IL COMPLEANNO DI RON
by ^Hermione^
Mancavano pochi giorni all'inizio del torneo di Quiddich della scuola, e Ron sentiva chiaramente che la sua amicizia con Harry e Hermione stava, poco a poco, diminuendo. Il primo, il suo migliore amico (o forse non lo era più…) lo trascurava. Lo stesso valeva per Hermione, troppo impegnata nello studio per accorgersi che a Ron cominciava ad interessare non più come amica, ma come ragazza. Come se non bastasse, spesso i due sparivano e non si vedevano in giro per ore e ore. Ron non sapeva proprio dove andassero, tutti i pomeriggi, dopo le lezioni. Tutte le più bizzarre ipotesi si erano presentate nel cervello di Ron, come ad una audizione: che i due fossero fidanzati e facessero scappattelle d'amore? No, troppo improbabile….e comunque, in quel caso, Ron non avrebbe potuto stare zitto e non fare trasparire la sua gelosia. Che Hermione desse ripetizioni segrete in tutte le materie a Harry, dopo le lezioni? No, troppo banale…..e poi perché avrebbe dovuto farlo in segreto? No, neanche questa ipotesi era fondata. Ma allora perché lo evitavano? Perché sparivano? Ron non sapeva proprio come spiegarselo.
Nel frattempo, nei sotterranei del castello, Hermione, Harry e Ginny stavano finendo di decorare la stanza buia e fredda per la festa a sorpresa che avevano intenzione di fare a Ron.
Ginny era tutta eccitata: suo fratello sarebbe stato contentissimo, ne era certa! Per Harry organizzare quella festa era stato un piacere, Ron era il migliore amico che avesse mai avuto. In quanto ad Hermione, l'idea era stata sua. Aveva notato uno strano comportamento in Ron, quando le parlava o anche solo quando la incontrava nella sala comune del Grifondoro o nei corridoi. Appena la vedeva, cercava in tutti i modi di evitarla. Hermione pensava che Ron non la considerasse più sua amica, ma proprio non capiva che cosa avesse fatto per tradire la sua amicizia…..era davvero molto strano. -Hermione, scusa, hai finito quegli striscioni?- Harry chiese a Hermione. -Si, certo!- rispose lei. Harry si mise ad ammirare il lavoro dell'amica. Hermione aveva dipinto lo striscione di colore blu scuro e ci aveva scritto in lettere bianche, pulite e perfettamente simmetriche: Buon compleanno Ron!. Poi, dopo essersi congratulato con lei, la aiutò ad appenderlo ad un muro. Ginny, intanto, stava attaccando altri festoni, tutti colorati, canticchiando.
Ron arrivò a lezione di pozioni con soli due minuti di ritardo, ma Piton riuscì comunque a togliere 20 punti al Grifondoro. Ron era talmente seccato ed incerto, che, durante tutta la lezione, riuscì soltanto a fissare i banchi vuoti di Hermione e Harry. Stranamente Hermione aveva trovato il coraggio di bigiare la lezione. Non era da lei, almeno che non stesse facendo qualcos'altro di veramente importante. Ma chissà poi che cosa? Ron continuava a chiederlo. Un'altra cosa strana era che Piton sembrava non essersi accorto della loro assenza (o forse se ne era accorto, ma non gliene importava niente) e non faceva domande. Poi, successe: Neville si diresse a passo svelto verso la cattedra di Piton…..Ron aveva, per sbaglio e per pura coincidenza, un piede troppo sporto dal banco……Neville inciampò sul piede del ragazzo e cadde a terra, mandando in mille pezzi la provetta di vetro che teneva in mano e facendo schizzare un po' dappertutto il suo contenuto, una strana sostanza verde e appiccicosa. Il tempo di un battito d'occhi e Ron si ritrovò coperto da capo a piedi da quella orribile sostanza viscida. Piton capì al volo quello che era successo e, prima di mandare Ron ai servizi perché si potesse dare una pulita, tolse altri 50 punti al Grifondoro.
Quella sera, a cena, Ron si risollevò molto quando vide i suoi due amici (Hermione e Harry) entrare nella sala grande per la cena, accompagnati da sua sorella Ginny. I due si comportarono come al solito: Hermione si servì molte pietanze nel piatto e cominciò a discutere con Ginny di libri e di cose che sapeva, mentre Harry stava discutendo con Colin Canon, che aveva intenzione di fargli un intero servizio fotografico (naturalmente Harry non sembrava molto entusiasta!). Ron mangiò poco e in silenzio. Discusse solo un poco con Padma Patìl, che si era alzata dal tavolo del Corvonero e gli aveva chiesto come stava. Ron le aveva risposto che stava bene, ma Padma si era accorta benissimo che nel ragazzo c'era qualcosa che non andava. Dopo aver chiacchierato un po' con lei, Ron si alzò dal tavolo, deciso a tornare nella sala comune del Grifondoro.
