E c'avevo ragione! 06.10.2008 - 20:55
E c'avevo ragione! A sentirmi strana, intendo. Oggi è stata una giornata di merda. Ho litigato con mezza facoltà, ho cominciato a rosicare alle 8.20 per finire in bellezza più o meno adesso, sono preoccupata per il futuro in qualsiasi ambito della mia vita, mi sento un po' scema, un po' ritardata e un po' sola, sono incazzata nera con il sistema che fa schifo, ed ho alle spalle cinque ore di lezione, tre di reparto e una e mezza di latino (ripetizioni). Sono fusa. Per lo meno, la cena è stata eccezionale. Altro che il mondo gira alla rovescia! Marge. Nuovo anno 05.10.2008 - 21:18
Stasera mi sento un po’ strana; domani comincia il nuovo anno accademico, un anno davvero diverso dai precedenti. Sarò impegnata ogni giorno per otto ore, tornerò a casa stanca e stremata senza avere il tempo di fare le altre mille cose che mi piacciono, e dovrò fare una cernita ed inevitabilmente abbandonare qualcosa; in compenso, sicuramente, imparerò moltissimo, e pian piano, comincerò a diventare un medico, forse. Ad ogni modo, l’avere così tanto tempo impegnato e così poco per me, mi spaventa molto, e per la prima volta in ventidue anni, non sono così entusiasta di ricominciare. Spero tanto che domani qualche prof illuminato ed interessante mi farà cambiare idea. E poi, voglio assolutamente riprendere a scrivere: e come ha detto un mio amico, si finisce un libro se ci si dà una scadenza oltre la quale non andare. Bene, io mi do il duemilaotto! A Capodanno il mio Gobbo sarà finito, stampato e rilegato con la spiralina in plastica, pronto per partire alla volta di numerose case editrici! Questo dev’essere l’anno della svolta! Marge. I bionsensori 18.09.2008 - 21:33
"Scusa amore non posso chiamarti, sono tre metri sotto il liquor" La storia d'amore fra Bio e Trasdu I delirio dello studio a tre (noi tre), con un gatto appena arrivato fra i piedi, il sonno la febbre il mal di testa l'ansia da esame. Vi Amo! Marge. De perfectione 11.09.2008 - 23:15
"Da quando ho smesso di richiedermi la perfezione, sto molto meglio" Parole molto belle. Ma è così? A me sembra che, quando mi siedo e dico: "Basta Marghe, oggi non studiare, regalati una giornata di sano fancazzismo", poi, in realtà, sto illudendo me stessa, e solo facendo sempre riuscirò a raggiungere i miei obiettivi e quindi, in fondo, essere felice. Richiedermi perfezione ogni momento per me vuol dire tappare i buchi delle imperfezioni altrui, e dimostrare che in fondo ho ragione io. Ma poi, chi ha ragione? Cosa dobbiamo farci, della nostra felicità, e delle nostre fisime maledette? Marge. Odi et amo 28.08.2008 - 18:15
Spesso, mentre vivo la mia vita reale fuori da questa stanzetta scura, mi vengono in mente frasi argute ed interessanti che potrei scrivere su questo povero blog abbandonato ed annoiato; sono di solito dei pensieri molto acuti, brevi ma piccanti, su come va il mondo (o comunque su come io lo vedo procedere), ma poi, immancabilmente, quando arrivo davanti allo schermo, vengo risucchiata dalle mille cose da fare e mi scivolano via. Però oggi voglio appuntare qualche cosa: primo, le ragazzine quindicenni oggi non sono come ero io alla loro età, e sì che sono passati poco più di cinque anni; qualche pomeriggio fa ero in uno stabilimento di quelli mega-organizzati, dietro al banchetto di mercatino/raccolta fondi per la missione in Senegal, con i miei occhiali ed il libro di Medicina di Laboratorio aperto in grembo, e le ho osservate ballare i nuovi balli di gruppo (la bomba, la macarena e la colita sono già diventate musica classica, ormai); hanno tette enormi, culi perfetti, costumi mini rosa fuxia con sopra teschi sorridenti, e ballano muovendo il loro corpo in un modo che credevo riservato alle danzatrici orientali di mille anni fa. La mossa principale, che si ritrova in tutti questi balli nuovi, è uno scuotimento di tette che dev’esser realizzato, per avere più effetto, l’una contro l’altra (le tette di tizia contro le tette di caia, per intenderci); ed io osservavo questa decina