Hermione Granger,
Ron weasley
e
LE SIGARETTE STREGATE
La figura curva ed esile, la fissava
mentre poggiava il piede sulla scaletta del grosso espresso rosso, era passato
quasi un mese e mezzo dalla fine della scuola, nel momento in cui l’aveva
dovuta salutare, mentre lui si imbarcava sulla maestosa nave che lo avrebbe
riportato a Durmstrang, dopo la disastrosa fina della coppa tre maghi, (che
eccezionalmente quell’anno era divenuta coppa quattro maghi!)
Viktor Krum, non sperava
quasi più in una visita della ragazzina troppo studiosa di Hogwarts che gli
aveva stregato il cuore.
“Herr-Mione!” Le gridò, questa lo vide e con un sorriso sfavillante gli
corse in contro agitando la mano destra in un energico segno di saluto. Erano
al termine delle vacanze.
Anche se il dolce visetto
era rimasto lo stesso, il giocatore di Quidditch più famoso degli ultimi tempi
non poté fare a meno di notare un leggero cambiamento nel bel corpo della giovinetta.
Era divenuta una piccola
figura a clessidra, s’era alzata di circa sette centimetri, i capelli le
arrivavano fin oltre le spalle ed erano straordinariamente lisci, Viktor
si stupì di un tale cambiamento in così poco tempo.
“Viktor!” Gli gridò quando
lo ebbe raggiunto buttandogli le mani attorno al collo. Questi arrossì
lievemente e quando la quindicenne gli si staccò le domandò ansioso ed
emozionato
“Allofa i tuoi hanno
permesso te di fenire!” Hermione annuì rispondendo
“C’è voluta un po’ di abile persuasione ma alla
fine hanno accettato!”
“Io essere contento che tu
sei fenuta!”
Hermione per farlo
contento gli disse che la sua lingua era leggermente migliorata.
Le mostrò in poco tempo tutta la Bulgaria, cosa più emozionante della
visita, fu per Hermione farla da più di 200 metri da terra in groppa ad uno dei
manici di scopa più belli e veloci del paese, dato in dotazione, per
sperimentazione al campione bulgaro.
Alla fine la portò in uno
dei tanti giardinetti che contornavano casa sua, distesi sotto un albero vicino
ad una fontanella Viktor continuava a fissarla, mettendo la giovane in una
situazione di profondo disagio.
Dalla tasca della leggera
giacca marrone, fattosi coraggio il ragazzo estrasse un piccolo pacchetto
incartato con una carta blu scuro, abbellita da un fiocco argentato e
accompagnato da un bigliettino di cui Hermy riusciva ad intravedere solo un
piccolo cuore.
Hermione ad un tratto si
incupì, era giunto il momento che tanto temeva giungesse. Viktor glielo porse
“Herr-Mione…io vor…”
“No Viktor, non dire
nulla, è meglio credimi!”
Un po’ sorpreso il giovane tentò di replicare
“Ma Herr-Mio…”
Ma questa gli pose una mano sulla bocca per farlo tacere
“ Viktor io sono venuta
qui, in Bulgaria, per venirti a trovare, per venire a trovare un amico che mi
ha tanto aiutata…” sospirando e staccando la mano continuò “Tu ti sei accorto
di me, quando nessuno lo aveva fatto, quando nessuno mi considerava come la
donna che ora sono divenuta solo grazie a te…” Viktor continuava a guardarle
gli occhi languidi, aveva capito ciò che la ragazzina voleva dirgli e se ne
stava muto ad ascoltare le sue dolci parole “Non riuscivo a considerarmi altro
che una studentessa, e tu mi hai insegnato il contrario, ma io…” Non riuscì a
finire la frase.
Viktor le si avvicinò le
baciò la fronte e rispose
“Capisco!”.....
Capitolo I
Il ritorno del trio imbattibile!
La massa gelatinosa e
scura del lago ristagnava nella notte, riflettendo la sagoma imponente di un
enorme castello, contornato da tante piccole lucette, provenienti dalle
finestre della maestosa scuola di Hogwarts.
Ad un tratto dallo scuro
agl’oberato di alberi che andavano a formare la foresta proibita si sentì un
urlo agghiacciante
“AAAAAAAAAAAAA!”
E subito altre voci si innalzarono dall’oscurità della foresta
“Ron lascialo stare! Ma è
mai possibile che te la prendi sempre con lui?”
Sempre urlando:
“Se tanto lo vuoi sapere
il tuo bel gattino mi ha rotto i pantaloni più belli che avevo con quelle sue
unghiaccie sempre fuori posto!”
Anche il grosso Tor
abbaiava furiosamente contro la palla di pelo raggomitolata fra le gambe della
ragazza.
Una terza voce proruppe
cercando di sovrastare le altre due
“Ma la volete finire voi
due? Sveglierete tutto il castello così! Volete che Piton ci tolga altri 30
punti?” E fissando Hermione continuò “O che la McGranit faccia un rapporto a
Silente per farci espellere tutti e tre?”
A quelle parole Hermione si zittì prese in braccio Grattastinchi
continuando a fissare cupa Ron
“Hai ragione Harry ma di
al tuo amichetto di tenersi lontano da Grattastinchi!”
Ron adirato proruppe,
massaggiandosi la parte di gamba graffiata che si intravedeva attraverso un
grosso squarcio dei pantaloni all’altezza del ginocchio.
“Casomai è lei che deve
tenere quella tigre della Malesia lontana dai miei pantaloni!”
Harry si sovrappose fra i due che
stavano di nuovo per scannarsi ed esclamò
“Coraggio dobbiamo
muoverci! Il fiore appassirà se non lo portiamo subito ad Hagrid!”
Si avviarono verso la grossa capanna, ma i due si fissavano ancora
malignamente.
Harry arrivato davanti
alla grossa soglia incominciò a sbattervi energicamente il pugno vicino.
Due secondi dopo si presentò alla porta
La grossa mole Di Hagrid con la faccia e quel che si poteva intravedere delle
mani ricoperte da grosse e purulente bolle verdi.
“Salve ragazzi! Lo avete
trovato?”
Harry avanzando sulle grosse scale rispose
“Certo!”
“Vi è servito Tor?”
“No, non abbiamo trovato
pericoli!” spiegò Harry sprofondando in una delle grosse poltrone della stanza
e continuò “E anche se ne avessimo trovati, Tor fuggiva ad ogni fruscio di
ramo!”
e incuriosito il grosso guardiacaccia
continuò a domandare
“ E allora che era quel
baccano lì fuori?” Intanto Hermione era entrata seguita da Ron e Tor, che si andò
ad accucciare vicino al camino acceso.
“Niente Hagrid, era solo
Ron che faceva lo scemo!” rimandò la ragazza sedendosi
questi ribatté infuriato indicando il gatto sul grembo di lei:
“ Io?! Ma se è stata
quella maledetta bestiaccia…”
“Calmati ragazzo, tieni! mangia un po’
di questi!” intervenne Hagrid porgendogli un grosso vassoio pieno di biscotti
che più che marroni sembravano neri e inceneriti, ma il rosso con una smorfia
di disgusto, senza far si che questa fosse intesa da Hagrid, rifiutò.
Harry estrasse dalla tasca
un bel fiore, un po’ floscio, dal vivo color arancione e dalle macchie viola e
lo porse alle grosse e callose mani del guardiacaccia.
Questo dopo averlo preso
fra le mani ed averlo squadrato per bene sobbalzò disperato
“Ma ragazzi avete preso il fiore sbagliato! Vi avevo detto viola con le
macchie arancione!”
I tre rimasero sbigottiti, nella fretta di andarsene dalla foresta e con
l’oscurità che calava nessuno si era ricordato che Hagrid aveva chiesto l’altro
fiore.
Ron adirato e insonnolito
proruppe rivolgendosi ad Harry con le punte delle orecchie tutte rosse:
“Te lo avevo detto io che non era il
fiore giusto! Ti avevo detto di prendere quello color lilla!Combini sempre
casini, adesso ci toccherà tornare nella foresta a prendere quello giusto! Io
ho sonno voglio andare a letto!”
Ci furono 5 secondi di silenzio, in cui
lo sguardo di Hermione fissò disprezzato la faccia paonazza del ragazzo, dopo
di che soggiunse con sarcasmo:
“Ron! Guarda che lo hai raccolto tu quel
fiore!”
Ron, imbarazzato della figuraccia si
ammutolì e si mise a fissare il fuoco con aria impettita.
“Mi dispiace Hagrid, io ed Hermione
torneremo nel bosco per prendere il fiore giusto per la tua malattia bolle
verdi, mentre Ron potrà tornarsene a letto!” Concluse Harry in tono di scusa.
“No Harry, lascia perdere, è tardi è ora
che andiate tutti e tre a nanna e poi l’effetto dell’orticaria magica che mi ha
fatto venire le bolle svanirà fra due settimane, solo che da un prurito tremendo,
e se ti gratti escono ancora più bolle!”
