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RANMA SI FA DA PARTE
- Capitolo 4° -


*** CAPITOLO IV ***
Iniziò a piovere, e Ranma si ritrovò le morbide forme da ragazza mentre correva; ciò di sicuro lo rese più nervoso: per colpa di quella maledizione aveva perso tutta la virilità! Era per quel sortilegio che ora si sentiva più debole, che non aveva potuto ancora riabbracciare sua madre... Forse era proprio per quello che Akane non aveva scelto lui! Inciampò e vide la sua immagine riflessa in una pozza d'acqua: con un pugno la fece dissolvere in mille goccioline, che si andarono a fondere con la pioggia e con le sue lacrime... In quel momento sentì grugnire: era P-Chan!
" Ryoga... Ti sei perso di nuovo?"
Il maialino gli andò incontro: Ranma lo prese in braccio e lo strinse forte a sé... All'amico quel comportamento sembrò molto strano.
" Sai, Ryoga... Akane... Lei... Ha scelto un altro..."
Il porcellino spalancò gli occhi ed iniziò ad emettere una serie di incomprensibili versi.
" Né te, né me, né Kuno, né chiunque altro... Ha scelto un mio amico... Ed il mio amico ha scelto lei!"
Ryoga iniziò ad agitarsi maggiormente e a graffiarlo in volto:
" Prosciutto in miniatura, si può sapere che diavolo ti prende?! Smettila di grugnire che non capisco niente!"
Fu così che andarono alle terme pubbliche, entrando con molta indifferenza nel settore maschile sotto gli occhi increduli di tutti i clienti, che vedevano una ragazzina procace con in braccio un animale; non appena si immersero, tornarono alla loro forma originaria.
" Ranmaaaa!!! Maledetto!!! Ripeti quello che hai detto!"
" Scemo di un Ryoga! Ma che sei sordo?"
" Ranma Saotome, sappi che se mi hai mentito giuro sul mio onore che..."
" Non ti ho mentito: è la verità."
L'altro rimase impietrito, a bocca aperta.
" Akane... Dolce Akane... Ho vagato a lungo per venirti a trovare, ed ora questa notizia mi infrange il cuore... Chilometri e chilometri percorsi inutilmente, paesi di tutto il mondo attraversati vanamente!"
" Scommetto che sarai rimasto come al solito nei dintorni di Tokyo..."
" Non interrompere il mio profondo dolore!"
" Ragazzi, vi prego di andarvene perchè state disturbando la clientela, con i vostri battibecchi...", disse abbastanza seccato il padrone.
" Ci scusi, ci scusi!", dissero i due all'unisono.
***

