivo di partire così presto!!!!!

KARI: Ma scusate, lei non ha la nonna che abita qui vicino?

TK: Si, credo che abito nello stesso palazzo di Tai, perché?

KARI: Perché se le dispiace così tanto partire potrebbe anche rimanere qui con lei, o sbaglio?

JOE: Non è una cattiva idea. Hai ragione, Kari, cercheremo tutti di convincere la sua famiglia!!

SORA: No, io ho un’idea migliore, perché non convinciamo la nonna?

CODY: Non riesco a capire dove vuoi arrivare!!

SORA: Allora basterebbe convincere la nonna di Yolei a fingersi malata, cosicché da convincere i suoi genitori ad affidarla alla figlia perché possa prendersi cura di lei!!!

DAVIS: Stratomitico, complimenti Sora.

SORA: Thank you!!!!!!

CODY: Ma dobbiamo farlo entro stasera, a quello che ho capito la partenza è fissata per oggi.

KEN: Scusate ragazzi ma io non posso venire. Ho un appuntamento dal dentista che non posso proprio rimandare. Vi chiamo stasera per farvi sapere.

KARI: D’accordo, ciao Ken ci vediamo domani.

KATHY: Forza allora, tutti a casa della nonna!!!!

 

PALAZZO DI TAI, ORE 18.56 = INIZIO MISSIONE!!!!!

 

TAI: Buongiorno signora, sono Tai Kamaya, il ragazzo che abita sopra di lei.

NONNA: Oh ma certo, l’amico di mia nipote, entra pure ragazzo.

TAI: Ci sono anche i miei amici, non disturbano vero?

NONNA: Ci mancherebbe, gli amici di mia nipote, sono anche i miei amici!!!!

CODY: Grazie signora lei è molto gentile!!!!

 

NONNA: Allora ragazzi ditemi, qual buon vento vi porta qui?

MIMI: Beh ecco si tratta di sua nipote!!!

NONNA; Mia nipote, cosa le è successo? È caduta?, Si è fatta male?

SORA: No, no niente di tutto ciò. È solo che si deve trasferire e noi non volgiamo che lo faccia, senza contare che ci deve aiutare a risolvere un grosso problema.

NONNA: Capisco, me ne hanno parlato poco fa, anche a me dispiace molto, ma che cosa possiamo fare per farla restare qui?

MATT: Noi non possiamo fare niente, ma lei può riuscire a trattenerla qui.

NONNA: Avente in mente un piano non è vero? Forza ditemi!!!!!!

 

 

INTANTO KEN SI DISPERA PER LA PARTENZA DELLA SUA AMATA, OVVIAMENTE NON ERA VERO CHE DOVEVA ANDARE DAL DENTISTA!!!!!

 

KEN: Perché si deve trasferire, non è giusto, non è giusto. Io che tranquillamente mi sono lasciato convincere delle sue scuse, mentre lei soffriva. Non sono stato in grado di capire che aveva bisogno di me e ho lasciato decidere di questo stupido trasferimento, non sono degno di stare qui, che razza di amico sono, altro che digipietra della bontà, a me serviva la digipietra dell’odio o della freddezza.

Non voglio più deludere nessuno, non voglio più stare in mezzo alla gente, non voglio più farli soffrire, (urlando) IO VOGLIO ANDARMENE DA QUI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

UN SOLO ISTANTE TRASCORRE DA QUELL ’ URLO DI DISPERAZIONE, UN SOLO ISTANTE DURANTE IL QUALE UNA LUCE NERA, NERA COME IL SUO DIGIVICE, LO AVVOLGE E LO TELETRASPORTA IN UN ALTRO LUOGO, PROPRIO COME AVEVA CHIESTO LUI, LONTANO DA TUTTI!!!!!

 

KEN: Ma dove sono capitato?

VOCE: Sei a Digiworld ragazzo mio!!!!!!

 

CHE COSA? A DIGIWORLD, MA COME è POSSIBILE? NESSUNO C’è RIUSCITO E INVECE LUI ADESSO è Lì, DA SOLO, A DIGIWORLD!!!!!