“Come per l’orticaria dei Babbani! Ma lo
sai che domani hai lezione, non puoi presentarti in questo stato!” aggiunse
Hermione preoccupata.
“Su coraggio, non preoccupatevi, troverò
una soluzione, ma adesso dovete andare, coraggio!”
Uscirono seguiti da Ron che, per il
sonno , oscillava paurosamente.
CAPITOLO II
La moda del fumo dei babbani
Il mattino seguente a
lezione di cura delle creature magiche Hagrid
si presentò ricoperto di bende bianche, era talmente ridicolo che nemmeno Ron
poté fare a meno di ridere.
E il signorino Draco Malfoy trovò
finalmente, da due settimane ch’era iniziato l’anno, il pretesto più ridicolo
per sostenere l’affermazione che Hagrid non era adatto a fare l’insegnante di
Hogwarts
“Ma avete visto quella grossa montagna? Sembra una mummia! Forse questa
notte ha nevicato sulle montagne? Un professore che si concia così, non è meno
adatto a fare l’insegnante di una mezzosangue come Granger! Se lo venisse a
sapere mio padre!”
Ron venne trattenuto a fatica da Simius e Tomas, mentre gridava
inferocito
“Ritira subito quello cha hai detto!”
Hermione poggiò una mano sulla spalla di
Ron
“ Lascia stare, non ti abbassare al suo
livello! So cavarmela da sola, non sono più solo una piccola secchiona che si
curva sui libri…”sfilando davanti al cereo serpeverde, come se stesse su una
passerella con le mani sui fianchi rotondi, si fermò quando gli fu di fronte, e
facendo sfoggio della sua nuova moda, con tre bottoni della camicetta
sbottonati, proprio sotto il naso di Malfoy ribattè:
“Sentì un po’ il bue che chiama cornuto
l’asino! Casomai la mummia saresti tu! Credo che sulla faccia del piccolo cocco
di papà nevichi sempre invece!”
Malfoy non riusciva a staccare gli occhi
dalla scollatura di Hermione, cosa che fece sbellicare ancora di più i
grifondoro che si piegavano in due dalle risate
“Questo dei mezzosangue non lo
disprezzi! e Malfoy?” soggiunse la ragazza fissandolo disgustata.
“Ma….Hermi….Hermione…mi stupisci ogni
giorno di più!” commentò sbalordito Ron, che finalmente era stato mollato da
Simius e Tomas che stavano ridendo a crepapelle.
Harry invece non riusciva a pronunciare
nemmeno una parola e la guardava senza battere ciglio.
Quando finalmente il biondino si rese
conto di ciò che accadeva si ritrasse in fretta andandosi a nascondere nel
folto gruppo di serperverde che aveva alle sue spalle.
L’ora successiva dopo aver salutato
Hagrid, di cui si intravedevano a stento gli occhi e che era sbalordito quanto
Ron ed Harry del cambiamento di Hermione i tre si diressero verso i
sotterranei, per lezione di pozioni.
Le lezioni erano noiose, come sempre, ma
con una piccola novità, fino a quel momento Piton non aveva ancora tolto
nemmeno un punto a grifondoro
“Mi scusi professore potremmo andare al
bagno?” domandarono Lavanda e Calì.
Dopo poco anche Tomas chiese di andare
al bagno e appresso Simius. La cosa più strana fu che le due ragazze tornarono dopo
una mezzora e i due ragazzi dopo circa un quarto d’ora.
Ma Piton era troppo impegnato a fare
scuola di pozioni della morte ai serpeverde, in particolare a Malfoy, per
potersene accorgere.
Nel giro di tre ore, tutta la classe,
grifondoro e serpeverde, tranne Harry Hermione Neville e Ron erano andati al
bagno, standoci sorprendentemente tanto e Lavanda e Calì c’ erano tornate e non
erano ancora rientrate.
Hermy trasse 2 conclusioni:
“O è scoppiata un improvvisa epidemia di
mal di pancia o qui sta succedendo qualcosa di strano!” spiegò fissando i due
compagni
“Io opterei più per la seconda!” rispose
ironicamente Ron
“Già! Voglio proprio andare a vedere,
voi restate qui!” concluse la ragazza
Quando tornò dieci minuti dopo, aveva la
faccia di chi a scoperto la sorella più grande a letto col fidanzato.
Quando si sedette a fianco a Ron, questo
si tappo il naso disgustato
“Ma che schifo, puzzi a peste!”
“Abbassa la voce imbecille!” Lo rimbecco
lei guardando se Piton avesse sentito.
“Ma Hermione, la riconosco questa puzza,
sono le….” intervenne Harry, la ragazza annuì col capo.
Ron sentendosi un po’ escluso dalla
conversazione replicò:
“Fate capire anche a me??”
“Tanto no capiresti lo stesso”gli disse
Hermione
“Tu dimelo!”
“Nel bagno delle femmine è scoppiata la
moda del fumo dei babbani! E ho scoperto Lavanda e Calì” spiegò lei
“La moda del cosa?”
“Visto te lo avevo detto che non avresti
capito!”
“Il fumo dei babbani sono le sigarette,
degli involucri di carta arrotolati contenenti tabacco, che è tossico, o per lo
meno fa male!” intervenne in soccorso dell’amico Harry che le conosceva fin
troppo bene, visto che lo zio le fumava spesso.
“ E perché uno dovrebbe fumare sta
schifezza?”
“Boooo!” risposero all’unisono Hermy ed
Harry
“Oh capisco!” esclamò sarcasticamente il
rosso
“Mia madre le fuma, anche se papà le dice sempre che fanno male sia ai suoi polmoni che ai suoi denti, cosa primaria per loro.”
CAPITOLO III
Eleonor Wicman
Dopo lezioni di pozioni si diressero verso l’aula di difesa contro le
Arti Oscure, erano tutti impazienti di conoscere chi avrebbe rimpiazzato il
falso Malocchio Mody, alcune voci dicevano che sarebbe venuto il vero
Malocchio, ma Harry Ron ed Hermione non
ci credevano poi tanto.
Quasi tutti avevano preso posto
nell’aula, quando anche i tre, ultimi della fila si furono seduti ai primi
banchi davanti alla cattedra vuota, i ragazzi incominciarono a parlottare fra
loro
“Ma siamo sicuri che quest’anno avremo
un professore per difesa contro le arti oscure, qui non c’è nessuno?” chiese
Ron ad alta voce fissando la sedia vuota dei Professori.
A quelle parole una piccola mosca che
stava placidamente posata su un mucchio di libri appoggiati sulla scrivania
incominciò a crescere in fretta sotto lo sguardo impietrito dei ragazzi e specialmente
di Ron!
In 10 secondi la mosca si era
trasformata in una persona, e che persona!
Una donna alta, magra, che doveva avere
più o meno 25 anni, dai capelli color cannella, gli occhi verde chiaro e dalle
unghie colorate con smalti di tre colori diversi, viola accesso, verde smeraldo
e non ti scordar di me, con sopra piccoli disegni di soli, lune e stelle di
colore dorato. Era seduta sulla scrivania, portava un bel foulard rosso legato
al collo in modo giovanile, indossava una tunica nera completamente aperta sul
davanti, una minigonna di jeans, una maglia rossa attillata, delle calze a
retina e delle scarpe nere col tacco a spillo.
Masticava energicamente una gomma da
masticare al gusto di fragola, il cui odore si propagava sotto il naso dei
ragazzi immobilizzati dallo stupore.
La donna sempre seduta sulla cattedra si
porse in avanti verso Ron e esclamò sorridendo teneramente
“No, tesoruccio, sono semplicemente un
animagus! Mi chiamo Eleonor Wicman e sarò la vostra nuova professoressa di
difesa contro le arti oscure!” Ron sorrise timidamente arrossendo sulle punte
delle orecchie
“Allora, adesso chiamerò l’appello per
conoscervi un po’ meglio! A me piace conoscere bene i miei alunni e avere con
loro un rapporto umano, quindi abolirò quel signorina o signore e il vostro
cognome e vi chiamerò semplicemente con il vostro bel nome o con soprannomi che
vi darò io stessa!”
Harry zampillava gioia dentro di se,
aveva la strana sensazione che questa era una professoressa speciale e che le
avrebbe voluto subito bene, Hermione dal canto suo abituata alla figura della
professoressa, come a quella della McGranit rimase un po’ scettica all’inizio
ma il dubbio passò subito schiacciato dalla felicità che quella donna sprizzava
da tutti i poli.
Stava ancora facendo l’appello, ( il più
lungo della loro vita) erano passati tre quarti d’ora, in cui la prof si era
soffermata ad ognuno di loro, per chiedere provenienza, notizie sulla famiglia,
su animali, materie, sport e hobby preferiti, sui quattro anni precedenti e
così via, quanto di più potesse chiedere.
