Cittadina del mondo, ventenne, pacifista ormai più che convinta, scrittrice, aspirante medico, Guccini dipendente nonchè Baricco, Benni, Brizzi, Montale, Leopardi, Calvino, e così via, soddisfatta divoratrice. Occhi verdi sempre un po' rossi, insoddisfatta e inquieta e perennemente malinconica ma profondamente, carnalmente innamorata del vivere.

Quanto mi conosci?
Fai il test!

    Il mio tatuaggio - Febbraio 2004, sulla spalla destra


Altro su di me:
-Momento speciale
-Galleria


Marge a UnoMattina il 14-02-'07


Sfondo scuro per risaltare le parole, semrpe scritte sul bianco per essere il centro di questa pagina. Foto di me stessa, in Spagna, fatta quest'estate da Tommaso.


Aperti:
Elisewin- Lloth- Benni- Yukinon- Juu- LuKa- Herm- Vanessa- Eriadan- Piterrei - Steve- JeJè- Sonia- Rafus- NadiaYume.

Speciali:
Manuale di Mari- Tatzebau bab.

Chiusi / On hiatus:
Noctis- Kykia- Pepola- Haya- Fiyero- Lux- Meggie- Nivis- Fuxia- Fania- Ale- ChaDo- Yasu-


- 10 Giugno /16 Novembre '07
- 09 Febbraio '06/24 Maggio '07
- 14 Ottobre '06/06 Febbraio '07
- 23 Febbraio/06 Ottobre '06
- 22 Maggio '05/02 Febbraio '06
- 07 Aprile/12 Maggio '05
- 06 Gennaio/25 Marzo '05
- Natale '04
- 15 Ottobre/14 Dicembre '04
- 07 Ottobre '04
- 04 Giugno/05 Settembre '04
- 17 Aprile/02 Giugno '04
- 28 Gennaio/16 Aprile '04
- 23 Ottobre '03/22 Gennaio '04
- 9 Agosto/19 Ottobre '03
- 7/30 Aprile '03
- Settembre '02/Marzo '03


Gli ultimi letti sono in fondo; la lista è aggiornata dal settembre 2004. Quelli in verde sono linkati ad una recensione da me scritta.


Da settembre 2004
- L'insostenibile leggerezza dell'essere [M.Kundera]
- Comici spaventati guerrieri [S.Benni]
- La misteriosa fiamma della regina Loana [U.Eco]
- Novecento [A.Baricco]
- Germinale [Zola]
- Le Braci [S.Màrai]
- Le ore [M.Cunnigham]
- Le avventure di Tom Saywer [M.Twain]

2005
- Il Gattopardo [Tomasi di Lampedusa]
- Undici minuti [P.Coelho] - Arrivederci piccole donne [M.Serrano]
- La coscienza di Zeno [I.Svevo]
- Memorie delle mie puttane tristi [G.G.Marquez]
- Michael mio [A.Oz]
- Angeli da un'ala soltanto [S.Gastaldi]
- La signora Dalloway [V.Woolf]
- Ragazzi di vita [P.Pasolini]
- Piccoli uomini [L.M.Alcott]
- Il berretto a sonagli [L.Pirandello]
- Margherita Dolcevita [S.Benni]
- Il bar sotto il mare [S.Benni]
- Senza sangue [A.Baricco]
- Saltatempo [S.Benni]
- Castelli di rabbia [A.Baricco]
- Doppio sogno [A.Schnitzler]
- Il sentiero dei nidi di ragno [I.Calvino]
- Il mio paese inventato [I.Allende]
- Il signore delle mosche [W.Golding]
- Ultimo viene il falco [I.Calvino]
- Il visconte dimezzato [I.Calvino]
- La formica argentina [I.Calvino]
- L'entrata in guerra [I.Calvino]
- Il barone rampante [I.Calvino]
- Il dottor Niù [S.Benni]
- La speculazione edilizia [I.Calvino]
- La nuvola di smog [I.Calvino]
- Il cavaliere inesistente [I.Calvino]
- Marcovaldo [I.Calvino]
- Questa storia [A.Baricco]