di ragazzine che facevano a “tettate” l’una con l’altra a ritmo di musica, con facce allupate, e mi guardavano come a dire: “Guardate quella povera sfigata che studia e se ne sta lì in mezzo a tutta quella roba africana come una vucumprà…” Ovviamente, probabilmente lo sono anche, una povera sfigata che al mare si porta il libro da studiare, ma oh, son scelte. Di certo io “Il ballo della casalinga” (il cui ritornello dice si scopa si spazza e diventa una pazza) non lo ballerò mai. Anche perché non ho le tette, e se le avessi, non saprei muoverle a quel modo. Secondo, oggi ho avuto uno dei miei incontri felici per strada, della serie “amo tutto il mondo” (passo in un momento da un sentimento di odio profondo verso tutti e verso la loro stupidità ed ingenuità, all’amore più profondo per ogni essere umano); ero al semaforo in macchina, e sono stata affiancata da un autobus; ho guardato distrattamente il conducente, giusto perché sono curiosa, ma lui m’ha vista e mi ha detto: “Meglio starsene al mare oggi, eh?” con tono carino. Io ho risposto: “Eh già…e invece sto andando a fare due ore di greco!” Lui ha riso, poi è scattato il verde, mi ha salutata con un “Ciao, bella!” ed ognuno è andato verso il proprio lavoro. Mi piace parlare con la gente, mi piace davvero tanto. Marge. Vacanze letterarie 12.08.2008 - 20:52
Sono tornata proprio ieri da un bel giro in Sicilia, terra che per me ha un significato particolare, dal momento che metà della mia famiglia ha origini siciliane; è un po’ come scoprire qualcosa di nuovo che però, da qualche parte, è già dentro di te. Soprattutto quando sono giunta nel paese d’origine di mia nonna paterna, ho vissuto una sorta di straniamento, e passeggiando per quelle vie, osservando il palazzo che fu della nostra famiglia, la posta dove lavorò nonno, la gelateria che so tutti i compaesani frequentavano assiduamente, mi sembrava di aver le visioni e veder visi, vestiti, carrozze, tutto d’altri tempi. Ma nel frattempo, ovunque sorgono negozi di vestiti, centri estetici e negozi di scarpe. È stato molto strano, ma comunque molto bello tornare lì, senza contare che la Sicilia vanta una delle tradizioni culinarie migliori di tutta Italia, soprattutto in fatto di dolci, ed io non mi sono fatta mancare nulla! In queste due settimane ho avuto tempo di leggere ben sei romanzi, e recuperare sul resto dell’anno. Mi sono piaciuti tutti, o quasi, ed ho pensato quindi di scrivere per ognuno qualche riga di commento… Anna Karenina di Tolstoj: un classico che non avevo mai letto (conosco pochissimo la letteratura russa), ma che mi ha subito conquistata. Intanto, perché adoro le saghe familiari, in cui viene narrata la vita di diverse famiglie, seguendo ora una ora l’altra. E poi perché Tolstoj è semplicemente un grande. Ho letto la sua biografia, dopo aver terminato il romanzo, e sono rimasta molto colpita: nel tempo sviluppò un’ideologia nonviolenta molto innovativa, criticando sia il regime disparitario in voga in Russia all’epoca, sia il nascente comunismo che comunque vedeva troppo violento; era un pensatore libero, nonviolento, uno spirito all’avanguardia e mai compreso fino in fondo dai suoi contemporanei. Aveva una corrispondenza con Gandhi, il quale affermava di ispirarsi a Tolstoj stesso. Ho deciso che leggero assolutamente molti altri scritti di Tolstoj. Le vergini suicide di Eugenides Jeffrey: avevamo visto il film quest’inverno, e mi aveva molto incuriosita; è un romanzo che si lascia leggere molto bene, scritto molto bene, e molto originale. Secondo me quest’autore arriverà lontano…in breve racconta di una famiglia composta da cinque sorelle tra i 13 e i 17 anni; un giorno la più piccola si suicida, e a seguire, anche tutte le altre sorelle. Il tutto è narrato da un voi comunitario, voce di alcuni ragazzini che, affascinati dalle sorelle, le spiavano di nascosto da anni, e cercano di ricostruire l’estate dei suicidi e capirne il motivo. Molto interessante. Mille splendidi soli di Khaled Hosseini: un altro grande romanzo che non ha nulla