Una volta fuori, vi fu per un pò il silenzio; il primo a parlare fu Ryoga:
" Stasera... Per l'ultima volta... Mi trasformerò in P-Chan per riabbracciarla, un'ultima volta... Oh Akane, il mio amore per te non conosce l'umiliazione: per te sono pronto anche ad assumere quella forma maledetta!"
" Ryoga! Vuoi fare ancora una volta il porco fra le braccia di Akane?"
" Tzé, Ranma... A questo punto non devo darti più conto! ", ribattè il ragazzo, dirigendosi correndo verso casa Tendo.
Ranma rimase allibito... In effetti, aveva ragione: Akane non era più la sua ragazza, non era più la persona per la quale battersi, da difendere... Perché lui, in realtà, aveva sempre avuto un atteggiamento molto protettivo nei suoi confronti... A volte neanche lui riusciva a spiegarsi certe reazioni, forse in virtù della sua ben nota timidezza... " Ma che diavolo mi prende? Che lei faccia pure quello che vuole, ne è liberissima!", disse risoluto, cercando l'autoconvinzione di quelle parole, mentre tornava anche lui a casa. Il problema ora era dare la notizia a suo padre e a tutti gli altri: rompendo il fidanzamento, la famiglia Saotome doveva lasciare quell'abitazione, poichè la loro presenza non aveva più senso. Poi rifletté sul fatto che la loro unione non era ancora stata sciolta... Quando sarebbe accaduto? Ed iniziò, come al solito, a crucciarsi... Forse era il caso di parlare alla ragazza, di chiederle spiegazioni...
" Ma no, altrimenti quella stupida capirebbe che io per lei... Ecco... ", e con questi pensieri varcò l'ingresso del giardino. L'occhio cadde sul laghetto, dove ancora galleggiavano tutti i fiori di carta: Ranma vi si accovacciò accanto, mise un dito nell'acqua lasciandovelo scorrere avanti ed indietro e con l'altra mano si teneva il mento... All'improvviso si ritrovò gli occhi della ragazza nella sua mente: ripensò a tutte le volte che lei aveva cucinato e lui si era rifiutato anche solo di assaggiare, a quando si allenavano insieme in palestra e lei si indispettiva perchè lui era nettamente più forte, a quando lui le diceva che non era per niente carina e lei gli lanciava contro il primo oggetto che si ritrovava fra le mani...
" Infondo, ora il problema di gestire quel caratterino sarà di Hiroshi... Forse è meglio così..."
Ranma si trovava in difficoltà: da un lato c'era il suo migliore amico, l'unico che avesse; dall'altro c'era la ragazza alla quale teneva di più al mondo, per la quale sentiva qualcosa di forte anche ora, nonostante quello che era accaduto e nonostante cercasse continuamente di soffocare questo sentimento. Due persone per le quali aveva grandissima considerazione e che, guarda caso, provavano interesse l'uno per l'altro: no, lui non poteva mettersi tra loro. Sarebbe stato egoista, e poi non voleva smuovere la pietà di nessuno: non era nel suo carattere, non era nella sua indole!
" Ranma! ", sentì, mentre era assorto in questi pensieri. Si voltò: era Akane, ancora in tenuta da allenamento. La ragazza approfittò dell'occasione per rivolgergli la parola, per cercare un punto di incontro... Anche perchè sentiva che in quei giorni avrebbe necessariamente dovuto affrontare con lui un discorso a causa di Hiroshi.
" Akane... Che vuoi?"
" Che ci fai qui fuori, a quest'ora?"
" Ero uscito e sono tornato adesso..."
" Cos'è quel pasticcio nel laghetto?", mentre osservava pallottole di carta inzuppate e scolorite galleggiare.
" Nulla di importante."
" Dovresti pulire quando combini qualche disastro!"
" Ci penserò domani" ribatté il ragazzo, dandole le spalle e dirigendosi in casa.
La ragazza avvertì qualcosa di strano in lui; si chinò sul laghetto e cercò di distinguere cosa fossero quegli oggetti amorfi che si trovavano sul pelo dell'acqua, ma ne carpì soltanto l'originario colore blu. Attaccato ad uno di questi, vide un pezzetto di carta scolorito dove vi lesse a stento 'Ranma' alla fine. E, chiedendosi che cosa potesse mai significare, se ne andò a letto, presa anche da altri pensieri.


