Harry Potter e L’Erede di Voldemort

By Asia

 

Capitolo 1 “IL SOGNO”  

 

   Una leggera nebbiolina avvolgeva le numerose torrette di un castello gotico che imponente dominava su un grande lago nero. Il cielo era limpido e costellato di stelle che si riflettevano sulle acque del lago insieme al riflesso della fortezza. Quello era il castello di Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria più famosa del mondo (quello dei maghi naturalmente). Tutto il paesaggio era avvolto da un’atmosfera di assoluta serenità finché a un tratto non accadde qualcosa. Altissime fiamme avevano cominciato a divampare attorno al castello partendo dal muro di cinta. Anche il lago sembrava prendere fuoco, tanto erano potenti le fiammate.

   A un certo punto si poteva intravedere qualcosa dietro le fiamme, una figura umana…una figura femminile! Era una ragazza, non c’era dubbio, e sembrava che guidasse le fiamme che ormai avevano raggiunto il parco, distruggendolo. Una sonora ma fredda risata si levò oltre lo scricchiolio delle fiamme alla quale si univano le grida di coloro che erano nel castello.

“Brucia, Hogwarts, BRUCIA!!!” disse la figura femminile “brucia e distruggi Harry Potter!!!”

 

   NOOOOOO!!!!!!!!

   Un grido. La cicatrice di Harry bruciava. Harry si alzò nel suo letto, tutto sudato e ansimante per il sogno appena fatto. Hogwarts, la sua scuola, la sua vita, stava bruciando, ed era stata quella ragazza darle fuoco. Harry sentiva la testa sul punto di scoppiare dal dolore. Non era certo la prima volta che faceva un sogno del genere e si svegliava in quelle condizioni, ma certamente Voldemort non era una ragazza. Già, Voldemort…Harry rabbrividì. Solo l’anno prima si era trovato faccia a faccia con lui, e ora aveva riacquistato le forze e stava aspettando il momento giusto per riconquistare il potere. “Voldemort è solo un assassino” pensò Harry con rabbia “Uno sporco assassino.”

   Ormai la cicatrice aveva cessato di tormentare Harry, così riuscì a rimettersi a letto. Cosa voleva dire quel sogno? Chi era quella ragazza? Perché aveva fatto un sogno del genere? Queste e molte altre domande rimbombavano nella testa di Harry. Dopo aver escluso la possibilità di scrivere a Sirius per non rischiare di farlo uscire allo scoperto, Harry si rimise a dormire pensando che forse quello era solo un incubo.

 

Capitolo 2 “VIA DA PRIVET DRIVE”

 

   Il mattino seguente Harry scese per la colazione. Colazione per modo di dire, dato che a causa dell’enormemente grasso cugino Dudley, tutti i pasti in casa Dursley erano ridotti a frutta e insalata.

Proprio mentre stava avendo luogo un capriccio del cugino perché voleva lo zucchero sulla sua pera, un gigantesco gufo volò dentro la stanza gettando una lettera sulle gambe di Harry, che subito riconobbe la scrittura del suo miglior amico Ron Weasley. Harry la lesse velocemente:

 

Ciao Harry!

   Spero che i Babbani non ti lascino morire di fame! (come no! Commentò Harry tra se e se) Comunque se è così non preoccuparti perché domani veniamo a prenderti, papà vuole che vieni a stare da noi fino alle fine delle vacanze. Ci sarà anche Hermione, quindi non puoi mancare.

   Passiamo domani alle 15 in punto Ok? Prepara tutto.

Ron

“Fantastico!”esclamò Harry

“Cosa c’è?Chi ti scrive?” ruggì suo zio Vernon da dietro il giornale

“Me ne vado” disse Harry “o meglio me ne vado fino alla all’inizio delle prossime vacanze, mi viene a prendere Ron domani.” si affrettò a aggiungere dopo che aveva visto il volto di suo zio illuminarsi.

Il grosso zio di Harry sembra indeciso su controbattere o meno ma il pensiero del resto dell’estate senza il nipote tra i piedi lo fece accettare.

“Va bene, ma non tornare ne per Natale ne per Pasqua.”

Harry fu felice di sentirglielo dire dato che odiava stare con i Dursley, come loro odiavano stare con lui, soprattutto a causa della sua “anormalità” o almeno così la definivano i suoi zii. Harry aveva 15 anni, ed era un mago iscritto alla scuola di magia di Hogwarts. I suoi genitori erano stati uccisi da Voldemort, il più potente mago oscuro di cui tutti avevano paura, ma che rendeva speciale Harry

dato che lo aveva sconfitto, non si sa come, alla tenera età di un anno lasciandogli solo una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Di lì a qualche settimana sarebbe tornato a scuola, nel suo vero mondo, dove avrebbe frequentato il quinto anno e dove lui e la sua cicatrice erano famosi.

   Il pomeriggio seguente arrivò presto, Harry aveva appena finito di portare le sue cose in salotto quando udì il rumore di un clacson; era il padre di Ron che probabilmente aveva riaggiustato la vecchia macchina volante, e ora aveva un colore verde brillante. Dopo aver salutato l’amico Harry notò che nell’auto c’era tutta la famiglia Weasley al completo più Hermione che lo salutava energicamente con la mano. Sotto gli occhi inquisitori dei Dursley, Harry mise il baule nell’auto e appena lo ebbe posato questo scomparve.

“Ma che diavolo…”

“Non preoccuparti”disse Ron “c’è un incantesimo per cui il tuo baule è stato teletrasportato a casa mia. Papà vuole andare subito a Diagon Alley, c’è una Passaporta qui vicino”

   Così dicendo il sig. Weasley parcheggiò la macchina vicino a un vecchio pneumatico rotto che Harry pensò fosse la Passaporta, e infatti in un secondo si trovarono a Diagon Alley, piena di negozi ma soprattutto di maghi.

 “Bene” disse la signora Weasley ”voi andate a comprare gli ingredienti che vi mancano per le pozioni in farmacia, io e Ginny andremo al Ghirigoro, e prenderemo i libri anche per te Harry caro.”

Così dicendo si avviarono in direzioni diverse; visitarono tutti i negozi possibili quando a Harry venne in mente il sogno della notte precedente. Stava per aprire bocca per dire tutto ai Ron e Hermione quando Ron lo precedette:

“Cavoli siamo in ritardo! C’è una Passaporta che ci porterà direttamente a casa”

“Ma la macchina la lasci a Privet Drive?”chiese Harry incuriosito

“Oh non preoccuparti” rispose Ron “a quest’ora sarà già a casa!”