Il giorno dopo, Ron stava veramente perdendo la pazienza. Harry e Hermione non si fecero vedere per tutto il giorno e con loro Ginny, Fred e George. Anche Percy sembrava scomparire a volte. Ron si chiedeva dove andassero a finire tutti. Stava andando verso la sala grande per il pranzo, quando sentì una voce che lo chiamava -Weasley, Weasley!- Era la McGranitt. Lo condusse nel suo ufficio, uno stanzino piuttosto accogliente. La professoressa aveva una faccia serissima, che impaurì non poco Ron. -Di…di che cosa si tratta?- chiese esitante alla McGranitt quando lo fece accomodare. Lei alzò gli occhi dal documento che stava studiando e squadrò il suo viso preoccupato. Poi, la professoressa cominciò: -Ho saputo che oggi è il giorno del tuo compleanno, Weasley- Ron ci mise un po' a capire quella frase. Non si ricordava più del suo compleanno! Se ne era completamente scordato. Continuava a pensare solo a Hermione e Harry. -Beh, si, professoressa McGranitt, oggi è il mio compleanno- rispose, un poco intimidito. -Allora è la verità!- disse lei, aspettando la reazione di Ron. Il ragazzo annuì. -Sono molto contenta Weasley, davvero- Ron non ci stava capendo più niente. -Ma, mi dispiace- sussurrò poi la Mcgranitt -ma oggi dovrai presentarti nei sotterranei, nell'aula più in fondo al corridoio…..va bene Weasley?- Ron annuì, poi chiese: -Ma perché? Per quale motivo dovrei presentarmi là?- la McGranitt non fece attendere la sua risposta: -Io e il professor Piton dobbiamo discutere i tuoi metodi di studio, Weasley. Nella mia materia sei molto peggiorato e ho saputo cose spiacevoli successe nell'ora di pozioni…..-Ron deglutì. -è….è possibile anche una sospensione?- la McGranitt ridacchiò alla vista della faccia impaurita di Ron. -No, Weasley, questo no…..però possono esserci eventuali punizioni…..insomma, lei deve studiare!- Ron si sentì gelare. Non una punizione! Non voleva passare altre ore a pulire i trofei con Gazza, il guardiano…no, non lo voleva affatto! Ron cercò di non pensare a quello che sarebbe potuto accadere quella sera, e sperò tanto di avere accanto i suoi amici.
La sera, a cena, Ron mangiò pochissimo, come la sera precedente. Ma adesso il motivo della sua mancanza d'appetito era un altro. Il colloquio con la McGranitt e con Piton nei sotterranei. Che cosa sarebbe successo? Quale punizione avrebbe avuto? Forse nessuna…..anche se non gli pareva possibile che Piton non lo punisse. Come se non bastasse, Hermione e Harry non erano venuti a cena, e nemmeno Ginny, Fred e George. Ron si guardò intorno, alla ricerca di Percy, ma non vide nemmeno lui. Non c'era neanche Penelope, la sua ragazza. Era completamente solo! Notò che Calì e Lavanda spesso gli lanciavano delle occhiate e poi ridacchiavano. Ron non riusciva a capire il perché. Anche Padma, al tavolo di Corvonero, stava certamente parlando di lui con Cho Chang. Che cosa stava succedendo? Ron non lo sapeva e non ne aveva la minima idea. Poi, alla fine della cena, salì nella sala del Grifondoro e la trovò deserta. Non c'era proprio nessuno! Pensò che era molto strano e si preparò al suo colloquio con gli insegnanti, preparando delle scuse convincenti.