***

Il giorno dopo, mentre Ranma si dirigeva al piano di sotto per fare colazione, incrociò Akane, che usciva dalla sua stanza:
" Ranma, guarda! E' tornato P-Chan!", disse lei raggiante mentre gli mostrava l'animaletto.
" Brutto porco, hai dormito di nuovo con..." ma si fermò. Ora lui non aveva più il diritto di dire certe cose, e scese le scale. A tavola tutti si chiedevano come stessero ora le cose: entrambi i ragazzi erano pensierosi, ma poichè Akane aveva fatto esplicita richiesta di non chiedere nulla, ognuno decise di mettere da parte la curiosità.
" Oggi il vecchiaccio non ci sarà, così staremo un pò più tranquilli... ", si intromise Soun rompendo il silenzio.
" Ranma, Hiroshi verrà oggi ad allenarsi?", chiese Genma.
Il ragazzo ebbe un attimo di esitazione, durante il quale velocemente gli si ripresentò in mente ciò che era successo il giorno prima. Doveva parlare con Akane.
" Non saprei, glielo chiederò quando lo vedo. ", e si alzò, dicendo: "Akane, andiamo?"
Tutti sobbalzarono: allora avevano fatto pace? Anche la ragazza ne rimase sorpresa, e timidamente rispose di sì.
Il tragitto lungo la scuola fu imbarazzante per entrambi, perchè sia l'uno che l'altro avevano tanto da dire... Il problema era trovare le parole per farlo. Dopo un pò, Ranma si fece coraggio e disse:
" Akane, io... Ricordi cosa mi hai detto l'altro giorno?"
" Uh? "
" Quando mi hai detto che volevi riflettere sul fidanzamento... "
" Ma non avevamo detto che ne avremmo riparlato fra una settimana? "
" Sì... Ma se tu hai già preso la tua decisione, non vedo perchè aspettare ancora...", alludendo a quanto avesse sentito.
Akane si fermò. Ranma la guardò diritta negli occhi e le disse: "Ho sentito di te e Hiroshi, ieri..."
" Che cosa? "
" Io... Ecco... Mi trovavo lì per caso... Non avevo capito che ti interessasse..."
La ragazza sentì un tuffo al cuore: Ranma aveva capito tutto, aveva capito che a lei non dispiaceva il suo amico!
" ... E a quanto vedo, anche tu a lui non sei indifferente..."
" Ma ecco... Io... Non so davvero che fare..."
" Sentiti libera di fare la scelta che vuoi... A me non cambia assolutamente nulla... "
" Non te ne importa niente, Ranma? "
" Il problema è che, fino a prova contraria, sono ancora il tuo fidanzato..."
" Problema?! Allora se il tuo problema è il fatto che noi siamo fidanzati... Ranma... Ho preso la mia decisione: da oggi rompo il fidanzamento!"
In quel momento, in quel preciso istante tutte le speranze che il ragazzo aveva riposto in un ipotetico riappacificamento svanirono: era quello che lei voleva. Lui avrebbe potuto provare a riconquistarla, a chiederle di dargli un'altra opportunità... Ma c'erano di mezzo i sentimenti di Hiroshi, e lui sentiva che doveva farsi da parte. Strinse i pugni:
" Oggi stesso lascerò casa tua."
Lei fu pervasa da un grande rimorso, ma il pensiero di parlarne a Hiroshi la confortò e le diede voglia maggiore di dirigersi a scuola, lasciandolo dicendo: " Fai come ti pare" e proseguendo il tragitto verso il Liceo Furinkan.
Ranma si sentì perso, perché quella era la conferma definitiva che tra loro era tutto finito. Decise di non andare a scuola e di tornare a casa per avvisare suo padre e Soun del fatto che dovessero andare via.
Quando Akane arrivò all'istituto, trovò Hiroshi ad aspettarla fuori al cancello: "Buongiorno! E Ranma?"
" Hiroshi... Dopo la scuola ho bisogno di parlarti".