 

Capitolo 3 “HOGWARTS”

 

   Erano passate delle settimana dall’arrivo di Harry a casa Weasley, e Harry aveva provato molte volte a parlare del suo sogno a i suoi amici, ma ogni volta che ci provava veniva interrotto. Verso la fine delle vacanze era talmente preso dal divertirsi con Hermione e i fratelli Weasley che pensò che il suo sogno ormai non avesse più molta importanza.

   Secondo Harry l’inizio della scuola arrivò anche fin troppo presto, aveva appena cominciato ad abituarsi alla vita della Tana che dovette prepararsi alla partenza.

  Con non pochi problemi, i Weasley, Harry, Hermione e vari animali riuscirono a arrivare alla stazione di King‘s Ross e, con la solita indifferenza per non farsi notare dai Babbani, tutti attraversarono la barriera del binario 9 e ¾, dietro la quale fumava l’Espresso di Hogwarts. Dopo essersi sistemati in un vagone vuoto, Hermione cominciò a parlare:

“Quest’anno ho deciso di rincominciare Babbanologia, mia madre dice che…Harry!Harry cosa stai guardando?”

Ma Harry non l’ascoltava: osservava una ragazza fuori dal finestrino, ed era come rapito da quella figura. Era alta su per giù quanto lui, aveva lunghi boccoli castani oltre le spalle e degli occhi di un verde scuro intenso. La cosa che più colpiva Harry era lo sguardo freddo e sicuro, quasi malvagio ma affascinante. Non l’aveva mai vista prima eppure era come se gli fosse familiare. Solo quando la ragazza fu salita nel treno e non fu più nel suo campo visivo, Harry tornò in se.

“Harry tutto bene?” chiese Ron

“Si, si, mi sono solo incantato, scusa Hermione cosa stavi dicendo?”

   Il resto del viaggio proseguì tranquillo, fino a che non arrivò Draco Malfoy a rovinare l’atmosfera con la sua banda, Tiger e Goyle.

“Ciao Potter! Sempre in compagnia della secchiona e del poveraccio vedo: un trio perfetto”disse in un ghigno.

Harry voleva parlare ma non ci riuscì. Dietro Malfoy vide la ragazza che aveva visto alla stazione e rimase come pietrificato.

“Draco dove hai messo il mio libro?” disse lei.

Malfoy la conosceva? Harry sentì il petto prendergli fuoco.

“E’-è sul mio sedile Fransis!”disse Malfoy arrossendo mentre la ragazza se ne andava.

“Malfoy che ti prende? Non avrai mica preso una cotta per quella ragazza?” disse Ron.

Malfoy cambiò subito espressione e disse:

“Preoccupati di come faranno i tuoi a sfamarsi, Weasley”detto questo se ne andò.

“Lascialo stare Ron, è un cretino!”lo rassicurò Hermione.

Harry non aveva detto niente. Si chiamava Fransis. La testa gli si svuotò e ci rimase solo quel nome. Anche lei a Hogwarts. Chissà in che casa era…chissà quanti anni aveva…

“HARRY! Ma cos’ hai? E’ tutto il giorno che sei strano. Vabé siamo arrivati.”

I tre scesero dal treno e videro il guardiacaccia Hagrid salutarli, poi gridare:

“Primo anno di qua!”

Salirono sulla loro carrozza insieme a Neville Paciok, anche lui un Grifondoro, e arrivarono al portone del castello.

   La Sala Grande era un vera e propria festa. Le candele sospese a mezz’aria illuminavano i quattro tavoli delle case; Harry, Ron e Hermione si sedettero a quello del Grifondoro e attesero l’arrivo degli allievi del primo anno per la Cerimonia di Smistamento. Quando entrò la fila di ragazzi impauriti la McGranitt incominciò a chiamarli per nome e tutti, dopo essere stati smistati, andarono a riempire gli spazi vuoti nei tavoli. A un tratto Harry la vide. Era in mezzo ai ragazzi del primo anno ma non poteva esserlo, perché ne dimostrava almeno 15.

“Fransis Green” urlò la McGranitt

La ragazza salì sullo sgabello e indossò il Cappello Parlante.

Harry aveva il cuore in gola “Grifondoro, ti prego fa che sia Grifondoro…” pensava.

“SERPEVERDE!”urlò il Cappello.

Harry si sentì morire a alla vista di Fransis che stringeva la mano a Malfoy mentre si univa al tavolo dei Serpeverde esultanti.

   Finita la cerimonia Silente si alzò e nella sala cadde il silenzio.

“Bene, un nuovo anno sta per cominciare e devo rammentarvi che è vietato andare nella Foresta Proibita, anche perché sarebbe probabile che non ritorniate” disse con un sorriso” ma quest’anno abbiamo una novità: si tratta di una studentessa che oggi è stata smistata, la signorina Green. Lei è stata ammessa direttamente al quinto anno, e mi aspetto da voi che l’accetterete come vostra compagna, ora buon appetito a tutti”

E così dicendo, sventolò la bacchetta magica, e centinaia di pietanze apparvero sui tavoli dando inizio al banchetto.

 

Capitolo 4 “A LEZIONE DI POZIONI”

 

   Il mattino seguente Harry scese per la colazione con il solo desiderio di togliersi dalla mente Fransis: era una Serpeverde, come minimo l’avrebbe odiato.

Dopo essersi messo a sedere ascoltò Hermione che diceva a Ron che quest’anno avrebbe dovuto studiare molto di più dato che ci sarebbe stato il G.U.F.O.

“Ma Hermione tu sai già tutto!”disse Ron sbalordito

“Lo so ma non mi dispiacerebbe diventare Prefetto” rispose lei.

“Ti prego Hermione non iniziare…”

Ron fu interrotto dalla McGranitt che distribuiva gli orari delle lezioni. Harry guardò il suo: aveva Pozioni per due ore poi Erbologia e Trasfigurazione.

“Pozioni con i Serpeverde anche quest’anno” disse Ron “ma quando capiranno che ci odiamo?”

Pozioni con i Serpeverde?Magnifico!!!!!!! Harry era contentissimo tanto che trangugiò il suo pane tostato senza neanche bere niente e trascinò i suoi amici giù nei sotterranei dove si tenevano le lezioni di Pozioni.