 

KEN: Chi ha parlato?

VOCE: Non ti ricordi più di me?

KEN: Ma certo, come stai, Gennai?

GENNAI: Molto bene grazie, e vedo in forma anche te. È da un pezzo che non ci vediamo, o sbaglio?

KEN: Non sbagli affatto, anzi avrei un paio di domande da farti. Come mai non siamo riusciti ad arrivare a Digiworld? E perché i nostri digivice non funzionano più come dovrebbero?

GENNAI: è molto semplice, Ken, dovevate superare una prova.

KEN: Una prova? Che genere di prova?

GENNAI: Ormai nessun pericolo minaccia più Digiworld e noi volevamo controllare che voi foste ancora i digiprescelti.

KEN: Scusa Gennai, ma, noi chi?

GENNAI: Io e i digimon sacri.

KEN: Ma non sei solo tu colui che ha il potere su Digiworld?

GENNAI: Io da solo non potrei governare su un mondo così vasto, è per questo che ho creato i digimon sacri, per aiutarmi nell’amministrazione di Digiworld

KEN: Perché, se hai detto che dovevamo superare una prova, io sono arrivato qui senza fare nulla?

GENNAI: Ti sbagli Ken, tu hai fatto riattivare la tua digipietra, desiderando più di qualunque cosa aiutare i tuoi amici e la tua fidanzata!!!!

KEN: Devi aver capito male, io ho chiesto di potermene andare perché non ero riuscito ad aiutarli.

GENNAI: Che era la cosa che desideravi di più, ti è chiaro adesso il concetto?

KEN: Si adesso credo di capire, ma per gli altri?

GENNAI: Gli altri predestinati dovranno riuscire a far riattivare le loro digipietre, proprio come hai fatto tu.

KEN: Un’altra cosa? Come farò ad avvisare i miei genitori che sono qui?

GENNAI: Oh ma loro lo sanno già.

KEN: Come sarebbe a dire.

GENNAI: I vostri genitori sono stati informati da me personalmente del vostro arduo compito. Faranno credere a tutti che tu non sei tornato a casa ma sottosotto loro sanno che tu sei qui e sono orgogliosi di te.

KEN: Ma perché non possono dire a tutti che io sono qui con te?

GENNAI: Perché se gli altri digiprescelti lo sapessero non si preoccuperebbero di venire a cercarti e quindi non farebbero attivare le loro rispettive digipietre

KEN: E cosa succederà a Yolei, Davis e Cody che non hanno una loro digipietra?

GENNAI: Vedi quelle uova laggiù? Dentro sono conservate le digipietre che li attendono. Ce n’è una per ognuno.

KEN: D’accordo, ma le altre otto uova?

GENNAI: Le altre sono per i primi prescelti. Ti ricordi perché non hanno le loro digipietre?

KEN: Si, per la salvezza di Digiworld, le hanno donate alla Terra.

GENNAI: Ma adesso la Terra è salva e non ha più bisogno delle pietre che finalmente possono tornare ai loro legittimi proprietari!!!!!!

KEN: Ora è tutto chiaro. Ti ringrazio per le informazioni Gennai.

GENNAI: Intanto che aspetti i tuoi amici puoi farti un giro con una persona che ti aspettava da un pezzo.

KEN: Wormmon!!!!!!!!

 

WORMMON: Ciao Ken è da parecchio che non ci si vede. Sono felice che tu sia qui.

KEN: Anch’io, lo sono anch’io!!!!!!!!!!

GENNAI: Non ti stai dimenticando qualcosa?

KEN: La mia digipietra!!!

 

 

KEN HA QUINDI SUPERATO LA PROVA CHE LO HA NUOVAM,ENTE CONDOTTO A DIGIWORLD. GLI ALTRI RAGAZZI, IGNARI DI TUTTA QUESTA STORIA, STANNO TORNANDO A CASA, DOPO AVER PROGETTATO CON LA NONNA DI YOLEI, UNA STUTO PIANO PER TENERE LA RAGAZZA NELLA STESSA CITTà!!!!!!!!!!!