***

Quando finirono le lezioni, i due si videro nel cortile.
Lei esordì: "Ieri... Per te... Ecco... Io credo di sentire qualcosa di strano..."
" In che senso?"
Lei lo guardò, ma non disse altro. Lui la aiutò prendendole le mani: "Akane... Faccio quello che non ho fatto ieri... Io credo che tu sia la più splendida creatura che esista sulla Terra: è dal primo giorno che ti ho vista che la tua immagine perseguita i miei sogni e le mie giornate..."
Nonostante, sotto sotto, se lo aspettasse, lei si sorprese molto. E subitò pensò a come si sarebbe potuta sentire se una dichiarazione del genere fosse arrivato dal figlio di Genma Saotome.
" Io... Io ho parlato con Ranma... Ho rotto il nostro fidanzamento..."
In quel momento, sembrò che gli occhi azzurri del ragazzo brillassero di luce propria; difatti, lui disse felicissimo:
"Akane... Non hai idea di quale gioia tu mi stia dando in questo momento... Forse è ancora presto, ma ti va di iniziare a frequentarci?"
Lei si sentì molto impacciata, e ancora una volta pensava a Ranma... Se avevano rotto il fidanzamento, se ora un ragazzo che non le era indifferente e che lei sentiva molto vicino le si era dichiarato, perchè... Perchè il suo pensiero correva a lui?
Hiroshi, cogliendone lo smarrimento, la prese per il braccio e le disse:
"Non voglio subito una risposta... Pensaci quanto vuoi... Ma sappi che oggi sono il ragazzo più felice di questo mondo! Posso accompagnarti a casa?" , e lei gli fece timidamente 'sì' con il capo, mentre nella sua testa sentiva ancora più confusione... Eppure credeva che da quel momento avrebbe potuto mettere un pò di ordine fra i suoi pensieri!
Nel frattempo, in casa Tendo regnava il caos: Soun piangeva disperato e Genma si era prostrato ai piedi del figlio implorandolo di chiedere perdono alla figlia del suo amico.
" Papà... Io ed Akane non abbiamo rotto il fidanzamento perchè abbiamo litigato... ", lo riprese il ragazzo mentre preparava le ultime cose per andare via.
" E' successo qualcosa di più grave? ", chiese Kasumi preoccupata, ma Ranma non le diede risposta.
" Non è che magari ti sei innamorato di un'altra, Ranma?", disse sospettosa Nabiki, mentre tutti gli altri lo guardarono con tono di accusa.
" Ranma!!! Spero che se così fosse si tratti di un'altra delle mie figlie, perchè in questo caso la palestra passerebbe comunque in eredità a te... "
" Sig. Tendo, ma che dice?! Io non amo nessun'altra!"
" Nessun'altra? Allora vuoi dire che ami Akane? ", insinuò Nabiki, mentre Ranma si vergognò da morire e disse:
" E questo che c'entra?! Comunque, papà, partiremo per la Cina domattina all'alba... Chissà che magari stavolta non riusciamo a trovare un antidoto alla nostra maledizione!"
In quel momento la porta si aprì: "Sono a casa!", esordì Akane, che si era completamente dimenticata del fatto che Hiroshi la tenesse per il braccio... Quella scena si rivelò abbastanza eloquente, e tutti sembrarono capire cosa fosse successo. A quella vista P-Chan, che era lì ad aspettare che lei tornasse da scuola, scappò via.
Akane si accorse dell'atteggiamento degli altri e rimediò mollando la presa... Ranma cercò di mantenere la calma, pensando che quella sarebbe stata, da allora in poi, una scena abbastanza usuale... Però loro due non si erano mai tenuti per braccio!
Hiroshi disse cordiale: " Buonasera a tutti... Akane, io ora vado... A domani... Ranma, potresti venire con me?", ed il ragazzo accettò, dirigendosi verso di lui; entrambi uscirono e si diressero in giardino, mentre tutti avevano gli occhi rivolti verso Akane.
" Figlia mia... Che cosa hai fatto? Perché vuoi darmi un così grande dispiacere?"
" Papà... Non dire sciocchezze! " - tuonò Nabiki - " Ma non capisci? Se Akane si imparentasse con la famiglia Sasuke, vivremmo di rendita per tutta la vita! "
" Cosa? "
" Ma sì, papà... Sono ricchi sfondati! Condurrai la palestra per hobby, perchè non avrai bisogno di farne il tuo lavoro... Navigheremo nell'oro!"
" Figlia mia, hai ragione...", riconobbe Soun, ma Genma lo interruppe: "Amico mio! E che ne sarà della scuola di lotta indiscriminata?"
" Beh, Genma... Se davvero io entrassi a far parte dell'aristocrazia di Tokyo, potrei lasciarti la palestra per permetterti di campare... "
" Oooh amico mio caro! Compagno di tante avventure! Davvero daresti la struttura a me, povero pezzente?"
" Genma... Se questo matrimonio va in porto, potreste vivere anche voi da parassiti con tutti noi! "
" Ma a voi due non importa niente dei sentimenti di questi tre?" , chiese Kasumi perplessa.