2006
- Elianto [S.Benni]
- Cosmicomiche [I.Calvino]
- Gridare amore dal centro del mondo [Kyoichi Katayama]
- HP e il Principe Mezzosangue [J.K.Rowling]
- Stand by me - Il corpo [S. King]
- Alta fedeltà [N. Hornby]
- Donne [M. French]
- Zahir [P. Cohelo]
- L'amante di Lady Chatterley [Lawrence]
- La ragazza che non era lei [T. Pincio]
- Croniche epifaniche [F. Guccini]
- L'amore di uno sciocco [J. Tanizaki]
- Tre metri sopra il cielo [F.Moccia]
- Una casa alla fine del mondo [M.Cunnigham]
- Il Maestro e Margherita [Bulgakov]
- Il Codice da Vinci [D. Brown]
- Carne e sangue [M.Cunnigham]
- L'amore ai tempi del colera [G. Garcia Marquez]
- Ho voglia di te [F.Moccia]
- Cuore di cane [Bulkagov]
- Il tempo di Blanca [M.Serrano]
- Vergogna [Coetzee]
- Vacanze all'Isola dei Gabbiani [L.Astrid]
- Racconti d'amore [G.D.Maupassant]

2007
- L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello [O.Sacks]
- Tre cavalli [E. De Luca]
- Una nuvola come tappeto [E. De Luca]
- Ballo di famiglia [D. Leavitt]
- La storia [E.Morante]
- La lingua perduta delle gru [D. Leavitt]
- La piccola Fadette [G.Sand]
- L'isola dei senza colore [O.Sacks]
- Franny e Zooey [Salinger]
- HP e l'Ordine della fenice [JK Rowling]
- Metello [V.Pratolini]
- Vedere voci [O.Sacks]
- La Fata Carabina [D.Pennac]
- Cime Tempestose [E.Bronte]
- La prosivendola [D.Pennac]
- Il paradiso degli orchi [D.Pennac]
- Signor Malaussène [D.Pennac]
- Twilight [S. Meyer]
- La trapunta di marmo [D. Leavitt]
- La lunga notte del dottor Galvàn [D. Pennac]
- Signori Bambini [D. Pennac]
- Kamo. L'agenzia Babele [D. Pennac]
- La spiaggia del lupo [Lagorio Gina]
- Giorni memorabili [M.Cunningham]
- Zio tungsteno [O.Sacks]
- Un antropologo su Marte [O.Sacks]
- Il coperchio del mare [B.Yoshimoto]
- Il vangelo secondo Gesù Cristo [Saramago]
- Il castello magico di Howl [D.W.Jones]
- L'eleganza del riccio [B. Muriel]


Primo anno
- Fisica Medica 25
- Chimica e Prop. Biochimica 27
- Metodologia I idonea
- Anatomia I idonea
- Informatica I idonea
- Istologia & Embriologia 28
- Biologia e Genetica 30
- Inglese I idonea
- Anatomia II idonea
- Statistica (Met.II) idonea

Secondo anno
- Neurofisiologia 30
- Anatomia Umana e Clinica 30 e lode
- Metodologia III idonea
- Informatica II NON FATTO!
- Biochimica e Biologia molecolare 30
- Metodologia IV idonea
- Inglese II idonea
- Fisiologia Umana 30 e lode
- Microbiologia 28

Terzo anno in corso
- Immunologia 30 e lode
- Patologia Generale 30
- Farmacologia ...
- Diagnostica per immagini idonea
- Inglese III idonea
E intanto fermiamoci qui và!
Gli ultimi scritti sono in fondo; la lista è aggiornata dal settembre 2004.