 

MIMI: Certo che questo è proprio un giorno da dimenticare.

SORA: Già, hai perfettamente ragione. Prima non riusciamo ad andare a Digiworld, poi la partenza di Yolei e……… e questa cos’è?

 

SORA SOLLEVA DA TERRA UNA PICCOLA BUSTA ROSA, ESATTAMENTE UGUALE A QUELLA CHE AVEVA RICEVUTO IL GIORNO PRIMA, SEMPRE SOLO CON IL SUO NOME:

  Sora Takenouchi.

 

MIMI: Questa è la lettera del tuo spasimante?

SORA: No, questa è la seconda lettera del mio spasimante!!!!!!

MIMI: Dai leggi, sono curiosa!!!

SORA: D’accordo, allora……

 

Cara Sora,

rieccoci qui. Ti ho già detto che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi la capacità di stupirci? Se non l’ho fatto prima, lo dico adesso: l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci.

            Tutti i bambini piccoli ce l’hanno. E ci mancherebbe altro. Dopo solo pochi mesi di vita cominciano a percepire una realtà nuova fiammante. Eppure, a mano a mano che crescono, questa capacità di stupirsi sembra affievolirsi. Quale può essere il motivo? Sora Takenouchi conosce la risposta?

            Allora: se un neonato potesse parlare, avrebbe sicuramente molte cose da dire sulla strano mondo in cui è capitato. Tuttavia, anche se piccolo non può esprimersi a parole, indica tutto quello che gli sta attorno, cercando al contempo di afferrare gli oggetti che si trovano nella stanza.

            Quando comincia a parlare, può succedere che il bambino si fermi di colpo e dica: “Bau, bau” ogni volta che vede un cane. Comincia ad agitarsi nella carrozzina, muove freneticamente le braccia e ripete: “Bau, bau, bau, bau!” Allora noi, che abbiamo qualche hanno in più sulle spalle, ci sentiamo forse un po’ a disagio per via del suo entusiasmo. “Ma sì, ma sì, è un bau”, rispondiamo, ormai abituati al mondo. “Adesso però fai il bravo, su.” Non proviamo la stessa eccitazione: abbiamo già visto un cane. Una scena del genere può ripetersi centinaia di volte prima che il bimbo riesca ad incrociare un cane (o un elefante, o un ippopotamo) senza perdere il controllo. Tuttavia, molto prima che il piccolo impari a parlare nonché a pensare in modo filosofico, il mondo sarà diventato per lui un’abitudine.

            Peccato!

            Sarà mio compito impedire che anche tu diventi una di quelle persone che danno il mondo per scontato, cara Sora.

Per sicurezza faremo un paio di esperimenti mentali prima di cominciare il corso di filosofia vero e proprio.

Immagina di passeggiare in un bosco. All’improvviso, sul sentiero davanti a te, vedi una navicella spaziale. Ne sta uscendo un minuscolo marziano che comincia a fissarti……

            Che cosa penseresti in una situazione del genere? Non importa, fa lo stesso. Piuttosto, non ti è mai capitato di pensare a te stessa come a un marziano?

            È assai improbabile che un giorno tu ti imbatta in una creatura di un altro pianeta. In effetti, non sappiamo neanche se ci sia vita su altri pianeti. Invece è possibile che tu ti imbatta in te stessa. Un giorno ti fermi di colpo e pensi a te stessa in modo completamente nuovo. Magari può succedere proprio mentre stai facendo una passeggiata nel bosco.

            Sono una creatura, pensi, sono un animale misterioso………

            È come se ti svegliassi da un sonno lunghissimo che dura da anni, proprio come è successo alla Bella Addormentata nel Bosco. Chi sono io? Ti chiedi. Sai che stai vagando su un pianeta dell’universo. Ma che cos’è l’universo?