da invidiare al precedente successo di quest’autore. Mariam è una harami, cioè un bastarda, figlia di una serva e del suo padrone; quando cerca di entrare nella vita del padre, finisce, quindicenne, sposa ad uno sconosciuto nella lontana Kabul; Laila invece è di Kabul, una ragazza moderna con due fratelli maggiori impegnati nella lontana jihad; la guerra sconvolge però la sua vita, uccide la sua famiglia e la costringe, pur essendo incinta di Tariq, suo grande amico da sempre, a sposare un altro uomo. Le due donne, pur essendo molto diverse, intrecciano così i loro destini in maniera ineluttabile. Drammatico e bellissimo. Sex and the city di Candace Bushnell: l’ho comprato perchè mi piace molto la serie televisiva, ma il romanzo non è granché, ed il motivo è presto detto: nel romanzo non si segue la storia delle quattro protagoniste, ma gli argomenti sono trattati in maniera dispersiva, dando voce, in ogni capitolo, a diversi personaggi che dicono la loro sull’oggetto. Potevo anche risparmiare i soldi! 1984 di Orwell: quest’uomo aveva capito tutto del futuro già nel ’48, anno in cui il romanzo è stato scritto. In breve, narra di un ipotetico futuro in cui l’uomo è completamente controllato da una specie di governo, chiamato Socing, governato da un soggetto detto Grande Fratello. Il protagonista, Winston Smith, e la sua compagna Julia tentano di evadere dal sistema. È eccezionale non sono per l’idea, ma anche per come è narrato, e per come Orwell riesce a dare vita ad un mondo che, pur sembrando assurdo, appare stranamente familiare. Geniale l’intuizione della Neolingua. Da leggere assolutamente, non dico altro. New Moon di Stephenie Meyer: avevo letto Twilight l’estate scorsa, e pur non essendo particolarmente originale, mi aveva preso molto, credo soprattutto per la capacità dell’autrice di creare una suspence (d’azione, ma anche erotica, a mio parere). Avevo molta voglia di leggere questo seguito, che mi ha presa tanto da finirlo in un giorno. Bella Swan compie diciotto anni, e questo non le va affatto giù, dal momento che il suo amato, Edward, vampiro, non li ha mai compiuti, essendosi “trasformato” a soli diciassette anni. Un incidente (Bella si taglia con un foglio di carta ed il suo sangue zampilla di fronte agli altri) fa riflettere Edward sul pericolo che la ragazza corre accanto a lui, e d’improvviso, senza spiegazioni, la lascia, sparendo per sempre. Bella vive mesi di disperazione totale, dai quali lentamente riemerge grazie all’amico Jacob, il quale però nasconde un segreto a sua volta… A mio parere, meno coinvolgente del primo, si fa comunque leggere bene. Ora, aspetto che qualcuno mi regali/presti il terzo, e che l’autrice scriva il quarto, sono curiosissima! Bella realizzerà il suo sogno di diventare una vampira anch’essa, od Edward riuscirà a salvare la sua anima? Marge. Ozio (e cioè, studio) estivo 14.07.2008 - 00:11
È un mese che non scrivo nulla. L’impegno principale è stato, ovviamente, quello di studiare; ma qui ci sarebbe da fare una precisazione, dal momento che, pur studiando, ed anche con risultati ottimi che mi hanno soddisfatto quasi appieno, non ho desistito dal percorrere, giornalmente, il mio stupido tunnel, che ormai si è configurato come quotidiana droga per non vedere certe cose, e per illudermi su altre. Non ho molti dubbi su questo: sono sicura che qualsiasi psicologa (chissà perché una psicologa per me la immagino sempre donna) mi direbbe che devo smettere, ridurre, ricontestualizzare. Ma sì, d’altronde me lo dicono tutti. Eppure, non lo far, siatene certi. Continuerò, ogni giorno, così, perché mi fa bene. Quindi, riassumendo, dopo aver dato Patologia il 5 Giugno, ho dato anche Informatica Medica il 19 e Semeiotica Clinica il 26; e l’8 Luglio l’unica idoneità del semestre, un esame forse più difficile degli altri, che solo ad impararne il nome ci sono voluti due giorni (Basi di Anatomo-patologia e di Genetica Medica), ma che, alla fine, mi ha reso ben contenta per la soddisfazione mostrata dall’insegnante durante