Trama dettagliata

Ambientazione europea, periodo imprecisato, un misto che Medioevo fantasy (per la presenza di magie, maghi, streghe, mostri e fuochi parlanti), e un fine ottocento pieno di “nuova tecnologia”.
Sophie, mezza di tre sorelle orfane di padre, lavora come cappellaia (in una modesta cappellerie di quartiere”). Non è molto bella, ma ordinata e pulita. Non ama particolarmente il suo lavoro, ma è quanto le rimane del padre defunto. Mentre, un giorno come un altro, cuce cappelli, delle ragazze nel suo negozio notano un’ombra particolare all’orizzonte e gridando eccitate, affermano che è il Castello di Howl, che giunge in città per catturare la sua nuova preda, una bella fanciulla a cui strappare e mangiare il cuore. Sophie non teme Howl: lei non è affatto bella e al contrario delle sue coetanee, non ha nulla da temere.
Terminato il lavoro, esce per recarsi dalla sorella. La città ferve di preparativi: è in atto una guerra. Mentre attraversa un vicolo scuro, Sophie viene fermata da due guardie in uniforme che tentano di convincerla a seguirli; la ragazza è in difficoltà e non sa come liberarsene, quando un bellissimo ragazzo dai lunghi capelli biondi, che con pochi gesti della mano, costringe i due ad andarsene a passo di marcia. Il ragazzo si offre poi di accompagnarla, e camminando al suo braccio, Sophie nota delle ombre nere accerchiarli. “Scusami, ti ho coinvolto” dice il ragazzo, stranamente tranquillo. Quando ombre nere con paglietta in testa sono sia davanti che dietro, il ragazzo la cinge per la vita e insieme si alzano in volo. “Distendi le gambe, e continua a camminare” è il consiglio del ragazzo. Sophie impara subito ed apprezza il commento positivo dell’altro; dopo aver sorvolato la città, il ragazzo la lascia proprio dove lei doveva recarsi, e, sempre in volo, scompare.

Sophie incontra sua sorella Lettie, che lavora in una cioccolateria; gira la voce che sia scesa dalla veranda a la sorellina le chiede stupita se sia diventata un angelo. “Mi sembra stare sognando…” risponde Sophie. Quando racconta del bellissimo ragazzo alla sorella, questa si mostra preoccupata e la mette in guardia: potrebbe essere Howl, venuto a rapirle il cuore; ma Sophie le assicura che il mago Howl, non potrebbe mai guardare lei, così bruttina. La sorella la avverte anche che la Strega delle Lande è in giro, e le chiede se il suo desiderio è davvero quello di divenire una cappellaia. “Di se stessi bisogna decidere da se stessi”, le dice infine.

Rientrata a casa, Sophie riceve l’inaspettata visita di una signora dall’aspetto molto ricco, sebbene sia grassissima, che subito offende lei e il suo negozio, e la avverte: è stata una stupida a mettersi contro la Strega delle Lande. Delle ombre nere come quelle incontrate con il giovane, appaiono alla porta, e prima di andar via, la Strega le dice: “Di questa maledizione non potrai parlare ad alcuno...se non Howl!” Riavutasi dallo spavento, guardandosi le mani mentre raccoglie il cappello, Sophie si rende conto che sono rugose come quelle di una vecchia! E guardandosi allo specchio, comprende la maledizione: ha l’aspetto di una novantenne raggrinzita…
Il giorno dopo, fingendo un malessere, non si presenta a lavoro, e decide che non può più rimanere in casa, e fugge via. Si reca anella Valle Incavata, dove c’è la minore delle sue sorelle, prima con un passaggio su un carro di fieno, poi proseguendo a piedi. Mentre si è fermata a mangiare un boccone, trova un bastone, e pensando che sia buono per appoggiarsi, lo tira via dal cespuglio dove è conficcato, scoprendo che si tratta di uno spaventapasseri, ovviamente fatato, che ha una testa di rapa. Lo spaventapasseri decide di seguirla, le dona un bastone per appoggiarsi, e, quando lei le chiede una casa per passare la notte, la porta dentro una stranissima costruzione ballonzolante e in bilico, che cammina su quattro zampe di ragno. È il Castello di Howl!

L’interno è sporco e polveroso, ma accogliente; c’è un piccolo fuoco, che Sophie alimenta per scaldarsi. “E’ una maledizione ingarbugliata eh!” dice il fuoco. Sophie è veramente sorpresa! È il demone del fuoco Calcifer, che parla di se stesso al plurale e le propone un patto, affinché ognuno possa sciogliere la maledizione dell’altro: anche il demone infatti è prigioniero, e schiavizzato da Howl! Ma Sophie, sbeffeggiandosi di lui, si addormenta.

