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WHERE ARE YOU?
UmiRyuzaki
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CAPITOLO 1. Un personaggio alquanto strano.
Nami aprì pigramente gli occhi e lanciò uno sguardo distratto verso il cielo; si stiracchiò compiaciuta, come un gatto al sole. Si era addormentata sulla sdraio mentre stava assaporando i raggi solari sulla sua pelle. Era una sensazione molto piacevole. C’era un silenzio inconsueto, forse perché Rufy si era messo a dormire, e le onde del mare cullavano dolcemente la nave. In effetti, Sanji aveva esagerato: per quanto il suo pranzo fosse stato prelibato (e molto apprezzato dai compagni, specie da Rufy), era composto da troppe portate.
“Meno male che non cucina tanto tutti i giorni, altrimenti scoppierei!” pensò sorridendo.
- Nami, vorresti avere la compiacenza di darmi istruzioni su come devo seguire la rotta?!- sbottò una voce impaziente dietro di lei. Era Usop.
- Sempre dritto, Usop, non puoi sbagliarti. L’avevo detto chiaramente, ma mi ascolti ogni tanto?! E dire che per una volta dopo tanto tempo stavo riuscendo a rilassarmi…- rispose Nami un po’ seccata.
- Oh, scusa tanto se ho osato turbare la tua quiete, “principessa”…- fece sarcastico.
- Nami, tesoro, sei sempre così buona e comprensiva…! Per non dire bellissima…- cominciò Sanji con voce dolce e suadente e con uno sguardo altrettanto accattivante, - devi perdonare le infime creature che ti circondano, a queste parole il suo tono di voce s’indurì, mentre fulminava con uno sguardo Usop (il quale ricambiò di tutto cuore l’occhiataccia), ma mi raccomando, non ti stancare troppo… cerca di ignorare gli schiamazzi … -
Nami lo guardò compatendolo. – Ah, grazie, Sanji…-
- Senti, Sanji, con tutto rispetto parlando non ti stanchi mai di fare il cascamorto con tutte le donne che incontri…?- commentò Zoro.
Bibi rise. – Lascialo fare, è così divertente…-
- Davvero lo trovi divertente, Bibi, amore mio…?- chiese Sanji con la sigaretta che emetteva cuoricini.
- Ehm… sì, più o meno…-
- Ma cosa ci troverai mai di divertente dico io… tutte quelle melensaggini da mattino a sera… come minimo a me verrebbe il diabete!- replicò Zoro scotendo la testa.
Sanji si voltò con aria feroce.
- Come ti permetti tu di giudicare quello che faccio, spadaccino senza cervello e senza cuore?!-
- Senti, biondo, ti pregherei vivamente per il tuo bene di non fare troppo il superiore, perché francamente la morale da te non l’accetto. Va bene?-
- Ah, ora è tutto chiaro, tu sei geloso perché non hai mai saputo corteggiare una donna! E lo credo bene, con i tuoi modi duri e il tuo aspetto trascurato…-
- Che cosa intendi per trascurato, scusa?!?!-
- Quello che ho detto. In ogni caso ho colpito nel segno! Tu sei geloso della mia avvenenza, è così!!-
- Ma figurati. Geloso di un cretino come te! Dovrei essere ridotto piuttosto male…-
- Infatti lo sei!-
- Oh, insomma, finitela di litigare… stavo dormendo così bene, e con i vostri battibecchi mi avete svegliato. – disse Rufy stropicciandosi gli occhi.
- Dovresti dormire più spesso, Rufy. Sulla nave regna una calma insolita. –
- Oh, quanto sei cattiva Nami… io sono solo esuberante, non casinista. –
- Esuberante lo trovo un eufemismo a dir poco esagerato… del resto lo è anche casinista…-
- Cos’è un eufamismo?-
- Lasciamo perdere. Lasciamo perdere…-
- E va bene, lasciamo perdere quella parola strana, mi fa venire fame. Ma comunque, di che cosa stavate parlando?-
- Del fatto che questo tanghero sia sempre stato geloso di me, e che finalmente abbia ammesso che non gli va giù il fatto che io faccia strage di cuori e lui no…-
- NON HO AMMESSO NIENTE DEL GENERE, È UN’ INVENZIONE DELLA SUA MENTE CONTORTA!!!!!-
Rufy rimase per qualche secondo in silenzio, ignorando completamente i battibecchi dei suoi due membri della ciurma, con il mento appoggiato alla mano, l’aria pensosa. Poi si voltò verso lo spadaccino.
- però, Zoro, possibile che non ci sia neanche una donna nella tua vita…?- chiese Rufy con un sorriso malizioso.
- Perché, nella tua sì?-
- Certo… Nami, per esempio. -
- Io?! Ma sei fuori?!?!-
- Che cosa? Hai avuto una relazione con Rufy e non mi hai detto niente, luce dei miei occhi?! È per me un grave colpo…-
- Relazione? E chi ha mai parlato di relazione? Con l’espressione “donna nella tua vita” non s’intende una donna che si ha conosciuto…?- chiese Rufy con fare stupito.
- No scemo che non sei altro, è un concetto un po’ più complesso!- urlò Nami.
- Ah, beh… allora no, non c’è stata nessuna donna nella mia vita, Zoro. Ma qui non stiamo parlando di me, ma di te! Quindi non sviare il discorso. Dicci tutto! -
- Sì, sì, sì! Diccelo, non parli mai di te…- disse Bibi eccitata all’idea.
- Svuota il sacco dei tuoi pensieri, amico mio…- cominciò Usop.
