Harry Potter e L’Erede di Voldemort
By Asia
Capitolo 1 “IL
SOGNO”
Una
leggera nebbiolina avvolgeva le numerose torrette di un castello gotico che
imponente dominava su un grande lago nero. Il cielo era limpido e costellato di
stelle che si riflettevano sulle acque del lago insieme al riflesso della
fortezza. Quello era il castello di Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria
più famosa del mondo (quello dei maghi naturalmente). Tutto il paesaggio era
avvolto da un’atmosfera di assoluta serenità finché a un tratto non accadde
qualcosa. Altissime fiamme avevano cominciato a divampare attorno al castello
partendo dal muro di cinta. Anche il lago sembrava prendere fuoco, tanto erano
potenti le fiammate.
A
un certo punto si poteva intravedere qualcosa dietro le fiamme, una figura
umana…una figura femminile! Era una ragazza, non c’era dubbio, e sembrava che
guidasse le fiamme che ormai avevano raggiunto il parco, distruggendolo. Una
sonora ma fredda risata si levò oltre lo scricchiolio delle fiamme alla quale
si univano le grida di coloro che erano nel castello.
“Brucia, Hogwarts, BRUCIA!!!” disse la figura
femminile “brucia e distruggi Harry Potter!!!”
NOOOOOO!!!!!!!!
Un
grido. La cicatrice di Harry bruciava. Harry si alzò nel suo letto, tutto sudato
e ansimante per il sogno appena fatto. Hogwarts, la sua scuola, la sua vita,
stava bruciando, ed era stata quella ragazza darle fuoco. Harry sentiva la
testa sul punto di scoppiare dal dolore. Non era certo la prima volta che
faceva un sogno del genere e si svegliava in quelle condizioni, ma certamente
Voldemort non era una ragazza. Già, Voldemort…Harry rabbrividì. Solo l’anno
prima si era trovato faccia a faccia con lui, e ora aveva riacquistato le forze
e stava aspettando il momento giusto per riconquistare il potere. “Voldemort è
solo un assassino” pensò Harry con rabbia “Uno sporco assassino.”
Ormai la cicatrice aveva cessato di tormentare Harry, così riuscì a
rimettersi a letto. Cosa voleva dire quel sogno? Chi era quella ragazza? Perché
aveva fatto un sogno del genere? Queste e molte altre domande rimbombavano
nella testa di Harry. Dopo aver escluso la possibilità di scrivere a Sirius per
non rischiare di farlo uscire allo scoperto, Harry si rimise a dormire pensando
che forse quello era solo un incubo.
Capitolo 2 “VIA DA PRIVET DRIVE”
Il
mattino seguente Harry scese per la colazione. Colazione per modo di dire, dato
che a causa dell’enormemente grasso cugino Dudley, tutti i pasti in casa
Dursley erano ridotti a frutta e insalata.
Proprio mentre stava avendo luogo un
capriccio del cugino perché voleva lo zucchero sulla sua pera, un gigantesco
gufo volò dentro la stanza gettando una lettera sulle gambe di Harry, che
subito riconobbe la scrittura del suo miglior amico Ron Weasley. Harry la lesse
velocemente:
Ciao Harry!
Spero che i Babbani non ti lascino morire di fame! (come no! Commentò Harry tra se e se) Comunque se è così non
preoccuparti perché domani veniamo a prenderti, papà vuole che vieni a stare da
noi fino alle fine delle vacanze. Ci sarà anche Hermione, quindi non puoi
mancare.
Passiamo domani alle 15 in punto Ok? Prepara tutto.
Ron
“Fantastico!”esclamò Harry
“Cosa c’è?Chi ti scrive?” ruggì suo zio
Vernon da dietro il giornale
“Me ne vado” disse Harry “o meglio me ne vado
fino alla all’inizio delle prossime vacanze, mi viene a prendere Ron domani.”
si affrettò a aggiungere dopo che aveva visto il volto di suo zio illuminarsi.
Il grosso zio di Harry sembra indeciso su
controbattere o meno ma il pensiero del resto dell’estate senza il nipote tra i
piedi lo fece accettare.
“Va bene, ma non tornare ne per Natale ne per
Pasqua.”
Harry fu felice di sentirglielo dire dato che
odiava stare con i Dursley, come loro odiavano stare con lui, soprattutto a
causa della sua “anormalità” o almeno così la definivano i suoi zii. Harry
aveva 15 anni, ed era un mago iscritto alla scuola di magia di Hogwarts. I suoi
genitori erano stati uccisi da Voldemort, il più potente mago oscuro di cui
tutti avevano paura, ma che rendeva speciale Harry
dato che lo aveva sconfitto, non si sa come,
alla tenera età di un anno lasciandogli solo una cicatrice a forma di saetta
sulla fronte. Di lì a qualche settimana sarebbe tornato a scuola, nel suo vero
mondo, dove avrebbe frequentato il quinto anno e dove lui e la sua cicatrice
erano famosi.
Il
pomeriggio seguente arrivò presto, Harry aveva appena finito di portare le sue
cose in salotto quando udì il rumore di un clacson; era il padre di Ron che
probabilmente aveva riaggiustato la vecchia macchina volante, e ora aveva un
colore verde brillante. Dopo aver salutato l’amico Harry notò che nell’auto
c’era tutta la famiglia Weasley al completo più Hermione che lo salutava
energicamente con la mano. Sotto gli occhi inquisitori dei Dursley, Harry mise
il baule nell’auto e appena lo ebbe posato questo scomparve.
“Ma che diavolo…”
“Non preoccuparti”disse Ron “c’è un
incantesimo per cui il tuo baule è stato teletrasportato a casa mia. Papà vuole
andare subito a Diagon Alley, c’è una Passaporta qui vicino”
Così dicendo il sig. Weasley parcheggiò la macchina vicino a un vecchio
pneumatico rotto che Harry pensò fosse la Passaporta, e infatti in un secondo
si trovarono a Diagon Alley, piena di negozi ma soprattutto di maghi.
“Bene” disse la signora Weasley ”voi andate a comprare gli
ingredienti che vi mancano per le pozioni in farmacia, io e Ginny andremo al
Ghirigoro, e prenderemo i libri anche per te Harry caro.”
Così dicendo si avviarono in direzioni
diverse; visitarono tutti i negozi possibili quando a Harry venne in mente il
sogno della notte precedente. Stava per aprire bocca per dire tutto ai Ron e
Hermione quando Ron lo precedette:
“Cavoli siamo in ritardo! C’è una Passaporta
che ci porterà direttamente a casa”
“Ma la macchina la lasci a Privet
Drive?”chiese Harry incuriosito
“Oh non preoccuparti” rispose Ron “a
quest’ora sarà già a casa!”
