FANFIC

WIND

Kira




Non sopporto questo terribile vento, è così impetuoso, violento.
Mi rende irrequieta, m'innervosisce.
Sento il rumore di una finestra che sbatte. Mi sento nervosa, troppo nervosa.
MALEDIZIONE! Questo rumore mi dà il tormento!
Mi alzo di scatto dalla scrivania, corro come una matta verso la cucina, il suono che mi tormenta proviene da lì.!
Il viso è caldo, una fitta allo stomaco, provo odio, rabbia, ODIO, verso questa dannata casa, verso questo dannato vento, improvvisamente mi sento sconvolta, la voglia di distruggere tutto ciò che mi circonda.. Chiudo le persiane, sbattendole con tutta la mia forza. Adesso mi sento sollevata.
Non mi succedeva più da tempo. Non avevo più questi scatti di rabbia da mesi.
In passato pensavo che le mie sfuriate fossero dovute ai problemi con mio padre. Ma questa reazione?? Perché il mio corpo e la mia mente sono stati scossi da un evento tanto insignificante..
-"Hai fatto bene, dava fastidio anche a me"-
Mi volto di scatto. Ktsuma è sulla porta, mi guarda preoccupato. Ma immediatamente assume un'aria d'indifferenza. Va in camera sua senza dire più una parola. In questi giorni lui è così strano..così assente......

Agli occhi di tutti sono ancora una bambina, capricciosa, testarda, sono infantile.
E non è solo per il mio aspetto da bambolina di ceramica, deliziosa ma fragile.

E' vero, mi chiudo in me stessa, non sono una ragazza socievole, non amo stare al centro dell'attenzione, mi sembra d'essere sempre nel posto sbagliato, con persone troppo diverse, che non possono comprendere.
Di chi posso fidarmi?
E POI VOGLIO BASTARE A ME STESSA. Io sola, SOLA, posso badare a me stessa.
Adesso che mio padre ha trovato chi si prende cura di lui, io sono libera di vivere, di vivere la mia vita.
Di chi posso fidarmi?

Lui si preoccupa per me. Fa finta di nulla, vuol farmi credere che mi considera solo una sorellastra. ma in realtà mi osserva costantemente, analizza il mio comportamento, a volte si rende insopportabile.
Ma lo fa perché mi vuole bene. Almeno, credo.
C'è qualcosa di speciale che ci unisce, un'armonia leggera, fatta di silenzi e piccoli gesti, riesco a leggere nei suoi pensieri, capisco ciò che prova dal suo sguardo, e dalle poche volte che mi lascia intravedere il suo vero io, con quei discorsi seri e profondi, che a dir la verità, lascia sempre a metà...

Fino a poco tempo fa, credevo di comprendere perfettamente la sua anima. Adesso non so.

Improvvisamente mi è sembrato distante.
Cerca di trattarmi come se nulla fosse, prova ad essere gentile e dolce come sempre. Ma percepisco una strana freddezza nei suoi occhi, che ormai mi sfuggono.
Mi evita, ogni volta che l'incontro in casa si rifugia nella sua camera, non mi dice più frasi affettuose, non chiede più di parlare con la sua "sorellona", non mi costringe più ad ascoltare i suoi discorsi deliranti ed entusiasti sul suo gruppo, non si siede più vicino a me per vedere un orrendo film d'amore, canzonandomi perché "Sono una ragazza poco sensibile, non piango neanche vedendo 'Via Col Vento'."......

Lui è un ragazzo dolcissimo.. Il suo abbigliamento da punk-rokkettaro inganna. Lui è gentile. Sembra che abbia paura di turbarmi, mi parla con una voce così familiare, che mi dà tanta sicurezza.
Ma in realtà dentro non è così tranquillo e mite, anche lui a volte s'infuria senza motivo apparente, sembra perdere il senno.
Ma questa è una caratteristica dell'essere umano. Non si è mai costanti. Basta poco per turbare il nostro equilibrio, perdiamo la calma per sciocchezze.

***


Ricordo quella notte, quando rimasi a dormire da Yukino. Le dissi che io ODIAVO GLI UOMINI, perché sceglievano sempre un'altra donna, non me. Mi riferivo a mio padre, e ad Arima, che credevo d'amare.

Ho paura, ho paura che Katsuma scelga un'altra ragazza.
Mi vergogno. Mi vergogno di avere pensieri impuri su mio fratello.
Ma noi non siamo fratello e sorella, non siamo neanche amici...
Siamo due anime che si trovano in perfetta sintonia.
Stavamo ore ed ore sdraiati sul pavimento della sala da pranzo, in silenzio, io guardavo il soffitto, poi mi voltavo verso lui. Mi sorrideva teneramente.

Avevo trovato un luogo dove essere felice.

