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Neville e la ribellione di Hogwarts

Lutien Thinuviel




Il primo settembre, Neville Paciock era seduto tutto solo e pensieroso nello scompartimento del treno che lo avrebbe portato ad Hogwarts.
Hogwarts, un tempo così bella e così forte che non poteva essere stata teatro del crimine più orrendo di cui l’uomo è capace di macchiarsi: l’omicidio. Neville, pensava all’ultimo mese passato nella scuola di magia, ricordando il momento terribile in cui il cortile della scuola, aveva rivelato che il loro preside, il mago più potente di tutti i tempi era morto. Il treno correvo e Neville si domandava cosa avrebbe trovato nella scuola. Di una cosa era certo: la vita all’interno di Hogwarts, non sarebbe mai più stata la stessa. Harry, Ron, ed Hermione, i suoi amici di sempre sul treno non c’erano, e non si aspettava nemmeno che avrebbero raggiunto la scuola, magari a bordo di una macchina stregata. La scuola ormai, e questo lo sapeva bene, era sotto il controllo di Voldemort . Le ore passavano, e il via/vai nel corridoio del treno era un chiaro segnale che era arrivato ad Hogwarts. Sempre pensieroso, Neville prese il suo baule e cominciò a dirigersi verso l’uscita del treno. Ma ad un certo punto si fermò e il suo cuore ebbe un sussulto. La sentiva chiara e forte quella voce familiare che gridava: “Primo anno! Primo anno!” .

Poteva essere solo una persona, il gigante più buono del mondo: Hagrid. Una marea di pensieri albergavano nella mente di Neville e pensava che forse se c’era lui, la permanenza ad Hogwars non poteva essere poi così male. Insomma, c’era pur sempre la Mcgranitt come preside, ed era sicuro che la sua autorità avrebbe fatto sì che la scuola, non perdesse il suo obbiettivo primario che era quello di educare i giovani maghi e streghe ad un utilizzo consapevole di tutti le arti magiche. Neville, si avvicinò ad Hagrid e lo salutò:
“Hagrid! Sei tu? Come stai!?” Domandava a voce bassa mentre si avvicinava a lui.
“Ah, Neville! Allora sei venuto? Rispose Hagrid allegro, mentre dava delle ripetute pacche sulla spalla a Nevile.
“Sai, ho notato che molti ragazzi non sono venuti ad Hogwoarts. Ma capisco le loro famiglie, sicuramente avranno voluto passare del tempo insieme.”
“Già, hai ragione” disse Neville, massaggiandosi la spalla per le pacche ricevute.
“Adesso devo andare” diceva Hagrid dopo aver raggruppato a fatica molti ragazzini del primo anno.
“va bene, a dopo”.
Nevile, sentiva un’atmosfera strana, e poteva sentire una tensione tale che si poteva tagliare con un coltello. Gli schiamazzi di gioia e le risate che da sempre avevano segnato il cammino verso le carrozze trainate dai trestal, animali visibili solo da chi aveva visto la morte, avevano lasciato posto solo dal rumore di passi sul terreno e a qualche pensiero detto sottovoce al compagno vicino. Hogwarts era cambiata, ma quanto? Dopo il breve tragitto verso il portone di Hogwarts e aver superato il corridoio che portava tutti gli alunni alla sala grande, i primi cambiamenti erano visibili. Il soffitto magico della sala, che rivelava l’aspetto del cielo all’esterno del castello, non si vedeva più. A l suo posto, solo un normalissimo soffitto. Non c’era più nemmeno l’aria della felicità e della magia che da sempre si respirava. Se il cambiamento del soffitto aveva lasciato Neville perplesso, ancora di più lo è stato quello che il ragazzo vedeva nel tavolo dei professori, Al centro della bancata, dove normalmente sedeva il preside, o per meglio dire, la preside Mc granit, Neville poteva scorgere una sagoma nera, con i capelli unticci e neri… e poi occhi neri come il cielo notturno senza stelle. Non poteva essere vero! Piton era il nuovo preside di Hogwarst. Questo faceva tremare di terrore Neville perché adesso si era reso conto della decisione di Voldemort di poter reclutare giovani mangia morte dalla fonte così da poter creare un suo reame ancora più oscuro e terribile di prima. Piton non era l’unica novità,ma sul tavolo degli insegnati c’erano 2 nuove