l’interrogazione (spero anche provata, più che solo manifestata). In questo modo ho lasciato a Settembre un solo esame, che mi farò con calma. Agosto l’ho già riempito di greco e latino, sono davvero contenta! Materie letterarie tremate, Margherita sta tornando! In questi giorni frenetici di esami, ho anche trovato il tempo di festeggiare per ben una settimana intera il mio compleanno, dividendo le varie giornate tra parentame, amici, colleghi e tutto il resto: una serata romantica in riva al mare, un pranzo di famiglia, una cena dell’altro pezzo di famiglia, una festa insieme ad una mia amica che compie gli anni assieme a me con milioni di invitati e taaaanta pasta fredda. Ho ricevuto molti bei regali, alcuni dalla lista, altri nuovi, ma tutti veramente molto graditi; tra questi spiccano comunque: la Cucciola, macchina da cucire per principianti quale sono io, e un Ipod verde (e sottolineo, verde) che mi ci posso perfino vedere le puntate di Lois & Clark mentre sono sulla metropolitana (se vedrete una pazza che si agita come una folle osservando compulsivamente uno schermo di un Ipod verde, probabilmente sì, sarò io). E poi un bel costume e tanti altri vestitini carini, e due libri, uno di Pamuk che mi fa davvero molta gola e credo porterò in vacanza, ed uno che ho già finito e si è rivelato qualcosa di assolutamente nuovo e strabiliante: Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, che ho scoperto essere tratto da un telefilm degli anni ’70. È il primo di una serie, e devo assolutamente avere gli altri! Marge. Ancora nel tunnel 14.06.2008 - 00:11
Cosa fa Marge in questi giorni? Si alza di buon ora, allettata solo dall’idea di mangiare la colazione, si mette a studiare cose come tutti i tipi di feci che i pazienti possono riferire, allettata solo dall’idea di arrivare a pranzo e mangiare; poi continua a studiare, perde un po’ di tempo al computer, magari esce per cena…e sull’autobus viene immediatamente contattata dal Mondo delle Idee ed appunta a margine del libro di Anatomia Patologica le idee per i suoi prossimi scritti. E poi arriva a sera, quando finalmente può rilassarsi e vedere una puntata di Lois & Clark…mi sento male! Ho i crampi alla pancia, sto sudando come un muflone e il cuore mi batte a mille! E perché? Perché Lois ha per la prima volta scoperto che Clark è SuperMan, ma quell’idiota di Wells ha fatto in modo che scordasse tutto! Ah me tapina! Sto malissimo! E soprattutto, mi sento una CRETINA! Marge. Dialoghi 18.05.2008 - 22:22
Dialogo n.1 - Pausa durante il Servizio Clinico a Gastro, giovedì mattina, Marge ed un collega Collega: Cosa ne pensi di queste elezioni? Marge: e bla bla bla bla bla bla bla (tutti sapete cosa vuol dire). Collega: invece io sono proprio fiducioso, sì, sono proprio contento. E poi basta, tutti 'sti zingari del cazzo, devono tornare a casa, in Romania! E sti extracomunitari, sti rumeni, sti africani...basta! Tutti a fuoco! Tutti al rogo! Jè dò foco a tutti nelle baracche che c'hanno piene di televisori e orologi! Marge: ... Cinque minuti dopo Dottoressa: e allora, ragazzi, cosa volete fare dopo la laurea? Marge: io vorrei fare Ginecologia! Dottoressa: ah che bello! E tu? Collega, con faccia d'angelo: io volevo taaanto fare il pediatra! Marge: ... Riflessione: ma possibile che solo secondo me, in una persona, la sua vita personale, la sua ideologia, la sua aspirazione sociale e politica debbano essere collegate? Ma com'è possibile che esistano persone che vivono con queste fratture interne (voglio fare il medico, il pediatra, perchè voglio curare i bambini però chi non è italiano al rogo), senza impazzire? Ma come fanno!? Dialogo n.2 - sabato mattina, evento di moda per i bambini, Marge fa l'animatrice Marge: allora, bella bimba, facciamo un bel disegno sulla scuola? La bimba comincia a fare il disegno. Poco dopo, Marge torna a vedere cosa sta facendo. Marge: uh, ma che bello, cos'è, un dinosauro? Bambina: sì, ma non devi pensare che non c'entri nulla con la scuola. Devo ancora finirlo, e non puoi criticarmi