Capitolo 3 “HOGWARTS”
Erano passate delle settimana dall’arrivo di Harry a casa Weasley, e
Harry aveva provato molte volte a parlare del suo sogno a i suoi amici, ma ogni
volta che ci provava veniva interrotto. Verso la fine delle vacanze era
talmente preso dal divertirsi con Hermione e i fratelli Weasley che pensò che
il suo sogno ormai non avesse più molta importanza.
Secondo Harry l’inizio della scuola arrivò anche fin troppo presto,
aveva appena cominciato ad abituarsi alla vita della Tana che dovette
prepararsi alla partenza.
Con
non pochi problemi, i Weasley, Harry, Hermione e vari animali riuscirono a
arrivare alla stazione di King‘s Ross e, con la solita indifferenza per non
farsi notare dai Babbani, tutti attraversarono la barriera del binario 9 e ¾,
dietro la quale fumava l’Espresso di Hogwarts. Dopo essersi sistemati in un
vagone vuoto, Hermione cominciò a parlare:
“Quest’anno ho deciso di rincominciare
Babbanologia, mia madre dice che…Harry!Harry cosa stai guardando?”
Ma Harry non l’ascoltava: osservava una
ragazza fuori dal finestrino, ed era come rapito da quella figura. Era alta su
per giù quanto lui, aveva lunghi boccoli castani oltre le spalle e degli occhi
di un verde scuro intenso. La cosa che più colpiva Harry era lo sguardo freddo
e sicuro, quasi malvagio ma affascinante. Non l’aveva mai vista prima eppure
era come se gli fosse familiare. Solo quando la ragazza fu salita nel treno e
non fu più nel suo campo visivo, Harry tornò in se.
“Harry tutto bene?” chiese Ron
“Si, si, mi sono solo incantato, scusa
Hermione cosa stavi dicendo?”
Il
resto del viaggio proseguì tranquillo, fino a che non arrivò Draco Malfoy a
rovinare l’atmosfera con la sua banda, Tiger e Goyle.
“Ciao Potter! Sempre in compagnia della
secchiona e del poveraccio vedo: un trio perfetto”disse in un ghigno.
Harry voleva parlare ma non ci riuscì. Dietro
Malfoy vide la ragazza che aveva visto alla stazione e rimase come
pietrificato.
“Draco dove hai messo il mio libro?” disse
lei.
Malfoy la conosceva? Harry sentì il petto
prendergli fuoco.
“E’-è sul mio sedile Fransis!”disse Malfoy
arrossendo mentre la ragazza se ne andava.
“Malfoy che ti prende? Non avrai mica preso
una cotta per quella ragazza?” disse Ron.
Malfoy cambiò subito espressione e disse:
“Preoccupati di come faranno i tuoi a
sfamarsi, Weasley”detto questo se ne andò.
“Lascialo stare Ron, è un cretino!”lo
rassicurò Hermione.
Harry non aveva detto niente. Si chiamava
Fransis. La testa gli si svuotò e ci rimase solo quel nome. Anche lei a
Hogwarts. Chissà in che casa era…chissà quanti anni aveva…
“HARRY! Ma cos’ hai? E’ tutto il giorno che
sei strano. Vabé siamo arrivati.”
I tre scesero dal treno e videro il
guardiacaccia Hagrid salutarli, poi gridare:
“Primo anno di qua!”
Salirono sulla loro carrozza insieme a
Neville Paciok, anche lui un Grifondoro, e arrivarono al portone del castello.
La
Sala Grande era un vera e propria festa. Le candele sospese a mezz’aria
illuminavano i quattro tavoli delle case; Harry, Ron e Hermione si sedettero a
quello del Grifondoro e attesero l’arrivo degli allievi del primo anno per la
Cerimonia di Smistamento. Quando entrò la fila di ragazzi impauriti la
McGranitt incominciò a chiamarli per nome e tutti, dopo essere stati smistati,
andarono a riempire gli spazi vuoti nei tavoli. A un tratto Harry la vide. Era
in mezzo ai ragazzi del primo anno ma non poteva esserlo, perché ne dimostrava
almeno 15.
“Fransis Green”
urlò la McGranitt
La ragazza salì sullo sgabello e indossò il
Cappello Parlante.
Harry aveva il cuore in gola “Grifondoro, ti
prego fa che sia Grifondoro…” pensava.
“SERPEVERDE!”urlò il Cappello.
Harry si sentì morire a alla vista di Fransis
che stringeva la mano a Malfoy mentre si univa al tavolo dei Serpeverde
esultanti.
Finita la cerimonia Silente si alzò e nella sala cadde il silenzio.
“Bene, un nuovo anno sta per cominciare e
devo rammentarvi che è vietato andare nella Foresta Proibita, anche perché
sarebbe probabile che non ritorniate” disse con un sorriso” ma quest’anno
abbiamo una novità: si tratta di una studentessa che oggi è stata smistata, la
signorina Green. Lei è stata ammessa direttamente al quinto anno, e mi aspetto
da voi che l’accetterete come vostra compagna, ora buon appetito a tutti”
E così dicendo, sventolò la bacchetta magica,
e centinaia di pietanze apparvero sui tavoli dando inizio al banchetto.
Capitolo 4 “A LEZIONE DI POZIONI”
Il
mattino seguente Harry scese per la colazione con il solo desiderio di
togliersi dalla mente Fransis: era una Serpeverde, come minimo l’avrebbe
odiato.
Dopo essersi messo a sedere ascoltò Hermione
che diceva a Ron che quest’anno avrebbe dovuto studiare molto di più dato che
ci sarebbe stato il G.U.F.O.
“Ma Hermione tu sai già tutto!”disse Ron sbalordito
“Lo so ma non mi dispiacerebbe diventare
Prefetto” rispose lei.
“Ti prego Hermione non iniziare…”
Ron fu interrotto dalla McGranitt che
distribuiva gli orari delle lezioni. Harry guardò il suo: aveva Pozioni per due
ore poi Erbologia e Trasfigurazione.
“Pozioni con i Serpeverde anche quest’anno”
disse Ron “ma quando capiranno che ci odiamo?”
Pozioni con i Serpeverde?Magnifico!!!!!!!