Quando arrivò al cognome Potter si fermò
un secondo si avvicinò ad Harry e si sedette sul suo banco
“Harry Potter! Quale immenso onore
insegnare a te difesa contro le arti oscure, mi sento a disagio, dovresti
insegnarla tu a me!” disse sorridendo,
tutti scoppiarono a ridere e lei bacio
Harry sulla fronte
“Tesoruccio sei un po’ più grande di
quanto ti immaginassi!” lo guardò negli occhi verdi e vide la copia perfetta
del volto della vecchia amica Lili e i
capelli ricci e gli occhi di James
“Conoscevo Lili e James, eravamo
compagni nella casa di Grifondoro! Caro sei identico a tua madre!” Harry abassò
il capo
Malfoy a queste parole incominciò a
scrivere su pezzi di carta “ Hary potter il tesorino della nuova professoressa”
“Draco Malfoy!” Pronunciò dopo un po’
Malfoy alzò la mano ridendo sotto I
baffy
“Ma questo elenco non è stato fatto in
ordine alfabetico!” costatò la prof “Ma fa niente! Allora tu sei Draco Malfoy,
figlio di Lucios Malfoy?” chiese avvicinandosi al cereo ragazzo
“Certo!” rispose questi
“O conosco tuo madre da quando avevo il
pannolino tesoruccio!!” Harry scoppiò a ridere
“Eravamo vicine di casa un tempo,
portale I miei saluti, tesoro!”
“Si ma non mi chiami tesoro né
tesoruccio!”
“Oh scusa! Preferisci Dracolino?”
rispose in tono angelico.
Quasi tutto il resto del tempo volò via
con l’appello e alla fine la Wicman salutò i ragazzi che quasi non volevano
andarsene, tranne Lavanda e Calì, visto che dopo avevano divinazione con la
Professoressa Coman e Malfoy che moriva dalla voglia di diventare piccolo
piccolo dalla vergogna
“Alla prossima Ragazzi! “
Quando la prof sfilò verso la porta
tutti i ragazzi, tranne Malfoy si girarono a guardarla.
Ron si inclinò a tal punto che stava per
cadere dallo sgabello e allora Hermione gli tirò uno scappellotto sulla nuca
“Come sei infantile Ron!”
“Tu pensa hai fatti tuoi!” gli risponse
“Su non fare la gelosina Hermione!”
intervenne Harry con un tono di presa in giro.
“Speriamo che questa almeno ci duri più
di un anno!” concluse Ron
Capitolo iv
Harry sei uno scemo!!!
Era passata una settimana, La Wicman
piaceva ai ragazzi sempre più e in particolar modo a Ron ed Hermione, ma
naturalmente per ragioni ben diverse.
Ron non faceva altro che ammirare tutto
il tempo le spaccature nella minigonna della prof, mentre Hermione notava
sempre più la bravura nell’insegnamento, la sua bontà d’animo, la gioia di
amare gli studenti come figli.
Concetto che Hermione afferrò subito,
ormai più che la sua Professoressa era diventata la sua migliore amica dopo
Ginny.
Passavano lunghi pomeriggi assieme in
biblioteca e scoprirono di avere moltissime cose in comune. Man mano che questo
rapporto umano si istaurava sempre più Eleonor arrivò a svelare alcuni
interessanti truchetti di adescamento alla ragazza:
“Quando metti la polvere magica
brillaocchio devi far sì che ti sfiori l’interno delle palpabre, così brillerà
di più e sarai irresistibile e quando metti il rossetto magico tirabaci
spalmalo bene in tutti i punti!”
Ma mentre tra professoressa e studenti
avveniva ciò, lontano dalla luce del sole un’altra cosa s’era velocemente
sviluppata fra le mura di Hogwarts.
Ormai quasi tutta la scuola era stata
contagiata dalla moda della sigaretta, in qualunque bagno si entrasse si
vedevano ragazzi e ragazze che aspiravano fumo e mozziconi di sigaretta sparsi
qua e là dappertutto, ma i professori sembravano non accorgersi di nulla.
Il terzetto stava tornando nella sala
comune dei Grifondoro, quando, in uno dei piccoli corridoi laterali a quello
principale incrociarono Cho.
“Ciao Harry! Potrei parlarti un
momento?”
Harry entusiasta ed emozionato accetto
con piacere e la seguì nel buio del piccolo corridoio mentre Ron ed Hermione, per
non disturbare gli affari privati dell’amico tornarono in sala comune.
Solo quando le fu abbastanza vicino
Harry poté accorgersi della puzza di fumo che infestava i capelli nero pece
della ragazza.
“Harry volevo semplicemente sapere se
conosci la nuova moda di Hogwarts?”
“Certo!”
“E…cosa ne pensi? Ti piacciono le
sigarette?”
“Beh, veramente io non saprei, non ne ho
mai provata una!”
“Cosa, ma devi assolutamente provare!”
La ragazza estrasse dalla tasca della grossa tunica nera un pacco di sigarette,
ne prese una, la accese con la bacchetta magica la pose sulle labbra e ne
aspirò il fumo.
Dopo di che la porse ad Harry,questi non
sapendo cosa fare rimase lì impietrito a fissare l’oggetto che gli veniva
porto, poi allontanò la mano di Cho.
Ella a questo gesto restò stupita e
sgranando gli occhi provò nuovamente. Ma Harry scosse il capo e disse
“Mi dispiace Cho ma io non ho intenzione
di provare un bel niente!”
“Non dirmi che hai paura Harry! È solo
una sigaretta, non può farti male, ma se credi di morire….Pensavo che il
ragazzo che ha sconfitto tu-sai-chi non avesse paura di nulla! Evidentemente mi
sbagliavo!” porgendogli di nuovo il tabacco incartato.
A quelle parole Harry fissò la ragazza
negli occhi e afferrando la sigaretta rispose
“Ti sbagli Cho, non ho paura, e te lo
posso dimostrare!” e aspirò profondamente
“Bravo Harry, visto che non era
difficile?” Harry annuì aspirando ancora per far vedere alla ragazza di che
pasta era fatto.
“Noi di corvonero abbiamo deciso di
andare nei sotterranei. Lì danno le sigarette gratis, ci vanno tutte le coppie
che vogliono stare sole!” fissò il ragazzo nei bei occhi verdi “Ci vuoi venire
con me?”
Harry la guardò, la giovane che aveva
davanti non era più la Cho che conosceva lui, c’era un qualcosa di diverso, ma
che non riusciva a capire, comunque decise che questa occasione proprio non se
la sarebbe lasciata scappare.
Giù nei sotterranei, davanti ad una
piccola porticina si protendeva una lunga fila di ragazzi e ragazze, anche i
due si misero in coda. Dopo un quarto d’ora circa, che a Harry parve
un’eternità, arrivò il loro turno.
Entrati nella piccola stanza il ragazzo
potè notare, in fondo ad essa una grossa cattedra e sudotovi dietro una figura
incappucciata con un lungo abito nero.
Harry tentò di scorgerne il volto, ma
non vi riuscì perché questo si trovava nell’ombra.
“Quanti pacchi volete ragazzi?”
pronunciò una voce cupa e profonda, che, per Harry aveva un che di famigliare
ma che non riuscì a riconoscere. Cho avanzò dando risposta, mentre Harry
continuava a fissare incuriosito l’uomo incappucciato
“Tre, per favore!”
“Siete alle prime armi, deduco ragazzi!”
rispose l’uomo tirando fuori da un grosso sacco tre pacchetti di sigarette,
bianchi e rossi con su scritto le avvertenze per le malattie che si potevano
contrarre facendone abuso.
La ragazzina li afferrò, prese la mano
di Harry, ancora imbambolato e lo trascinò via.
Ormai i lettini dell’ospedale erano
pieni e Madama Chips dovette incominciare a far volare le barelle per aria con
i ragazzi sdraiativi sopra per fare spazio nelle stanze.
Quasi tutti gli studenti di Hogwarts
presentavano strani e incomprensibili sintomi. La pelle variava dal blu scuro,
al verde chiaro, al giallo canarino, lo stomaco sembrava spappolato e gli occhi
erano pieni di rosso intenso ed erano privi di pupille.
Il dolore era atroce e tutti si tenevano
la pancia e l’addome tentando di alleviare le sofferenze.
Hermione e Ron si avviarono in fondo
alla grande sala verso il letto accanto alla finestra.
“Ciao Harry! Come ti senti stamattina?” gli
chiese Hermione quando fu davanti al ragazzo che era diventato di un bel colore
verde pisello.
“Come vuoi che mi senta!”
“Lascialo stare Hermione! Sta male!”
intervenne Ron.
I due si sedettero ai piedi del grosso
letto.
“Senti tutti i professori si stanno
scervellando per cercare di capire di che diavolo vi siete ammalati tutti
quanti, ma nessuno ci riesce…” continuò la ragazza “se ti ricordi qualcosa per
poterci aiutare, noi faremo di tutto!” qualche letto più in là Cho, di un
colore viola acceso si contorceva dal dolore.