- Terminata la prima parte di Briganta.
- "Io conducente di un autobus" Novembre 2004 per il concorso di HoldenLab.
- Pezzi vari di racconti vari.
- "La fuga del tempo" - Maggio Giugno 2005
- Poesiola idiota ed estremamente "ermetica" (il commento non è mio!)
- "Dialogo notturno di un barbone" - 26 Febbraio 2006
- Racconto senza titolo autobiografico
- "Bambina" - Giugno Luglio 2006
- "Verso Nord" - 30 Ottobre '06.
- "Sabato sera a teatro" - Febbraio '07.
- "Gli amori immaginari" - Ottobre '07.
- "Estate" - Ottobre '07.

Della serie, scrivo poco ma scrivo!




           

   

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birmania


L'eleganza del riccio di Muriel Barbery

19.02.2008 - 14:529
Leggo: Le correzioni [Jonathan Franzen]
Ascolto: /


Paloma è una quasi-tredicenne francese, geniale ed intelligente, che nasconde la sua superiorità per vivere tranquilla, fingendosi stupida come le sue coetanee. La sua famiglia è ricchissima, ma ciò non aiuta i suoi genitori e sua sorella, ed anzi forse, è alla base dei loro problemi: insoddisfatto e solitario il padre, depressa in continua cura da uno psicanalista la madre, falsa e superficiale la sorella. Per questo, Paloma ha deciso che porrà fine alla sua vita al compimenti dei tredici anni, per non "finire nella bolla di vetro", come tutti coloro che le vivono attorno.
Renèe è la portiera del palazzo dove vive la famiglia di Paloma. Come tutte le portinaie, è scorbutica, ignorante, sciatta, passa ore davanti alla tv a parla con il suo gatto obeso. Questo, è però, solo ciò che Renèe appare. In realtà è una donna coltissima, autodidatta, che ha dato come nome al gatto Lev, diminutivo di uno dei personaggi del suo romanzo preferito, Anna Karenina. Renèe ha un passato povero di affetti e di attenzioni, ed ha imparato a sue spese che cercare di appartenere ad una sfera sociale più alta è deleterio; per questo, si finge, con tanti piccoli trucchetti, la portinaia-tipo, esattamente ciò che gli altri si aspettano da lei, e vive in un suo mondo privato, pieno di letteratura, cultura, filosofia, pittura, ed incredibili pensieri profondi.
Due personaggi che si nascondono; a smascherarli sarà l'arrivo di un terzo, Kakuro Ozu, coltissimo giapponese che riesce a coinvolgere e affascinare sia Paloma che Renèe. In modo che ognuna sappia essere chi è veramente, senza pregiudizi o paure.

Scritto in maniera straorinaria, sue due diversi livelli: un flusso di coscienza estremamente vivido e reale, di Renèe, e l'acuto ma ingenuo diario di Paloma, che sa però cogliere con precisione graffiante le contraddizioni del mondo che la circonda. Il finale non è scontato, ma duro, e vero. Le tante riflessioni sui temi più vari sono forse la parte più profonda del libro, e solo per questi, val la pena di esser letto; si può leggere una pagina e rimanere ore a fissarla, lasciandosi cullare dall'intricarsi dei pensieri. Non è certo facile seguirlo, da questo punto di vista: citazioni e riferimenti a filosofi e pensatori di ogni epoca sono continui, e presuppongono una certa conoscenza degli argomenti; ma al di là di questo, gli spunti sono continui (tanto che ho riempito i margini di molte pagine con mie riflessioni a matita, e tutte le pagine vuote). Del resto, l'autrice è un'insegnante di filosofia!

Credo un dei libri più belli che abbia mai letto. E' davvero geniale.


Marge.     