“Harry ma cos’ hai? Perché hai tanta fretta? Noi odiamo Piton,dimentichi?”chiese Ron col fiatone

“Lo so, è solo che non voglio che ci tolga punti, tutto qua” mentì Harry.

Si sedettero in fondo alla classe che piano piano cominciò a riempirsi di studenti, tra qui anche Fransis che si sedette davanti a Malfoy, e infine Piton.

“Bentornati, anzi devo dire benvenuta signorina Green” disse con un sogghigno “lei ha mai fatto pozioni alla sua vecchia scuola?”

Harry si mise ad ascoltare più attentamente.

“No”rispose”a dir la verità non ho mai frequentato nessuna scuola per maghi, professore, ma ho letto qualcosa sulle pozioni”

“Ciò vuol dire che ha frequentato altre scuole?”chiese Piton

“Solo quelle Babbane, non ho mai saputo niente fino all’anno scorso” rispose con tono sicuro.

“Così Silente l’ ha ritenuta all’altezza di frequentare subito il quinto anno, bene…”sibilò il prof.”vediamo…sa dirmi gli ingredienti della Pozione Galleggiante?”chiese sicuro di non avere risposta.

“Vediamo…Ah sì! Occhi di tritone, un beozar, erba Lunamatta e…lacrime di Snopkin” disse lasciando a bocca aperta tutti, compreso Piton,

“Vedo che hai fatto molto più che leggere qualcosa, molto bene! Signorina Granger lei ha una rivale!” disse cercando di irritare Hermione “adesso cominciamo la lezione.”

Harry ripesava a quello che era accaduto pochi minuti prima, mentre sminuzzava uno scarafaggio: dunque Fransis era una Mezzosangue, ed era anche molto brava perché aveva saputo tener testa a Piton al primo colpo, e poi, pensò Harry mentre metteva lo scarafaggio nel calderone, era bellissima.

“Harry, attento NON FARLO!!!!!”urlò Hermione

Troppo tardi. Erroneamente Harry aveva mischiato degli ingredienti sbagliati e la sua pozione aveva cominciato a emettere un fumo color porpora per poi finire in un scoppio che sporcò tutto il tavolo e il soffitto.

Mentre i Serpeverde si piegavano in due dalle risate Piton pulì tutto con un incantesimo e poi disse

“Potter, si inizia male, 20 punti in meno per il Grifondoro”

“Scusi Professore, mi ero distratto”disse a capo basso.

“Immagino che la tua distrazione si chiami Ron Weasley, perciò per evitare che tu mi distrugga il sotterraneo, la signorina Green”disse voltandosi verso Fransis”prenderà il posto di Weasley e si siederà accanto a te” poi aggiunse “lo sorvegli signorina.”

Fransis annuì e si mise accanto a Harry.

Harry avrebbe baciato Piton in quel momento, anche se era dispiaciuto per Ron che ora era seduto vicino una ragazza brutta e tarchiata.

Dopo cinque minuti di silenzio Fransis parlò:

“Mi dispiace, ti scoccierà stare vicino a una Serpeverde, comunque io sono Fransis”e gli porse la mano.

“Lo so”disse arrossendo”io sono Harry Potter”

“Tanto piacere” aggiunse lei.

Per la prima volta non si sentì osservato e scrutato alla ricerca della sua cicatrice, che Fransis non guardò nemmeno, e questo gli fece molto piacere.

In quel momento Pozioni divenne la sua materia preferita.

 

Capitolo 5 “L’INVIDIA DI HERMIONE”

 

   Ormai era passato poco più di un mese da quando era cominciata la scuola, e Harry aveva cominciato a pensare che quel anno sarebbe stata dura, molto più dura degli altri anni, visto che alla fine dovevano sostenere un esame importante.

   Hermione era come sempre la migliore della scuola, o almeno così pensavano Harry e Ron. Infatti non avevano fatti i conti con la nuova arrivata: Fransis.

   Harry sapeva che era brava almeno quanto Hermione dato che, nelle lezioni che i Grifondoro facevano con i Serpeverde, c’era come una battaglia a chi rispondeva correttamente, e sia che Harry e Ron notavano una certa disapprovazione da parte sua quando parlavano di Fransis.

“Non ha mai capito la differenza tra questi due ingredienti.” disse un giorno Harry che era carico di compiti di Pozioni.

“Chiedi a Fransis” disse Ron senza pensare “è un vero genio. Pensa che l’altro giorno...”

Ma Ron fu interrotto dal rumore della sedia di Hermione che si allontanava dal loro tavolo e entrambi videro la ragazza andarsene con un’aria offesa.

“Bel lavoro Ron!” lo rimproverò Harry.

 

   Ma il colpo di grazia per Hermione arrivò qualche giorno più tardi. Tutto cominciò in aula di Trasfigurazione, quando la McGranitt fece un annuncio:

“Silenzio devo dirvi una cosa. Il professor Silente e io abbiamo deciso che i ragazzi del quinto anno saranno sottoposti a un test sulle loro conoscenze magiche”disse in tono solenne “sarà un test puramente pratico, dove dovrete solo usare la bacchetta e il cervello. Per voi del Grifondoro le prove cominceranno domani, e non dureranno più di 10 minuti per uno, quindi state tranquilli.”

   Il giorno dopo tutto il quinto anno del Grifondoro era fuori dalla Sala Professori, chi con un po’ di paura, chi decisamente nervoso, e chi, come Hermione, tranquillissimo.

“Hermione Granger!”disse la McGranitt

“Forza, sarai bravissima” la rassicurò Harry.

Dopo una decina di minuti Hermione uscì, con l’aria decisamente soddisfatta.

“E’ facilissimo”disse in un sorriso “e i risultati li daranno tra 3 giorni; il migliore verrà premiato!”

Sia Harry che Ron sperarono che Hermione avesse ragione mentre aspettavano il loro turno.

 

   I 3 giorni passarono in fretta, e appena si seppe la notizia che i risultati erano usciti tutti si precipitarono a vedere. Finita Erbologia, Hermione cominciò a correre verso la bacheca, lasciando indietro i suoi amici. Quando Harry arrivò dovette allungare il collo per vedere il suo risultato:

“80 su 100?” disse incredulo “non ci posso credere...tu Ron quanto hai preso?