Harry era contentissimo tanto che trangugiò il suo pane tostato senza neanche
bere niente e trascinò i suoi amici giù nei sotterranei dove si tenevano le
lezioni di Pozioni.
“Harry ma cos’
hai? Perché hai tanta fretta? Noi odiamo
Piton,dimentichi?”chiese Ron col fiatone
“Lo so, è solo che non voglio che ci tolga
punti, tutto qua” mentì Harry.
Si sedettero in fondo alla classe che piano
piano cominciò a riempirsi di studenti, tra qui anche Fransis che si sedette
davanti a Malfoy, e infine Piton.
“Bentornati, anzi devo dire benvenuta
signorina Green” disse con un sogghigno “lei ha mai fatto pozioni alla sua
vecchia scuola?”
Harry si mise ad ascoltare più attentamente.
“No”rispose”a dir la verità non ho mai
frequentato nessuna scuola per maghi, professore, ma ho letto qualcosa sulle
pozioni”
“Ciò vuol dire che ha frequentato altre
scuole?”chiese Piton
“Solo quelle Babbane, non ho mai saputo
niente fino all’anno scorso” rispose con tono sicuro.
“Così Silente l’ ha ritenuta all’altezza di
frequentare subito il quinto anno, bene…”sibilò il prof.”vediamo…sa dirmi gli
ingredienti della Pozione Galleggiante?”chiese sicuro di non avere risposta.
“Vediamo…Ah sì! Occhi di tritone, un beozar,
erba Lunamatta e…lacrime di Snopkin” disse lasciando a bocca aperta tutti,
compreso Piton,
“Vedo che hai fatto molto più che leggere
qualcosa, molto bene! Signorina Granger lei ha una rivale!” disse cercando di
irritare Hermione “adesso cominciamo la lezione.”
Harry ripesava a quello che era accaduto
pochi minuti prima, mentre sminuzzava uno scarafaggio: dunque Fransis era una
Mezzosangue, ed era anche molto brava perché aveva saputo tener testa a Piton
al primo colpo, e poi, pensò Harry mentre metteva lo scarafaggio nel calderone,
era bellissima.
“Harry, attento NON FARLO!!!!!”urlò Hermione
Troppo tardi. Erroneamente Harry aveva
mischiato degli ingredienti sbagliati e la sua pozione aveva cominciato a emettere
un fumo color porpora per poi finire in un scoppio che sporcò tutto il tavolo e
il soffitto.
Mentre i Serpeverde si piegavano in due dalle
risate Piton pulì tutto con un incantesimo e poi disse
“Potter, si inizia male, 20 punti in meno per
il Grifondoro”
“Scusi Professore, mi ero distratto”disse a
capo basso.
“Immagino che la tua distrazione si chiami
Ron Weasley, perciò per evitare che tu mi distrugga il sotterraneo, la
signorina Green”disse voltandosi verso Fransis”prenderà il posto di Weasley e si
siederà accanto a te” poi aggiunse “lo sorvegli signorina.”
Fransis annuì e si mise accanto a Harry.
Harry avrebbe baciato Piton in quel momento,
anche se era dispiaciuto per Ron che ora era seduto vicino una ragazza brutta e
tarchiata.
Dopo cinque minuti di silenzio Fransis parlò:
“Mi dispiace, ti scoccierà stare vicino a una
Serpeverde, comunque io sono Fransis”e gli porse la mano.
“Lo so”disse arrossendo”io sono Harry Potter”
“Tanto piacere” aggiunse lei.
Per la prima volta non si sentì osservato e
scrutato alla ricerca della sua cicatrice, che Fransis non guardò nemmeno, e
questo gli fece molto piacere.
In quel momento Pozioni divenne la sua
materia preferita.
Capitolo 5 “L’INVIDIA DI HERMIONE”
Ormai era passato poco più di un mese da quando era cominciata la
scuola, e Harry aveva cominciato a pensare che quel anno sarebbe stata dura,
molto più dura degli altri anni, visto che alla fine dovevano sostenere un
esame importante.
Hermione era come sempre la migliore della scuola, o almeno così pensavano
Harry e Ron. Infatti non avevano fatti i conti con la nuova arrivata: Fransis.
Harry sapeva che era brava almeno quanto Hermione dato che, nelle
lezioni che i Grifondoro facevano con i Serpeverde, c’era come una battaglia a
chi rispondeva correttamente, e sia che Harry e Ron notavano una certa
disapprovazione da parte sua quando parlavano di Fransis.
“Non ha mai capito la differenza tra questi
due ingredienti.” disse un giorno Harry che era carico di compiti di Pozioni.
“Chiedi a Fransis” disse Ron senza pensare “è
un vero genio. Pensa che l’altro giorno...”
Ma Ron fu interrotto dal rumore della sedia
di Hermione che si allontanava dal loro tavolo e entrambi videro la ragazza
andarsene con un’aria offesa.
“Bel lavoro Ron!” lo rimproverò Harry.
Ma
il colpo di grazia per Hermione arrivò qualche giorno più tardi. Tutto cominciò
in aula di Trasfigurazione, quando la McGranitt fece un annuncio:
“Silenzio devo dirvi una cosa. Il professor
Silente e io abbiamo deciso che i ragazzi del quinto anno saranno sottoposti a
un test sulle loro conoscenze magiche”disse in tono solenne “sarà un test
puramente pratico, dove dovrete solo usare la bacchetta e il cervello. Per voi
del Grifondoro le prove cominceranno domani, e non dureranno più di 10 minuti
per uno, quindi state tranquilli.”
Il
giorno dopo tutto il quinto anno del Grifondoro era fuori dalla Sala
Professori, chi con un po’ di paura, chi decisamente nervoso, e chi, come
Hermione, tranquillissimo.
“Hermione Granger!”disse la McGranitt
“Forza, sarai bravissima” la rassicurò Harry.
Dopo una decina di minuti Hermione uscì, con
l’aria decisamente soddisfatta.
“E’ facilissimo”disse in un sorriso “e i
risultati li daranno tra 3 giorni; il migliore verrà premiato!”
Sia Harry che Ron sperarono che Hermione avesse
ragione mentre aspettavano il loro turno.
I 3
giorni passarono in fretta, e appena si seppe la notizia che i risultati erano
usciti tutti si precipitarono a vedere. Finita Erbologia, Hermione cominciò a
correre verso la bacheca, lasciando indietro i suoi amici. Quando Harry arrivò
dovette allungare il collo per vedere il suo risultato:
“80 su 100?” disse incredulo “non ci posso
credere...tu Ron quanto hai preso?