D'amore di studio e di altre profondità

14.02.2008 - 20:39
Leggo: Espiazione [Ian McEwan]
Ascolto: /


Oggi è stata un giorno pienissima.
Adoro queste giornate, mi fanno sentire che sto vivendo appieno la forza e l'entusiasmo che si addicono alla mia età. Mi sembra poco intelligente "riposarsi" e "non stancarsi troppo" a vent'anni, quando davvero si possono fare tutte le cose che ci vengono in mente.
Dunque.
Stamattina due esami, facili, ma due: Inglese ed Informatica.
Per Inglese sono molto arrabbiata. Per tre anni, abbiamo seguito lezioni inutili, al limite del comico, ma mi viene da dire del tragico, visti i risultati. Gli scorsi due anni ho vissuto di rendita, grazie a ciò che sapevo da prima, solo che stamatina era più difficile ed mi sono trovata in difficoltà; e in silenzio ho maledetto la prof, l'Uni, il sistema, tutti! Perchè non ho imparato nulla di nuovo. Ho solo sprecato una mattinata. Comunque, alla fine, sono passata, era un'idoneità, quindi senza voto, e amen. Corri corri a fare l'altro all'altro capo di Roma! Informatica è stato molto divertente: il prof e l'assistente sono simpatici, anche se in realtà, non avendo mai frequentato, non ero molto ben ferrata sugli argomenti degli esami! Per fortuna, un po' me la cavo di mio. I risultati di quest'ultimo escono domani.
Ho pranzato dalla mia amica e sono andata a Ponte Milvio, dove, oltre ad quna schiera di mocciosi-mettenti-lucchetti, c'era la manifestazione del Movimento Umanista per le coppie di fatto ed i matrimoni tra omosessuali; abbiamo celebrato dei matrimoni simbolici, ma pieni di significato ed intensi, tra varie coppie etero ed omo, che non riconoscono alla Chiesa l'unica autorità per valorizzare e sancire il loro amore. Il discorso di una coppia di due ragazzi è stato bellissimo, e mi ha commosso fino alle lacrime.
Fra l'altro, mentre andavo a Ponte Milvio, ho intessuto una profonda chiacchierata con una signora sull'autobus, partita, per caso dall'osservazione che "http" è un protocollo e non un linguaggio, e terminata sul significato della vita, sulla libertà di scegliere di vivere secondo il proprio cuore, senza accontentarsi mai. E' stato molto bello, credevo di fare un semplice viaggio in autobus di quattro fermate, ed invece, ho avuto l'opportunità di constatare che non siamo in pochi, a pensarla in questo modo. Freeminds di tutto il mondo, uniamoci!
Alle sei, sono andata a fare un'ora di ripetizioni di latino, una novità di poche settimane che mi riempie il cuore, perchè torno dopo tre anni all'amata lingua (oggi ho scoperto con tristezza che so parlare/capire molto meglio il latino che non l'inglese...).
Morale, sono tornata ora a casa, stanca morta, ma felice. Una giornata piena, d'eventi e di significato.


Marge.     