Harry si girò a guardarla, poi
imbarazzato si decise
“Sono state le sigarette, è colpa loro
se siamo tutti ridotti così!”
“Cosa?” enunciò Ron
“Hai preso quella robaccia?” concluse
Hermy
“Non erano sigarette normali, all’inizio
ci siamo sentiti tutti benissimo ma poi…” e si guardò in torno “Qualcuno ha
voluto avvelenare tutti gli studenti di Hogwarts, ed è la stessa persona che ha
introdotto nella scuola la moda del fumo!”
“Sai com’è questa persona?” chiese
Hermione
“No, so soltanto che dava le sigarette
gratis nei sotterranei della scuola, ma non l’ho mai vista in faccia, era
incappucciata! Dovete trovarla ragazzi e riuscire a recuperare l’antidoto, il
dolore è atroce e non so quanto tempo ancora potremo resistere. Questa volta
dovrete cavarvela da soli, io non posso aiutarvi!” e si strinse lo stomaco
emettendo un lungo e acuto lamento di dolore.
Ron guardò incuriosito infondo alla
sala, un letto era circondato da grosse tende rosse, si udivano solo lamenti da
topo provenienti da dietro i teli, il rosso si riscosse e riportò la sua
attenzione al compagno.
Hermione lo guardava con muta
comprensione
“Noi faremo di tutto per aiutarti…”
gemette Hermione, inginocchiandosi ai piedi del letto, per guardare Harry
dritto negli occhi, poi esclamò
“ ma sei uno scemo Harry!”
Capitolo v
Imprevisti d’amore
Quella stessa sera Hermione e Ron si
prepararono per scendere nei sotterranei e iniziare la caccia all’uomo
misterioso.
Era la prima volta da 5 anni che si
trovavano in una situazione del genere senza Harry, era lui il pilastro del
trio, lui era il centro di tutte le avventure che avevano vissuto nei quattro
anni precedenti, ma adesso era diverso:
Harry riversava lagnante, verde come un pisello,
su un letto dell’ospedale ed erano loro che dovevano salvare la situazione,
vivere l’avventura, toccava a loro!
Ormai il dormitorio delle femmine era
quasi completamente deserto, così anche quello dei maschi, solo Neville dormiva
soavemente nel grosso letto.
Ron si alzò lentamente per non svegliare
il compagno, aveva in dosso solo il pigiama a strisce azzurre, per la fretta
non si infilò la vestaglia ma si diresse subito verso il dormitorio delle
femmine.
Aprì lentamente la porta, era buio
pesto, non sapeva quale fosse il letto di Hermione, così incominciò ad
avvicinarsi ai soli tre letti occupati.
Alzò le coperte per guardare il volto
della ragazza nel primo letto, ma non trovò Hermy. Si avvicinò al secondo
letto, e riconobbe Hermione.
La scosse leggermente stringendola per
le spalle. Hermy si riscosse e si alzò bruscamente, andando a colpire proprio
la testa di Ron, le coperte le scivolarono da dosso e rimase con una leggera
camicia da notte bianca alquanto trasparente.
Il ragazzo si perse con lo sguardo.
Hermione si stropicciò gli occhi e notando Ron
“Scusa Ron, scusa, mi dispiace!”
Ma il ragazzo non le rispose, era troppo
impegnato, Hermione notò dove poggiava lo sguardo del ragazzo e indignata gli
mollò uno schiaffo sulla guancia sinistra.
“Ai! Hermione perché lo hai fatto?”
“Perché tu sei un cretino! Ecco perché!”
La ragazza si alzò in fretta e si infilò
la vestaglia, poi esclamò
“Coraggio! Andiamo, chi ha avvelenato
tutti gli altri studenti, se è furbo come credo, non resterà ancora per molto
ad Hogwarts!”
Ron prima di sorpassare il letto di
Hermione notò, nel baule aperto, della ragazza, fra i vestiti piegati con cura
un barattolino di vetro sigillato, con dei piccolissimi fori sul tappo, dentro
c’erano foglie, rametti e un grosso, grasso scarabeo. Il ragazzo lo afferrò con
stupore
“Ma Hermione è Rita Skeeter! Dovevi
liberarla appena arrivata a Londra!” Lo depose nuovamente nel baule e seguì la
ragazza.
“Lo so! Ma avevo una faccenda da
sbrigare in Bulgaria e non volevo che per vendicarsi quella vipera trovasse il
modo di imbarcarsi con me e scrivere qualcosa di odioso in proposito!”
Ron stupito e alquanto irritato, con le
orecchi rosse appena uscito dal dormitorio e chiusa la porta alle sue spalle
esplose con un certo accento di gelosia, alquanto percepibile
“Cosa sei andata a fare in Bulgaria eh?!
Sei andata a trovare Krum non è vero?”
“Ciò che faccio non ti riguarda! E anche
se fosse non vedo che problema ci sia nell’andare a trovare un amico?”
“Un amico come no!” Davanti al ritratto
Hermione pronunciò la parola d’ordine e
passarono
“Adesso no c’è tempo per le cavolate
Ron! Dobbiamo scendere nei sotterranei, Harry ci ha descritto bene la stanza
trovarla non dovrebbe essere difficile!”
Arrivati nei sotterranei incominciarono
a cercare la piccola porta infondo al corridoio descritta dal compagno.
La trovarono, era chiusa da un piccolo
lucchetto arrugginito, che per Hermione
non era certo un problema ma che incominciò a far intuire alla ragazza ciò che
avrebbe scoperto entrando.
Hermione scagliò l’incantesimo contro il
lucchetto
“Alohomora!”.
La porta si aprì e i due, leggermente
impauriti entrarono, il buio era totale e non vedevano al di là dei loro nasi
“Lumos!” pronunciò Hermione
“Ron ma la tua bacchetta? Forza fai un
po’ di luce anche tu!”
“Em! Veramente io ecco beh….”
“L’hai dimenticata!” Concluse Hermione
“Ci troviamo di fronte a chissà quale
pericolo e tu dimentichi la bacchetta?”
“Beh ecco ! era tardi e ….”
“Ti sei dimenticato che cosa è successo
L’anno scorso? O s’è completamente cancellato da quella testona rossa che tu
sai chi è tornato e potrebbe essere ovunque?”
“Mi dispiace Ok? Forza cerchiamo!”
Un po’ riluttante Hermione si diresse
verso il fondo della piccola stanza, ma vi trovò una grossa cattedra e un sacco
pieno di pacchi di sigarette. Ron ne afferrò uno, lo aprì e lo accostò al naso
“Che scifo, questa robaccia puzza da
morire!”
“Qui non c’è niente! prendi uno di quei
pacchetti, lo porteremo a Silente domani mattina, i professori lo dovranno
analizzare per capire cosa ha fatto tanto male ad Harry e agli altri!”
Stavano risalendo le scale per
raggiungere il ritratto della signora grassa quando Hermione si fermò di botto
“Ron, io devo andare al bagno!”
“E vai, io che ci devo fare!”
“Scemo se te l’ho detto ci sarà pure una
ragione, ho paura, non ci voglio andare da sola!”
Ron la guardò sgranando gli occhi
“Cosa? Ma hai la bacchetta!”
“è notte fonda e non si sa mai cosa può
succedere ad Hogwarts di notte!”
“E cosa dovrei fare, vedere come fai la
pipi?”
“Mi devi solo accompagnare!” aggiunse
Hermone in tono sarcastico
Un po’ riluttante Ron seguì la ragazza
nel bagno delle femmine.
“Aspettami qui ci metto solo un
secondo!” Oltre alla luce della bacchetta di Hermione che era appena sparita
dietro una delle porte, lasciando il ragazzo accanto ai rubinetti la stanza era
completamente buia.
Dopo circa un minuto Ron sentì il rumore
dello scarico del bagno e si avvicinò piano alla porta che vedeva a malapena.
Quando Hermione uscì la stanza si illuminò leggermene della luce della
bacchetta.
I due stavano per avviarsi quando una
striscia di luce bianca gli passò davanti agli occhi facendo spegnere la
bacchetta della ragazza che per lo spavento la lasciò andare.
La stanza era di nuovo completamente
buia ed Hermy non riusciva a trovare la bacchetta finita sul pavimento.
Dopo due secondi la luce ripassò
fulminea dalla parte opposta. Hermione spaventatissima si gettò al collo di Ron
emettendo uno gridolino acuto
“Aaaa”
Ron l’afferrò per la vita e l’inchiodò
al muro con le spalle, poi vi si mise d’avanti per difenderla e chiese
guardando il buio pesto
“Chi sei? Sei hai coraggio vieni fuori!”
Ma a proposito di coraggio, il ragazzo non è che ne disponesse di tanto, visto
che il colorito acceso della faccia era divenuto bianco come quello di Malfoy.
Passarono cinque lunghissimi minuti di
silenzio, tutto sembrava stranamente tranquillo, come se niente fosse accaduto.