“75!!!!!” urlò fuori di se dalla gioia ”Hei Hermione hai visto? Hermione?”

Ma Hermione non li ascoltava, era seduta sugli scalini d’entrata con il viso tra le mani.

“Cosa c’è?”domandò Harry “Hai preso 98, sei stata bravissima...”

“Lei-lei....”ruggì Hermione “ha preso 100! Capisci? CENTO! Avrà il premio...avrà anche l’ammirazione dei prof.”

“Ciao ragazzi” disse una voce alle loro spalle. Era Fransis. Hermione la fulminò con lo sguardo, e Fransis notò la sua espressione.

“Hermione, cosa hai fatto?”domandò.

In quel momento Hermione saltò in piedi e le urlò “LASCIAMI IN PACE, E’ TUTTA COLPA TUA!” poi prese tutta la sua roba con foga e corse via piangendo.

“Cosa ho fatto?” chiese Fransis alzando le spalle

“Credo” le sussurrò Harry “credo che Hermione sia un po’ invidiosa di te”

“Ma io...io non volevo” disse.

 “Harry andiamo” ruggì  Ron nella direzione in cui era scappata Hermione.

A malincuore Harry la salutò e andò via con Ron.

 

   Dal giorno dei risultati Hermione, passava tutto il suo tempo libero in biblioteca, tanto che Harry e Ron la vedevano solo per i pasti.

   Quella mattina avevano lezione di Incantesimi con i Serpeverde, e Hermione aveva passato la notte sui compiti del giorno.

Quando il prof. Vitious entrò in classe, richiamò l’attenzione e annunciò:

“Bene ragazzi, oggi studieremo l’incantesimo di Sdoppiamento. Prendete la bacchetta e muovete il polso così, dolcemente e poi colpite dicendo <DUPLICATIUM>” in quel momento un doppione del prof. apparì accanto a lui. Poi lo prese per mano e questo scomparve.

“Dato che è un incantesimo molto difficile”continuò”il primo che ci riuscirà guadagnerà 50 punti per la sua casa”

In quel momento Hermione schioccò un sguardo di sfida a Fransis, ma lei non lo ricambiò. Comunque Harry aveva visto Fransis fare il movimento uguale al prof. e pronunciare anche esattamente le parole, quindi era scontato che ci sarebbe riuscita.

“Vuole cominciare lei signorina Green?” domandò il prof.

Fransis prese la bacchetta poi guardò Hermione con indecisione e infine la levò in aria. Stava per pronunciare la formula ma a un tratto fece cadere la bacchetta.

“Mi scusi professore non ci riesco” mentì la ragazza.

“Oh d’accordo, provi lei signorina Granger” andò avanti il prof. un po’ sorpreso dell’accaduto

“DUPLICATIUM!” disse Hermione, e subito una sua gemella comparve accanto. Lei la prese per mano e la finta Hermione scomparve.

“Bene 50 punti per Grifondoro” disse Vitious mentre i Grifondoro applaudivano

   Finita la lezione Hermione aspettò Fransis fuori dall’aula; quando uscì la fermò e le disse

“Mi dispiace per come mi sono comportata, sono stata una stupida…”

“Non preoccuparti”la interruppe”Non importa. Amiche?”

“Amiche”disse Hermione stringendole la mano.

 

Capitolo 6 “HOGSMEADE”

 

   Da quando Hermione era diventata amica di Fransis, Harry era fuori di se dalla felicità. Innanzitutto le due passavano molto tempo insieme, così anche Harry la poté conoscere meglio, poi i suoi voti migliorarono notevolmente.

Harry si accorse che Fransis era tutto il contrario di quello che ci si poteva aspettare da una Serpeverde: da fuori sembrava fredda e sicura di se ma in realtà, anche se la sicurezza non le mancava, era una ragazza dolce e sensibile; questo fece aumentare in Harry i sentimenti che sentiva per lei.

Un giorno, mentre il quartetto passeggiava in cortile Ron disse:

“Hermione, l’ hai preparata quella lettera? Se non la spendiamo mio fratello si arrabbierà…”

“Certo! La spediremo sabato a Hogsmeade”rispose la ragazza”A proposito Fransis, ci vieni?”

“Si” disse” i miei mi hanno spedito il permesso ieri”

“E tu Harry vieni?” chiese Ron

“Certo! Ma dovrò tornare un po’ prima, domenica c’è Grifondoro contro Serpeverde”disse guardando Fransis.

“Ah Quidditch!”disse lei “non ho mai visto una partita di questo sport” poi sussurrò a Harry in modo che gli altri non potessero sentirla “Farò il tifo per te…”

A quelle parole Harry arrossì.

 

   Sabato mattina molti studenti salirono sulle carrozze dirette a Hogsmeade. Harry notò che Malfoy lo stava guardando particolarmente male, ma non ci dette peso. Appena arrivati, Ron trascinò le due amiche e Harry a Mielandia, dove fecero scorta di ogni sorta di dolce da mago possibile. Poi andarono a prendere una Burrobirra a I Tre Manici di Scopa e qui Hermione saltò in piedi dicendo:

“Cavolo Ron! La lettera a Percy!”

“E’ vero” si rammentò Ron ”e ora come facciamo? Se andiamo all’ufficio postale adesso ci metteremo tutto pomeriggio, e Fransis non ha ancora visto niente di Hogsmeade!”

“No non c’è problema, la vedrò la prossima volta, davvero…”cominciò Fransis

“Perché tu e Hermione non andate a alla posta mentre io faccio visitare il resto a lei. La strada la conosco no?”disse Harry cogliendo l’occasione.

Ron aveva capito le intenzioni dell’amico e disse

“D’accordo ci vediamo al castello” e poi si allontanò insieme a Hermione.

 

   Quello fu il più bel pomeriggio che Harry abbia mai passato. Insieme a Fransis andò per negozi, a comprare dolci e a osservare oggetti uno più strano dell’altro.

“Portami alla Stamberga Strillante!”propose a un certo punto.

Così sia avviarono verso la familiare casa che sembrava reggersi in piedi per magia. Arrivati si distesero sul prato e cominciarono a parlare:

“Così sei nata da Babbani?” chiese Harry

“Già, mio padre non ci credeva mentre mia madre era spaventatissima, non voleva che venissi qui. A te non chiedo niente tanto so già tutto!”rispose lei

Harry stava per parlare quando una voce gli arrivò da dietro le spalle, quella di Draco Malfoy.