Il valore del singolo

10.02.2008 - 19:17
Leggo: Espiazione [Ian McEwan]
Ascolto: /


Una persona che conosco, che a Gennaio è stata in Africa per volontariato, con una missione sanitaria pur non essendo medico, mi ha detto che non crede che tornerà mai più in Africa. Praticamente, sommando il fatto che non è medico e quindi è comunque meno fondamentale degli altri che lo sono, ha sentito che quel che riusciva a dare, in un’esperienza del genere, non ripagava in lui lo sconforto ed il senso d’impotenza che l’esperienza stessa utilizza come mezzo di scambio. È qualcosa a cui ho sempre pensato anche io.
Il riuscire a reggere all’idea che tu non stai facendo altro che un minimo, inconsulto gesto che non cambierà affatto il sistema, il trovare energia nello sturare cento orecchie al giorno di bambini piagnucolanti e mocciosi, non è così semplice come può sembrare agli occhi di tutti quelli che affermano, sentimentali: “Oh, l’Africa, che bella! Anche io vorrei andarci, un giorno!”
L’Africa, così come tutte le parti povere del mondo, non sono sentieri sabbiosi in cui al tuo solo passaggio crescono fiori, e tutti ti guardano con riconoscenza. Altrimenti, per soddisfare la fame di attenzioni e di egocentrismo che abbiamo tutti noi occidentali, partiremmo in massa, non credete? L’Africa è quel luogo dove farai tanto, ti spaccherai il culo, e non avrai fatto niente, se non spaccarti il cosiddetto.
Però poi ho pensato.
Quando stavo malissimo, a Dicembre, ho passato un sabato pomeriggio a piangere, in fiamme e dolorante, e avrei dato non so che cosa, perché qualcuno mi chiamasse ed arrivasse a risolvere il mio problema. Stavo male fisicamente, che è brutto perché il dolore fisico annienta le possibilità dello spirito, ed ero sola e mi sentivo abbandonata. Se qualcuno fosse venuto da me quel giorno, e mi avesse guarita, se avesse fatto qualcosa per me, non sarebbe cambiato nulla nel dolore, non so, di tutta Roma, ma io sarei stata meglio. Io.
Allora penso a quei bambini africani. Uno non ha niente, uno ha un tappo nell’orecchio che non lo fa sentire, uno ha una ferita in suppurazione alla gamba, Maritou ha un problema al cuore, e se non viene operata, potrebbe non arrivare oltre i suoi dodici anni. Però loro sperano ardentemente, come me l’altro giorno, qualcuno che venga a salvarli, ad aiutarli, e non perché bisogna cambiare il mondo, o cambiare l’Africa, il sistema, la politica. Per loro. Solo per ognuno di loro. Per me, vorrei che qualcuno lo facesse; per mia figlia, per la mia famiglia, per coloro che amo, vorrei che ci fosse qualcuno sulla Terra pronto a farlo. Il valore del singolo è altrettanto importante della storia del mondo.


Marge.     

Varie & eventuali

24.01.2008 - 22:06
Leggo: Patologia Generale [Robbins] - Il Vangelo secondo Gesù Cristo [Saramago]
Ascolto: What if God was one of us [Alanis Morrisette]


Quando non scrivo per lunghi periodi, è perchè c'è qualcosa che non va che non voglio scrivere qui. I motivi per cui non mi va di rendere pubblico il mio malessere non è pudore generale, ma solo il fatto che il mio blog non è anonimo, e lo leggono tantissimi amici, compagni di scuola, università, familiari, e chiunque mi conosca, anche solo di vista, e sa il mio nome, può trovarlo, scrivendo anche solo il mio soprannome su Google. Purtroppo, nel tempo il mio blog si è evoluto in questo modo, e quindi, non posso farci niente; tante volte ho pensato di aprire un blog anonimo, ma allora, tanto varrebbe scrivere un diario, cartaceo, come ho fatto per dieci anni, da quando ero piccolina e leggevo GianBurrasca.

Vediamo, cosa dire...
All'Uni, come sempre, va tutto bene. Lo studio è ovviamente faticoso, ma mi piace, in fondo, e alla fin fine, riesco sempre a raggiungere i miei obiettivi. E' quel lato della mia vita che veramente, nonostante mi lamenti sempre, non ha nulla che non va (a parte qualche compagno bigotto, qualche compagna zoccola e alcuni professori nullafacenti, ma credo sia abbastanza nella media universitaria italiana, e d'altronde, io non posso farci nulla).

Sto leggendo un libro favoloso, Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Saramago. A parte il fatto che adoro le rivisitazioni della Bibbia (anche io ho scritto qualcosa su alcuni episodi, ed adoro "Nel nome della madre" di Erri De Luca, nonchè i pezzi de "Il Maestro e Margherita", di Bulgakov, ambientati a Gerusalemme), è scritto molto bene (anche se non scorre facilmente, è una scrittura superiore a certi scrittorucoli di oggi, bisogna assaporarne bene ogni costruzione ed ogni parola), è diverso, vero, tangibile. Racconta delle persone di duemila anni fa come se fossero di oggi, con tutte le pulsazioni, liquidi, fame e sete e dolori e richiamo verso l'Altissimo, comune alle genti di ogni era, ma che mai ci vengono raccontati perchè renderebbero il Sacro Resoconto meno sacro, come se non fossimo fatti tutti, comunque, di ossa muscoli e sangue. Vivamente raccomandato.