Ron si girò verso Hermione che respirava
ancora affannosamente per lo spavento, erano talmente vicini che la ragazza poteva
sentire l’alito del giovane sul proprio collo.
Si fissarono negli occhi Ron le passò
una mano fra i capelli ricci, poi la mano passò sul piccolo e bel volto della
ragazza, le dita stavano per scendere quando Hermione gli afferrò il braccio.
Continuavano a fissarsi, come se la cosa
che volessero fosse la medesima, ma nessuno dei due avesse il coraggio per
dirla
I loro nasi si sfiorarono delicatamente
e poi Ron si decise.
Le sue labbra si posero su quelle di
Hermione e si mescolarono come in un turbine in un lungo e appassionato bacio,
che finì per vedere i due stretti l’uno all’altra, con la camicetta di lei
mezza sbottonata.
Alla sinistra, di Hermione ancora
inchiodata al muro, dall’oscurità apparve scoppiando in una lugubre risata e
con un bastone in mano alzato contro i due Pix il Poltergeist.
Quando Hermione si voltò per guardarlo
la sua brutta faccia sghignazzante si trovava a pochi centimetri dalla sua.
Hermy gettò un urlo che si udì in tutto
il castello, e si propagò al di fuori delle mura e per poco non venne udito
anche dalle sirene nel profondo del lago.
Pix scomparve uscendo dal bagno delle
femmine sghignazzando, due secondi dopo, la porta si spalancò con un botto.
I due erano ancora appiccicati e Ron
alitava sulla camicetta sbottonata di Hermione, quando il volto austero e
terrificante del Professor Piton comparve sulla soglia con la bacchetta
illuminata in mano.
Avanzò lentamente verso i due
immobilizzati dalla paura, in quella imbarazzante posizione.
“Sapevo che non eravate studenti
tranquilli voi due! D'altronde come potevate mai esserlo, essendo amici di quel
Potter!” Queste parole vennero pronunciate con un tono di disprezzo e di disgusto, Hermione rossa in
faccia scostò in fretta la mano di Ron che le era rimasta sui fianchi e tentò
di abbottonarsi l’imbarazzante apertura.
“Non c’è bisogno che si prodighi tanto
nel tentare di riparare la sua situazione signorina Granger, tanto, con questa
bravata amorosa le assicuro che lei e il signor Weasley non vedrete i prossimi
esami finali di Hogwarts”
Hermione rimase impietrita a quelle
parole, lei la studentessa modello di tutto l’istituto sarebbe stata espulsa
per un piccolo “incidente” durato solo 30 secondi.
Ron si riscosse e si getto in una folle
spiegazione dell’accaduto mentre la ragazza rimaneva immobile e muta ad
aspettare la fine
“Ma professore vede le cose non stanno
come crede….vede noi…stavamo cercando un uomo misterioso che si nascondeva nei
sotterranei …incappucciato Harry no l’ha visto e sta male….così…così noi
dobbiamo trovare questa persona…solo che Hermione doveva andare al bagno…ma ad
Hogwart di notte può accadere di tutto e così…perciò…ha avuto paura …e…” tutto
questo lo aveva detto in meno di 15 secondi e lo sguardo impassibile di Piton
si sbloccò solo quando dalla tasca del pigiama del ragazzo intravide un
pacchetto bianco e rosso che poi, nel folle gesticolare per accompagnare la
spiegazione gli cadde.
Piton si avvicinò e lo raccolse
“Uomini misteriosi, sotterranei…credo
che ci sia una sola spiegazione alle sue spudorate menzogne Signor Weasley!
Conosco questo prodotto babbano e credo che la professoressa McGranit e il
Professor Silente converranno con me sulla decisione di togliere 300 punti al
Grifondoro e di avvertire immediatamente le vostre famiglie sul comportamento
indegno che credo adottiate ormai da parecchio tempo, credendo di farla in
barba a noi professori!”
“Ma noi…non è vero che ci incontriamo da
parecchio tempo è stato un caso imprevisto…” intervenne Ron con le orecchie
rosse
“ Non tolleriamo i rapporti fra studenti
in questa scuola signorina Granger e mi
rivolgo a lei perché la credevo molto più responsabile del suo compagno, anzi
gli altri docenti la ritenevano tale, sarà contenta di informarli lei stessa di
averli delusi!”
CAPITOLO Vi
La punizione
La signora Weasley scese infuriata dalla
grossa macchina del signor Artur , e si avviò con andatura sostenuta verso il
portone che dava nella sala grande.
Aveva ricevuto per posta, da un grosso barbagianni
marrone una comunicazione urgente che la invitava a recarsi subito ad Hogwart
Tana (Londra)
Cari coniugi
Weasley siamo molto spiacenti di informarvi che, vostro figlio, il Signor
Ronald Weasley, la sera del 11 Ottobre scorso è stato sorpreso, dal professor
Severus Piton, fuori dal suo dormitorio, in un bagno prettamente femminile in
compagnia di una sua compagna nella casa del Grifondoro, Hermione Granger.
I due sono
stati scoperti mentre compivano atti osceni severamente proibiti qui a Hogwart fra
studenti.
Noi docenti
riteniamo probabile l’ eventualità che questo avvenga già da molto tempo,
inoltre il signor Ronald è stato trovato in possesso di un oggetto babbano che
il Signor Artur Weasley sicuramente intende:
Un pacchetto
di sigarette babbane
È proibito
introdurre oggetti babbani di ogni genere nell’istituto, specialmente se
nocivi, come l’oggetto in questione.
Siete pregati
di pervenire qui ad Hogwart quanto prima vi è possibile per prendere visione
della scandalosa condotta del Signor Ronald Weasley
Cordiali
saluti
La
vicepreside di Hogwart
Minerva
McGranit
P.S. Il Professor Sevur Piton a
esposto ai Docenti la proposta dell’espulsione dei due alunni
Anche i genitori di Hermione erano stati convocati, Hagrid li era andati
a prendere quello stesso giorno e stavano arrivando.
Intanto Molly Weasley,
scortata dal professor Vitius e seguita a ruota dallo sconvolto marito era
giunta nell’ufficio segreto di Silente.
Ron ed Hermione erano seduti su due sedie davanti alla cattedra del
Preside e stavano ascoltando per l’ennesima volta la ramanzina della
Professoressa McGranit, aspettando solo di riuscire a poter dire come realmente
stavano i fatti e arrivare in tempo per trovare l’uomo misterioso ed aiutare
Harry, ma a questo ormai solo Ron continuava a pensare, anche se leggermente,
perché Hermy era troppo scossa dall’eventualità dell’espulsione.
“…La ritenevo al di sopra di queste futili sciocchezze Signorina Granger,
mi ha profondamente deluso! Ora! Lei sa bene che dobbiamo prendere seri provvedimenti,
affinché ciò di cui il Professor Piton si è trovato testimone non accada mai
più!...” e rivolgendosi a Ron “E per di più fumare quel disgustoso prodotto
babbano alla vostra età! Mi avete deluso, deluso…sono senza parole…” Mentre
Hermione continuava muta ad osservare le venature della grossa cattedra di
legno Ron, cercò di salvare la loro situazione
La Wicman continuava a sgranocchiare la sua gomma da masticare come se
nella stanza non stesse accadendo nulla
“Professoressa se solo qualcuno vorrebbe ascoltarci! Stavamo cercando
qualcosa di molto importante nei sotterranei, Harry ha detto che sono state le
sigarette a ridurre tutti gli studenti in quello stato, qualcuno lui ha voluti
avvelenare…e noi abbiamo preso quel pacchetto dai sotterranei per farlo
analizzare”
Silente da dietro la Cattedra sembrava molto interessato alle nuove
rivelazione, ma Piton, scorta la possibilità di un annullamento del suo piano
di espulsione intervenne severo
“Tutte baggianate, se qualcuno avesse distribuito quella robaccia babbana
noi professori ce ne saremmo accorti immediatamente! E questo non giustifica il
vostro comportamento di ieri sera!”
La Wicman lo scuadrò, leggermente disgustata da tanta severità ma poi col suo solito sorrisetto avanzò
verso Piton gli mise un bracciò sulla
spalla, mettendolo molto a disagio ed intervenne con leggerezza
“Coraggio Severus, sono ragazzi, non credo sia il caso si vociferare
tanto e addirittura espellerli per un bacetto…”
“Un bacetto??!!” intervenne alquanto irritato il professore di pozioni
“Ma noi…” cercò di Replicare Ron ma la porta si spalancò e quasi
travolgendo il professor Vitius, Molly Weasley entrò furibonda nella stanza e
afferrò l’orecchio del figlio
“Ai! Mamma mi fai male!”
“Brutto screanzato che non sei altro, nessuno dei tuoi fratelli mi ha
dato una preoccupazione tale, nemmeno Fred e Gorge, e questo è tutto dire!”
“Coraggio signora si calmi e lasci andare il ragazzo!” intervenne Silente
alzandosi dalla sedia per accorrere in aiuto dell’orecchio di Ron.