facce, un uomo e una donna. Uno era sicuramente il nuovo insegnante di Difesa delle arti oscure…e l’altra…? Qualche insegnante doveva mancare per qualche ragione…Chissà se Hagrid avrebbe insegnato … questo non lo sapeva ancora perché Harid doveva scortare i bambini del primo anno nel castello per lo smistamento… se ci sarebbe stato. Mentre tutte gli studenti prendevano posto nelle rispettive case, un gruppo ridottissimo di bambini percorse il corridoio per recarsi dalla Mcgranitt che li avrebbe smistato nelle loro case. Appena Neville vide la professoressa, tirò un sollievo: “ Almeno lei e lo smistamento non sono cambiati” pensava Nevile. Però un’altra cosa era cambiato. Il capello parlante non cantò la sua solita filastrocca e non avvertì nemmeno gli studenti con il solito: “State uniti”. Mentre la Mcgrnit smistava i bambini, Nevil cominciò a guardarsi intorno. Non c’erano molti dei suoi amici, chissà che fine avevano fatto… Nei Corvonero poteva vedere Cho Chang, e la faccia stranamente turbata di Luna, una delle sorelle Patil, allora, se ce ne era una, era probabile che era venuta a Hogwarts anche la secondo e con lo sguardo stavolta rivolto alla sua casa, stava cercando una delle sorelle che..ecco! Era seduta proprio vicino a Ginny. Ginny Weasley era venuta…chiaro segno che nessuno nella sua famiglia era in pericolo. Vedendola, i suoi pensieri andarono ad Harry Ron e Hermione…chissà cosa combinavano. Finito lo smistamento il proffesor Piton si alzò in piedi. Non aveva bisogno di richiamare gli studenti dato che tutti i loro occhi erano rivolti verso di lui, o meglio a dove era seduto.
“Benvenuti ad Hogwarts” Piton diede un’occhiata a tutta la scolaresca riunita e, schiarendosi la voce, contiunò:
“Bene, come avete visto, ci sono stati dei cambiamenti. Prima di tutto, io sono il nuovo preside di Hogwarts per volere del signore Oscuro. Prenderà il mio posto come insegnante di difesa contro le arte oscure il professor Amycius Crorow e , come insegnate di Babbanologia, che sarà materia obbligatoria per tutti” scandendo lentamente la parola obbligatoria,” La professoressa Alecto Corow.”
Nevile, non riusciva a capire, insomma, sentiva la testa che gli scoppiava per il trafficare di tutte quelle informazioni ricevute così velocemente.
“Detto questo” continuò Piton, devo annunciarvi di non cercare di scappare, o usare uno dei passaggi segreti perché sono stati tutti chiusi e controllati dai mangia morte e dai dissennatori. Per il momento è tutto, adesso andate nei vostri dormitori”

Nevile, raggiunse il dormitorio nascosto dal quadro della signora grassa.
“Parola d’ordine?” Disse il quadro senza un minimo di tono, come se fosse una parola imparata a memoria.
“Mandragola”mormorò piano Neville.
La signora grassa, lo fece passare e all’interno della sala circolare di grifon d’oro trovò un chiacchierio decisamente più vivace di quello che aveva sentito, per così dire ,all’uscita del treno e nella sala grande.
Hey Nevile, hai sentito quello che ha detto Piton? E poi, perché è diventato preside di Hogwarts? Urlava Seamus venendo in contro al compagno appena arrivato.
“Harry, che fine hanno fatto Harry Ron e Hermione” Continuarono i fratellini Canon.
“Cavolo, la scuola sta andando a rotoli, se i mangia morte ne prendono il controllo , è finita” Ribattè una delle sorelle Patil.
“Ragazzi”, disse Nevil prendendo il comando della situazione. “ Ragazzi, statemi a sentire. L’unica cosa che dobbiamo fare adesso e non piegarci al volere dei mangia morte. Vediamo quello che succede. I nostri amici sono là fuori per combattere…Colui-che-non-deve-essere.nominato. Sicuramente HARRY lotta per tutti noi. Non dobbiamo lamentarci, anzi, cerchiamo di fare qualcosa anche noi!.” Neville, si era reso conto che tutta la sala comune lo stava ascoltando, e di voler combattere anche lui contro Voldemort…senza tenere conto che era sorpreso anche del coraggio che sentiva, perché pensava che Colui che non deve essere nominato, si può sconfiggere stando uniti. Questo era uno degli insegnamenti di Harry.