prima di aver visto come finisce! Non si critica prima di aver visto, hai capito?! (con faccia quasi cattiva). Marge: ... Riflessione: ma questi bambini, oggi, ma cosa mai fanno tutto il giorno, per arrivare ad aggredire una povera animatrice a questo modo? Bimba bella, disegna quello che vuoi, se dici che è la tua scuola io ci credo! Ma quante critiche ti becchi, ogni giorno, per essere così acida già a nove anni? (Nel frattempo, Marge è entrata nel Mondo delle Idee e vorrebbe tanto prendersi una pausa, smettere di studiare cose come la rettocolite ulceroemorragica o le anomalie cardiache, e dedicarsi a finire questa storiella che è cominciata quasi per gioco ed ora sta diventando qualcosa di grosso, tanto che vi pensa giorno e notte. Ah il mio Gobbo! Come faccio, quando scrivo, la notte? E quando dormo? Vorrei avere giornate di almeno 72 ore...) Marge. I papaveri 05.05.2008 - 20:16
Sono quasi tre giorni che non vedo un episodio di L&C: starò uscendo dal tunnel? Nutro forti dubbi... Nel frattempo, stanotte, ho ricevuto in sogno un'altra visita del Mondo delle Idee, quindi ho una piccola idea che mi frulla nella mente, e spero di avere il tempo, tra stanotte e domani, di buttarla giù per iscritto, o me la perderò, come accade sempre. L'altro giorno camminavo per una stradina del mio quartiere, che è un quartiere popolare, dove si passa giornalmente in mezzo alla monnezza, tra fogli di giornali, volantini, bottiglie e così via. Ad un lato della stradina, però, era cresciuta una striscia d'erba verde, fra i quali spiccavano tantissimo rossi papaveri; era una giornata di sole, ed erano veramente belli, quei papaveri stagliati fra il verde dell'erba e l'azzurro del cielo, pur in mezzo a tanto degrado. Tanto che avevo deciso di fotografarli, di ritorno, e postarveli, per ammirarli. Al mio ritorno però, il giorno dopo, i papaveri erano scomparsi: qualche petalo per terra era ciò che rimaneva. Sono rimasta veramente male. Senza quei papaveri, le lamiere arruginite, le lattine abbandonate, facevano ancora più schifo. Un solo papavero superstite sventolava solitario. Ma ieri sono ripassata nella stradina, e ho visto che i papaveri, rossi e tenaci, sono spuntati di nuovo, ed addobano un'altra volta la stradina di periferia. Che bello! Marge. Metà serio-scientifico e metà idiota 26.04.2008 - 18:06
All'inizio di quest'anno abbiamo fatto un ciclo di lezioni di Psicologia sul fenomeno dell'empatia. Biologicamente, questo sentimento (che significa: capacità di identificarsi con gli stati d’animo di una persona), si basa sul sistema Mirror, una serie di neuroni posti nella corteccia frontale posteriore e parietale (dove risiedono tutte le funzioni supreme, che ci caratterizzano come esseri umani); questi neuroni si attivano quando il soggetto vede un animale simile a sè fare un'azione con uno scopo ben preciso (dico animale perchè è ovviamente stato provato sulle scimmie), e lo portano a replicarla, in modo il quanto più possibile identico. Evolutivamente, sono neuroni predisposti alla sopravvivenza, in quanto il cucciolo imita la madre ed impara così ad essere indipendente. Vi sono poi ovviamente, almeno nell'uomo, altri sistemi che completano il sistema Mirror, come ad esempio i neuroni del lobo limbico, che apportano la componente emotiva dell'imitazione. La Teoria della Mente afferma che solo l'uomo ha la capacità di capire i sentimenti altrui, in quanto, tramite il sitema Mirror, può "imitare" anche le emozioni e farle proprie, sentirle come se le stesse vivendo in prima persona. Tramite il sistema Mirror, possiamo sintonizzare le nostre emozioni su quelle di chi ci sta intorno. Tutto ciò è coscientemente regolato dai centri superiori, che ovviamente, sono in grado di modulare e far mantenere all'individuo la coscienza di sè. Vi sono delle patologie che alterano questo sistema. E' stato ipotizzato, ad esempio, che l'autismo abbia, almeno in parte, come base biologica un deficit del sistema Mirror, che porta ad una bassa o addirittura nulla interazione sociale. Vi è