“Potter, vedo che hai fatto presto a mollare la Granger eh?”

“Vattene Malfoy”rispose Harry a denti stretti

“Oh che paura! Battiti se hai coraggio” disse estraendo la bacchetta, ma Fransis lo precedette:

“Draco vattene immediatamente, o dovrò svelare il tuo piccolo segreto...”

L’espressione sul volto di Malfoy cambiò, fece un cenno alla sua banda e se ne andarono, ma prima disse:

“ Ce la vedremo domani Potter!”e se ne andò.

“Di quale segreto stavi parlando?” domandò Harry

“Niente…è solo geloso, Harry” disse Fransis cambiando discorso” geloso e stupido. Dai andiamo, è tardi, e domani devi battere i Serpeverde no?”

 

Capitolo 7 “GRIFONDORO CONTRO SERPEVERDE”

  

   Domenica mattina Harry si svegliò, un po’ stanco ma voglioso di vincere. Quella era la prima partita di Harry dopo molto tempo, ma si sentiva in forma, e poi…Fransis gli aveva promesso che avrebbe fatto il tifo per lui.

Dopo una colazione a base di marmellata e succo di zucca Harry si avviò verso il campo, dove lo aspettava il resto della squadra, con un nuovo elemento al posto di Baston, un ragazzo del sesto anno molto bravo come portiere. Harry giocava da Cercatore come Malfoy, con una piccola differenza: lui aveva talento mentre Malfoy  s’era comprato l’ammissione.

Scesero in campo senza dire una parola, a parte Fred e George, i Battitori, che come al solito erano in vena di scherzi.

Arrivati sul campo Harry guardò la tifoseria del Grifondoro e con sua sorpresa vide che Fransis sedeva accanto a Hermione e agitava la mano verso di lui. Sentì il coraggio salirgli nel petto. Purtroppo anche Malfoy l’aveva vista e ora guardava Harry con un espressione di puro odio, e Harry capì il motivo per cui Malfoy aveva attaccato briga a Hogsmeade:Fransis.

Più deciso che mai a non farsi battete, Harry prese il volo e subito andò in cerca del Boccino. Perlustrò il campo e schivo un paio di Bolidi poi si mise ad ascoltare la cronaca di Lee Jordan che dava Serpeverde il vantaggio per 50 a 20.

A un tratto Harry lo vide: il Boccino scintillava pochi metri sotto di lui e subito scese in picchiata. Anche Malfoy lo aveva visto ma era troppo distante per poter raggiungere la Firebolt di Harry, così, accecato dalla rabbia prese la mazza a Fred che era lì vicino in attesa di un Bolide.

“Che diavolo fai Malfoy?”urlò Fred

Ma Malfoy stava già colpendo il pesante Bolide in direzione di Harry.

“Prendi questa Potter!”gridò

Harry sentì le ossa della spalla frantumarsi sotto la pelle, la potenza del Bolide lo spinse di lato facendolo rimanere in bilico sulla scopa che scendeva in picchiata, mentre George rispediva il Bolide al mittente.

Tutta la tribuna del Grifondoro trattenne il respiro.

Harry decise allora di rischiare il tutto per tutto, allungò la mano del braccio sano mentre con l’altro si teneva attaccato alla scopa e poi con un balzo ci saltò sopra per farla rallentare. Quando fu a un metro da terra si lasciò andare e cadde sul campo umido. Tra le mani sentiva il freddo metallo del Boccino che aveva preso quando aveva allungato la mano. Prima di svenire per il dolore, riuscì a sentire Lee che urlava:

“Potter ha preso il Boccino, Grifondoro vince per 170 a 50! Beccati questo Serpeverde!”

   Quando si risvegliò vide un figura sfuocata davanti a se, inforcò gli occhiali e mise a fuoco la stanza. Era in infermeria e davanti a se aveva Fransis.

“Harry, Harry come ti senti?”chiese preoccupata

“Bene, dove sono Ron e Hermione?”domandò

“Sono andati a parlare con Madama Chips.Oh Harry ho avuto una tale paura quando ti è venuto addosso quel coso, io credevo che tu potessi…” si interruppe. Aveva gli occhi lucidi.

Harry si mise a sedere. Qualcosa lo spinse a prendere un mano della ragazza. Sentì una stretta avvolgersi allo stomaco, un fuoco gli bruciava dentro. Poi mise dolcemente un dito sulle labbra di Fransis…non aveva mai provato nulla di simile…non le era mai stato così vicino… sentiva solo il suo respiro…era bellissimo.

“Shhh…non preoccuparti, ora che ci sei tu va molto meglio…”

Sentì le sue labbra appoggiarsi a quelle di Fransis, e intanto il calore aumentava. Una mano gli scivolo sul fianco rotondo di lei e l’altra le accarezzò i boccoli. Fransis si mosse verso di lui e, dopo qualche minuto in cui il suo cuore aveva cominciato a galoppare, Harry lasciò la presa. Voleva dirle tante cose, troppe cose. Stava per rassicurarla ancora, ma dalla su bocca uscirono solo due parole:

“Ti amo!”

 

Capitolo 8 “IL CAMBIAMENTO”

   Dire che Harry in quel periodo era il ragazzo più felice del mondo sarebbe poco. Per prima cosa, da quando Malfoy aveva tirato quel tiro mancino a Harry, Silente lo aveva rimosso dalla squadra di Quidditch. Secondo aveva Fransis, e ora il loro rapporto era diventato più serio, infatti durava già da parecchi mesi, tanto che Harry e Ron parlavano tranquillamente della loro storia.

“Sto benissimo” disse Harry a Ron un giorno in cui avevano intrapreso quel discorso “non ho mai provato niente di simile, lei e magnifica”

“Capisco cosa vuoi dire” rispose Ron senza pensare “anch’io…” ma si interruppe di colpo come se se fosse sul punto di dire qualcosa si segretissimo

“Ron? Mi nascondi qualcosa?” chiese Harry

“No, Harry sei diventato matto?” rispose Ron, le cui orecchie erano diventate più rosse che mai.

Harry non ci dette peso, ormai la sua testa era presa da ben altri pensieri.

 

   Una mattina di aprile Harry, Ron e Hermione scesero in Sala Grande ma, a differenza del solito, non c’era Fransis ad aspettarli all’entrata. Si sedettero al loro tavolo e Harry scrutò quello dei Serpeverde in cerca della ragazza ma non la vide.

