FANS' LAND
Fanfic Profezie by MaxT
Premetto che “Profezie” è una fanfiction basata sui personaggi di W.I.T.C.H., il ben noto fumetto della Disney.L’utilizzo di questi personaggi, ambientazioni ed eventualmente di immagini non ha carattere commerciale, ed è inteso unicamente come un omaggio a questa bella saga. cap.1 Un ritorno inatteso E’ una splendida giornata di primavera ad Heatherfield. Dopo l’acquazzone della mattinata, l’aria è fresca e limpida, e il sole sfavillante crea un piacevole contrasto di caldo e freddo. “Che splendida giornata per il mio grande ritorno!“ pensa una ragazza vestita elegantemente in viola. In vero, era vestita in verde fino a poco fa, prima di passare davanti a una vetrina nella quale ha visto un vestito viola del quale si è invaghita. E’ bastato pensarlo…“Eccola, la casa. Mi piace questo sole. Mi piace questo posto. Questa gente meravigliosa. Questi ragazzi mozzafiato! Mi piace chi abita qui. Mi piace essere qui di nuovo, dopo più di due anni!”.La ragazza si avvicina all’accesso di un condominio elegante. Garden Plaza.Scorre l’elenco dei nomi sui campanelli. “Eccolo, è qui! Avrei potuto premerlo a occhi chiusi!” Preme il bottone del campanello. Sopra c’è scritto ”famiglia Hale”.La ragazza fa alla telecamera il suo sorriso più bello. Heatherfield, casa Hale La signora Hale sente suonare il campanello. Guarda il viso che appare nel piccolo schermo. “Mi dispiace, niente pubblicità…. Ma… ”. “Signora Hale, sono Elyon. Posso salire?”.“Elyon? Elyon, proprio tu?”.Il viso è già scomparso dallo schermo. Dopo due minuti, la ragazza esce a passo lungo dall’ascensore.“Signora Hale!”.“Elyon, ma sei tu? Come sei cresciuta in due anni.. Quasi non ti riconoscevo”.“Ah, signora, sentivo il bisogno di qualche spanna di statura in più. Invece sono solo pochi pollici e forse mezzo mignolo”.“ Sembri un’altra. Come sei carina. Hai anche le spalle più larghe”.“Esiste ancora un po’ di giustizia a questo mondo. E poi, esiste la ginnastica. Trovo Cornelia?”.“Cornelia… oh no, è fuori, e non so neanche bene dove. E’ passato Peter a prenderla, e sai…”.“Ah, Peter? Sono contenta. Con Caleb non aveva futuro”.“Caleb?”.“Ah, solo una simpatia, tanti anni fa”.“Caleb! Il fiore!” , si sente la voce di una bambina dal soppalco.“Lilian, hai visto chi c’è?”.“Elly! Elly!”.“Ciao Lilian, sei cresciuta alla grande! Aspetto di vederti più alta di Cornelia!”.“Elly, mi racconti una storia?”.“Lilian, non interrompere Elyon, ha tante cose da raccontarci. Vuoi sederti? Ti porto qualcosa da bere”.“Grazie, signora”.“E i tuoi genitori? Siete scomparsi tutti così improvvisamente…”.“E’ vero. Purtroppo non posso spiegare cosa è successo”.“E ora dove abitate?”.“Ora tornerò a frequentare la città occasionalmente. Ho intenzione di riprendere tutti i vecchi contatti. Ah signora, ho un ricordino per Cornelia”.Elyon estrae dalla borsa un cilindretto, e da dentro questo un foglio arrotolato. Quando viene svolto, questo rivela un bell’acquerello che mostra una città in stile medievale ed un bellissimo castello costituito da cinque torri collegate.“ Oh Elyon, lo hai dipinto tu? E’ molto bello, parola di chi in mezzo alle opere d’arte ci lavora tutti i giorni!”.“Grazie signora. Anch’io ci dedico del tempo”.“Elly, cos’è? Il castello di una principessa?”.“Sì Lilian, è il castello di una giovane regina”.“Mi piace di più principessa!”.