La signora Weasley lasciò la presa guardò Hermione con uno sguardo da
mamma preoccupata, ma non le disse niente, anzi sembrava volerle dire “non ti
preoccupare, non verrai espulsa”.
Quando i due coniugi si furono seduti Silenti incominciò a parlare
“Bene! Credo che sappiate perché vi abbiamo convocato qui! Innanzi tutto
voglio rassicurarvi dicendovi che non credo sia necessario espellere i due come
aveva suggerito il Professor Piton….” A quelle parole il volto dei due si
illuminò, mentre quello di Piton s’incupì
“La signorina Granger ha un brillante futuro come streghetta e non credo
sia giusto stroncarglielo così. E, anche se molto meno brillante, anche quello
del signorino Weasley può essere incoraggiato per far si che si sviluppi sempre
più!” Molly scoppiò in un sorriso a trentadue denti
“Tuttavia i 300 punti che il professor Piton ha sottratto alla casa del
Grifondoro a mio parere, anche se un po’ esagerati sono stati tolti giustamente
per il comportamento dei due fuori dalle regole scolastiche,e che i miei
colleghi ritengono sia stato adottato dai due già da molto tempo, quindi i
punti non possono essere ripristinati.
Per quanto riguarda il prodotto babbano di cui il signor Ronald è stato
trovato in possesso, questi sostiene che è stato da lui raccolto come campione
per farlo analizzare da noi professori perché causa del malessere dei
compagni…” Fissò Ron con sguardo bonario, da dietro le lenti a mezzaluna e
continuò “E vi assicuriamo che questo sarà fatto, inoltre ci accerteremo se nei
sotterranei si aggira qualcuno che può essere ritenuto un pericolo per la
scuola… “
La McGranit fissava gli occhi lucidi di Hermione ed intervenne
“Non credo basti come punizione per il comportamento scandaloso dei due
caro Albus! Propongo di abbassare tutte le valutazioni dei due ragazzi perché
il comportamento è cosa essenziale per noi!” Hermione alzò di scatto la testa
verso la professoressa, si vedeva lontano un miglio che lo aveva fatto per
punirla, perché sapeva che era l’unica cosa che le importava veramente la
Wicman a queste parole trasalì quanto e forse più di Hermione.
Abbassare i voti alla ragazzina migliore di Hogwart per lei era troppo
“Ma, Minerva è il colmo….. La signorina Granger ha faticato tantissimo
per raggiungere certi livelli”
“Avrebbe dovuto riflettere meglio sulle sue azioni, come certamente è in
grado di fare e che noi tutti credevamo già facesse…”
Silente anche se un po’ riluttante acconsentì con un cenno del capo
“Cari genitori…” continuò “ Visto che le adeguate punizioni sono state
assegnate, l’unica ragione della vostra presenza qui è per prendere piena
visione, con i vostri occhi di come trascorre l’anno scolastico per i vostri
ragazzi qui ad Hogwart! Ed eventualmente correggere come meglio credete i comportamenti
sbagliati, perché, dopo tutto questo è il vostro è il nostro compito, formarli
ed educarli. “
Dopo questa pesante e noiosa predica Artur e Molly Weasley insieme al
figlio si riunirono in una piccola aula abbandonata
Dopo circa una mezzora di urla e strepitii la donna si rivolse al marito
che se n’era stato muto in un angolo ad osservare la moglie che infuriata
tirava l’orecchio destro al povero sesto figlio
“E tu Artur? Non dici niente a tuo figlio?”
“Ma Molly cara che devo dire io hai detto tutto tu??!!”
Ron uscì dalla stanza con un orecchio molto più rosso dell’altro.
Ora toccava ai Granger. Arrivarono con Hagrid nel pomeriggio, anche loro
avevano ricevuto lo stesso comunicato dei Weasley.
Hermione era lì, che li aspettava sulla soglia del grosso portone di
ingresso, il grosso custode le fece l’occhiolino, appena la mamma la vide le
corse in contro e la abbracciò forte
“Bambina mia! Ma cosa è successo” piagnucolò quasi piangendo, Hermione
assomigliava moltissimo alla madre, la stessa lunga chioma ricciuta lo stesso
bel visetto.
Il padre, molto più serio della moglie avanzò piano
“Esigo una spiegazione plausibile da parte tua signorinella!”
“Vi spiegherà tutto il preside, venite vi accompagno nel suo ufficio!”
intervenne Hagrid notando la ragazzina visibilmente preoccupata.
Ormai i Weasley, dopo una breve visitina alla piccola Ginny se n’erano
andati e Ron dovette assistere all’incontro con i Granger che fu identico a
quello con i suoi solo, che fu il peggiore della sua vita:
Avrebbe preferito mille volte la solida presa della madre sul suo povero
orecchio che lo sguardo freddo e severo del Signor Granger, e pensò “ addio
vacanza con Harry alla casa di Hermione”.
Alla fine i due non parlarono con Hermione, ma il padre si limitò ad
intimarle
“Non ti preoccupare faremo i conti a casa signorinella! E guai a te se la
storia del sotterraneo è falsa!”
Hermione sconsolata abbracciò la madre che le era venuta in contro quasi
in lacrime
“Ti voglio bene mamma!” ma questa non contraccambiò
allora Hermy cercò lo sguardo della Wicman e la trovò li affianco a lei,
la prof le mise una mano sulla spalla.
CAPITOLO VIi
Alla ricerca dell’uomo misterioso
Hermione raggiunse Ron nella sala di
ritrovo di Grifondoro, ch’era deserta, tranne per Neville che fissava il fuoco
scoppiettante nel camino accarezzando Oscar
“Ron? Puoi venire un attimo con me ti
devo parlare!” Neville li fissò come se non li avesse mai visti durante i
quattro anni precedenti ed intervenne
“Almeno questa volta non fatevi scoprire
o va a finire che la casa del Grifondoro alla fine dell’anno non avrà più
neanche un punto!”
Ron lo fissò con sguardo severo e seguì
Hermione
“Vieni andiamo nel dormitorio dei maschi
non c’è nessuno” le disse facendole strada, Neville continuava a fissarli
maligno.
Appena chiusa la porta dietro di loro,
Hermione si buttò sul letto di Harry e
Ron, perplesso, si sedette piano su una sedia accanto.
“Bene! Ieri sera non è successo niente
di tanto rilevante Ron! Quindi
dimentichiamo tutti e due quello che è successo!”
Ron deglutì imbarazzato, ma non rispose,
come poteva dimenticare? Però per farla contenta annuì.
Intanto i professori nell’ufficio di
Madama Chips analizzavano il pacchetto
di sigarette preso da Ron
La professoressa Eleonor Wicman aveva
già effettuato il suo esame delle sigarette e non aveva riscontrato incantesimi
di magia nere o di arti oscure, neanche Piton aveva riscontrato alcun tipo di
anomalia. Anche la Mc Granit aveva finito di esaminarle e toccava a Silente che
dopo un paio di incantesimi ed esaminatele bene concluse
“Mi dispiace colleghi ma questo prodotto
babbano è perfettamente normale e non è
in alcun modo intaccato da alcun tipo di incantesimo, nocivo e non!” in quel
momento il professor Vitius e Hagrid tornarono dai sotterranei, non avevano
trovato neanche l’ombra della grossa cattedra e il sacco pieno di pacchetti di
sigarette descritto da Ron.
“I due ragazzi hanno mentito!” vociferò
severo il professor Piton
“Non sappiamo cosa è realmente accaduto
ai due Professore, comunque la punizione è stata data!”
Intervenne la
McGranit e Silente annuì.
A queste parole la professoressa Wicman
scivolò fuori dalla stanza e si avviò verso il ritratto della signora grassa.
Qui pronunciò la parola d’ordine
“burrobirra!” il quadro si aprì e la
professoressa notando Neville gli chiese
“Ciao tesoro! Dove sono Hermy e Ronnie?”
Neville la guardò preoccupato ed indicò
il dormitorio maschile, sul volto della prof apparve un’espressione di sgomento e panico. Si precipitò verso il
dormitorio ed aprì la porta con uno scatto che fece sobbalzare i due, che si
trovavano ancora una seduta sul letto, l’altro sulla sedia
“Salve ragazzi! Coraggio tutti fuori,
non vedo il perché del chiudersi in dormitorio quando fuori è una bella
giornata!” disse sorridendo, soffiando energicamente per tirare in su un ciuffo
di capelli finitole d’avanti agli occhi
Quando tutti e tre furono fuori la prof
iniziò
“Bene! Le sigarette sono risultate
normalissime e il professor Vitius ed Hagrid non hanno trovato nulla nei
sotterranei riconducibile a quello che avete descritto!” Ron ed Hermione si
incupirono
“Io sono certa che dite la verità, ma
sta a voi dimostrarlo! Chiedetemi qualunque cosa per aiutarvi a trovare
quest’uomo misterioso e io lo farò!”