“75!!!!!” urlò fuori di se dalla gioia ”Hei
Hermione hai visto? Hermione?”
Ma Hermione non li ascoltava, era seduta
sugli scalini d’entrata con il viso tra le mani.
“Cosa c’è?”domandò Harry “Hai preso 98, sei
stata bravissima...”
“Lei-lei....”ruggì Hermione “ha preso 100!
Capisci? CENTO! Avrà il premio...avrà anche l’ammirazione dei prof.”
“Ciao ragazzi” disse una voce alle loro
spalle. Era Fransis. Hermione la fulminò con lo sguardo, e Fransis notò la sua
espressione.
“Hermione, cosa hai fatto?”domandò.
In quel momento Hermione saltò in piedi e le
urlò “LASCIAMI IN PACE, E’ TUTTA COLPA TUA!” poi prese tutta la sua roba con
foga e corse via piangendo.
“Cosa ho fatto?” chiese Fransis alzando le
spalle
“Credo” le sussurrò Harry “credo che Hermione
sia un po’ invidiosa di te”
“Ma io...io non volevo” disse.
“Harry andiamo” ruggì Ron
nella direzione in cui era scappata Hermione.
A malincuore Harry la salutò e andò via con
Ron.
Dal
giorno dei risultati Hermione, passava tutto il suo tempo libero in biblioteca,
tanto che Harry e Ron la vedevano solo per i pasti.
Quella mattina avevano lezione di Incantesimi con i Serpeverde, e
Hermione aveva passato la notte sui compiti del giorno.
Quando il prof. Vitious entrò in classe,
richiamò l’attenzione e annunciò:
“Bene ragazzi, oggi studieremo l’incantesimo
di Sdoppiamento. Prendete la bacchetta e muovete il polso così, dolcemente e
poi colpite dicendo <DUPLICATIUM>” in quel momento un doppione del prof.
apparì accanto a lui. Poi lo prese per mano e questo scomparve.
“Dato che è un incantesimo molto
difficile”continuò”il primo che ci riuscirà guadagnerà 50 punti per la sua
casa”
In quel momento Hermione schioccò un sguardo
di sfida a Fransis, ma lei non lo ricambiò. Comunque Harry aveva visto Fransis
fare il movimento uguale al prof. e pronunciare anche esattamente le parole,
quindi era scontato che ci sarebbe riuscita.
“Vuole cominciare lei signorina Green?”
domandò il prof.
Fransis prese la bacchetta poi guardò
Hermione con indecisione e infine la levò in aria. Stava per pronunciare la
formula ma a un tratto fece cadere la bacchetta.
“Mi scusi professore non ci riesco” mentì la
ragazza.
“Oh d’accordo, provi lei signorina Granger”
andò avanti il prof. un po’ sorpreso dell’accaduto
“DUPLICATIUM!” disse Hermione, e subito una
sua gemella comparve accanto. Lei la prese per mano e la finta Hermione
scomparve.
“Bene 50 punti per Grifondoro” disse Vitious
mentre i Grifondoro applaudivano
Finita la lezione Hermione aspettò Fransis fuori dall’aula; quando uscì
la fermò e le disse
“Mi dispiace per come mi sono comportata,
sono stata una stupida…”
“Non preoccuparti”la interruppe”Non importa.
Amiche?”
“Amiche”disse Hermione stringendole la mano.
Capitolo 6 “HOGSMEADE”
Da
quando Hermione era diventata amica di Fransis, Harry era fuori di se dalla
felicità. Innanzitutto le due passavano molto tempo insieme, così anche Harry
la poté conoscere meglio, poi i suoi voti migliorarono notevolmente.
Harry si accorse che Fransis era tutto il
contrario di quello che ci si poteva aspettare da una Serpeverde: da fuori
sembrava fredda e sicura di se ma in realtà, anche se la sicurezza non le
mancava, era una ragazza dolce e sensibile; questo fece aumentare in Harry i
sentimenti che sentiva per lei.
Un giorno, mentre il quartetto passeggiava in
cortile Ron disse:
“Hermione, l’ hai preparata quella lettera?
Se non la spendiamo mio fratello si arrabbierà…”
“Certo! La spediremo sabato a
Hogsmeade”rispose la ragazza”A proposito Fransis, ci vieni?”
“Si” disse” i miei mi hanno spedito il
permesso ieri”
“E tu Harry vieni?” chiese Ron
“Certo! Ma dovrò tornare un po’ prima,
domenica c’è Grifondoro contro Serpeverde”disse guardando Fransis.
“Ah Quidditch!”disse lei “non ho mai visto
una partita di questo sport” poi sussurrò a Harry in modo che gli altri non
potessero sentirla “Farò il tifo per te…”
A quelle parole Harry arrossì.
Sabato mattina molti studenti salirono sulle carrozze dirette a
Hogsmeade. Harry notò che Malfoy lo stava guardando particolarmente male, ma
non ci dette peso. Appena arrivati, Ron trascinò le due amiche e Harry a
Mielandia, dove fecero scorta di ogni sorta di dolce da mago possibile. Poi
andarono a prendere una Burrobirra a I Tre Manici di Scopa e qui
Hermione saltò in piedi dicendo:
“Cavolo Ron! La lettera a Percy!”
“E’ vero” si rammentò Ron ”e ora come
facciamo? Se andiamo all’ufficio postale adesso ci metteremo tutto pomeriggio,
e Fransis non ha ancora visto niente di Hogsmeade!”
“No non c’è problema, la vedrò la prossima
volta, davvero…”cominciò Fransis
“Perché tu e Hermione non andate a alla posta
mentre io faccio visitare il resto a lei. La strada la conosco no?”disse Harry
cogliendo l’occasione.
Ron aveva capito le intenzioni dell’amico e
disse
“D’accordo ci vediamo al castello” e poi si
allontanò insieme a Hermione.
Quello fu il più bel pomeriggio che Harry abbia mai passato. Insieme a
Fransis andò per negozi, a comprare dolci e a osservare oggetti uno più strano
dell’altro.
“Portami alla Stamberga Strillante!”propose a
un certo punto.
Così sia avviarono verso la familiare casa
che sembrava reggersi in piedi per magia. Arrivati si distesero sul prato e
cominciarono a parlare:
“Così sei nata da Babbani?” chiese Harry
“Già, mio padre non ci credeva mentre mia
madre era spaventatissima, non voleva che venissi qui. A te non chiedo niente
tanto so già tutto!”rispose lei
Harry stava per parlare quando una voce gli
arrivò da dietro le spalle, quella di Draco Malfoy.