“Il castello di una principessa, allora. Una principessa di un regno lontano e felice, che possedeva dei favolosi poteri magici e voleva capirli fino in fondo per utilizzarli per il bene.La principessa era circondata da persone che le volevano bene e la consigliavano, ma i suoi poteri erano così grandi che lei stessa ne restava stupita. I suoi amici ed i suoi insegnanti non erano in grado di spiegarle tutto quello che succedeva, così cercò di capire da sola, studiando e provando.La principessa fece prodigi, accese nuove stelle nel cielo, cancellò errori… sì, come si fa con la gomma quando si sbaglia a scrivere. Ma ancora la principessa non era soddisfatta, perché non sapeva fin dove poteva arrivare. Allora andò a parlare con delle fatine per chiedere il loro consiglio, ed esse furono dapprima felici di ritrovarla.Dopo un po’, però, le fatine cominciarono ad invidiare e temere il potere della principessa...”.Lilian si stava appassionando alla favola, ma l’ultima frase la turba. “Elly, ma era cattiva la principessa, o lo erano le fatine?”.“Oh Lilian… nessuna era cattiva, solo qualche volta la gente non si capisce. Ma non temere, questa storia andrà a finire bene”.Ora anche Elyon sembra turbata. Ha perso la sua aria compiaciuta e gioca nervosamente con le trecce.“Elyon, se posso, vai ancora a scuola?” chiede la signora.“Sto studiando privatamente, signora. In tempi recenti ho divorato libri di fisica, di neurologia, di biologia e di genetica”.“Mamma, cosa sono le cose che dice Elly?”.“Buona, Lilian. Elyon, come mai questi interessi così insoliti?”.“Un anticipo sull’università. Sono venuta a Heatherfield anche per cercare nuovi libri, e per comprare un computer portatile. Mi servirà per raccogliere gli appunti”.Ora però devo andare. Signora, ripasserò molto presto”.“Ciao Elyon. Sarai la benvenuta“.“Elly… mi disegni una fatina?”.“Promesso. Ma non ora. Arrivederci”. Heatherfield, centro città Elyon si dirige verso le vie del centro, poi adocchia un negozio di informatica con una bella vetrina. Dietro la vetrina, si intravede un bel commesso. E’ il posto per lei! “Buongiorno”, cinguetta avvicinandosi al bancone. “Buongiorno, signorina”.“Vorrei vedere di un computer portatile”, dice Elyon con aria civettuola.“Ecco, gliene prendo uno che abbiamo in offerta” Il commesso si allontana verso la vetrina.Elyon nota un computer a torre appoggiato sul banco vicino. Preme il bottone di accensione, e la macchina si avvia. Vede il commesso ritornare.“Mi sono permessa di accenderlo.”“Può interessarle quello?”“No, vediamo il portatile. Che belloo, mi spiega un po’?”Dopo una mezz’ora di spiegazioni intervallate da “ Ma noo”, “Bellissimoo”, “Ma quante cose che sa lei”, Elyon ringrazia e saluta. “Mi è piaciuto quel computer, ci penserò un po’ sopra, credo che ci vedremo”.Uscendo, si volta ancora per sorridere, e finisce rovinosamente contro la porta a vetri.“Signorina! Si è fatta male?”.“ Ohi… cioè oh, non è niente”.Elyon esce borbottando “Ohchescemachescema…”.Appena è uscita, il computer a torre che aveva acceso si spegne da solo. Incuriosito, il commesso si avvicina ed osserva.Come ha fatto ad accendersi, se non era collegato alla presa? Heatherfield, davanti al Garden Plaza Il sole sta calando quando una ragazza bionda, accompagnata da un ragazzo dalla pelle scura, fa rientro al condominio. “Ci salutiamo qui, Peter?”, chiede Cornelia con uno sguardo che sembra sottintendere un’altra risposta.“Magari ti accompagno fin su a casa?”, chiede Peter speranzoso.Improvvisamente dal citofono arriva la voce della madre. “Ciao ragazzi, forse vi interessa sapere che a casa ci sono io con Lilian” .“Oh, mamma” sussulta Cornelia.“Buonasera, signora!”. Peter fa un largo sorriso di circostanza alla telecamera.“Saliamo subito. Due minuti. Mi accompagni fino di sopra, Peter?”.