Sto impazzendo appresso a perline, pasta da modellare, gancetti e pinzette. E' diventata come una droga: ogni giorno, devo fare qualcosa; è divertente, e mi sento un po' africana ed un po' artigiana, non so perchè, a provare a realizzare qualcosa partendo dal nulla di un panetto di pasta da plasmare.

Poi c'è questo malessere. So cos'è, ma non so davvero come porvi rimedio, perchè mi sembrerebbe di sacrificare troppo. Sono inquieta a nervosa, scatto per un nonnulla, sono sempre sul piede di guerra, come se mi stesse per attaccare.
Ascolto musiche di amori passati, pizzicarella, canto in giapponese e fisso il video.


Marge.     

Ciao nonno.

06.01.2008 - 21:57
Leggo: Immunologia [Abbas]
Ascolto: Caresse sur l'Ocèan [Les Choristes]


Ieri è morto mio nonno.

Domani c'è il funerale. Spero che, pur essendo una messa feriale, si canti qualcosa. Sono intonata, anche se non ho una bellissima voce, e non avendo molto fiato, non riesco mai a tenere a lungo le note; però cantare mi piace tantissimo, e risveglia in me qualcosa. I miei circuiti emotivi devono essere particolarmente legati a quelli dell'udito. Quindi, mi piacerebbe poter cantare qualcosa, per finire questo capitolo.

In realtà è tutto così surreale che ancora non me ne rendo conto. Sembra una frase banale (e anche questa lo sembra), ma la sensazione più grande, ora, è che non sia successo nulla. Devo ancora realizzare. Pare che dopo il funerale, ci si renda conto.


Marge.     

Mercatino esperimentoso

30.12.2007 - 20:53
Leggo: Un antropologo su Marte [O.Sacks] - Immunologia [Abbas]
Ascolto: Bella [Riccardo Cocciante - Notre Dame de Paris]


Oggi, mercatino. Mentre vendevo (tre bottoni e due spillette, non di più), ho continuato con i miei esperimenti: ho regalato palloncini a fiore, cane, elefante e tartaruga, a tutti i bimbi che vedevo passare. Le reazioni sono tra le più strampalate: ci sono quei bambini che corrono felicissimi verso di me, ma i genitori li trattengono a forza; quando poi spiego che sono regalati, li lasciano andare e quasi me ne chiedono altri; ci sono i bambini che hanno paura di toccarli, per timore che scoppino, ed i genitori li prendono per loro. Alcuni mi hanno chiesto quanto volevo, e sono rimasti molto sorpresi dalla mia risposta. Il signore che aveva il banchetto accanto al nostro mi ha detto che, secondo lui, dovrei farmi dare qualcosa, anche solo ad offerta libera, per far dare un valore a ciò che faccio anche dagli altri. Lui mi ha detto: "Lo so che tu lo fai per amore, e che non ti vuoi far pagare perchè ti piace vedere i bambini sorridere, ma questo che tu fai ha un grandissimo valore, e devi fartelo riconoscere anche dagli altri, nel modo in cui loro sanno farlo (e cioè, con un'offertina libera)." Io non so davvero cosa pensarne, ma questa persona ha ragione nel dire che, almeno, mi ci ricompro i palloncini per la volta dopo. Magari la prossima volta metterò un cestino per le monetine...o magari, come dice mia mamma, posso rispondere: "No, i palloncini sono un regalo per i bambini, però questa è la mia bancarella, se volete potete comprare qualcosa qui". Ed in effetti, mi farebbe piacere se comprassero qualche bottone, collanina od orecchino! Non so davvero cosa fare!
Comunque, è stata una bella giornata, mi sono divertita molto, e Carla e la sua amica, che avevano il banchetto con me, mi hanno regalato, rispettivamente, una collana ed un paio d'orecchini molto belli, che metterò a Capodanno. Grazie!