“Nevile ha ragione” intervenne Ginny. “ Dobbiamo fare qualcosa anche noi. Purtroppo Hogwarts non è più come prima e se è cambiata anche lei, dobbiamo esserlo anche noi. Lottiamo tutti insieme per poterci riprendere la scuola e la vita”
Tutto il dormitorio era scosso da un mormorio talmente fitto che era difficile percepire delle parole.
“Neville, siamo tutti con voi!” Disse Colin con un enorme sorriso.
La serata passò e i ragazzi, compreso Nevile Ginny e gli altri Grifond’oro, andarono tutti a dormire…per così dire. Tutto il dormitorio sembrava essere pieno dei pensieri e delle paure dei giovani allievi.
La mattina seguente, gli studenti raggiunsero la sala comune. Durante la colazione, la professore Mc Granitt, distribuì gli orari al tavolo dei Grifon d’oro.
“Professoressa, che cosa è successo,insomma, doveva essere lei la preside” Domandò Seamus.
“Ragazzi, per favore” Rispose la Mcgranitt guardandoli tutti con i suoi occhi vispi. “Come sapete”, mentre parlava abbassava il tono di voce. “O per meglio dire, come avrete capito, la scuola e presa in ostaggio dai mangia morte. Purtroppo sono gente senza scrupoli e faranno di tutto per distruggervi. Mi raccomando, se volete lottare, fatelo, ma di nascosto”.

Dopo queste parole, tutti i Grifon d’oro si scambiarono delle occhiate e in silenzio, consumarono il resto della colazione…

Prima lezione: Difesa Contro le Arti oscure con il professor Amycius con i Serpeverde.
“Forza! Prendete posto velocemente…sarà una lezione molto interessante” Disse Amycius con occhi che non tradivano una felicità quasi isterica.
Tutti i Grifon d’oro e i Serpeverde dell’ultimo anno, presero posto. Neville era molto timoroso perché le arti oscure erano sempre stati uno dei suoi punti deboli.
“Come vi ha già detto il Preside Piton, Io sono il nuovo professore di arti oscure. Io vi insegnerò come comportarvi per servire il Signore Oscuro, vi insegnerò a padroneggiare le maledizioni senza perdono e tutti gli altri incantesimi che possono essere utilizzati per lo scopo che vi ho detto prima. Allora, io credo nella pratica piuttosto che nella teoria quindi, mi serve un volontario. “Per quale motivo” Domandò Philip, un ragazzo del 7° anno di Grifon d’oro. “E’ ovvio stupido mezzo sangue!, Ho appena detto che IO credo nella pratica ma se hai tanta voglio di scoprire la mia intenzione puoi venire immediatamente qui: Di corsa!” Rispose Amycius. Philip si alzo, si poteva vedere il terrore nei suoi occhi e mentre il professore passava tra i banchi in cui sedevano i Serpeverde, un atroce sospetto si stava svegliando nel cuore e nella mente di Neville. “Tu, come ti chiami” Chiese Amycius a un serpe verde.” Io sono mi chiamao Tiger” rispose lo studente con una certa nota di importanza. “E tu sei?...” domandò amycius al compagno di banco di Tiger: “Io sono Doil professore”. “Bene ragazzi, venite qui con me.” Adesso mi serve un altro Grifon d’oro…Vediamo vediamo: Paciok, vieni qui.” Neville con l’ansia che gli invadeva i polmoni raggiunse Philip. “Perfetto” continuò amycius soffocando una risata. “Adesso, sistematevi l’uno di fronte all’altro, serpeverde contro Grifon d’oro. I quattro obbedirono agli ordini e si sistemarono come chiesto. “ Tiger, Goil, voi lancerete un incantesimo…diciamo…la maledizione cruciatus…sapete come si fa?” I due annuirono divertiti. “Perfetto, e voi, razza di stupidi, dovrete cercare di difendervi.”