poi la sindrome di Williams, che invece caratterizza soggetti pato-empatici: cioè coloro che si identificano a tal punto con l'altro da non essere più in grado di discernere fra questo e se stessi, senza poter mettere una barriera sana, soffrendo o gioendo in maniera esagerata per emozioni non proprie. Di tutto questo abbiamo parlato a lezione perchè ovviamente una buona dose di "empatia" è indispensabile ad un medico, per capire le esigenze e le paure di un malato. (E qui comincia la parte idiota di questo post...) A questo punto, io credo di essere seriamente malata; l'altro giorno, visitando un sito sull'attore che interpreta Clark Kent, ho visto alcune foto di altri suoi film, in cui ovviamente è coinvolto sentimentalmente con altre donne; mi sono arrabbiata moltissimo, continuavo a pensare: "Ma questa non è Lois, non puoi abbracciarla e baciarla così!", e mi sono così alterata che ho dovuto chiudere, e ho deciso che non vedrò mai nessun film con Dean Cain. Per me Dean Cain non esiste, così come non esiste l'attrice che interpreta Lois! Esistono solo Lois e Clark insieme. Non voglio vedere quei visi guardare con amore altri occhi che non siano i loro. Come potete tutti quanti notare, sono affetta da un serio problema empatico: non riesco a non pensare come se fossi loro. Quando parla Clark, io ascolto come se fossi Lois, e se Lois sta male, mi sento morire nel vederla così, come se fossi Clark. Qualcuno chiami un medico, o magari uno psichiatra, di quelli bravi però! Marge. Quattordicenne innamorata 23.04.2008 - 18:41
Quando avevo quattordici anni, trasmettevano su RaiTre un telefilm intitolato “Lois & Clark – The New Adventures of Superman”. In queste ultime settimane ho avuto modo di rivederne alcune puntate, in particolare la terza serie (e vedrò ben presto anche la quarta). Questa visione ha risvegliato in me alcune sensazioni assopite, che credevo scomparse con la fase tipicamente pre-adolescenziale della romanticheria sdolcinata ed appassionata, quella che porta una ragazzina senza alcuna esperienza che magari gioca ancora con le bambole, ad convincersi di essere realmente innamorata, più di qualsiasi altro adulto, di qualcuno (e ho ancora qualche dubbio che possa essere vero, in fin dei conti). Io avevo quattordici anni ed ero in piena fase sopra citata. Ogni sera, prima di cena, guardavo una puntata di questo telefilm, in cui succede di tutto, ma l’Amore, quello vero, vince sopra ogni cosa. Passavo le ore di latino e greco del giorno successivo a riscrivere, con ordine, tutti i dialoghi, e sorprendemente, ancora oggi li so praticamente a memoria. La terza serie in particolare è piena di suspence. Lois ha scoperto che Clark è SuperMan, dopo alcune vicissitudini hanno deciso di stare insieme perché non possono fare a meno l’uno dell’altra, e di sposarsi; tuttavia, numerose persone si frammettono fra loro e l’agognata unione matrimoniale, tra cui il famigerato Lex Luthor, che ama Lois, ma a modo suo, morboso ed egoistico. Ad ogni puntata, l’agognata felicità (e per Clark, la tanto sospirata vita sessuale) è sempre più lontana; ne succedono di tutti i colori. Lois e Clark sono uniti da un amore puro e vero; qualcosa di sincero, lontano dalle meschinità, egoismi e confusioni di cui sono permeate le storie sentimentali di qualsiasi altro telefilm. Il bene dell’altro è sempre al primo posto nella mente di entrambi; si capiscono al volo, ed intuendo cosa è meglio per l’altro, si scapicollano per ottenerlo. Si ripetono continuamente delle frasi molto dolci, di quel romanticismo non esagerato, ma tangibile sulla consistenza reale dei loro sentimenti. In loro l’Amore è una forza inesauribile che non possono contenere, che li manovra e li governa portandoli verso la passione più pura, oltre la semplice attrazione fisica. Nonostante vi siano pochissime scene di sesso in tutto il telefilm, concentrate per lo più nelle ultime due serie e sempre molto ipotizzate, più che realmente viste, vi è un’energia continua percepibile, fra loro. Un magnetismo avvertibile. Questo