Trama

1950 circa, Giappone. Satsuki, undici anni, e Mei, quattro anni, sono due vivaci sorelline, che si trasferiscono in una nuova, vecchia casa assieme al padre, luogo dove, probabilmente, egli è cresciuto da bambino. La loro mamma è in ospedale, malata, mentre il padre, affettuosissimo, manda avanti la casa e lavora all'università, dove si reca a giorni alterni con l'autobus.
Ad aiutare la stramba famigliola, c'è la Nonnina, conosciuta e chiamata così da tutti, un'arzilla contadina anziana, e suo nipote Kanta, coetaneo di Satsuki ma molto più taciturno ed introverso.
Satsuki è una bambina responsabile ed autonoma, mentre la piccola Mei ricopia in tutto e per tutto la sua oneechan (sorellona). Un giorno, mentre Satsuki è a scuola, Mei fa uno strano incontro: due buffi animaletti pelosi con lunghe orecchie; comincia a seguirli e si inoltra in un cespuglio, finendo poi a gambe all'aria in un rifugio sotto il grande albero che sovrasta la loro casa; qui dorme placido un enorme scoiattolo-coniglio peloso, con lunghe orecchie a punta e una bocca enorme; Mei decide di chiamarlo Totoro. In seguito, anche Satsuki conosce Totoro e i suoi strambi amici, compreso ilg atto-bus dalle mille zampe. La vita delle due bambine continua tra problemi reali (la salute della madre...) e questi incontri/sogni con Totoro.