“No professoressa, dobbiamo cavarcela da
soli questa volta, è una cosa che dobbiamo risolvere noi, l’unoca cosa che può
fare è coprirci durante le lezioni cosi noi possiamo continuare le ricerche.”
le rispose Hermione
“OK! Hermy, consideralo già fatto!”
Quella stessa sera i due si prepararono
per l’ennesima escursione notturna
“Questa volta lontani dalle zone troppo
scure e portati la bacchetta magica!”
“Certo Hermione!”
Si recarono nell’ospedale e
incominciarono a cercare nella miriade di letti Lavanda e Calì, le trovarono
dopo dieci minuti.
Lavanda era di un giallo canarino,
mentre Calì di un colore turchino.
“ Lavanda coraggio svegliati ci serve il
tuo aiuto, svegliati!” incominciò a scuoterla per le spalle.
“Ma chi è che rompe a quest’ora di
notte, siamo in un ospedale maleducati qui c’è gente che soffre, compresa la
sottoscritta!” rispose la ragazza aprendo gli occhi rossi
<Ah! siete voi due! I nuovi
piccioncini di Hogwart! Ormai lo sa tutta la scuola!”
Ron intervenne
“NON SONO AFFARACCI TUOI!”
“Ei calmati o sveglierai tutti” esclamò
Lavanda
“E comunque siamo venuti perché ci devi
aiutare a trovare la persona che ha introdotto la moda del fumo dei babbani
nella scuola! Visto che tu e Calì siete state le prime a quanto ne sappiamo!”
Lavanda si alzò dal letto e scivolò
fuori dalle coperte
“Io non lo so ragazzi, Calì mi ha
offerto la sigaretta, lei sa chi è stato, perché le ha dato il pacchetto nei
sotterranei!” Andò verso Calì e la sveglio
“Calì chi ti ha dato il pacchetto di
sigarette?”
ancora stordita la ragazza rispose
stropicciandosi gli occhi con le mani
“Nei sotterranei, un uomo incappucciato,
mi ha detto delle cose che dovevo fare in cambio di pacchetti gratis!”
“Bene diccele!” intervenne Hermione
“Beh ha detto che dovevo far provare le
sigarette a tutte le persone che conoscevo e poi di farle andare nei
sotterranei a comprarne altre!...” Rimase per pochi secondi in silenzio poi
continuò “Sembrava particolarmente interessato ad Harry, ogni volta che tornavo
da lui mi chiedeva se le aveva provate!”
“Cosa Harry ??!!” domandò Ron
“Ma certo, Harry era l’obbiettivo
principale di tutto l’inganno, le sigarette sono state avvelenate per poterlo
far ammalare!” spiegò Hermione, poi pensierosa aggiunse “Ma chi poteva volere
una cosa simile!”
“Beh un sacco di persone
Hermione! Hai dimenticato???” aggiunse Ron guardandola “1° Draco Malfoy…”
“Impossibile Ron…” intervenne Lavanda
“Eccolo la giù!” indicando un letto in fondo al corridoi, dove qualche giorno
prima Ron aveva visto le tende rosse: Draco Malfoy giaceva dolorante di uno
schifoso color cacarella.
Ron scoppiò a ridere
“Questo ci fa già escludere una
possibilità” continuò Hermy “Poi c’è Piton, ma ne dubito! Avrebbe mirato solo a
lui, senza il rischio di contaminare anche i suoi amati serpeverde!”
“Già!” Rispose sonnecchiando Calì
“ E se fosse stato chi tutti noi
pensiamo Harry sarebbe già morto da tempo!” Concluse Ron in tono serio.
“Ma allora chi cavolo può essere?”
domandò Lavanda
“Portava sempre un cappuccio sulla testa,
ma una volta gli ho visto un ciuffo di capelli, erano biondi!” esclamò Calì
“Biondi???”domandò stupefattò il rosso.
“Senti non puoi darci altre
informazioni? Dove lo incontravi di solito? E mica ti ha detto se aveva in mente
di andarsene o di restare a scuola per fare altri soldi?”intervenne Hermione
“No tutte queste cose non me le ha
dette, ci incontravamo fuori, quasi all’entrata della foresta proibita vicino
al lago, dietro a un cespuglio altissimo e grandi alberi è praticamente
impossibile vedere chi ci sta dietro. Diceva che la teneva la sua riserva
personale….” rimase in silenziò poi in uno scatto aggiunse “Ah! Dimenticavo,
una cosa importantissima, una volta stavo andando da lui, era pomeriggio, mi
sono accostata alla siepe e per sbaglio lo sentito dire “La vendetta si gode
con calma, non me ne andrò fino a quando non lo distruggerò! Questo è solo
l’inizio infangherò il suo nome come lui ha fatto col mio”“
“Grazie infinite Calì, ci hai detto
praticamente tutto quello che ci serviva per acciuffarlo!” ringraziò Hermy
“Come ho fatto?” chiese timidamente Calì
“Già, come ha fatto?” intervenne Ron
completamente spaesato
“Ci hai detto che non è un tipo molto
pericoloso, perché se no sareste tutti già finiti, ci hai detto che vuole
vendicarsi di Harry perché gli ha infangato il nome, e praticamente, cosa più
importante di tutte ci hai detto che è ancora qui ad Hogwart, perché il nome di
Harry non è stato infangato in alcun modo e dove possiamo trovarlo, ora ci
basta andare dove ci hai detto e prenderlo!” fece capire Hermione, Ron deglutì
e aggiunse
“ Ma siamo proprio sicuri che non è
cattivo? Guarda che è notte e di notte ad Hogwart può succedere di tutto, lo
hai detto proprio tu!!!!!”
“ coraggio Ron non è il momento di fare il
fifone, ricordi quello che ha detto Harry : “questa volta dipende tutto da voi”
lo vogliamo deludere?”
E si voltò verso un letto in fondo alla
stanza accanto alla finestra, un volto verde pisello si contorceva dal dolore,
anche Ron guardò, poi abbassando il capo
“Hai ragione Hermione, questa volta
tocca a noi!”
CAPITOLO VIII
La scioccante rivelazione
“Coraggio fai strada!”
“Ma perché devo andare avanti io, non ci
puoi andare te?”
“Sei un codardo Weasley!”
Hermione afferrò la bacchetta
“Lumus!” e si avviò verso un fitto
addensamento di alberi, piante rampicanti e cespugli, vicino al lago, lontano
dalla capanna di Hagrid e quasi ai confini con la foresta proibita, seguita a
catena da Ron che tremava visibilmente.
“Deve essere quello il posto!” gli bisbigliò
nell’orecchio
Dopo circa 40 metri erano arrivati
vicino agli alberi secolari, era buio pesto, tranne per la luce delle loro
bacchette e d’avanti a loro si innalzava un grandissimo cespuglio. Cercarono
l’entrata.
Una volta entrati si ritrovarono in una
specie di stanza, a sinistra, destra, e dietro avevano il cespuglio e gli
alberi che si protendevano fino all’alto e si intrecciavano formando una specie
di tetto floreale, d’avanti avevano un enorme masso. Grande più o meno quanto
alla capanna del guardiacaccia.
Ad un certo punto sentirono dall’interno
del masso un strano rumore, Hermione afferrò il braccio di Ron e lo trascinò in
un angolino buio riparato da una siepe
“Coraggio scappiamo arriva qualcuno!”
Appena i due si furono nascosti il grosso masso si aprì, poterono intravedere
un letto e un piccolo tavolo, al suo interno prima che una figura incappucciata
ne uscisse.
Portava in spalla un grosso sacco che
gettò a terra, lo aprì e incominciò a scrutarvi dentro, dopo pochi minuti ne
tirò fuori un pacchetto di sigarette
“Queste sono soltanto l’inizio mio caro
Harry, adesso dovrai vedertela con….”
Ma non ebbe il tempo di finire perché
Hermione uscì urlando dal nascondiglio con la bacchetta puntata su di lui,
ancora accesa con l’incantesimo lumos
“Fermo dove sei!”
L’uomo trasalì e si alzò di scatto
facendo cadere il cappuccio dal capo.
I due ragazzi rimasero di pietra e Ron
farfugliò
“Gi-gi-gigi-gigi-gigigi “
“Gilderoy Allock!!!” concluse Hermione
fra lo sbalordimento e un pizzico di gioia nel vedere la sua bella faccia.
“Ma non aveva perso la memoria?????????”
aggiunse sconsolato Ron puntando anche la sua bacchetta.
Hermione ancora con la bacchetta puntata
si girò per un secondo verso Ron, ma in quella frazione Allock estrasse la sua
bacchetta e puntandola verso i ragazzi gridò
“Accio bacchette!”
Le due bachette volarono dalle mani dei
due a atterrarono in quella sinistra dell’uomo che le puntò contro i due
“Salve ragazzi, da quanto tempo!”
“Tu, spregevole essere umano, residuo
della società dei maghi, imbecille presuntuoso, a quest’ora dovresti essere
ricoverato in un ospedale per matti che soffrono di amnesia!”