            Se ti capita di pensare a te stesso in questo modo, hai scoperto qualcosa di misterioso al pari del marziano di cui parlavamo poc’anzi. Non hai incontrato una creatura che viene dallo spazio, ma hai guardato dentro di te e ti sei vista come una strana creatura.

            Mi segui, Sora? Facciamo un altro esperimento mentale.

            Immagina che, un mattino, mamma, papà e il piccolo Thomas di due, tre anni siano seduti in cucina a fare colazione. A un certo punto la mamma si alza e si  gira verso il fornello: in quel preciso momento, sotto lo sguardo attento do Thomas, il papà spicca un volo fino al soffitto.

            Quale pensi che sarà la reazione del piccolo? Forse punterà un dito verso il padre, esclamando: “Papà vola!”

            La meraviglia di Thomas sarebbe grande, ma non troppo diversa da quella che lui prova quando vede il padre usare un marchingegno assai divertente per farsi la barba, arrampicarsi sul tetto per orientare l’antenna della televisione o infilare la testa nel cofano della macchina per riuscirne poi nero come la pece. Agli occhi di Thomas, insomma, papà fa sempre un mucchio di cose strane e un piccolo volo sopra il tavolo della cucina non cambia granché.

            Adesso tocca alla mamma. Ha sentito l’esclamazione di Thomas e si gira di scatto. Come pensi che possa reagire alla vista del marito che svolazza sul tavolo?

            Probabilmente lascerà cadere a terra il barattolo della marmellata e si metterà ad urlare dalla paura. Forse avrà addirittura bisogno del medico anche dopo che papà sarà ridisceso sulla sedia.

            Secondo te perché la mamma e Thomas reagiscono in modo così diverso?

            Ha a che fare con l’ABITUDINE. La mamma ha imparato che gli esseri umani non possono volare. Thomas invece no: non è ancora sicuro di ciò che sia possibile fare o non fare in questo mondo.

            Tu che ne pensi del mondo, Sora? Credi che il mondo sia possibile? Anch’esso è sospeso nello spazio!

            La cosa più triste è che, crescendo, noi non ci abituiamo soltanto alla legge di gravità bensì al mondo così com’è. In altre parole, perdiamo a poco a poco la capacità di stupirci per quello che il mondo ci offre. Ed è un perdita grave, alla quale i filosofi cercano di porre rimedio. Nel nostro animo, noi intuiamo che la vita è un mistero. E questa è una sensazione che abbiamo provato una volta, molto tempo prima che imparassimo a pensarci.

 

Voglio fare una precisazione: anche se le domande filosofiche riguardano tutti gli esseri umani, non tutti diventano filosofi. Per motivi diversi, la maggior parte delle persone è così presa dalle cose di tutti i giorni che il pensare all’esistenza occupa l’ultimissimo posto.

            Per i bambini, il mondo, con tutto ciò che offre, è qualcosa di nuovo, di stupefacente. Non è così per tutti gli adulti, la maggior parte dei quali percepisce il mondo come un fatto ordinario.

            I filosofi rappresentano una nobile eccezione. Un filosofo non è mai riuscito ad abituarsi del tutto al mondo che, per lui, continua ad essere assurdo, sì, enigmatico e misterioso. I filosofi e i bambini hanno in comune questa importante capacità. Potremmo ben dire che un filosofo conserva la pelle delicata di un bambino per tutta la vita.

            Adesso devi scegliere, cara Sora. Sei un bambino che non è ancora riuscito ad “abituarsi al mondo?” o sei un filosofo che giura di non abituarsi mai?

            Se scuoti la testa e non ti senti né bambino né filosofo è perché il mondo ti è diventato così familiare che non ti stupisce più. In questo caso il pericolo è già in agguato. Per questo ti offro questo corso di filosofia: per sicurezza. Non voglio che tu appartenga alla categoria degli apatici e degli indifferenti. Voglio che tu viva la tua vita in modo consapevole.

 

SORA: Questo è tutto.

MIMI: Com’è romantico!!!!!! Soprattutto quella bellissima, ultima frase, sei proprio fortunata Sora!!!!