è ciò che io pensavo di questo telefilm, le sensazioni che mi dava, quando lo guardavo proprio in quella fase della mia vita in cui si plasma la propria sentimentalità, in cui si cercano modelli per improntare la propria futura vita affettiva. Loro sono stati il mio modello, ciò a cui credo ho sempre aspirato; e questa verità mi è balzata agli occhi in questi giorni, in cui quelle frasi, forse melense, forse sdolcinate, forse irreali, continuano ad emozionarmi e farmi sognare ad occhi aperti per ore, non dormo la sera dopo averne visto una puntata e non riesco ad essere lucida la mattina a lezione, dopo averli sognati durante la notte. Non riesco a giudicare oggettivamente questo telefilm, per me è la perfezione assoluta, e niente altro. È ciò che io vorrei dalla vita, dall’altro. La sensazione di non poter sottrarsi alle conseguenze del proprio amore. Il punto di non ritorno, l’abbandono di ogni altra regola in funzione dell’amore per l’altro. La dolcezza infinita. Le emozioni di questo telefilm sono sempre tutte estreme, al massimo della felicità o nel baratro più nero della disperazione. Riporto giusto un momento del telefilm, che per me è indicativo di tutto ciò: nella puntata 16 della serie III “La sosia e la cantante”, Clark si è sposato a sua insaputa con un clone, creato da Lex, che nel frattempo ha rapito la vera Lois, con l’intenzione di portarla lontano (in un bunker sotto le Alpi), e pian piano farle scordare Clark e farla ri-innamorare di sè. Mentre discutono (Lois è legata ad una sedia), arriva la sosia, lamentandosi del ruolo affidatole. D’improvviso, Lois si rende conto che Clark è sposato con l’altra; che tutti i momenti speciali che erano pronti a condividere, appartengono a lei, e che Clark non ne è al corrente (e quindi partecipa fino in fondo, felice, a quello che crede il coronamento del loro amore). Invece di infuriarsi e blaterare come sempre, Lois è annichilita dalla scoperta; una lacrima le scende per una guancia. La tragedia non è essere prigioniera di Lex, essere legata, o forse non vedere più Clark: la tragedia è che quell’Amore è ingannato, è la perdita di tutto ciò che per lei ha senso: non la libertà, non la giustizia, ma solo lei e Clark, insieme. Mi viene da chiedermi se non sia per questo motivo che tutte le mie storie adolescenziali sono finite male; mi hanno sempre lasciata e ho sempre avuto l’impressione di non riuscire bene a mantenere la situazione sotto controllo, non riuscire ad esprimermi bene con il ragazzo del momento, a non capire del tutto cosa stesse succedendo. Ora credo davvero che sia perché ho sempre avuto Lois e Clark davanti agli occhi, con i loro momenti perfetti ed il loro donarsi del tutto, situazione piuttosto improbabile per una coppia formata da una svitata sognatrice poco concreta (quale ero io) e un diciassettenne abbastanza comune (quale erano loro, anno più anno meno). Non credo, pur avendo speso tutte queste parole, di essere riuscita ad esprimere realmente la sensazione che mi suscita veerli insieme, così alternativamente felici o disperati. Ma è qualcosa che fa parte della persona che sono, credo. E' solo uno stupido telefilm, gli attori sono ora dei cinquantenni americani sovrappeso, ma mi sembra di conoscerli come me stessa. Marge. Italia al voto 13.04.2008 - 19:24
Oddio che ansia. 21:37
Le cena di Marge:Zucchine bollite con olio e limone (una delle cose che più adoro al mondo); Funghi champignons ripassati in padella; Uovo sodo con maionese. Adoro essere a casa da sola e prepararmi ciò che più mi piace! Mangiare queste cose ascoltando Uto Ughi che suona l'Estate di Vivaldi è qualcosa di superlativo. Mi sono praticamente venute le lacrime agli occhi. Marge. 8 Aprile 08.04.2008 - 11:29
Leggo: Ritratto in seppia [Isabel Allende]Ascolto: / Ed un altro anno è passato dal quel giorno allucinante. Un giorno scriverò un racconto su questa storia, la giornata cominciata normale al Liceo, Educazione Fisica in prima ora, e tutto quello che è successo dopo. Quei momenti tremendi all'ospedale, in cui mi sono sentita così egoisticamente fortunata, a non esserne nè sorella nè ragazza, semplice conoscente. La sensazione che non saremmo mai più tornati come prima, la paura. La Paura. Marge. La caccia al cetriolo 02.04.2008 - 20:00