“Potter, vedo che hai fatto presto a mollare
la Granger eh?”
“Vattene Malfoy”rispose Harry a denti stretti
“Oh che paura! Battiti se hai coraggio” disse
estraendo la bacchetta, ma Fransis lo precedette:
“Draco vattene immediatamente, o dovrò
svelare il tuo piccolo segreto...”
L’espressione sul volto di Malfoy cambiò,
fece un cenno alla sua banda e se ne andarono, ma prima disse:
“ Ce la vedremo domani Potter!”e se ne andò.
“Di quale segreto stavi parlando?” domandò
Harry
“Niente…è solo geloso, Harry” disse Fransis
cambiando discorso” geloso e stupido. Dai andiamo, è tardi, e domani devi
battere i Serpeverde no?”
Capitolo 7 “GRIFONDORO CONTRO SERPEVERDE”
Domenica mattina Harry si svegliò, un po’ stanco ma voglioso di vincere.
Quella era la prima partita di Harry dopo molto tempo, ma si sentiva in forma,
e poi…Fransis gli aveva promesso che avrebbe fatto il tifo per lui.
Dopo una colazione a base di marmellata e
succo di zucca Harry si avviò verso il campo, dove lo aspettava il resto della
squadra, con un nuovo elemento al posto di Baston, un ragazzo del sesto anno
molto bravo come portiere. Harry giocava da Cercatore come Malfoy, con una
piccola differenza: lui aveva talento mentre Malfoy s’era comprato l’ammissione.
Scesero in campo senza dire una parola, a
parte Fred e George, i Battitori, che come al solito erano in vena di scherzi.
Arrivati sul campo Harry guardò la tifoseria
del Grifondoro e con sua sorpresa vide che Fransis sedeva accanto a Hermione e
agitava la mano verso di lui. Sentì il coraggio salirgli nel petto. Purtroppo
anche Malfoy l’aveva vista e ora guardava Harry con un espressione di puro
odio, e Harry capì il motivo per cui Malfoy aveva attaccato briga a
Hogsmeade:Fransis.
Più deciso che mai a non farsi battete, Harry
prese il volo e subito andò in cerca del Boccino. Perlustrò il campo e schivo
un paio di Bolidi poi si mise ad ascoltare la cronaca di Lee Jordan che dava
Serpeverde il vantaggio per 50 a 20.
A un tratto Harry lo vide: il Boccino
scintillava pochi metri sotto di lui e subito scese in picchiata. Anche Malfoy
lo aveva visto ma era troppo distante per poter raggiungere la Firebolt di
Harry, così, accecato dalla rabbia prese la mazza a Fred che era lì vicino in
attesa di un Bolide.
“Che diavolo fai Malfoy?”urlò Fred
Ma Malfoy stava già colpendo il pesante
Bolide in direzione di Harry.
“Prendi questa Potter!”gridò
Harry sentì le ossa della spalla frantumarsi
sotto la pelle, la potenza del Bolide lo spinse di lato facendolo rimanere in
bilico sulla scopa che scendeva in picchiata, mentre George rispediva il Bolide
al mittente.
Tutta la tribuna del Grifondoro trattenne il
respiro.
Harry decise allora di rischiare il tutto per
tutto, allungò la mano del braccio sano mentre con l’altro si teneva attaccato
alla scopa e poi con un balzo ci saltò sopra per farla rallentare. Quando fu a
un metro da terra si lasciò andare e cadde sul campo umido. Tra le mani sentiva
il freddo metallo del Boccino che aveva preso quando aveva allungato la mano.
Prima di svenire per il dolore, riuscì a sentire Lee che urlava:
“Potter ha preso il Boccino, Grifondoro vince
per 170 a 50! Beccati questo Serpeverde!”
Quando si risvegliò vide un figura sfuocata davanti a se, inforcò gli
occhiali e mise a fuoco la stanza. Era in infermeria e davanti a se aveva
Fransis.
“Harry, Harry come ti senti?”chiese
preoccupata
“Bene, dove sono Ron e Hermione?”domandò
“Sono andati a parlare con Madama Chips.Oh
Harry ho avuto una tale paura quando ti è venuto addosso quel coso, io credevo
che tu potessi…” si interruppe. Aveva gli occhi lucidi.
Harry si mise a sedere. Qualcosa lo spinse a
prendere un mano della ragazza. Sentì una stretta avvolgersi allo stomaco, un
fuoco gli bruciava dentro. Poi mise dolcemente un dito sulle labbra di
Fransis…non aveva mai provato nulla di simile…non le era mai stato così vicino…
sentiva solo il suo respiro…era bellissimo.
“Shhh…non preoccuparti, ora che ci sei tu va
molto meglio…”
Sentì le sue labbra appoggiarsi a quelle di
Fransis, e intanto il calore aumentava. Una mano gli scivolo sul fianco rotondo
di lei e l’altra le accarezzò i boccoli. Fransis si mosse verso di lui e, dopo
qualche minuto in cui il suo cuore aveva cominciato a galoppare, Harry lasciò
la presa. Voleva dirle tante cose, troppe cose. Stava per rassicurarla ancora,
ma dalla su bocca uscirono solo due parole:
“Ti amo!”
Capitolo 8 “IL CAMBIAMENTO”
Dire che Harry in quel periodo era il ragazzo più felice del mondo
sarebbe poco. Per prima cosa, da quando Malfoy aveva tirato quel tiro mancino a
Harry, Silente lo aveva rimosso dalla squadra di Quidditch. Secondo aveva
Fransis, e ora il loro rapporto era diventato più serio, infatti durava già da
parecchi mesi, tanto che Harry e Ron parlavano tranquillamente della loro storia.
“Sto benissimo” disse Harry a Ron un giorno
in cui avevano intrapreso quel discorso “non ho mai provato niente di simile,
lei e magnifica”
“Capisco cosa vuoi dire” rispose Ron senza
pensare “anch’io…” ma si interruppe di colpo come se se fosse sul punto di dire
qualcosa si segretissimo
“Ron? Mi nascondi qualcosa?” chiese Harry
“No, Harry sei diventato matto?” rispose Ron,
le cui orecchie erano diventate più rosse che mai.
Harry non ci dette peso, ormai la sua testa
era presa da ben altri pensieri.
Una
mattina di aprile Harry, Ron e Hermione scesero in Sala Grande ma, a differenza
del solito, non c’era Fransis ad aspettarli all’entrata. Si sedettero al loro
tavolo e Harry scrutò quello dei Serpeverde in cerca della ragazza ma non la
vide.