SORA: In quanto a spasimanti, tu non sei seconda a nessuno Mimi!!!

MIMI: Ah, ah, ah……sei molto gentile. Ci vediamo domani, Sora.

SORA: D’accordo, ciao Mimi!!!!

 

INTANTO CHE TUTTIO QUESTO AVVIENE, TAI SI è PRECIPITATO A CASA DI YOLEI PER AVVISARE I SUOI GENITORI DELLA “MALATTIA” DELLA NONNA.

 

TAI: Buongiorno signore, signora Inoue. Sono qui per informarvi di un fatto molto spiacevole.

MADRE Y: Se è una scusa per trattenere qui la mia bambina, allora puoi anche andartene giovanotto. La mia risposta è no!!!

TAI: Ma aspetti un attimo.

PADRE Y: Non hai sentito mia moglie? Yolei deve venire con noi a Osaka, lontano da qui, ne va del nostro futuro.

TAI: Ma sei voi mi lasciaste parlare……

YOLEI: Non hai sentito la mamma, oramai lei decide anche della mia vita!!!

MADRE Y: Non ti ci mettere anche tu, Yolei. E tu Tai devi andare a casa, altrimenti chiamo i tuoi genitori.

TAI: Non mi interessa. Io voglio solo che mi ascoltiate!!!

SORELLA Y: Come sei insistente. La nostra sorellina non può rimanere qui da sola, fa parte della famiglia.

FRATELLO Y: Altrimenti anch’io resterei qui. Non è giusto!!!!!!!!!!

TAI (gridando): ADESSO BASTAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!! Ora state un po’ zitti che parlo io. La nonna di Yolei, nonché sua madre, cara signora, ha avuto un attacco improvviso ed è svenuta in camera. L’hanno trovata a terra alcuni suoi amici che le stavano facendo visita.

YOLEI: Nonna…………

TAI: Io l’ho saputo perché abito nello stesso palazzo ed ho pensato fosse giusto informarvi ma voi non volete ascoltarmi. Vi conviene correre subito a casa sua.

E un’altra volta lasciatele parlare le persone!!!!!!!!!

 

UN ATTIMO, PROPRIO COME ERA SUCCESSO A KEN, TAI VIENE AVVOLTO DA UNA LUCE ARANCIONE, QUASI ROSSA E LUI, SOTTO GLI OCCHI ATTONITI DEI PRESENTI, VIENE CATAPULTATO A DIGIWORLD DOVE SI TROVA DAVANTI KEN, WORMMON E GENNAI.

 

TAI: Gennai? Ken mi puoi spiegare dove siamo finiti e come mai siamo da soli?

GENNAI: Sei a Digiworld, hai superato la prova che ti era stata assegnata. Hai affrontato i genitori di Yolei malgrado loro di avessero detto di andartene. Hai dimostrato di avere molto coraggio. La tua digipietra ti ha riportato qui, complimenti Tai!!!!!!

 

DA UNA DELLE 11 UOVA ESCE LA DIGIPIETRA DEL CORAGGIO, DA TROPPO TEMPO IMPRIGIONATA Là DENTRO. CON LEI COMPARE ANCHE IL SUO INSEPARABILE AMICO: AGUMON!!!!!!!!!

 

                                                                  

 

AGUMON: Ciao Tai, come sono contento di vederti. Mi sei mancato così tanto!!!!!!!!

TAI: Perché, tu non mi sei mancato? Gennai devo chiederti alcune cose che non mi sono chiare!!!!!

KEN: Viene con me, te le spiego io!!!!!!!!!!!

 

ANCHE TAI HA SUPERATO LA PROVA. MA TORNIAMO A YOLEI. LA SUA FAMIGLIA è RIMASTA SCONVOLTA DALLA NOTIZIA DI TAI E SI è PRECIPITATA A CASA DELLA NONNA. TUTTI TRANNE YOLEI, TROPPO SPAVENTATA PER CORRERE DA LEI.