“Certo”.Percorrendo i viali interni del giardino, Cornelia dice: “Dobbiamo ricordarci della telecamera. Non era il posto adatto per… sentirsi soli”.“Magari l’ascensore…”, dice Peter, alzando gli occhi nei corridoi alla ricerca di telecamere.“Magari…”, sussurra Cornelia tra i denti. Una vicina poco simpatica sta già attendendo l’arrivo dell’ascensore. “Oh, Cornelia. Sai, quando ero giovane, le ragazze per bene non andavano da sole in ascensore con i giovanotti!”. “Quando era giovane, signora, forse non esistevano gli ascensori”, risponde piccata Cornelia.“Vieni Peter, hai voglia di farti qualche rampa di scale a piedi?”.“Andiamo”.Lasciano la vicina a rugnare sull’ascensore. “Sempre occupato! Neanche fosse un albergo…”. Dopo due rampe, Peter si guarda intorno. Dove si può stare un attimo tranquilli? Sul pianerottolo? No… non davanti alle porte. Sulle scale? Sono davanti a una sfinestratura…”. “Peter, non pensarci. Mia madre sta cronometrando il tempo che impiego a salire”.Arrivati al piano di casa, vedono una Lilian molto soddisfatta di sé che sta tenendo occupato l’ascensore con un piede sulla sua porta.“Cornelia. Peter. Come mai siete saliti a piedi?”. Finisce la frase con un sorriso soave.“Lilian, continua pure a tenere occupato l’ascensore. Forse vedrai salire a piedi anche la nostra vicina”, dice Cornelia.La madre si sporge sulla soglia. “Lilian, cosa stai facendo?”.Lilian, presa in castagna, toglie il piede dalla fotocellula. L’ascensore si chiude e parte verso terra.“Ecco, Lilian, ora sono cavoli tuoi!”, sogghigna Cornelia.La bambina rientra in casa, seguita dallo sguardo ilar-minaccioso della madre.“Peter, vuoi entrare?”, chiede la signora.“Grazie signora. Lo farei di cuore. Ma ho un impegno. A domani?”.“A domani, Peter”. Cornelia saluta con un sorriso. Appena rientrate, Vivian torna trionfante mettendo davanti agli occhi di Cornelia un trofeo. Cornelia riguadagna la distanza per mettere a fuoco, e riconosce un acquerello di Meridian e del palazzo reale.“Cosa vuol dire?”. Guarda interrogativa la madre, che sorride.“Cornelia, abbiamo avuto una visita inattesa. Questo pomeriggio è venuta Elyon a cercarti”.Cornelia resta senza parole. Elyon dopo anni.. e lei era fuori! Come ha fatto ad arrivare lì?“Elyon? Raccontami tutto, dall’inizio!”. Dopo il racconto della madre e le interruzioni di Lilian, Cornelia riflette. E’ emozionata e impaziente di rivedere la sua amica, ma dentro di sé si stupisce: dai tempi dei varchi sulla muraglia, nessuno era mai passato dal metamondo a Heatherfield senza utilizzare il cuore di Kandrakar.Ridicolo, pensa, era molto più facile passare tra i due mondi quando c’era la muraglia con le sue brecce. Poi la muraglia è stata sostituita da qualcosa che assomiglia ad un immenso vuoto. Heatherfield, casa Vandom ‘Che stufa di questa matematica. A cosa servono gli studi di funzione, se i prof non capiscono neanche quando siamo al limite?’ Una Will annoiata sta sfogliando un testo scolastico, sperando che alla conoscenza piaccia entrare nella testa attraverso gli occhi. Chissà perché non funziona così…Sente squillare il telefono. Si copre le orecchie.La voce di un altro prof irrompe nella sua depressione serale. “Will, c’è Cornelia al telefono!”.“Grazie, Dean”. Non sempre le è facile chiamare per nome il suo prof.Non riesce neanche ad immaginare di chiamarlo papà, anche se ha sposato sua madre Susan. “Ciao Cornelia . Sì? .Elyon? Davvero? Questa è una grande notizia! ...Come? ...Ora non posso. C’è aria di verifica per domani, lo sai. Puoi convocare tutte a casa tua per le tre?”.
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