“Forse è andata prima a lezione. Oggi abbiamo
Pozioni con i Serpeverde” lo rassicurò Ron.
Ma
nel sotterraneo di Piton, il posto accanto a Harry era vuoto. Fransis non si
presentò alle lezioni per due giorni, tanto che Harry pensò fosse malata, ma in
infermeria non c’era nessuna traccia di lei.
A malincuore, restava solo una cosa da fare
per scoprire dove fosse andata: chiederlo a Malfoy.
Quella sera, dopo cena, Harry aspetto Malfoy
all’uscita della Sala Grande lo fermò e tutto di un colpo gli disse:
“Sai dov’è Fransis?”
Malfoy lo guardò stupito. Rimase un paio di
secondi immobile poi riacquistò il suo ghigno e disse:
“Ti manca la fidanzatina Potter?”
“Voglio solo sapere dov’e”rispose Harry
cercando di mantenere la calma
“Strano che non te l’abbia detto, comunque è
partita, sua madre sta male, molto male, e ora se non ti dispiace me ne vado.
Non vorrei che qualcuno pensi che siamo diventati amici”
Ma Harry non lo ascoltava più. La madre di
Fransis stava male? Fransis era partita? Harry tornò in sala comune con un
brutto presentimento ma quando lo raccontò a Ron lui lo rassicurò, dicendogli
che forse Malfoy aveva esagerato, come al suo solito.
Ma
Harry non si immaginava minimamente cosa stava per accadere. Due giorni più
tardi avevano Cura delle Creature Magiche con i Serpeverde, e quando Harry ebbe
raggiunto la capanna di Hagrid, la vide. Con l’animo decisamente sollevato si
diresse verso di lei
“Ciao!” disse abbracciandola “come stai?
Cos’è successo in questi giorni? Ero preoccupato sai, pensavo…” ma alla vista
dell’espressione di Fransis si zittì.
Era seria, e sembrava che non fosse per
niente felice di vederlo.
“Harry” cominciò in tono grave “ devi
smetterla. Dobbiamo smetterla. Questi giorni mi hanno fatto riflettere: noi due
non dobbiamo più vederci”
Fu come se il mondo gli fosse caduto addosso.
Un peso enorme gli si formò nel petto.
“Perché?” chiese con gli occhi quasi lucidi.
“Non ti amo più” disse lei con una punta di
amarezza “anzi non ti ho mai amato. Fai finta che non esista okey?” poi si
voltò e andò a sedersi accanto a Malfoy che guardò Harry con un riso maligno.
Harry non parlò con nessuno per tutto il
giorno. Ron e Hermione, che avevano assistito alla scena, erano sconvolti
quanto lui. Fu Hermione a rompere il silenzio, la sera:
“Harry, la madre di Fransis è morta, l’ ho
saputo oggi. Forse è solo depressa, dopotutto era a casa quando è successo”
A queste parole Harry non sapeva se sentirsi
sollevato o meno. L’unica cosa che sapeva era che era innamorato di Fransis, e
che avrebbe fatto di tutto per riaverla.
Capito 9 “IL G.U.F.O.”
Ogni giorno Harry provava a parlare con Fransis, ma lei lo evitava,
tanto che aveva cominciato a stare sempre con Malfoy. Harry non sapeva più cosa
inventarsi, ed era così preso da quella situazione che si era completamente
dimenticato che di lì a un mese si sarebbe svolto il G.U.F.O.
“Harry” gli disse un giorno Hermione “devi
cominciare a ripassare, se non passi l’esame dovrai ripetere l’anno…”
“Tu e lei siete ancora amiche” la interrupe
Harry “parlaci tu!”
“Ci ho provato, ma non ne vuole sapere.
Figurati che ogni volta che cerco di parlagli di te le si riempiono gli occhi
di lacrime” rispose Hermione “ Harry studia ti prego. Non ne vale la pena, così
la dai solo vinta a Malfoy e a gli altri
cretini…Harry, dai leggi questa mappa stellare”
Harry la prese e cominciò a studiare i
movimenti di Marte.
Il
G.U.F.O. arrivò anche fin troppo presto. Harry doveva ancora ripassare
Divinazione quando cominciarono gli scritti. Gli esami si svolgevano in Sala
Grande la mattina e il pomeriggio dopo i pasti, i tavoli venivano fatti sparire
e al loro posto apparivano tanti banchi quanti erano tutti i ragazzi del quinto
anno. Per Harry fu ancora più frustante, dato che vedeva Fransis tutti i
giorni. Mentre sosteneva l’esame di Storia della Magia pensava che era da due
mesi a questa parte che non riusciva a starle così vicino, ma purtroppo non
poteva parlarle.
Finito la complicata prova sulla rivoluzione
dei Goblin, Harry uscì soprappensiero dalla Sala e si diresse verso la
biblioteca per ripassare alcuni incantesimi, anche se la prova pratica non
sarebbe iniziata prima di una settimana. Salì due rampe di scale e attraversò
vari arazzi, fino a che non sia accorse di avere sbagliato strada. Ora si
trovava in un corridoio dove non era mai stato, con una sola porta. Spinto
dalla curiosità, entrò. Si trovava in una grande stanza circolare, con una sola
finestra che dava sul parco. Harry si affacciò e in quel momento gli ritornò in
mente il sogno fatto l’estate precedente. Infatti quella era la stessa visuale
che aveva avuto in quell’incubo: si vedeva il lago con le torrette che vi si
riflettevano e si vedeva il muro di cinta dal quale erano partite le fiamme.
Con un brivido Harry tornò in Sala comune dove trovò Ron e Hermione, a cui
raccontò tutto.
“Harry perché ce l’ hai detto solo ora? Non
penserai che Tu-Sai-Chi possa…vero Harry? Vero?” disse Ron con una punta di
nervosismo
“Cerchiamo di guardarla con logica” propose
Hermione” non e possibile che tu…ma certo! So cosa significa! Datemi un ora di
biblioteca e poi vi dirò tutto!” così dicendo se ne andò
“Cosa vuoi farci, e fatta così!” disse Ron a
Harry. ”Nel dubbio va in biblioteca!”
La sera Hermione non si era ancora fatta
vedere.
“Aveva detto un’ora” disse Harry “non sarà il
caso di andare a cercarla?”
“Ma no” rispose Ron “di sicuro si sarà messa
a ripassare Incantesimi. Sarà li che ripete tutte le formule imparate
quest’anno”
Di lì a qualche ora i due amici andarono a
dormire.