. Neville cercò di mettere velocemente in moto il cervello e non appena sentì Goil scagliare la maledizione, senza nemmeno pensarci, Neville disse “Expelliarmus” e la bacchetta di Goil gli sfuggì dalle mani. Purtroppo, a Philip non andò così bene perché le sue urla riempirono l’aula insieme alle risate di Tigher con il professor amycius. Semus si alzò, e come una furia, cercò di strappare la bacchetta a Tiger. Amycius allora, scagliò un incantesimo che divise i due ragazzi dalla lotta per la bacchetta. “Basta così” Disse amycius. “ Finnigan, un mese di punizione con me per aver intralciato la lezione. “Questa la chiama lezione” Urlò disgustato Neville? “Dieci punti in meno per Grifon d’oro signor Pachiok e…Tigher, Goil, i vostri genitori saranno fieri di voi” E poi andò dal povero philip che aveva perso conoscenza. Amycius lo controllò e disse. Complimenti Tiger, l’hai mandato all’ospedale, altri dieci punti a serpe verde. “La lezione è finita e come compito per la prossima volta, esercitatevi!. Tutti i ragazzi uscirono sconvolti e in lacrime dall’aula e a pranzo si trovarono tutti a parlare piano di quello che era successo al lezione. “E’ incredibile commentò Ginny” disgustata. “Un mese di punizione il primo giorno, per non parlare del povero Philip” Disse Seamus, per nulla pentito di quello che aveva fatto. “Piuttosto, a noi c’è toccato la sorella che insegna Babbanologia”. Cambiando discorso. “Ah, già, com’è andata?” Chiese Seamus. “Bè, diciamo che pensa che i babbani siano una razza che deve estinguersi…rendo bene l’idea?” rispose Ginny. Lo sguardo incredulo di tutti i partecipanti alla discussione era più che eloquente. I mesi passavano, e le ingiustizie, le punizioni ormai era il pane quotidiano di Hogwarts. Le vacanze natalizie si avvicinavano e tutti gli studenti partirono . Al rientro, anzi, sul treno, successe una cosa che convinse Neville ad una ribellione. Infatti, mentre leggeva La gazzetta del profeta, così tanto per leggere le stupidate che scrivevano su Harry il, treno si fermò. Era brutto tempo, la neve cadeva fitta e quindi Neville non si allarmò. Ma ad un certo punto, Ginny aprì la porta dello scompartimento dove era seduto il ragazzo e in lacrime, raccontò a Neville che Luna era stata presa in ostaggio dai Mangiamorte. Più tardi, nella sala comune di Grifon d’oro, prese una decisione: L’esercito di Silente, doveva essere riformato. Tutti i ragazzi nella sala erano d’accordo ma il problema maggiore era come radunare i vecchi membri. Ginny si alzò e disse: “ Ci servono i Galeoni stregati di Hermione, dobbiamo riutilizzarli per avvisare i vecchi membri”. “Hai ragione” disse Neville, “Io il mio lo tengo sempre con me e il vostro?” Chiese a tutti i presenti nella sala comune. Tutti i ragazzi, cominciarono a pensare dove avevano messo il Galeone stregato inventato da Hermione, e utilizzato dall’esercito di Silente come mezzo di comunicazione. Dopo 10 minuti, si scoprì che nessuno Grifon d’oro aveva gettato via il suo. Immediatamente Neville utilizzò quello che aveva per scrivere che, chi era d’accordo a riformare l’Esercito di Silente, doveva recarsi quello stesso giorno nella stanza delle necessità alle ventitré di notte. Neville, Ginny e Simous, uscirono prima per cercare di non farsi scoprire da Miss Purr, il gatto sempre all’erta del signor Gazza. I tre raggiunsero la stanza delle necessità e piano piano, tutti gli ex membri si ritrovarono riuniti. “Ok, ci siamo tutti” esordì Neville. “Se siete qui, e perché tutti quanti voi siete stanchi delle continue punizioni dei fratelli mangia morte. Dobbiamo riunirci per poter dimostrare a loro che Hogwarts non è più disposta a farsi mettere i piedi in testa. Dobbiamo lottare e reagire. “Hai ragione, disse il piccolo Colin” Abbiamo le prove che anche Harry sta lottando, abbiamo sue notizie, sta facendo davvero molto per sconfiggere voi sapete chi. “Si, infatti! Se radio Potter dice il vero, Harry, Ron e Hermione stanno facendo l’impossibile.”