Leggo: Il cacciarore di aquiloni [Khaled Hosseini]Ascolto: / Quest'anno all'uni è cominciata la famosa "caccia al cetriolo"; possono partecipare solo ragazze, di almeno un metro e settanta, con almeno una terza di reggiseno; è richiesto anche avere poco cervello ma molta sfaccataggine. Consiste nell'andare a letto con il maggior numero di medici e/o specializzandi, possibilmente sotto i 35 anni e/o della specialistica in cui si vuole entrare, dopo la laurea. Incredibile, ci sono delle grandi campionesse che stanno per arrivare anche a tre o quattro! Guardare Grey's Anatomy fa veramente male a queste fanciulle: hanno confuso un po' lo scopo di questo nostro corso di studi, temo. Del resto, come mi ha chiaramente esposto una delle vincitrici: l'importante non è sapere, ma non far sapere al professore di non sapere. E' molto saggio, no? Si va a letto con quelli che possono darci una spintarella (dopo la bottarella, che fa anche rima), e si cerca di saltare le lezioni in cui i professori chiedono d'interagire, o di provare a fare qualcosa in pratica, così si evitano imbarazzanti scene mute. Ma non sarà più imbarazzante farsi chiamare "cinque euro", come è stata soprannominata una di queste (dicono sia il -basso- prezzo richiesto dalle sue perfomances)? Ed io che passo i pomeriggi sui libri! Non ho proprio capito niente! Marge. Tu che non leggi mai 26.03.2008 - 17:11
Leggo: La cucina color zafferano [Crowther Yasmin]Ascolto: / Questa è una bella grafica primaverile che ho progettato da tempo senza trovare però più la forza di scrivere due righe. A volte mi chiedo se non sia meglio chiuderlo, questo blog, dal momento che viene letto da persone di cui mi importa poco e che vorrei si astenessero, mentre non viene letto dall'unica persona per il quale vorre continuare a scriverlo. Una persona che ha la superbia di affermare: "Tanto io di te so già tutto". Ma forse non è superbia, forse è solo stupidità, credere che siccome chiacchiero tanto e racconto tanti begli aneddoti ospedalieri alla Grey's, io sia felice (o triste), e che la mia vita finisca così. Quante idee nella mente, in ogni minuto, invece si affastellano senza trovare espressione; quanti pensieri, frasi, scorci mi intasano il pensiero, nei momenti meno adatti, quando dovrei interrogare la bimba sul perfetto latino o seguire il professore che spiega l'immunoistochimica. Quanta voglia di scrivere quando sono lontana, e quanta amarezza quando sono davanti al pc, perchè tu non leggerai nulla. Quanto amore in tutti questi giorni. Eppure. 19:19
E poi, leggendo tutte queste storie, così belle, dal profondo, così vere che sembrano vissute realmente, mi chiedo, cosa scrivo a fare io? Non riuscirò mai a scrivere una cosa così. Questa mia vita così ordinaria mi strattona e mi taglia come un paio di jeans troppo stretti, non va più bene. Non va bene.
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Marge Cittadina del mondo, ventenne, pacifista ormai più che convinta, scrittrice, aspirante medico, Guccini dipendente nonchè Baricco, Benni, Brizzi, Montale, Leopardi, Calvino, e così via, soddisfatta divoratrice. Occhi verdi sempre un po' rossi, insoddisfatta e inquieta e perennemente malinconica ma profondamente, carnalmente innamorata del vivere.
Layout Tripudio di frasi di Guccini, con colori chiari e solari. Tutte le foto sono state fatte da Tom e rispecchiano momenti di ques'estate in Spagna. Leggo Aperti: Archivio
- 23 Novembre '07 /19 Febbraio '08 Ho letto... Gli ultimi letti sono in fondo; la lista è aggiornata dal settembre 2004. Quelli in verde sono linkati ad una recensione da me scritta. Esami Primo anno Ho scritto... Gli ultimi scritti sono in fondo; la lista è aggiornata dal settembre 2004. Varie
   
   
   
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