Il
giorno dopo, Ron e Harry rimasero nel dormitorio tutto il giorno, cercando di
godersi un po’ di tranquillità prima che gli esami rincominciassero con le
prove pratiche, e si erano del tutto scordati di Hermione. Scesero solo la
sera, per la cena, ma Hermione non c’era.
“Starà ripassando Incantesimi eh Ron?” disse
Harry con sarcasmo
“Sarà tornata in biblioteca, dai andiamo a
vedere” rispose.
I due si diressero verso la libreria, ma
quando arrivarono era completamente deserta, a parte Madama Pince, la
bibliotecaria. Entrambi furono invasi dalla paura. Andarono da Madama Pince e
Harry chiese con un filo di voce:
“Scusi, sa dirmi per caso se ieri pomeriggio
Hermione era qui?”
“La signorina Granger?Vediamo…sì, era
qui”rispose
“C’era qualcuno con lei?”chiese Ron
“No”disse Madama Pince”Poi però è arrivata la
signorina Green e hanno cominciato a parlare. Non sembravano molto contente
e…sì! Poi è arrivato anche il signor Malfoy e insieme sono andati via, non so
dirvi altro”
Decisamente sorpresi Harry e Ron uscirono
dalla biblioteca. Stavano andando in sala comune quando Harry si fermò
“Ron,”disse” il segreto di Malfoy!”
Capitolo 10 “L’EREDE DI VOLDEMORT”
“Di che cosa stai parlando?”chiese Ron
“A Hogsmeade, quando tu e Hermione eravate
all’ufficio postale, Malfoy ha attaccato briga, te l’ ho raccontato, no?
Fransis lo mandò via dicendo che conosceva il suo segreto. Scommetto 10 galeoni
che Hermione lo ha scoperto, e quando Malfoy è andato in biblioteca lo deve
aver capito, e siccome c’era anche Fransis le ha portate via”disse Harry tutto
d’un fiato
“E questo cosa c’entra con il tuo sogno?”domandò
Ron
“Non lo so, forse Malfoy mi ha fatto un
incantesimo, ne sarebbe capace” rispose
“Sarà il caso di dire tutto a Silente?”
chiese Ron
Harry ci pensò su poi disse:
“Non ci crederebbe, sono solo supposizioni, e
poi noi odiamo Malfoy, no? Penserebbe che ci siamo inventati tutto”
“Allora cosa facciamo? Non possiamo lasciare
Hermione e Fransis nelle sue mani”disse Ron”dove pensi possa averle portate?”
Harry ci riflette ancora un attimo poi disse:
“La torretta del mio sogno! Di sicuro le ha
portate lì! Forza andiamo, ce l’ hai la bacchetta?”
Ron annuì. Harry cercò di ricordarsi la
strada fatta il giorno prima ma non era facile orientarsi nel castello di
Hogwarts. Vagarono per circa due ore in cerca della torretta, tanto che Ron
voleva quasi tornare indietro ma Harry rifiutò.
Finalmente si trovarono di fronte l’arazzo
dietro il quale si nascondeva il corridoio da cui si poteva accedere alla
torretta. Lo attraversarono e si trovarono di fronte alla porta.
“Pronto?”chiese Harry. Ron annuì.
Spalancarono la porta.
Nella stanza c’era Malfoy che brandiva la
bacchetta contro Fransis che era disarmata, mentre Hermione giaceva a terra,
svenuta.
Malfoy si girò di scatto.
“Potter aspetta, lei…”gridò. Ma Harry aveva
già levato la bacchetta:
“Experliarmus!”
Malfoy fu scaraventato in terra e la sua
bacchetta cadde ai piedi di Fransis. Harry corse verso di lei e Ron verso
Hermione.
“Fransis, stai bene? Cosa è successo?” disse
tutto in un colpo
Ma Fransis non era la stessa. I suoi occhi
non erano più dolci, ma erano pieni di odio, erano malvagi. La ragazza si
accucciò e raccolse la bacchetta di Malfoy.
Harry e Ron furono scagliati a terra. Ron
perse i sensi mentre Harry, anche se non riusciva a muoversi, non svenne.
Fransis si avvicinò e poi disse con una voce
che non sembrava la sua:
“Bene così sei venuto a mettermi i bastoni
tra le ruote Harry! Ma pensavi davvero di potercela fare contro di me?”
“Ma cosa…”
“Zitto, Harry, zitto. So che ti ho fatto
soffrire. Vedi a dire il vero tu mi piacevi molto, si può dire che mi ero anche
innamorata di te…ma non potevo capisci, non dopo aver saputo chi ero.” disse
con fare maligno.
Harry non capiva. Fransis non era in lei…cosa
stava succedendo?
“Perché, chi sei?” chiese con fatica “Cosa
vuoi fare?”
“Sono lieta che tu me lo abbia chiesto,
Harry” cominciò “Ti ricordi quando me ne sono andata per alcuni giorni? Sono
tornata a casa perché mia madre stava male, e alla fine, come avrai saputo, è
morta. Ma prima di morire, lei mi ha svelato un segreto, mi ha svelato chi
ero!”disse malignamente “Vedi Harry, noi due non potevamo stare insieme, per il
semplice fatto che tu sei Harry Potter, e io sono Fransis Riddle!”
Harry rimase sconvolto. Fransis Riddle? Cosa voleva dire?
“Non capisco…”
“Certo che non capisci, come potresti? Sai
Harry io non sono nata da Babbani. Mia madre era Babbana, certo, ma mio
padre…no! Lui era il più grande mago del mondo! Mia madre ha tradito il mio
patrigno con un mago, e da quella relazione sono nata io. Quel mago, Harry, era
Voldemort. Ecco perché mia madre era spaventata quando ho saputo che ero una
strega, ecco perché sono una Serpeverde!”
Harry stava per sentirsi male ma con un
ultimo sforzo riuscì a parlare.
“Ma Hermione e Malfoy cosa c’entrano?”chiese
“Ah…giusto! Hermione aveva capito tutto,
Harry. Quando gli hai raccontato il tuo sogno lei è andata in biblioteca, ha
capito che spesso i sogni sono legati alla realtà, in particolare possono
svelare i luoghi in cui avverranno le cose, e ha fatto 2 + 2! Non aveva ancora
capito che ero io la ragazza del tuo incubo, però. Così l’ ho portata qui.