 

YOLEI: Io non voglio partire. Io non devo partire. Io devo aiutare i miei amici, devo aiutarli ad andare a Digiworld. Senza di me non ci possono riuscire. Io sono una digiprescelta. Il mio compito è salvare i digimon, non posso tirarmi indietro, non voglio. Io devo rimanere qui ad aiutare la mia nonna. Perché tutti non vogliono capire, perché non comprendono il motivo della mia angoscia, perché nessuno mi capisce mentre io riesco sempre a capire tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! IO NON VOGLIO TRASLOCARE!!!!!!!!!!!!! NON VOGLIO!!!!!!!!!!!!!

 

 IL SOLITO LAMPO DI LUCE AVVOLGE LA DIGIPRESCELTA IN LACRIME. LA LUCE ROSSA CHE LA AVVOLGE SEMBRA USCIRLE DAL PETTO, PROPRIO DOVE SI TROVA IL CUORE. ANCHE LEI È PRONTA PER ANDARE A DIGIWORLD MA CON QUALE DIGIPIETRA?

 

GENNAI: Ben arrivata Yolei. Sei in ritardo sulla tabella di marcia

YOLEI: Come non capisco. Gennai, Ken, Tai dove siamo finiti?

TAI: Indovina un po’? siamo a Digiworld. Sembra incredibile ma è proprio così!!!!!

YOLEI: Ma come non capisco. Dove sono tutti gli altri?

GENNAI: Hai superato la tua prova. Hai dimostrato di voler rimanere in questa città non per tuoi scopi personali ma semplicemente per aiutare gli altri. Il tuo animo è nobile ed è per questo che ti meriti la digipietra dell’altruismo.

YOLEI: Digipietra dell’altruismo?

GENNAI: Prova d avvicinarti a quell’uovo rosso!!!!!

 

YOLEI SI AVVICINA E QUANDO è PROPRIO A DIECI CENTIMETRI DALL’UOVO, QUESTO SI APRE E NE ESCE UNA DIGIPIETRA A FORMA OVALE CON IN MEZZO UN BELLISSIMO ROMBO. LA DIGIPIETRA DELL’ALTRUISMO SEGUITA DAL SUO FEDELISSIMO COMPAGNO: HAWKMON!!!!!!!

 

                                  

 

HAWKMON: Ciao Yolei come sono contenta di rivederti. Hai visto la tua digipietra? L’ho sempre detto che tu sei unica!!!!!!

YOLEI: Hai ragione. Non me l’aspettavo proprio. Io la digipietra dell’altruismo!!!!!! Digiworld mi ha proprio cambiato!!!!!!

GENNAI: Come ti ho già detto, hai saputo dimostrare di volere prima di tutto l’interesse degli altri ed è per questo che la digipietra dell’altruismo ha scelto te.

KEN: Perché ha scelto te? Non era già destinata a lei?

GENNAI: No, per i nuovi digiprescelti la distribuzione delle digipietre è un po’ diversa. In base al loro comportamento si materializza una particolare pietra che da quel momento caratterizza la ragazza o il ragazzo.

TAI: Quindi anche per Davis e Cody sarà la stessa cosa?

GENNAI: Precisamente. Dal loro comportamento in questi giorni si determinerà la loro qualità particolare.

YOLEI: Perché in questi giorni? C’è un limiti di tempo?

GENNAI: Esattamente. I rimanenti hanno due giorni da adesso in avanti. Nel vostro mondo hanno tempo fino a martedì. Se dopo la fine della giornata qualcuno non sarà riuscito ad arrivare a Digiworld si potrà considerare licenziato dal suo ruolo, per così dire, e verrà nominato un altro bambino al suo posto.

KEN: Allora aveva ragione Davis. State cercando dei nuovi digiprescelti che ci sostituiscano?

GENNAI: No non ho mai detto questo. Solo se qualcuno di voi non supererà la prova verrà sostituito ma non per mia volontà ma per un suo rifiuto di far funzionare di nuovo la digipietra.

TAI: Ma se uno non riesce a trovare il momento di manifestare la sua dote?