Lo sto perdendo.
Non posso, non posso!
Stasera, a cena, eravamo seduti vicino come sempre. Fingevamo d'esser tranquilli, ma papà e "mamma", hanno notato che qualcosa non andava. Non vogliono intromettersi, fingono di non vedere.
Stasera i nostri corpi si sono sfiorati più volte, le nostre mani prendendo il sale, le nostre gambe sotto il tavolo. Io credo d'esser arrossita.
La situazione peggiora. Ed io non resisto più.

***


-"Pronto"-
-"Ciao scimmietta, sono Tsubaki"-
-" Oh, ciao. Che vuoi."
-"Volevo parlarti. Ho notato che sei più strana del solito, da un paio di giorni a questa parte. Troppo nervosetta."-
-"Sono sempre stata strana"-
-"Io non so cosa ti sta succedendo, ma reagire così ti farà solo male. Cosa succede, Tsubasa.."-
-"............"-
-"D'accordo, non vuoi parlarne. Ma se è successo qualcosa con Katsuma."-
-"SMETTILA D'IMPICCIARTI! Fatti gli affaracci tuoi!"-
-"Okkay, come vuoi. Ma non dimenticare che la cosa che più mi piace di te, è la tua testardaggine, la tua capacità di ottenere quello che desideri.
E' vero, sei la mia bimba capricciosa! Ma adesso non è un capriccio, mia piccola.
E' arrivato il momento di lottare, lottare per qualcosa che va al di là del tuo egoismo. Non puoi più fuggire. La tua amata solitudine verrà infranta, finalmente.."-
-"Tagliala"-

Forse Tsubaki ha ragione. Ho sempre lottato per me stessa, per ottenere una felicità fittizia, soffocando chi mi amava, fregandomene se così gli toglievo il respiro. Sono solo un'EGOISTA..

***


Sento il torpore lieve e caldo, le guance mi bruciano, ho qualche linea di febbre.
Katsuma sta suonando la chitarra in camera sua. Suona delle canzoni dolcissime.
Alzo il piumone per scendere dal letto, una piacevolissima sensazione di fresco mi fa rabbrividire.
Scalza, cammino verso la sua camera.
La porta è chiusa, c'è appeso il cartellino con la scritta che avevamo preparato insieme: "Warning, l'accesso è consentito solo alla mia sorellina!"..
Afferro la fredda maniglia di metallo, esito per un attimo, apro la porta.
E' seduto sul pavimento, appoggiato al letto, con la chitarra sulle gambe.
Mi guarda stupito. Non dice una parola.
Esito ancora, sulla porta, ferma, mi rendo conto che indosso solo una lunga maglietta nera che copre appena le gambe, ma non provo vergogna.
Voglio mostrarmi a Katsuma, anima e corpo.
Voglio aprire la mia anima alla persona che amo.
Mi avvicino a lui, che mi fissa, con uno sguardo da farmi male.
M'inginocchio di fronte a lui, mi blocco.
Sento nuovamente caldo.
Tolgo la chitarra dalle sue gambe e la poggio con delicatezza sul pavimento.
Afferro il suo viso. Accarezzo i suoi capelli carichi di gel, scendo intorno ai suoi splendidi occhi verdi, le sue ciglia lunghe come quelle di un bambino, e le sue labbra sottili ma ben disegnate..
Lui afferra delicatamente le mie spalle e mi bacia, teneramente...
Scoppio a piangere. Non sono così forte come credevo.
Sono ancora una bambina....
Lui mi tiene stretta fra le sue braccia, sento il profumo del suo corpo.
Una sensazione bellissima, che mi fa male, un male dolce...
Questa è la vera felicità, che io avevo rifiutato.

Adesso posso essere felice!

***


Mi ero accorto che il mio voler bene a Tsubasa era un sentimento che superava anche l'amicizia.
Non era affetto un amore fraterno.
Lei è bellissima. Ma non è solo attrazione fisica.
Qualcosa di speciale ci lega, ci rende così uniti.
Siamo simili, troppo simili forse.
Avevo paura di non riuscire a controllare i miei sentimenti...vivendo con lei, dividendo gli stessi spazi, quotidianamente...
Non era facile fingere, non era facile tenere tutto dentro.
Temevo che mi volesse bene solo come un fratello, o come un amico.
Credevo non fosse ancora pronta per l'amore.
Più i miei sentimenti crescevano d'intensità, più tendevo ad allontanarmi da lei.
Invece mi sbagliavo, l'ho solamente fatta soffrire fingendo indifferenza.
Ma lei è stata più coraggiosa di me, io non sono stato capace di ammettere di essere cotto, d'essere "innamorato".
Mi ha donato se stessa, mi ha mostrato la parte del suo cuore che gelosamente nascondeva.
Io le dono tutto il mio amore, sperando d'essere alla sua altezza.
Basta con le paure, con le incertezze, con l'insicurezza, con i rimpianti.

Adesso incomincia la mia vita, e non sarò solo, lei mi starà accanto.