Malfoy si è solo trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato…ora, se non
ti dispiace, devo dare fuoco a Hogwarts. Mio padre deve riacquistare il potere
no?”
Così dicendo si voltò verso la finestra ma
quando fu a metà strada una voce urlò
“HARRY AIUTAMI!”
Harry la riconobbe. Era la voce di Fransis,
quella che conosceva, la Fransis di sempre. All’improvviso capì: quella non era
la vera Fransis, c’era qualcosa che la guidava…qualcuno che la
guidava…Voldemort!
Harry raccolse tutte le sue forze, e con
enorme impegno riuscì a prendere la bacchetta. Cosa poteva fare? A un tratto
gli venne in mente la soluzione. Si alzò, e con le sue ultime forze cominciò a
parlare:
“Fransis, Fransis, so che ci sei! Ti prego
reagisci!”urlò
Fransis si voltò.
“Cosa credi di fare?” ruggì
“Fransis ascoltami” disse cercando si
rimanere in piedi “quella non sei tu! Quella non è la mia Fransis”
La guardò. Qualcosa sussultò in lei, che per
un attimo tornò in se, ma poi riprese un espressione di disprezzo di prima.
Harry capì che quella era la strada giusta.
“Fransis io so che puoi sentirmi, non mi
importa se bruci Hogwarts, io TI AMO ANCORA!”gridò
A un tratto la ragazza cadde svenuta, ma
qualcuno rimase in piedi dietro di lei: Voldemort.
“Povera sciocca” disse in direzione della
figlia poi si voltò verso Harry pronto a
combattere.
Ma Harry aveva già levato la bacchetta. Penso
ai suoi genitori morti per mano dell’uomo che aveva davanti, poi pensò a
Fransis…un ondata di odio allo stato puro gli salì al cervello.
Un
fascio di luce verde colpì Voldemort, che con un espressione di dolore cadde a
terra. Poi guardò Harry e un secondo dopo sparì.
Harry si avvicinò a Fransis che si svegliò di
soprassalto.
“Harry, sono la figlia di Voldemort” disse”
io non potevo…” ma si fermò alla vista di Harry
“Lo so, so tutto. Non preoccuparti, non eri
in te. Forza svegliamo gli altri e andiamo da Silente, penso che dovremmo
dirgli alcune cose” poi colse lo sguardo di Fransis che si limitò a dire
“Grazie”
Capitolo 11 “RIVELAZIONI”
Passarono due settimane da quella sera. Fransis e Harry avevano portato
Ron, Hermione e Malfoy in infermeria e poi avevano spiegato tutto a Silente, il
quale disse:
“Immaginavo che Voldemort avrebbe provato a
prendere il potere a Hogwarts, era una delle sue massime aspirazioni, ma
addirittura usare sua figlia…”
“Lei- lei sapeva professore?” chiese Fransis
sorpresa
“No, o meglio, sapevo che aveva un erede da
qualche parte, ma avevo la speranza che un’ultima briciola di umanità lo
bloccasse da usare i suoi figli come mezzi per tornare al potere”
Ci fu un attimo di silenzio poi Silente
disse:
“Bene, credo che il nome su i suoi compiti,
signorina, vada cambiato in Riddle se lei è d’accordo. Sono sicuro che ha
passato gli esami brillantemente!”
“No”disse Fransis in tono più freddo che
mai”quel- quel…uomo non è mio padre, non voglio avere il suo nome. Per quanto
mi riguarda non c’è parentela:”
Harry capì il motivo di quel comportamento,
Fransis non sopportava l’idea che suo padre l’avesse indotta a fare ciò che
aveva fatto.
Quando uscirono i risultati nessuno fu
sorpreso del fatto che due ragazze avessero preso il massimo dei voti più la
lode. C’era da aspettarsi questo e altro da Fransis e Hermione!
Quella stessa sera ci sarebbe stato il banchetto d’addio e Harry, anche
se aveva passato gli esami con più di quello che sperava, non era affatto
allegro: si rese conto infatti che non avrebbe visto Fransis per tutta
l’estate. A malincuore scese in Sala Grande accompagnato da Ron, Fred e George,
e tutti e quattro rimasero stupefatti alla vista della Sala Grande. C’erano
enormi tavoli ai lati della sala con ogni sorta di cibo possibile mentre al
centro c’era una specie di pista da ballo con molte luci, e Harry constatò che
erano piccole fate svolazzanti.
Entrato nella sala, Fransis gli corse
incontro e gli gettò le braccia al collo
“Visto Harry” disse”non è magnifico!”
Imbarazzato Harry rispose
“Bellissimo, ma dove sono Ron e Hermione?”
disse non scorgendo più l’amico
“Già…devo dirti una cosa! Ma ora vieni a mangiare.”
rispose lei.
Dopo una scorpacciata di budino e zuppa
inglese, Harry e Fransis uscirono e andarono a sedersi sull’erba umida del
parco.
“Cos’è che volevi dirmi?” chiese Harry
“Giusto! Indovina con chi sta Hermione?”disse
Fransis
“Con chi?” chiese incuriosito
“Con Ron…l’ ho scoperto solo ieri!”disse lei
con un sorriso
Ecco cosa gli nascondeva Ron.
Entrambi scoppiarono a ridere. Harry non si
era mai sentito meglio, ma a un tratto gli venne un dubbio.
“Scusa Fransis, ma ora lo posso sapere qual è
il segreto di Malfoy?” disse come se volesse togliersi un peso dalla coscienza.
“Beh…vedi…oh d’accordo! Draco quando dorme si
succhia il pollice!”rispose
Harry non riusciva più a smettere di ridere:
l’immagine di Malfoy con in pollice in bocca lo faceva morire… poi Fransis lo
prese per mano. Harry smise di ridacchiare vedendo la sua espressione così
seria.
“Harry, io volevo dirti che…insomma, non era
vero che non ti amavo più!”disse in un colpo” ero sconvolta, essere la figlia
del tuo peggior nemico non è una cosa piacevole” disse senza mai staccare gli
occhi da quelli di Harry
“Sono contento che tu me lo abbia detto, ma
non devi preoccuparti, è tutto finito”rispose
Fransis lo guardò ancora più intensamente.
Harry si rese conto solo allora di quanto fosse bella.
“Harry” disse esitando un attimo “tu non mi
odi vero? Voglio dire, per tutte le cose che ha fatto mio padre..”
Ma, in quel momento, Harry l’aveva già
stretta a se così tanto che Fransis non parlava più.
“Come posso odiare la cosa che amo di più al
mondo?”
FINE