Marge.     

Natale esperimentoso

25.12.2007 - 17:34
Leggo: Un antropologo su Marte [O.Sacks]
Ascolto: /


Finalmente questo Natale ha un senso! Sono appena tornata dal pranzo alla comunità di Sant'Egidio, dove insieme a tanti altri volotari, abbiamo servito il pranzo di Natale a più di 150 tra poveri, stranieri, rom, anziani soli. E' stato molto bello. E poi era così tanto che non andavo ad una mensa! Mi mancava. E' così bello, parlare a tutte quelle persone con le loro storie, i loro passati così diversi dal mio. Sorriderci senza un perchè. Avere un braccio una bimbetta in vestito tradizionale rom tutto il tempo, affascinata solo perchè avevo un cappellino da Babbo Natale. Distribuire i regali. Mangiare alle tre e mezza, dopo che tutti sono andati via, insieme agli altri volontari, anche noi così diversi, ognuno qui per i suoi personalissimi motivi. Ho deciso che tornerò, qualche volta, durante la settimana. Ieri, primo esperimento PatchAdams-docet: recita a Pediatria; io come al solito ho fatto la narratrice, ed è stato un bel momento. Per il resto, è stato il solito Natale spezzettato, pieno di cose da mangiare. Ho ricevuto però dei regali stupendi, quest'anno, tra cui una marea di perline colorate. E chi studio più, ora!


Marge.     

Tempo di esperimenti!

15.12.2007 - 12:21
Leggo: Un antropologo su Marte [O.Sacks]
Ascolto: /


Sto facendo un esperimento: sorrido alle persone sull'autobus e per strada. E' molto divertente vedere come reagiscono: la maggior parte di loro (sorrido soprattutto a signore e stranieri o bambini, ovviamente non a ragazzetti o uomini che potrebbero capir male), è sorpresa, e ricambia il sorriso con gli occhi spalancati, quasi a cercare di ricordare se già mi conoscono; i bambini sono molto spontanei e spesso comincio a far loro boccacce e linguacce, e ridono e poi mi salutano. E' divertente, e poi, è un esperimento! Non so bene cosa voglio verificare, forse se mi sento meglio, dopo aver sorriso a tutti, o se magari sono loro, a sorridere poi a loro volta, e quindi prima o poi qualcuno mi sorriderà per primo. Proviamo!

Ieri sono stata all'ex Fiera di Roma a vedere Patch Adams. Ci ha raccontato la sua storia e le sue convinzioni, in modo umoristico e buffo, ci ha fatto vedere video di lui con bambini malati. E' stato davvero bellissimo. Anche lui faceva esperimenti, da ragazzo, ma un po' diversi dai miei: i suoi luoghi preferiti erano gli ascensori, dove "Qualsiasi cosa è permessa, tranne toccare l'altra persona"; si divertiva a sdraiarsi sul pavimenti, per osservare chi si azzardava ad entrare, o fissare l'altro da molto vicino, senza toccarlo, oppure a baciarlo sulla fronte (è un colosso di due metri). Allora io e Cost abbiamo deciso di provare a fare altrettanti esperimenti: da lunedì, le ore libere all'ospedale le passeremo, con camice a fiori e naso rosso da pagliaccio, negli ascensori interminabili, a fare boccacce e sorrisi alle persone. Vediamo che succede!


Marge.     