“Sono anche sicuro” continuò Neville “Che presto i nostri amici torneranno per aiutarci e io non voglio che al suo rientro, ci trovi sottomessi. Quando tornerà, dovremmo essere pronti a lottare insieme a lui.” Tutti convinti dall’intenzione di Neville di ricostruire l’esercito di Silente, i ragazzi si incontrarono regolarmente, malgarado tutti i compiti e le gravi ferite che di tanto in tanto qualche studente riportava in seguito alle punizioni dei Corrow. Un mattina, durante la lezione di babbanologia, dopo l’ennesimo insulto ai babbani, Neville strinse i pugni, si alzò in piedi e guardando negli occhi la professoressa Alecto disse: “Quanto sangue babbano ha nelle vene lei e suo fratello?” La professoressa prese la bacchetta e lanciò un incantesimo facendo un taglio sulla faccia del giovane che si aggiungeva agli altri che erano stati provocati dalle lezioni del fratello. Successivamente, Alecto, prese Neville dal colletto, lo alzò e disse: “Io so cosa stai combinando. Tu e il tuo inutile…come si chiama? Esercito di Silente?: Mi avete stancato e ti giuro che vi prenderò”. La professoressa, lasciò andare Neville e si rivolse alla classe. “Credete che i vostri messaggi sul muro ci possano spaventare? Esercito di Silente: Il reclutamento è ancora aperto…siete dei poveri illusi. Tu, più di tutti Paciok. Credi che Potter tornerà? Ti sbagli.
I mesi passano, sempre scanditi dalla punizioni come ad esempio Michael Corner, che è stato picchiato dai Mangiamorte perché era stato sorpreso mentre cercava di liberare un povero ragazzino del primo anno che era stato incantato. I mangia morte, sapevano che dietro tutto questo c’era Neville. Per fermare lui e l’esercito di Silente, lo minacciarono dicendogli che se la sarebbero presi con sua nonna. Neville era terrorizzato ma una lettera mandata proprio da sua nonna lo tranquillizzò:
Caro Neville, io sto bene. Quei simpaticoni dei mangia morte, hanno pensato di mandarmi qualcuno a torturarmi ma io…diciamo che mi sono difesa e ho mandato il caro vecchio Dowlish al San Mungo. Adesso sono al sicuro e tu, ragazzo mio, continua a ribellarti e a sostenere il giovane Potter. Sei il degno figlio di tuo padre e io sono molto orgogliosa di te, ti abbraccio con affetto.
Nonna.
Neville tirò un sospiro di sollievo e conservò la lettera nel posto più sicuro al mondo, vicino il suo cuore. Passarono le vacanze di Pasqua, e purtroppo, molti studenti non tornarono compresa Ginny . Un giorno però Neville capì che i mangia morte si erano stufati delle continue provocazioni di Neville e dell’esercito di Silente. I segnali erano chiari: doveva andare via. Una notte infatti, il ragazzo si trasferì nella stanza delle necessità esprimendo il desiderio di potersi trovare un posto dove nascondersi. La stanza lo ascoltò e si trasformò in una accogliente camera con un letto . Trascorse lì un giorno e mezzo e spinto dalla fame, Neville espresse il desiderio di mangiare. Una parete della stanza si aprì rivelando un buco. Il ragazzo entrò dentro e seguì il lungo corridoio. Al termine trovò un’altra porta, con il cuore in gola la aprì e ad accoglierlo ci fu un uomo. “Santo cielo! E tu chi sei?” Io mi chiamo Neville Paciok signore, e lei è…? “Io mi chiamo Aberforth, Aberforth Silente e ti trovi nel mio pub: La testa di porco” . Neville non era c’erto di aver capito bene il suo cognome ma dato che lui aveva gli stessi occhi azzurri della persona a cui pensava gli chiese: “Lei per caso è il fratello di Silente, il preside di Hogwarts”. “Esattamente, quindi tu devi essere uno studente di quella scuola giusto?” Neville annui. “Bene ragazzo mio, raccontami tutto quello che sta succedendo”. Davanti ad una bella minestra di zucca, Il ragazzo raccontò tutto ad Aberforth e insieme decisero che dovevano fare qualcosa per ribellarsi. Infatti la testa di porco da ora in poi era utilizzata come “stazione” per poter far entrare e uscire gli studenti di Hogwarts che giorno dopo giorno, si raggruppavano nella stanza delle necessità sempre più grande e affollata, …ma un giorno…