“Forse è andata prima a lezione. Oggi abbiamo Pozioni con i Serpeverde” lo rassicurò Ron.

   Ma nel sotterraneo di Piton, il posto accanto a Harry era vuoto. Fransis non si presentò alle lezioni per due giorni, tanto che Harry pensò fosse malata, ma in infermeria non c’era nessuna traccia di lei.

A malincuore, restava solo una cosa da fare per scoprire dove fosse andata: chiederlo a Malfoy.

Quella sera, dopo cena, Harry aspetto Malfoy all’uscita della Sala Grande lo fermò e tutto di un colpo gli disse:

“Sai dov’è Fransis?”

Malfoy lo guardò stupito. Rimase un paio di secondi immobile poi riacquistò il suo ghigno e disse:

“Ti manca la fidanzatina Potter?”

“Voglio solo sapere dov’e”rispose Harry cercando di mantenere la calma

“Strano che non te l’abbia detto, comunque è partita, sua madre sta male, molto male, e ora se non ti dispiace me ne vado. Non vorrei che qualcuno pensi che siamo diventati amici”

Ma Harry non lo ascoltava più. La madre di Fransis stava male? Fransis era partita? Harry tornò in sala comune con un brutto presentimento ma quando lo raccontò a Ron lui lo rassicurò, dicendogli che forse Malfoy aveva esagerato, come al suo solito.

   Ma Harry non si immaginava minimamente cosa stava per accadere. Due giorni più tardi avevano Cura delle Creature Magiche con i Serpeverde, e quando Harry ebbe raggiunto la capanna di Hagrid, la vide. Con l’animo decisamente sollevato si diresse verso di lei

“Ciao!” disse abbracciandola “come stai? Cos’è successo in questi giorni? Ero preoccupato sai, pensavo…” ma alla vista dell’espressione di Fransis si zittì.

Era seria, e sembrava che non fosse per niente felice di vederlo.

“Harry” cominciò in tono grave “ devi smetterla. Dobbiamo smetterla. Questi giorni mi hanno fatto riflettere: noi due non dobbiamo più vederci”

Fu come se il mondo gli fosse caduto addosso. Un peso enorme gli si formò nel petto.

“Perché?” chiese con gli occhi quasi lucidi.

“Non ti amo più” disse lei con una punta di amarezza “anzi non ti ho mai amato. Fai finta che non esista okey?” poi si voltò e andò a sedersi accanto a Malfoy che guardò Harry con un riso maligno.

Harry non parlò con nessuno per tutto il giorno. Ron e Hermione, che avevano assistito alla scena, erano sconvolti quanto lui. Fu Hermione a rompere il silenzio, la sera:

“Harry, la madre di Fransis è morta, l’ ho saputo oggi. Forse è solo depressa, dopotutto era a casa quando è successo”

A queste parole Harry non sapeva se sentirsi sollevato o meno. L’unica cosa che sapeva era che era innamorato di Fransis, e che avrebbe fatto di tutto per riaverla.

 

Capito 9 “IL G.U.F.O.”

 

   Ogni giorno Harry provava a parlare con Fransis, ma lei lo evitava, tanto che aveva cominciato a stare sempre con Malfoy. Harry non sapeva più cosa inventarsi, ed era così preso da quella situazione che si era completamente dimenticato che di lì a un mese si sarebbe svolto il G.U.F.O.

“Harry” gli disse un giorno Hermione “devi cominciare a ripassare, se non passi l’esame dovrai ripetere l’anno…”

“Tu e lei siete ancora amiche” la interrupe Harry “parlaci tu!”

“Ci ho provato, ma non ne vuole sapere. Figurati che ogni volta che cerco di parlagli di te le si riempiono gli occhi di lacrime” rispose Hermione “ Harry studia ti prego. Non ne vale la pena, così

la dai solo vinta a Malfoy e a gli altri cretini…Harry, dai leggi questa mappa stellare”

Harry la prese e cominciò a studiare i movimenti di Marte.

 

   Il G.U.F.O. arrivò anche fin troppo presto. Harry doveva ancora ripassare Divinazione quando cominciarono gli scritti. Gli esami si svolgevano in Sala Grande la mattina e il pomeriggio dopo i pasti, i tavoli venivano fatti sparire e al loro posto apparivano tanti banchi quanti erano tutti i ragazzi del quinto anno. Per Harry fu ancora più frustante, dato che vedeva Fransis tutti i giorni. Mentre sosteneva l’esame di Storia della Magia pensava che era da due mesi a questa parte che non riusciva a starle così vicino, ma purtroppo non poteva parlarle.

Finito la complicata prova sulla rivoluzione dei Goblin, Harry uscì soprappensiero dalla Sala e si diresse verso la biblioteca per ripassare alcuni incantesimi, anche se la prova pratica non sarebbe iniziata prima di una settimana. Salì due rampe di scale e attraversò vari arazzi, fino a che non sia accorse di avere sbagliato strada. Ora si trovava in un corridoio dove non era mai stato, con una sola porta. Spinto dalla curiosità, entrò. Si trovava in una grande stanza circolare, con una sola finestra che dava sul parco. Harry si affacciò e in quel momento gli ritornò in mente il sogno fatto l’estate precedente. Infatti quella era la stessa visuale che aveva avuto in quell’incubo: si vedeva il lago con le torrette che vi si riflettevano e si vedeva il muro di cinta dal quale erano partite le fiamme. Con un brivido Harry tornò in Sala comune dove trovò Ron e Hermione, a cui raccontò tutto.

“Harry perché ce l’ hai detto solo ora? Non penserai che Tu-Sai-Chi possa…vero Harry? Vero?” disse Ron con una punta di nervosismo

“Cerchiamo di guardarla con logica” propose Hermione” non e possibile che tu…ma certo! So cosa significa! Datemi un ora di biblioteca e poi vi dirò tutto!” così dicendo se ne andò

“Cosa vuoi farci, e fatta così!” disse Ron a Harry. ”Nel dubbio va in biblioteca!”

La sera Hermione non si era ancora fatta vedere.

“Aveva detto un’ora” disse Harry “non sarà il caso di andare a cercarla?”

“Ma no” rispose Ron “di sicuro si sarà messa a ripassare Incantesimi. Sarà li che ripete tutte le formule imparate quest’anno”

Di lì a qualche ora i due amici andarono a dormire.