La mattina dopo, Sophie viene svegliata da un bussare alla porta; subito compare un bambino, risponde alla porta travestito da vecchietto, e riceve la lettera di un sindaco che cerca il signor Jenkins per reclutarlo nella guerra; il bambino lo liquida velocemente, rivolgendosi poi a Sophie, che si scusa dicendo che l'ha fatta entrare Calcifer. Un'altra volta viene bussato, una strana ruota gira cacnto alla porta e il paesaggio al di là della soglia non è lo stesso! E così accade un'altra volta ancora, mentre una guardia cerca del signor Pendragon. Sophie tutta contenta prova a girare la maniglia su diversi colori per vedere dove arriverà. Il bambino decide di far colazione, accontentandosi di pane e formaggio; Sophie propone di fare pancetta e uova, ma il bambino spiega che nessuno riesce a convincere Calcifer a cucinare. Sophie invece lo ricatta e riesce a preparare qualcosa; mentre sta ancora cucinando, arriva Howl, il bellissimo ragazzo biondo! Sophie fa finta di nulla continuando a cucinare. Howl non sembra molto sorpreso di trovare calcifer intento a dar ascolto alla vecchina, e domanda a quest'ultima cosa faccia lì e chi sia. "Sono la nonnetta Shopie, la nuova donna delle pulizie di questo castello" risponde lei sorridendo con imbarazzo. Howl comincia a cucinare al suo posto, con gesti lenti, fludi, precisi. Poco dopo, si mettono tutti e tre a tavola. Mentre mangiano, Howl chiede a Sophie cosa sia ciò che ha in tasca; la nonnina è a sua volta sorpresa, poichè non ne sapeva nulla, ma infilando la mano in tasca trova un biglietto rosso che, appena toccato da HOwl, si incenerisce lasciando un marchio impresso sul tavolo; Howl comprende che si tratta di una maledizione antica e molto potente. Con ungesto della mano lo cancella, e si allontana, ordina a Calcifer di muovere il castello e mandargli acqua calda in bagno. Sophie cerca di dire a Markl, il bambino, della sua maledizione, ma non vi riesce.

Cominciano le grandi pulizie: Sophiè è energica come una giovane, per l'arrabbiatura contro la Strega delle Lande. Togliendo la cenere, rischia di spegnere Calcifer, il quale si lamenta molto e viene prontamente salvato da Howl. "Markl, dì alla signora delle pulizie di fare le pulizie con moderazione" dice prima di uscire nel settore nero. "Se noi morissimo, morirebbe anche Howl!" urla Calcifer. Sophie continua le pulizie al piano di sopra, e affacciandosi da una finestra del bagno, si entusiasma per il paesaggio che si vede dal castello in movimento, e urla a Calcifer, eccitata, di averlo rivalutato. Su un terrazzo sospeso nel vuoto, trova Rapa che l'ha seguita fin lì. Giunti al lago delle stelle, un bellissimo lago montanaro, insieme a Markl e a Rapa, Sophie si dedica al bucato. A fine giornata, riflette di non essersi mai sentita così bene in vita sua.

Nel frattempo, Howl, sotto forma di un gigantesco uccello nero, prende parte agli scontri che si verificano in cielo. Quando torna a casa, è ormai notte. Calcifer lo rimprovera, e lo avverte: non riuscirà più a ritrasformarsi, se volerà troppo. Howl parla tristemente della guerra, terribile, e di un attacco di scagnozzi della Strega delle Lande. Andando in bagno, scosta la tenda dietro la quale dorme Sophie, ed osserva in silenzio il suo volto di fanciulla.
Al rumore dell'acqua che scorre, Sophie si sveglia di soprassalto.

La mattina dopo, si reca al mercato con Markl, travestito. Mentre sceglie la mercanzia, al porto rientra la flotta militare; tutti si recano ad ammirarla, csì anche Sophie e Markl si avvicinano; tra la folla, Sophie nota le ombre nere della Strega Delle Lande.All'improvviso una corazzata nemica volante attacac la città, e i due fuggono a casa. Mentr Sophie si riprende dalla corsa davanti al fuoco, dal piano di sopra giunge urlando Howl, disperato poichè Sophie, facendo le pulizie, ha toccato troppe cose nel bagno ed ora i suoi capelli sono arancioni. Sphie cerca di convincerlo che non è poi tanto grave, mentre i capelli diventano neri. Il castello, risentendo dell'umore di Howl, comincia a contorcersi e a riempirsi di spiriti, mentre lui stesso si scioglie in gelatina verde. Sophie si arrabbia urlando che lei bella non lo è stato neanche una volta, esce dal castello trattenendo le lacrime, poi scoppiando a piangere come una bambina. Rapa arriva a coprirla dalla pioggia con un ombrello, mentre Markl cerca di convincerla a tornare indietro: Howl è grave! Sophie si tranquillizza e chiede acqua calda in abbondanza, lasciando Howl in bagno insieme a Markl (poichè trasportandolo, gli è caduto anche il piccolo asciugamano che lo copriva, come nota Sophie con imbarazzo). "dovrò ripulire daccapo!" conclude, estremamente soddisfatta.