***

Intato Akane era andata a spiare cosa stessero dicendo i due ragazzi, che erano l'uno di fronta all'altro. Hiroshi iniziò:
" Ranma, amico mio... Ho amato Akane Tendo dal primo momento che l'ho vista... Ed ora che avete rotto il vostro fidanzamento, non ho potuto che dirle cosa sentissi... Tu hai niente in contrario? Perchè se a te dovesse dare minimamente fastidio, sono pronto a mettermi da parte..."
" Hiroshi... " - incalzò Ranma - "... I sentimenti di Akane sono chiari... Vi ho sentiti parlare in palestra, ieri... "
Hiroshi sogghignò: tutto era andato perfettamente liscio... Disse:
" Oh, Ranma... Io... "
" No, non preoccuparti... Non potrei mai mettermi fra voi... Sono contento che lei abbia scelto una persona che io stimo tantissimo... Però c'è una cosa, Hirokun... "
" Dimmi, Ranma... "
" Tu la ami sul serio? "
" Ranma... Io sento di amarla più di qualsiasi cosa al mondo..."
" Va bene... Però sappi che ci sarà sempre, da qualche parte, una persona che la amerà molto, molto più di te... E se la farai soffrire, dovrai vedertela con me!"
Akane, che di sicuro non brillava per acume, si chiese chi fosse la persona in questione che la amasse più di Hiroshi... Che Ranma stesse parlando di se stesso?
" Non preoccuparti, amico mio... Avrò cura di lei."
" Lo spero per te... Io mi faccio da parte, perchè tengo molto a te e non potrei mai lasciare che tu soffochi i tuoi sentimenti... Ma sappi che tengo molto anche a lei..."
Akane sentì un tuffo al cuore: Ranma teneva a lei!
" Grazie per la fiducia, Ranma... Ora vado... Tu che farai?"
" Me ne tornerò in Cina con mio padre, ho una questione in sospesò lì... " - e non specificò, perché Hiroshi non sapeva delle fonti maledette!
" Buon viaggio, allora... Sappi che per me sei stato un amico vero... E me ne hai dato dimostrazione lasciandomi strada libera con Akane...", e se ne andò, salutando tutto il resto degli abitanti della casa che si erano messi ad origliare non lontano da lì. Ranma non si accorse della loro presenza, perchè era di spalle, ed iniziò ad allenarsi in giardino violentemente, come per voler scaricare tutta la rabbia che aveva in corpo.
Akane se ne andò nella sua stanza, e mettendosi sul letto iniziò a crucciarsi: che ciò che provava per Hiroshi fosse stato solo un modo per capire quanto tenesse a Ranma? Forse era un sentimento che indirettamente le serviva a comprendere anche quanto Ranma tenesse a lei, come avrebbe reagito se lei avesse preso la cotta per un altro... Lei non voleva che andasse via. Hiroshi per quanto fosse perfetto, gentile, benestante... Non era Ranma. Non era il suo Ranma. Ma il suo Ranma la considerava come una semplice sorella... Forse avrebbe dovuto piegarsi al destino ed accettare la nuova proposta di fidanzamento, lasciando da parte tutti i dubbi sperando che questi trovassero un chiarimento giorno dopo giorno, in questa nuova avventura. Ma forse l'iniziale attrazione per Hiroshi era stata dettata dall'irrazionalità, dal fatto che lui fosse oggettivamente un bel ragazzo, che non passava inosservato, e lei si era lasciata abbindolare dal fiume impetuoso di belle parole che le aveva rivolto... Forse era stato un capriccio momentaneo, dovuto al fatto che lei era stata scelta da Hiroshi fra tante che sbavavano per lui... Questo l'aveva lusingata... E la speranza di
riuscire finalmente a capire cosa provasse svanì subito: ora come ora sentiva di aver agito impulsivamente! Forse, se ci avesse provato, col tempo l'affetto fraterno che Ranma provava per lei avrebbe potuto trasformarsi in altro... Ma poi si chiese perchè mai avrebbe dovuto sperare qualcosa di simile: ognuno avrebbe dovuto amare chiunque volesse, così come disse Hiroshi! In quel momento, sentì il portone del giardino aprirsi: era Ranma, che stava uscendo. Subito decise di raggiungerlo, senza saperne il motivo: voleva semplicemente andare da lui, non ebbe tempo di chiedersene il perchè!


 

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