 

   Il giorno dopo, Ron e Harry rimasero nel dormitorio tutto il giorno, cercando di godersi un po’ di tranquillità prima che gli esami rincominciassero con le prove pratiche, e si erano del tutto scordati di Hermione. Scesero solo la sera, per la cena, ma Hermione non c’era.

“Starà ripassando Incantesimi eh Ron?” disse Harry con sarcasmo

“Sarà tornata in biblioteca, dai andiamo a vedere” rispose.

I due si diressero verso la libreria, ma quando arrivarono era completamente deserta, a parte Madama Pince, la bibliotecaria. Entrambi furono invasi dalla paura. Andarono da Madama Pince e Harry chiese con un filo di voce:

“Scusi, sa dirmi per caso se ieri pomeriggio Hermione era qui?”

“La signorina Granger?Vediamo…sì, era qui”rispose

“C’era qualcuno con lei?”chiese Ron

“No”disse Madama Pince”Poi però è arrivata la signorina Green e hanno cominciato a parlare. Non sembravano molto contente e…sì! Poi è arrivato anche il signor Malfoy e insieme sono andati via, non so dirvi altro”

Decisamente sorpresi Harry e Ron uscirono dalla biblioteca. Stavano andando in sala comune quando Harry si fermò

“Ron,”disse” il segreto di Malfoy!”

 

Capitolo 10 “L’EREDE DI VOLDEMORT”

 

“Di che cosa stai parlando?”chiese Ron

“A Hogsmeade, quando tu e Hermione eravate all’ufficio postale, Malfoy ha attaccato briga, te l’ ho raccontato, no? Fransis lo mandò via dicendo che conosceva il suo segreto. Scommetto 10 galeoni che Hermione lo ha scoperto, e quando Malfoy è andato in biblioteca lo deve aver capito, e siccome c’era anche Fransis le ha portate via”disse Harry tutto d’un fiato

“E questo cosa c’entra con il tuo sogno?”domandò Ron

“Non lo so, forse Malfoy mi ha fatto un incantesimo, ne sarebbe capace” rispose

“Sarà il caso di dire tutto a Silente?” chiese Ron

Harry ci pensò su poi disse:

“Non ci crederebbe, sono solo supposizioni, e poi noi odiamo Malfoy, no? Penserebbe che ci siamo inventati tutto”

“Allora cosa facciamo? Non possiamo lasciare Hermione e Fransis nelle sue mani”disse Ron”dove pensi possa averle portate?”

Harry ci riflette ancora un attimo poi disse:

“La torretta del mio sogno! Di sicuro le ha portate lì! Forza andiamo, ce l’ hai la bacchetta?”

Ron annuì. Harry cercò di ricordarsi la strada fatta il giorno prima ma non era facile orientarsi nel castello di Hogwarts. Vagarono per circa due ore in cerca della torretta, tanto che Ron voleva quasi tornare indietro ma Harry rifiutò.

Finalmente si trovarono di fronte l’arazzo dietro il quale si nascondeva il corridoio da cui si poteva accedere alla torretta. Lo attraversarono e si trovarono di fronte alla porta.

“Pronto?”chiese Harry. Ron annuì.

Spalancarono la porta.

Nella stanza c’era Malfoy che brandiva la bacchetta contro Fransis che era disarmata, mentre Hermione giaceva a terra, svenuta.

Malfoy si girò di scatto.

“Potter aspetta, lei…”gridò. Ma Harry aveva già levato la bacchetta:

“Experliarmus!”

Malfoy fu scaraventato in terra e la sua bacchetta cadde ai piedi di Fransis. Harry corse verso di lei e Ron verso Hermione.

“Fransis, stai bene? Cosa è successo?” disse tutto in un colpo

Ma Fransis non era la stessa. I suoi occhi non erano più dolci, ma erano pieni di odio, erano malvagi. La ragazza si accucciò e raccolse la bacchetta di Malfoy.

Harry e Ron furono scagliati a terra. Ron perse i sensi mentre Harry, anche se non riusciva a muoversi, non svenne.

Fransis si avvicinò e poi disse con una voce che non sembrava la sua:

“Bene così sei venuto a mettermi i bastoni tra le ruote Harry! Ma pensavi davvero di potercela fare contro di me?”

“Ma cosa…”

“Zitto, Harry, zitto. So che ti ho fatto soffrire. Vedi a dire il vero tu mi piacevi molto, si può dire che mi ero anche innamorata di te…ma non potevo capisci, non dopo aver saputo chi ero.” disse con fare maligno.

Harry non capiva. Fransis non era in lei…cosa stava succedendo?

“Perché, chi sei?” chiese con fatica “Cosa vuoi fare?”

“Sono lieta che tu me lo abbia chiesto, Harry” cominciò “Ti ricordi quando me ne sono andata per alcuni giorni? Sono tornata a casa perché mia madre stava male, e alla fine, come avrai saputo, è morta. Ma prima di morire, lei mi ha svelato un segreto, mi ha svelato chi ero!”disse malignamente “Vedi Harry, noi due non potevamo stare insieme, per il semplice fatto che tu sei Harry Potter, e io sono Fransis Riddle!”

Harry rimase sconvolto. Fransis Riddle? Cosa voleva dire?

“Non capisco…”

“Certo che non capisci, come potresti? Sai Harry io non sono nata da Babbani. Mia madre era Babbana, certo, ma mio padre…no! Lui era il più grande mago del mondo! Mia madre ha tradito il mio patrigno con un mago, e da quella relazione sono nata io. Quel mago, Harry, era Voldemort. Ecco perché mia madre era spaventata quando ho saputo che ero una strega, ecco perché sono una Serpeverde!”

Harry stava per sentirsi male ma con un ultimo sforzo riuscì a parlare.

“Ma Hermione e Malfoy cosa c’entrano?”chiese

“Ah…giusto! Hermione aveva capito tutto, Harry. Quando gli hai raccontato il tuo sogno lei è andata in biblioteca, ha capito che spesso i sogni sono legati alla realtà, in particolare possono svelare i luoghi in cui avverranno le cose, e ha fatto 2 + 2! Non aveva ancora capito che ero io la ragazza del tuo incubo, però. Così l’ ho portata qui. Malfoy si è solo trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato…ora, se non ti dispiace, devo dare fuoco a Hogwarts. Mio padre deve riacquistare il potere no?”