“Ei! Ron vacci piano con le parole!”
intervenne Hermione
“Già, l’amnesia che tu e Potter mi avete
fatto venire! Ma adesso il giochetto è finito, avete infangato il mio illustre
nome ed ora sarete ripagati con la stessa moneta!”
“Ma come diavolo hai fatto a
riacquistare la memoria?!” Ringhiò Ron
“Oh! Credimi ci ho messo un sacco di
tempo. Due anni sono tantissimi, per chi non sa nemmeno come si chiama, ma alla
fine ce l’ho fatta! Vuoi sapere come ci sono riuscito? Semplicissimo i miei fan
mi hanno aiutato:
Tutte le volte che camminavo per la
strada qualcuno mi fermava per chiedermi un autografo chiamandomi Gilderoy
Allock! Poi è stato facile documentarsi su questo nome, alla fine su una
vecchia edizione della gazzetta del profeta ho letto della mia presenza ad
Hogwart e del mio incontro con Harry Potter, questo mi aveva smascherato per
quello che io realmente ero, “Un furfante”, così mi hanno chiamato!” si fermò
per un secondo e fissò Hermione “Ma, per fortuna alcuni dei miei fan mi amavano
ancora!”
“Mmggr!” ringhiò Ron per la rabbia di
non poter far nulla contro tre bacchette magiche puntate contro di lui
“ Le sigarette erano veramente
stregate!” domandò Hermione nel tentativo di farlo confessare
“Certo, signorinella! Ho semplicemente
messo nei sotterranei un sacco pieno di pacchetti non avvelenati perché sapevo
che sareste venuti a cercarmi e poi l’ho fatto sparire, in questo modo nessuno
vi avrebbe creduto, ma non avevo contato quella bizzarra ragazzina che pretende
di essere una professoressa!”
“Ah! Ma sentitelo il bue che chiama
cornuto all’asino!”
“Ei! Attento ragazzino, sono molto più pericoloso
quando mi arrabbio!”
“Ho che paura! Mi tremano le ginocchia!”
Dalle bacchetta di Allok partirono scintille rosse che colpirono la mano di
Ron.
“Aaaaaiiiii! Mi hai pizzicato!!”
“Quindi gli strani sintomi degli
studenti sono dovuti alle tue sigarette?” continuò Hermione
“Certo, non l’hai ancora capito? Ti
facevo più intelligente ragazzina!”
“Oh ma certo! E qual è l’antidoto…
voglio dire come hai stregato le sigarette?”
“Perché non dirvelo, tanto tra poco non
ricorderete niente dei prossimi quattro anni! Ho stregato le sigarette con due
incantesimi, uno di spappolabudella e l’altro di pellearcobaleno! Bello il
risultato vero?”
“O ma certo! Ed ora che sappiamo gli
incantesimi usati possiamo trovare l’antidoto!”
Si girò di scatto verso Ron e gli gridò
in una frazione di secondo
“Di là!” Ron afferrato, si gettò dalla
parte destra di Allock mentre Hermy si gettava correndo alla sua sinistra.
Preso alla sprovvista l’uomo non ebbe il
tempo di analizzare ciò che accadeva e decidere chi dei due colpire, erano
passati due secondi e voleva colpire la ragazza e si spostò dal lato sinistro, quando Ron gli si gettò addosso
dal lato destro e col suo peso lo gettò a terra, afferrò la sua bacchetta
mentre Hermione prendeva le altre due e gli e le puntò contro
“Adesso per te è veramente finita Allock
e non ci sarà più fan in tutto il mondo disposto ad aiutarti” farfugliò
Hermione, mentre Ron gli teneva le mani per non farlo muovere.
“Funis!”Dalla bacchetta di Hermione
partirono delle piccole funi che avvolsero tutto il corpo di Allock lasciando
libera solo la testa
CAPITOLO IX
La festa
Erano passati due giorni, Hermione e Ron
erano tornati nell’ufficio della McGranit con Gilderoy Allock legato come un
salame e sospeso a mezz’aria (grazie all’incantesimo Wengardium Leviosa)
Che sotto interrogatorio aveva
confessato.
Hermione aveva rivelato a madama Chips
gli incantesimi che avevano stregato le sigarette, lo spaccabudella e il
pellearcobaleno la professoressa poté così curare tutti gli studenti in poco
tempo e l’ospedale si svuotò completamente quella sera.
Harry trovò i due nella sala di ritrovo
di Grifondoro e andò loro in contro
“Allora questa c’è l’avete fatta da
soli! Siete voi gli eroi, siete stati grandi ragazzi!”
“Mai quanto te Harry!” rispose Hermione
“Dai Hermione per una volta vantiamoci e
prendiamoci le lodi finchè dura, perché visto che Harry è di nuovo in pista!”
intervenne Ron
“A proposito, sono venuto a sapere come
Allock voleva infangare il mio e il vostro nome:
Voleva passare per Rita Skeeter e pubblicare
un articolo su di noi dicendo che eravamo stati noi tre a stregare le sigarette
e io m’ero finto malato per allontanare i sospetti, in più voleva accusare voi
due di atti osceni, sapete la cosa strana e che ho sentito più volte questa
voce in due soli giorni da quando mi sono ripreso…” squadrò i due “Ragazzi, non
è che mi sono perso qualcosa?”
Ron ed Hermione si guardarono in faccia
“Non, no Harry e cosa dovevi perderti, tranne le solite noiose lezioni!”
disse Ron
Hermione improvvisamente si ricordò una
cosa importantissima e corse verso il dormitorio femminile gridando ai due
“La vera Rita Skeeter, è rimasta nel
barattolo, ma la sono scordata devo andare a liberarla!”
Poco dopo arrivò la prof Wicman, aveva
uno strano sorriso stampato in faccia
“Salve cari ed Hermy?”
“Adesso arriva Prof è andata a risolvere
una questione giornalistica molto importante!” spiegò Ron
Quando Hermione tornò con in mano il
barattolo vuoto la prof l’abbracciò facendole fare una giravolta con le gambe
sospese a mezz’aria
“Sapevo che ci saresti riuscita cara!”
“Non è solo merito mio, anche Ron mi ha
aiutato!”
“Ho certo! Lo so, Ronnie è capace di
grandi cose quando si impegna!”
Ron arrossì sulle punte delle orecchi.
“Vi porto una bella notizia ragazzi!
Sono riuscita a far tornare i vostri voti com’erano prima! E visto che i tuoi
erano già alquanto bassi Ron è stata una fortuna, altrimenti saresti stato
bocciato!”
Hermione urlò contenta mentre Ron
deglutì pensando alla alla bocciatura e alla faccia infuriata della madre.
“Ho provveduto io stessa ad avvertire le
vostre famiglie del vostro atto coraggiosissimo, avete salvato tutta la scuola!
Adesso devo scappare ci vediamo questa sera a cena nella sala grande!”
“Si prof” risposero all’unisono
I tre, assieme a Neville, Simius, Tomas,
Lavanda. Calì e Ginny, stavano scendendo nella sala grande.
Appena entrarono nella stanza una
miriade di palloncini di tanti colori venne lanciata verso il falso soffitto di
un colore blu scuro cosparso di stelle, tutti gli studenti di Hogwart stavano
battendo le mani e gridavano
“ BRAVI-BRAVI-BRAVI “ tutti i tavoli
erano stati spostati da un lato e i ragazzi stavano al centro della sala.
La musica partì appena i due furono in
mezzo alla folla di studenti.
Tra burrobirre e dolci di Mielandia già
era passata mezzora, tutti ballavano, tranne Piton, la McGranit e tutti i
serpeverde, tranne due bambinette del primo anno, che furono fulminate dallo
sguardo duro di Malfoy, che sfortunatamente era tornato normale
“ Peccato!” pensò Ron “ Quel colore gli
donava proprio”
La prof Wicman, che indossava un corto
vestitino di velluto blu con una larga scollatura e le solite calze nere a rete
ballava fra Simius e Tomas sculettando fra i due e colpendoli ai lati col
fondoschiena.
Anche la serissima professoressa Coman ballava,
anche se con molta più riservatezza della prof di difesa contro le arti oscure.
Gazza in fondo alla sala con le zampe
anteriori di Miss Spur fra le mani ballava
“Coraggio micina mia balla, balla anche
tu, balla!”
Ron chiese al DJ di mettere la canzone
degli stadio “ Donna bambina e di dedicarla a Hermione Granger”
Ron si avvicinò ad Hermione tra la folla
di studenti. Negli occhi della ragazza c’era una strana luce, anche se le aveva
chiesto di dimenticare ciò che era successo, Ron capiva che nemmeno lei lo
aveva fatto.
Mentre la canzone stava per finire
Hermione prese Ron in disparte e lo baciò
La Wicman nei paraggi li vide e disse
“Beh! Per un bacetto! Sapete quanti ne
ho dati io!”