Alle nove, Ron uscì dalla sala comune e scese le innumerevoli rampe di scale, diretto ai sotterranei. Quando vi arrivò, un brivido gli percorse la schiena e lo fece tremare. Ron cominciò a sudare freddo davanti alla porta dell'ultima aula in fondo al corridoio. Dietro quella porta si sentivano i commenti della McGranitt e di Piton, che bisbigliavano tra loro. Ron fece un respiro profondissimo, mise una mano sulla maniglia della porta, la abbassò e……SORPRESA!!!! Ron quasi morì di infarto quando vide tutta quella gente che lo salutava e che spingeva dentro alla stanza. Le mura erano decorate di festoni colorati e uno in particolare, attaccato alla parete di destra, era tutto dipinto in blu scuro e diceva: Buon compleanno Ron!. Sotto al festone, disposti sopra ad un tavolino, c'erano una miriade di pacchi e pacchetti per lui e, accanto, sopra un altro tavolo, c'erano pasticcini, cioccorane, gelatine tutti i gusti + 1 e tantissimi altri dolci che provenivano certamente da Mielandia. E in mezzo a tutte quelle squisitezze, stava una bellissima torta al cioccolato, tutta decorata con panna montata. Fu allora che Ron smise di fissare i dolci e cominciò a guardarsi in giro: c'erano proprio tutti: Harry, Fred, George, Ginny, Neville, Cho, Padma, Calì, Lavanda, Hermione, Percy, Penelope e tutti gli altri compagni di Grifondoro. Ron era al settimo cielo! Ringraziò tutti più volte, specialmente Hermione. L'idea della festa era stata sua!
La festa cominciò subito. La McGranitt aveva lasciato che i ragazzi si divertissero per quella sera ed era uscita quasi subito dalla stanza, insieme a Piton. Fred si era messo a fare il dj è sceglieva i dischi più belli, mentre tutti ballavano. Harry ballava con Cho e sembrava che i due si fossero finalmente fidanzati, Neville ballava con Ginny, Calì ballava con George…….tutti si stavano divertendo tantissimo! Colin, Seamus e Dean si stavano abbuffando al tavolo dei dolci, mentre Lavanda e Padma chiacchieravano del più e del meno, sorseggiando della burrobirra. Hermione, invece, se ne stava appoggiata al muro, un bicchiere di succo di zucca in mano. Ron le si avvicinò. -Grazie ancora per la festa- le disse -è splendida!- Hermione sorrise. -Ron- gli disse poi, mentre il suo sguardo si faceva più serio, -come mai in queste settimane, appena mi vedevi, abbassavi gli occhi e scappavi?- Ron divenne rosso come un pomodoro. -Allora?- insistette Hermione, -come mai?- Ron decise di dirle la verità, tanto prima o poi sarebbe venuta a galla. -Ehm….è perché io…..insomma……perché tu…..- Hermione sembrava emozionata. -Non…non capisco cosa vuoi dire……continua, su…..- Ron deglutì per farsi coraggio -Si, insomma- disse -Tu, Hermione sei…..sei molto carina- Hermione arrossì. -Ehm, grazie- disse- tutto….tutto qui?- Ron oramai si sentiva pieno di coraggio. -No- disse -la verità è che tu……si, tu mi piaci davvero tanto, Hermione- Hermione non credeva alle sue orecchie. Ron aspettò una sua reazione, ma Hermione non spiccicò parola. Lo prese per una mano e lo condusse in mezzo agli altri, a ballare.
Il giorno dopo Ron si svegliò felicissimo. Quel giorno alla prima ora aveva pozioni, ma era allegro lo stesso. Si era fidanzato con la ragazza dei suoi sogni e aveva ritrovato il suo migliore amico, che, tra l'altro, non l'aveva mai tradito. Niente poteva andare storto! Entrò in classe col sorriso sulle labbra e tutti gli fecero nuovamente gli auguri di compleanno (anche qualche Serpeverde che, non appena pronunciava Buon compleanno!, veniva fulminato da uno sguardo assassino di Draco Malfoy). Durante tutta la lezione pensò ai bellissimi regali che aveva ricevuto e alla splendida serata che aveva passato. Di tanto in tanto lanciava qualche occhiata a Hermione, che era stata spostata in prima fila da Piton e la salutava. Harry, che sedeva accanto a lui, venne subito contagiato dalla sua felicità. -Sei allegro oggi, eh?- gli chiese. Ron, rispose: -Si, contentissimo!- Alla fine della lezione Ron aspettò Hermione fuori dalla porta dell'aula di pozioni. Lei uscì dopo poco, carica di libri come al solito, ma con un dolcissimo sorriso stampato sul viso. -Buongiorno- disse - come stai? Durante la lezione non mi toglievi gli occhi di dosso!- Ron le fece capire che era al settimo cielo dalla contentezza e si allontanò con lei nel corridoio, girandosi di tanto in tanto a guardare la faccia di Piton, sicuro che avrebbe voluto togliere dei punti al Grifondoro perché "Weasley era troppo felice" ma consapevole di non poterlo fare.
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