Così dicendo si voltò verso la finestra ma quando fu a metà strada una voce urlò

“HARRY AIUTAMI!”

Harry la riconobbe. Era la voce di Fransis, quella che conosceva, la Fransis di sempre. All’improvviso capì: quella non era la vera Fransis, c’era qualcosa che la guidava…qualcuno che la guidava…Voldemort!

Harry raccolse tutte le sue forze, e con enorme impegno riuscì a prendere la bacchetta. Cosa poteva fare? A un tratto gli venne in mente la soluzione. Si alzò, e con le sue ultime forze cominciò a parlare:

“Fransis, Fransis, so che ci sei! Ti prego reagisci!”urlò

Fransis si voltò.

“Cosa credi di fare?” ruggì

“Fransis ascoltami” disse cercando si rimanere in piedi “quella non sei tu! Quella non è la mia Fransis”

La guardò. Qualcosa sussultò in lei, che per un attimo tornò in se, ma poi riprese un espressione di disprezzo di prima. Harry capì che quella era la strada giusta.

“Fransis io so che puoi sentirmi, non mi importa se bruci Hogwarts, io TI AMO ANCORA!”gridò

A un tratto la ragazza cadde svenuta, ma qualcuno rimase in piedi dietro di lei: Voldemort.

“Povera sciocca” disse in direzione della figlia poi si voltò verso Harry pronto a  combattere.

Ma Harry aveva già levato la bacchetta. Penso ai suoi genitori morti per mano dell’uomo che aveva davanti, poi pensò a Fransis…un ondata di odio allo stato puro gli salì al cervello.

 Un fascio di luce verde colpì Voldemort, che con un espressione di dolore cadde a terra. Poi guardò Harry e un secondo dopo sparì.

Harry si avvicinò a Fransis che si svegliò di soprassalto.

“Harry, sono la figlia di Voldemort” disse” io non potevo…” ma si fermò alla vista di Harry

“Lo so, so tutto. Non preoccuparti, non eri in te. Forza svegliamo gli altri e andiamo da Silente, penso che dovremmo dirgli alcune cose” poi colse lo sguardo di Fransis che si limitò a dire

“Grazie”

 

Capitolo 11 “RIVELAZIONI”

 

   Passarono due settimane da quella sera. Fransis e Harry avevano portato Ron, Hermione e Malfoy in infermeria e poi avevano spiegato tutto a Silente, il quale disse:

“Immaginavo che Voldemort avrebbe provato a prendere il potere a Hogwarts, era una delle sue massime aspirazioni, ma addirittura usare sua figlia…”

“Lei- lei sapeva professore?” chiese Fransis sorpresa

“No, o meglio, sapevo che aveva un erede da qualche parte, ma avevo la speranza che un’ultima briciola di umanità lo bloccasse da usare i suoi figli come mezzi per tornare al potere”

Ci fu un attimo di silenzio poi Silente disse:

“Bene, credo che il nome su i suoi compiti, signorina, vada cambiato in Riddle se lei è d’accordo. Sono sicuro che ha passato gli esami brillantemente!”

“No”disse Fransis in tono più freddo che mai”quel- quel…uomo non è mio padre, non voglio avere il suo nome. Per quanto mi riguarda non c’è parentela:”

Harry capì il motivo di quel comportamento, Fransis non sopportava l’idea che suo padre l’avesse indotta a fare ciò che aveva fatto.

 

Quando uscirono i risultati nessuno fu sorpreso del fatto che due ragazze avessero preso il massimo dei voti più la lode. C’era da aspettarsi questo e altro da Fransis e Hermione!

 

   Quella stessa sera ci sarebbe stato il banchetto d’addio e Harry, anche se aveva passato gli esami con più di quello che sperava, non era affatto allegro: si rese conto infatti che non avrebbe visto Fransis per tutta l’estate. A malincuore scese in Sala Grande accompagnato da Ron, Fred e George, e tutti e quattro rimasero stupefatti alla vista della Sala Grande. C’erano enormi tavoli ai lati della sala con ogni sorta di cibo possibile mentre al centro c’era una specie di pista da ballo con molte luci, e Harry constatò che erano piccole fate svolazzanti.

Entrato nella sala, Fransis gli corse incontro e gli gettò le braccia al collo

“Visto Harry” disse”non è magnifico!”

Imbarazzato Harry rispose

“Bellissimo, ma dove sono Ron e Hermione?” disse non scorgendo più l’amico

“Già…devo dirti una cosa! Ma ora vieni a mangiare.” rispose lei.

Dopo una scorpacciata di budino e zuppa inglese, Harry e Fransis uscirono e andarono a sedersi sull’erba umida del parco.

“Cos’è che volevi dirmi?” chiese Harry

“Giusto! Indovina con chi sta Hermione?”disse Fransis

“Con chi?” chiese incuriosito

“Con Ron…l’ ho scoperto solo ieri!”disse lei con un sorriso

Ecco cosa gli nascondeva Ron.

Entrambi scoppiarono a ridere. Harry non si era mai sentito meglio, ma a un tratto gli venne un dubbio.

“Scusa Fransis, ma ora lo posso sapere qual è il segreto di Malfoy?” disse come se volesse togliersi un peso dalla coscienza.

“Beh…vedi…oh d’accordo! Draco quando dorme si succhia il pollice!”rispose

Harry non riusciva più a smettere di ridere: l’immagine di Malfoy con in pollice in bocca lo faceva morire… poi Fransis lo prese per mano. Harry smise di ridacchiare vedendo la sua espressione così seria.

“Harry, io volevo dirti che…insomma, non era vero che non ti amavo più!”disse in un colpo” ero sconvolta, essere la figlia del tuo peggior nemico non è una cosa piacevole” disse senza mai staccare gli occhi da quelli di Harry

“Sono contento che tu me lo abbia detto, ma non devi preoccuparti, è tutto finito”rispose

Fransis lo guardò ancora più intensamente. Harry si rese conto solo allora di quanto fosse bella.

“Harry” disse esitando un attimo “tu non mi odi vero? Voglio dire, per tutte le cose che ha fatto mio padre..”

Ma, in quel momento, Harry l’aveva già stretta a se così tanto che Fransis non parlava più.

“Come posso odiare la cosa che amo di più al mondo?”

 

FINE