- L’unica cosa che penso in questo momento è che sono fatti miei. Il discorso termina qui. - Si alzò e andò ad allenarsi altrove.
- Vallo a capire…- commentò Usop.
Karl starnazzava avanti e indietro sul ponte.
- Sentite, ragazzi, parlando di questioni un po’ più serie, mi sembra di aver capito che stiamo esaurendo acqua e provviste…- disse Nami.
- Già, è vero, non ci basteranno neppure per una settimana. – confermò Sanji.
- Dobbiamo fermarci al più presto da qualche parte…- borbottò Bibi.
- Per fortuna, secondo le mie carte dovremmo essere molto vicini ad un villaggio… si chiama Raynew Town. E nel caso non riuscissimo a trovare tutto quello che ci occorre, ce n’è uno abbastanza vicino di nome Ailan Village. Diciamo che a minuti dovremmo arrivare al primo che ho nominato, e a distanza di due giorni. – disse Nami consultando le sue carte nautiche.
- Meglio così. -
- Ehi, Nami, avevi ragione, si vede terra!- Gridò Usop mentre scrutava il mare all’orizzonte.
La Going Merry, quando si fu avvicinata ulteriormente alla costa, approdò nel porto di Raynew Town. La ciurma stava per scendere per poi andare alla ricerca di viveri, quando ad un certo punto sentirono una voce rude alle loro spalle dire: - Ehi, voi, siete forse pirati?-
I sei amici si voltarono, e rimasero piuttosto stupiti nel vedere un personaggio simile: nonostante il tempo fosse ottimo e ci fosse anche piuttosto caldo, quell’uomo indossava un lungo e pesante cappotto, anzi, forse anche due, un paio di guanti, una sciarpa lunga e spessa che gli nascondeva il volto e un cappello scuro che gli copriva gran parte dei capelli (spuntavano in ogni modo dei ciuffi rossi) e gli occhi. Non era particolarmente alto, e non si riusciva a capire quale fosse la sua stazza: a prima vista sembrava un tipo tozzo, ma forse era solo l’effetto dei numerosi abiti che aveva sopra.
Rufy non si lasciò impressionare dalla stranezza dell’individuo ( lui a queste cose non ci faceva per niente caso...) e rispose fieramente:- Sicuro che li siamo, hai bisogno di qualcosa, buon uomo?-
Nami lo fulminò con lo sguardo, e gli diede un pugno in testa: - Perché lo vuoi fare sapere a tutto il mondo, cretino?!?! Potrebbe essere un complice della marina! Ma perché non ragioni prima di raccontare ai quattro venti chi siamo?!?!?!-
- Mi hai fatto male, Nami…!-
- Hai ascoltato un sillaba di quanto ho detto?!?!-
- No, non sono della marina, signori, non voglio intascare la taglia di nessuno. Siete forse diretti ad Ailan Village?- continuò la voce dura.
- Boh… ci andremo solo se avremo bisogno. Perché?-
L’individuo esitò.
- Sentite, onorevoli, se mi darete il permesso di salire a bordo e di condurmi ad Ailan Village, non solo luciderò tutto il ponte, mi occuperò della pulizia delle vostre camere ed eventualmente dei pasti...-
- Stai tranquillo, che per la cucina basto e avanzo io...- ringhiò Sanji infastidito.
- Come vuole, Mister. Ad ogni modo, non solo farò tutto ciò che ho elencato, ma vi ospiterò nella mia casa, ad Ailan Village, e vi farò avere a prezzo modico i viveri e quant’altro vi occorre. -
- Accidenti, farai tutte queste cose...?- esclamò Rufy perplesso.
- Ma cosa c’è sotto? Spiega!- disse Zoro sospettoso.
- Niente, Mister. -
- E poi, scusa, perché vai in giro così? – chiese Usop curioso.
- Forse perché sono freddoloso e forse perché sono fatti miei. –Rispose la voce, questa volta in tono più secco.
- Beh, Rufy, se vuoi il mio parere non è un’occasione da lasciar correre...- commentò Bibi.
- Già. E poi ho sentito dire che a Raynew Town ci sono prezzi proibitivi, mentre se questo... signore ci ha promesso viveri a prezzo modico le nostre tasche ne avranno maggior beneficio. - si associò Nami.
- E va bene!- esclamò Rufy. – Ma ad una condizione!-
- Quale?- chiese lo straniero.
- Mostrami i tuoi occhi! Almeno quelli. Non mi va di prendere qualcuno nel mio equipaggio senza neppure sapere almeno vagamente che aspetto ha...!-
- ...I...i miei occhi?-
- Proprio così! Coraggio, sali. -
Il nuovo arrivato obbedì, anche se si notava che faceva fatica perché il cappotto e gli scarponi gli ostacolavano i movimenti, e quando fu sul ponte, scostò lievemente la tesa del cappello. Rufy rimase ad osservare gli occhi del tizio per un po’, ma ad un certo punto lo straniero abbassò di nuovo il cappello e chiese: - Ora è soddisfatto?-
Rufy annuì facendo un sorriso smagliante. – Hai dei bellissimi occhi verde mare, sai? E hanno anche una forma particolare...-
- Grazie tanto per il complimento, capo. Ma le ricordo che sono un uomo, e quindi...-
- Ehi, non mi fraintendere! Comunque come ti chiami?-
- Per tutti voi sono semplicemente... lo straniero. E ora, se mi volete indicare dove posso trovare scopa, acqua e stracci io comincerei a pulire. Oddio… e questo animale privo di sensi per terra che cos’è?! –
- Oh, no, Karl si è ubriacato di nuovo…!- esclamò Bibi.