GENNAI: Voi dovreste sempre farne uso!!!! Questa è la cosa più importante, non dovreste mai dimenticarlo.

WORMMON: A proposito non c’è un modo per vedere cosa combinano i nostri amici?

GENNAI: Ma certo. In quella stanza là in fondo ci sono 12 sfere. Ognuno evidenzia la vita dei prescelti o della loro famiglia. Potete osservare chi volete. A voi la scelta!!!!!!

TAI: Io voglio vedere Matt e Sora.

YOLEI: Io mi butto su Mimi e Kari.

KEN: Io invece preferirei vedere ognuno dei ragazzi, un po’ per volta e magari aiutarli nel momento del bisogno!!!!!

GENNAI: Non resta altro che aspettare………

 

E MENTRE A DIGIWORLD SI ASPETTA, SUL MONDO REALE è MATTINA ED è ORA DI ANDARE A SCUOLA. MA OVVIAMENTE MANCA QUALCUNO ALL’APPELLO.

ORE 12.30 = PRANZO.

 

SORA: Allora ragazzi nessuna notizia di Tai, Ken e Yolei?

MIMI: No abbiamo contattato tutti. Ma nessuno a saputo dirci nulla.

CODY: E i genitori? Li avete chiamati?

MATT: Certo ma ognuno di loro ha detto che non erano tornati a casa a dormire ma la cosa strana è che lo hanno detto come se fossero andati a fare una passeggiata.

TK: Già, come se sapessero qualcosa che nemmeno noi sappiamo e che ci vogliono dire.

KARI: Non vi sembra strano tutta questa storia? Prima il trasferimento di Yolei, poi la storia di Digiworld, e adesso la stranissima sparizione di questi tre.

DAVIS: Secondo me Yolei e Ken sono scappati assieme e in quanto a Tai, beh dopo quello che gli hai fatto Sora, anch’io sarei fuggito, ma la mia dolce Kari non mi tradirà mai.

KATHY: Io non ne sarei così sicura!!!!!

DAVIS: Cosa hai detto scusa?

KATHY: Io? Niente di particolare perché?

 

YOKO: Scusate ragazzi se disturbo la vostra conversazione……

IZZY: Ciao Yoko, dicci un po’ qual è il problema?

YOKO: Ecco io avevo bisogno di parlare con Matt.

MATT: Ma certo arrivo.

 

ALLONTANATISI DAL GRUPPO………

 

MATT: Allora qual è il problema?

YOKO: Bè tu fai parte di una band non è così?
MATT: Si perché?

YOKO: Io ti posso proporre un lavoretto con i fiocchi che ti frutterò un bel po’ di successo e un bel po’ di soldi, nonché un sacco di ammiratrici!!!!!

 

TAI: Uao, certo che Matt ha una fortuna sfacciata”

 

MATT: Fantastico. Non so cosa fare per sdebitarmi. C’è qualcosa che posso fare per ringraziarti?

YOKO: Beh ecco una cosa ci sarebbe

MATT: Dai spara, sono pronti a fare quello che vuoi!!!!

YOKO: Ecco, dovresti rinunciare a Joe. Sai a noi non piace quindi devi scegliere: o noi o lui!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

TAI: Ma come si permette di chiedere certe cose?”

 

MATT: Dovrei rinunciare all’amicizia di Joe?

YOKO: Preferisci  un futuro da favola o un amico da quattro soldi?

 

 

N.B. Quando vedete delle frasi dei malcapitati a Digiworld, vuol dire che stanno parlando da lì perché vedevano attraverso le sfere.

 

N.B. 2 Volevo ringraziare tantissimo Jostein Gaarder, lo scrittore di “Il mondo di Sofia” dal quale ho preso le lettere da mandare a Sora. Se non avete niente da fare leggete la mia fan fiction e poi questo straordinario libro che è un capolavoro della letteratura!!!!! Ve lo dice un’intenditrice!!!!!!!!

(lo dico anche io, è bellissimissimo!! Leggetelo! N.d.Marge)




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