Ghiaccio, cervelletto e farmaci

05.12.2007 - 18:35
Leggo: Un antropologo su Marte [O.Sacks]
Ascolto: /


Ieri sera mi sono impegnata nel far imparare al mio cervelletto un nuovo schema motorio: ovvero sono andata per la prima volta a pattinare sul ghiaccio. Da bambina avevo qualche volta messo i pattini a rotelle, ma il fatto che sotto di me ci fosse duro (e freddo!) ghiaccio mi inibiva un po'.
Però ho deciso di godermi appieno questa mia prima volta, di poggiare i piedi uno per volta con delicatezza sulla superficie bianca, di provare a fare i primi passi sentendo tutti i muscoli del mio corpo tendersi per il compito inaspettato di stare in equilibrio su sole due lame. Quante prime volte ci dimentichiamo, quante cose apprese non riescono a dare ricordo e quindi piena coscienza? La prima volta che beviamo dal bicchiere invece che dal biberon, i primi passi, il primo bottone di camicia agganciato da soli. Invece io ho appreso ieri qualcosa di nuovo e l'ho sentito tutto! E dal momento che non so nè sciare nè nuotare, ancora, mi godrò appieno ancora tante prime volte.
Questi giorni sono comunque molto impegnata, più che con il cervelletto, con l'ippocampo: e cioè la fatica di memorizzare una marea di recettori e farmaci per l'esame di farmacodinamica, che ho deciso di dare martedì prossimo. E' folle: ripeto tutto il giorno, mentre sono in classe, mentre cammino, mentre sono in macchina, al bagno, a letto, mentre cucino. Sto diventando decisamente matta. Almeno so quale farmaco dovrò prendere!


Marge.     

Il quinto dell'inferno

30.11.2007 - 17:49
Leggo: Un antropologo su Marte [O.Sacks]
Ascolto: Ricorda [Wogiagia Crew]


Ieri Benigni è stato veramente supremo. Ha sparato a zero su tutti, non ha risparmiato nessuno, ha ricordato eventi successi poco più di un anno fa che la gente tende facilmente a scordare, quando è di moda criticare tutto e tutti a prescindere da una reale conoscenza degli avvenimenti e una precisa presa di posizione ideologica (sempre più comune nelle persone).
La sua interpretazione di Dante è stata molto interessante; ed era un bel po' che non rileggevo alcune parti di quel canto, soprattutto mi ero completamente dimenticata di Semiramis, figura interessante che voglio assolutamente approfondire (Semiramide, sarai protagonista di un mio prossimo racconto?). La storia di Francesca, e di Paolo (che però non parla e non dice nulla), è sempre affascinante; e la spiegazione intimista di Benigni è stata qualcosa di nuovo che non conoscevo (abituata al solito Sapegno); la sua è stata un'analisi dei sentimenti, dei movimenti del cuore, più che della poesia (sebbene provasse a infilare qualche spiegazione sull'eufonia delle terzine). Forse un po' azzardata, per un dantista classico, ma credo che il bello di Dante sia proprio la sua plasticità ed universalità, il potersi sempre identificare nei suoi versi. E poi, si sente che Benigni è un profondo conoscitore di Dante, non fa errori banali, non si pone come nuovo reinterpretatore senza sapere nulla di ciò che su Dante è stato detto in passato; non fa, insomma, come quelli che prendono le opere classiche, si inventano chissà cosa sopra, credono di aver trovato chissà che novità, ed invece cadono nelle più banali contraddizioni. Mi è piaciuto davvero. E poi, finalmente, un qualcosa, in TV, di cultura, di alto livello, e senza pubblicità a interrompere!


Marge.     

Pensieri sparsi

23.11.2007 - 18:24
Leggo: Zio tungsteno [O.Sacks]
Ascolto: Bella [Notre Dame de Paris]


Ho racconti finiti, senza titolo, e ho titoli bellissimi appesi ad un'idea, e nulla più.

Ho fame di coraggio, lealtà, spensieratezza, sacrificio. Odio chi non sa sacrificarsi per gli altri.
Lo trovo un nobile sentimento.

Il prossimo racconto che scriverò, si intitolerà "Le illusioni di cui ci nutriamo". Sembra un titolo triste, ma vi giuro che non sarà così; forse un po' amaro, quello sì.


Marge.